Strepitoso successo a Cagliari per l’omaggio a Lindsay Kemp

Tributo a un mito del teatrodanza a 40 anni dal suo arrivo in città: a Sa Manifattura, per il Festival Internazionale Nuova Danza, due giorni di conferenze, mostre e performance dedicati al grande coreografo, danzatore e attore britannico che fu ispiratore per artisti come David Bowie e Kate Bush.

La mostra resterà aperta fino al 28 novembre

CAGLIARI – Gli spazi aperti di Sa Manifattura diventano un originale universo onirico di movimento, fatto di luci e immagini: e il mito di Lindsay Kemp” rivive a Cagliari a quarant’anni dal suo memorabile arrivo all’Anfiteatro romano. Uno strepitoso successo per la due giorni dedicata al genio visionario di Kemp, nello speciale tributo del Festival Internazionale Nuova Danza (FIND 43), intitolato ai “Fili invisibili”. Tra conferenze, performance ed esposizioni, l’iniziativa è stata capace di mettere in luce le più profonde doti artistiche di danzatore e regista, e di un uomo che ha rappresentato la rivoluzione del teatrodanza.

La conferenza con Bertozzi e Maccari

«La prima volta che ho danzato per lui, alla mia prima audizione, ho capito immediatamente che quella era la danza che volevo danzare – ha affermato Daniela Maccari – il teatro che volevo fare. Ho sentito che potevo essere libera. Il più grande insegnamento è stato forse la generosità della danza, quello sguardo verso lo spettatore e la volontà di trasmettergli la nostra libertà».

Insieme a Maccari, a coordinare la conferenza “Lindsay Kemp e il Giappone: Un Mondo di Trasformazioni” è stata il critico di danza e giornalista Donatella Bertozzi. Insieme hanno condotto il pubblico in un viaggio che ha ripercorso la vita e l’evoluzione di Kemp, dalla sua infanzia all’incontro con il teatro Kabuki, tra i temi universali della vita, della morte e della rinascita, e quelli più controversi dell’amore omosessuale. Artista, sperimentatore eccentrico e poliedrico fonte di ispirazione per artisti come David Bowie e Kate Bush. In occasione del 35esimo anniversario della prima messa in scena italiana di Onnagata, la sua celebre creazione ispirata al teatro giapponese, sono emerse le influenze orientali e il suo originale approccio alla trasformazione artistica.

La vera esplorazione sul campo è arrivata con “Il gesto di Lindsay Kemp”, una performance nata dal laboratorio di teatrodanza diretto da Daniela Maccari, che ha coinvolto artisti sardi di tutte le età e di diverse discipline performative, che hanno esplorato per una settimana il linguaggio artistico e visionario di Kemp attraverso il corpo, trasformando gli spazi aperti di Sa Manifattura in un originale universo onirico di movimento, luci e immagini.

Daniela Maccari in solo

Il pubblico è stato poi accompagnato a passo di danza in un secondo palcoscenico, per lo spettacolo “Lindsay Kemp ‘FOR YOU!’ Un sogno verso L’Oriente”, in cui Daniela Maccari ha incantato il pubblico danzando alcuni degli assoli più emblematici e storici del maestro creati appositamente per lei, e indossando alcuni costumi originali, tra i quali il Kimono di Onnagata.  Maccari ha interpretato “Ricordi di una Traviata”,  “The Flower”, “Canto alla Luna”, dando così vita a un’emozionante esperienza immersiva.

Il genio di Kemp ha ricominciato a vivere anche nella mostra-evento “Lindsay Kemp For You! Un sogno verso l’Oriente”, a cura di Daniela Maccari e David Haughton, storico collaboratore del maestro. L’esposizione raccoglie fotografie, video, disegni, bozzetti, costumi e oggetti di scena, tra cui i celebri kimono e ventagli utilizzati nelle sue performance più iconiche – Onnagata, Flowers, Salome – offrendo un’immersione totale nel suo universo creativo.

La mostra allestita fino al 28 novembre

Colori, stampe, tessuti e materiali di scena restituiscono l’anima più viva dell’artista: il suo humor sottile, la profondità del pensiero e la libertà espressiva che ha reso inconfondibile il suo teatro. Un artista e pensatore che, attraverso la sua opera, ha saputo stimolare il pubblico a riflettere sulla diversità e sul cambiamento, incarnando egli stesso questi valori e trasformando l’arte in un veicolo di progresso e libertà.

La mostra rimarrà aperta fino al 28 novembre negli spazi di Sa Manifattura (Sala Officine), offrendo al pubblico un’occasione unica per avvicinarsi all’immenso patrimonio artistico di Lindsay Kemp, maestro visionario che ha profondamente influenzato la scena del teatrodanza internazionale.Il prossimo appuntamento con Find sarà il 7 novembre alle 21, al Teatro Carmen Melis di Cagliari, con “Pèlerinage” della compagnia Borderline Danza (Campania), per le coreografie di Micha van Hoecke riallestite e rivisitate da Miki Matsuse.




Cagliari, omaggio a Emilio Lussu per i cinquant’anni dalla morte

Venerdì 16 maggio l’associazione L’Alambicco propone una nuova anteprima del Festival: il libro “Il Capitano. Emilio Lussu: il Carso, l’Altopiano e il Piave che non ha mai raccontato”

CAGLIARI.In occasione dei cinquant’anni dalla scomparsa di Emilio Lussu, l’associazione culturale l’Alambicco omaggia il grande intellettuale e combattente di Armungia con la presentazione di un libro scritto a quattro mani da Stefano Aluisini e Ruggero Dal Molin: “Il Capitano. Emilio Lussu: il Carso, l’Altopiano e il Piave che non ha mai raccontato” (Itinera Progetti, 2024).

Venerdì 16 maggio, a partire dalle 17.30 nella sede della Fondazione di Sardegna (via San Salvatore da Horta 2) a Cagliari, sarà presente il co-autore Dal Molin, che dialogherà con Alberto Cabboi, direttore del sistema museale Joyce ed Emilio Lussu di Armungia. L’ingresso è libero e gratuito.

“Un anno sull’Altipiano” è stato un classico della Grande Guerra – spiegano Aluisini e Molin – un compagno sui banchi di scuola per tanti studenti soprattutto delle passate generazioni, un libro indimenticabile di quella “letteratura con le stellette” nata in Italia nel primo dopoguerra, ma rivela solo parzialmente il reale vissuto di Lussu tra i “Dimonios” della gloriosa Brigata “Sassari” nel 1915-18.

Ne è un esempio la profonda amicizia tra lo scrittore e Teresa Nardini, l’amatissima “Madrina” volutamente mai nominata nel libro, una figura ancor più celata di quella fanciulla sconosciuta e del suo amore che invece compaiono tra le pagine più toccanti, segnando la sottile traccia di un sentimento destinato a morire con uno dei migliori amici dello scrittore.

Questa fresca pubblicazione invece ricostruisce un’immagine poco nota dello scrittore sardo e della sua Brigata Sassari, se non del tutto sconosciuta. E lo fa attraverso le testimonianze di quanti condivisero con Lussu glorie e miserie della guerra.

Il libro ripercorre tutti i campi di battaglia nei quali egli fu protagonista, riscoprendo i volti di chi allora gli fu vicino e rileggendo, attraverso le immagini, i suoi tre anni e mezzo di guerra dal Carso all’Altopiano, dalla Bainsizza a Caporetto, dai “Tre Monti” al Piave. E tutto questo grazie a un vasto apparato fotografico, in buona parte raro ed inedito.

Ufficiale pluridecorato nella Grande Guerra, eroe della Resistenza, membro della Costituente e Ministro della Repubblica, Lussu era destinato a diventare una vera figura iconica della Storia d’Italia. Un uomo deciso a non rinunciare mai e, in nessun caso, sul campo di battaglia come in politica, a quanto il cuore e la coscienza gli dettavano, così come a quel codice d’onore che lo rese l’eterno “Capitano” svelato da queste pagine.




Venerdì al Sardinia Film Festival l’omaggio ai Giganti di Mont’e Prama

Seguirà la proiezione de “Il mio amico robot”, altro film d’animazione candidato all’Oscar

SASSARI. Nuovi appuntamenti con l’animazione nella terza giornata del XIX Sardinia Film Festival che, venerdì 8 novembre alle 19, presenta in anteprima il corto “OJO: un omaggio animato ai giganti di Mont’e Prama per il 50° anniversario”, seguito alle 19.30 dalla proiezione de “Il mio amico robot”, un lavoro franco-spagnolo con la regia di Pablo Berger, candidato all’Oscar. Tutte le serate della manifestazione sono a ingresso libero e gratuito.

Saranno Fry J. Apocaloso e l’animatrice e disegnatrice Erica Meloni a illustrare al pubblico del festival i segreti di “Ojo”, un lavoro commissionato dalla Sardegna Film Commission e realizzato in collaborazione con il NAS – New Animation in Sardegna per raccontare i cinquant’anni dei Giganti di Mont’e Prama in una chiave pop e fresca in cui produrre un corto animato. Durante la proiezione, regista e art director racconteranno i passaggi che hanno portato al prodotto finale. Tutto parte da un unico punto: l’occhio del gigante.

Alle 19.30 sarà il momento della proiezione de “Il mio amico robot”, ambientato in una New York degli anni Ottanta dove un dog e un robot finiscono per trovare soluzioni alternative alla rispettiva solitudine.

Un cane antropomorfo vive un’esistenza solitaria fatta di televisione e cibi preconfezionati. Durante una serata malinconica, consulta dei modelli di robot da acquistare e ne ordina uno per corrispondenza. Quando Robot gli viene recapitato a domicilio nasce un’intensa amicizia tra i due: i due girano Manhattan in lungo e in largo, condividendo esperienze inebrianti.

Nel corso della mattinata dedicata alle scuole, dopo la proiezione di un film, alle 11 Carolina Melis e Daniele Mulas di New Animation in Sardegna propongono “La nuova animazione in Sardegna, un incontro con il progetto NAS”, per raccontare lo stato dell’arte nella promozione e nella formazione delle professionalità di questo importante settore cinematografico.

Il Sardinia Film Festival è organizzato dal Cineclub Sassari con il patrocinio Regione Sardegna e del Comune di Sassari, il contributo dell’Assessorato regionale alla Cultura, e in collaborazione con il Convitto nazionale Canopoleno, il Citiplex Moderno, la Ficc, la Afic, la Fondazione Sardegna film Commission e la New Animation in Sardegna.




A Cagliari omaggio a Luigi Martelli, un socialista libertario

Il 14 giugno nella Sala Rossa dell’Hostel Marina la nuova anteprima del Festival Premio Emilio Lussu sarà dedicata al partigiano che fu tra i fondatori dell’Istituto Sardo per la Storia della Resistenza e dell’Autonomia

CAGLIARI. Venerdì 14 giugno alle 19 nella Sala Rossa dell’Hostel Marina (Scalette Santo Sepolcro 3), la nuova Anteprima del X Festival Premio Emilio Lussu propone “Omaggio a Luigi Martelli, un socialista libertario”. L’incontro, a ingresso libero, sarà impreziosito dagli interventi di Gian Giacomo Ortu, Silvia Martelli, Faustino Martelli, Giuseppe Caboni.

Ingegnere e partigiano nell’autunno del 1944 in Abruzzo, Martelli è stato uno dei fondatori dell’istituto Sardo per la Storia della Resistenza e dell’Autonomia, che ha presieduto tra il 1994 e il 2000.

Nato a Brescia nel 1924, ha trascorso l’infanzia in giro per l’Italia a causa di spostamenti della famiglia. Tra il 1938 e il 1942 si è trasferito per la prima volta in Sardegna, per poi tornare nel territorio di Teramo, dove si è associato alle forze partigiane nell’autunno del ’43 e ha partecipato alla battaglia di Bosco Martese. Finita la guerra ha studiato ingegneria prima a Roma e poi a Pisa dove si è laureato specializzandosi in ingegneria idraulica.

Nel 1951 è tornato a Cagliari per lavorare nello studio ingegneristico del padre e poi continuare in proprio. La sua attività professionale è rivolta in grande prevalenza ai lavori pubblici e nella sua pluridecennale carriera ha lavorato per numerosi comuni e consorzi della Sardegna, firmando progetti e direzione di lavori in tutto il territorio regionale. Nel 1975 ha partecipato alla fondazione della rivista Nazione Sarda ed è stato tra i fondatori dell’Istituto Sardo di Storia della Resistenza e dell’Autonomia. È morto a Cagliari il 4 dicembre 2011.

Il Festival Premio Emilio Lussu è organizzato dall’associazione culturale L’Alambicco con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e del comune di Cagliari.




Premio Lussu, domenica si chiude con l’omaggio a Calvino

Il tributo al grande scrittore nel centenario della nascita per conoscere il dietro le quinte della sua attività nel mondo dell’editoria

Sarà presentata inoltre la rivista “FuoriAsse” 2023, “Provaci ancora, Radetzky” e “La gente è pazza”

CAGLIARI. Il Festival Premio Emilio Lussu si conclude domani (domenica 15 ottobre) alle 17, nella Sala Castello di viale Regina Margherita con un omaggio a Italo Calvino nel centenario della nascita. L’appuntamento sarà occasione per conoscere il lavoro dietro le quinte del grande scrittore (originario della Sardegna per parte di madre), con la presentazione dell’antologia “Italo Calvino. I libri degli altri. Lettere 1947-1981” (Mondadori, 2022), curata da Giovanni Tesio, già ordinario di letteratura italiana presso l’Università del Piemonte Orientale. Dialogando con lo scrittore Guido Conti, Tesio illustrerà la raccolta di documenti che evidenzia l’attività di Calvino nel dedicarsi al “mestiere dei libri”, esercitato con emozione e al tempo stesso con disincantata professionalità nelle diverse vesti di impiegato, dirigente e infine assiduo collaboratore della casa editrice Einaudi. Sono evidenziate la scoperta di nuovi autori, i rifiuti, le polemiche letterarie, i premi, i consigli dispensati ad autori esordienti o affermati, le discussioni con i traduttori.

Alle 17.45 seguirà la presentazione del libro“Provaci ancora, Radetzky” di Roberto Barbolini (Writeup, 2022), già redattore culturale e critico teatrale di Panorama, attualmente collaboratore di Tuttolibri, Italia Oggi e QN-Quotidiano nazionale. Assieme a Caterina Arcangelo, presidente del CISLE di Torino, esporrà i contenuti del libro, che è stato definito “una mascherata buffa e metafisica, in equilibrio come un ciclista in surplace, tra La versione di Barney di Mordecai Richler, gli sgomenti bulgakoviani del Maestro e Margherita e l’ironia di Woody Allen”.

Subito dopo sarà presentata la Rivista FuoriAsse – Tema Il tradimento (FuoriAsse edizioni, 2023), con gli interventi della direttrice Caterina Arcangelo e del direttore artistico Mario Greco. La presidente del CISESG di Seravezza Chiara Tommasi dialogherà con i responsabili della periodico, e poi condurrà la presentazione del libro “La gente è pazza” (FuoriAsse Edizioni, 2023),in compagnia dell’autrice Antonella Berni. Il volume è uno sguardo variopinto sul mondo, ricco di storie di quotidianità, racconti brevi, vivaci e grotteschi, crudeli, conditi dall’attualità vorace e assurda che ha colpito il nostro mondo negli ultimi anni.

La IX edizione del Festival si concluderà con il segmento “Poesie delle donne”, in cui Giovanni Tesio leggerà versi di donne-poeta (Antonella Anedda, Mariangela Gualtieri, Roberta Dapunt, Vivian Lamarque, Patrizia Cavalli) intervallate da canzoni interpretate da Joana Gjoni, tratte dal repertorio italiano: da Mina a Mia Martini, da Maria Carta a Ornella Vanoni, da Loredana Bertè a Fiorella Mannoia. Un mix vivace e nello stesso tempo capace di far riflettere sulla condizione femminile. L’accompagnamento musicale sarà affidato a Gigi Marras e Giuseppe Baldino.

Il Festival Premio Emilio Lussu è organizzato dall’associazione Culturale l’Alambicco in sinergia con l’associazione La Macchina Cinema, con il sostegno della Regione Sardegna, dei comuni di Cagliari e di Armungia, con il patrocinio del Senato della Repubblica e il conferimento della Medaglia della presidenza della Camera dei Deputati, con il parternariato di università straniere, enti, centri studi per le letterature, realtà associative. Tutto il programma è scaricabile dal sito del Festival sul link https://festivalpremioemiliolussu.org/. Per info contattare +39 3280951378.

Giovanni Tesio



Festival Lussu, dalle streghe di Joyce all’omaggio a Guccini

Domani (13 ottobre) la kermesse proporrà inoltre un tributo all’opera della poetessa polacca Wislawa Szymborska nel centenario della nascita

CAGLIARI. Dopo le eretiche al Festival Premio Lussu arrivano le streghe: le “streghe” di Joyce Lussu. Venerdì 13 ottobre alle 17, in Sala Castello di viale Regina Margherita 42, per la sezione “Donne e società” saranno presentate le riedizioni di due interessanti libridella scrittrice che non si accontentò di essere solo la moglie di Emilio Lussu.

La studiosa Chiara Cretella assieme alla giornalista Federica Ginesu presentano “Joyce Lussu. Il libro delle streghe” e “Padre, padrone, padreterno. Breve storia di schiave e matrone, villane e castellane, streghe e mercantesse, proletarie e padrone” di Joyce Lussu (Nda Press, 2022). Nel primo volume streghe e sibille possono riemergere, perdere finalmente l’immagine distorta dagli specchi deformanti della storia e da perfide manipolazioni, e assurgere a simbolo della cultura matriarcale delle origini e delle sue idee di pace, civiltà e convivenza. Nel secondo, che è un classico della cultura alternativa degli anni ’70. Joyce Lussu traccia una contro-storia delle donne dall’età romana al Novecento inquadrando la condizione femminile nel percorso dello scontro di classe in Occidente.

Wislawa Szymborska

Sarà quindi tributato un omaggio all’opera della poetessa polacca Wislawa Szymborska nel centenario della nascita, con la presentazione del suo libro “Canzone nera” (Adelphi, 2022), in cui gli spettri della guerra irrompono in una Varsavia che crolla a pezzi, i ragazzi di strada stringono fra le mani le bottiglie di benzina che sono impazienti di scagliare contro i carri armati tedeschi. Il curatore Andrea Ceccherelli interverrà con la traduttrice Linda Del Sarto e Diego Bertelli, poeta e traduttore. La moderazione è affidata ad Alessandro Macis.

In finale di serata, alle 19, Virginia Buonavolontà introduce l’Omaggio al poeta cantautore mito di più di una generazione, Francesco Guccini, la cui attività di scrittore si configura come una delle esperienze più originali e suggestive della scena letteraria italiana dell’ultimo decennio. In un libro bello e bizzarro scritto a quattro mani da Guccini insieme ad Alberto Bertoni dal titolo suggestivo, “Non so che viso avesse. Quasi un’autobiografia” (Giunti, 2020), ha scelto, per la prima volta, di raccontare la sua vita.

Il coautore Alberto Bertoni ne parlerà con acume e ironia assieme a Paolo Capodacqua e Alessandro Macis. Chiuderà la serata il cantautore e chitarrista Paolo Capodacqua con il reading concerto dedicato a Guccini.

Il Festival Premio Emilio Lussu è organizzato dall’associazione Culturale l’Alambicco in sinergia con l’associazione La Macchina Cinema, con il sostegno della Regione Sardegna, dei comuni di Cagliari e di Armungia, con il patrocinio del Senato della Repubblica e il conferimento della Medaglia della presidenza della Camera dei Deputati, con il partenariato di università straniere, enti, centri studi per le letterature, realtà associative. Tutto il programma è scaricabile dal sito del Festival sul link https://festivalpremioemiliolussu.org/. Per info contattare +39 3280951378.

Francesco Guccini



Cagliari, omaggio a Giuseppe Fiori nel centenario della nascita

Il 9 ottobre il Festival Premio Emilio Lussu prende il via commemorando il grande giornalista sardo, interverrà la figlia Simonetta, giornalista di Repubblica

Presentano inoltre i loro libri Bruno Voglino con Wilma Labate e Sonia Marzetti, e Guido Conti con Elisabetta Randaccio

CAGLIARI. Giuseppe Fiori è stato un giornalista e scrittore tra i più attivi in Sardegna nella seconda metà del Novecento, inviato speciale di “TV7”, vicedirettore ed editorialista del TG2, direttore di “Paese Sera” e senatore della Sinistra Indipendente per tre legislature. Lunedì 9 ottobre alle 17, nella Sala castello di Viale Regina Margherita 42, la IX edizione del Festival Premio Emilio Lussu prende il via con uno speciale omaggio a questo grande intellettuale nativo di Silanus ma originario di Cuglieri (scomparso nel 2003 a Roma), autore delle biografie dell’anarchico Michele Schirru, di Ernesto Rossi e di Silvio Berlusconi, dei romanzi Sonetàula e Uomini ex. E ancora “Vita di Antonio Gramsci”, “Vita di Enrico Berlinguer”, “Casa Rosselli. Vita di Carlo e Nello, Amelia, Marion e Maria”.

Ma è “Il cavaliere dei Rossomori. Vita di Emilio Lussu” l’opera che sarà presentata nel corso della serata di apertura del Festival Lussu, nella nuova edizione edita da Laterza nel 2023. Dopo l’inaugurazione della kermesse da parte del direttore artistico Alessandro Macis e della direttrice organizzativa Patrizia Masala, interverrà la figlia di “Peppino”, Simonetta Fiori, giornalista di Repubblica, in compagnia del giornalista Andrea Frailis e il noto accademico Gian Giacomo Ortu.

Il titolo del libro si ispira a un epiteto coniato da un industriale minerario continentale, finanziatore dei primi fascisti isolani, che aveva marchiato il neonato Partito Sardo d’Azione con il nome di ‘partito dei rosso-mori’, fondendo le propensioni socialiste con i quattro mori della bandiera sarda. Il ‘cavaliere’ di quel movimento era proprio Emilio Lussu.

La serata proseguirà alle 18.15 con la sezione tematica “Donne e società”, che introdurrà la presentazione del libroPaura non abbiamo. Donne e televisione in Italia” di Bruno Voglino (Castelvecchi 2019), che dialogherà con la regista Wilma Labate e la storica Sonia Marzetti, già dirigente RAI. Bruno Voglino è uno storico autore Rai di programmi televisivi e radiofonici e geniale talent scout, a lui si deve la scoperta di talenti come Carlo Verdone, Massimo Troisi, Corrado e Sabina Guzzanti, Maurizio Crozza, Piero Chiambretti e Fabio Fazio. Con lo sguardo accorto di chi conosce la televisione dal suo interno, Voglino si interroga sull’attenzione prestata dalla tv italiana (pubblica e privata) all’evoluzione della condizione femminile.

Alle 19.15 sarà presentato infine “La siccità” (Bompiani, 2023), l’ultima fatica letteraria di Guido Conti,scrittore, illustratore, editore, saggista e insegnante parmigiano. Insieme a Elisabetta Randaccio, l’autore parlerà dei contenuti dell’opera. Un testo che indaga la condizione difficile di chi coltiva la terra, a causa della crescente siccità in un piccolo paese dell’Oltrepò Pavese. La tentazione è quella di fuggire, come tanti fanno, ma il protagonista è affascinato dalle sue radici. Per lui e una piccola volpe sarà un’estate di crescita, di dolore e di perdita, che Conti narra con voce sicura e attenta a ogni dettaglio.

Il Festival Premio Emilio Lussu è organizzato dall’associazione Culturale l’Alambicco in sinergia con l’associazione La Macchina Cinema, con il sostegno della Regione Sardegna, dei comuni di Cagliari e di Armungia, con il patrocinio del Senato della Repubblica e il conferimento della Medaglia della presidenza della Camera dei Deputati, con il parternariato di università straniere, enti, centri studi per le letterature, realtà associative. Tutto il programma è scaricabile dal sito del Festival sul link https://festivalpremioemiliolussu.org/. Per info contattare +39 3280951378.




Danza, al Civico di Alghero omaggio a Roman Polanski

La compagnia salernitana Borderline con le sue coreografie ha rievocato il capolavoro cinematografico “Carnage” del grande regista polacco

Tanti applausi anche per “Astratto” e “Supereroi” portati in scena da Gildanza

ALGHERO. Il capolavoro cinematografico Carnage di Roman Polanski ha rivissuto sul palcoscenico del Teatro Civico di Alghero grazie alla compagnia salernitana Borderline, che venerdì sera ha proposto agli spettatori del festival “Corpi in movimento” lo spettacolo “Carosello e skin#2”.

La rivisitazione del film ha portato in scena le dinamiche delle relazioni di coppia, e tutto ciò che avviene all’interno e all’esterno di una relazione, tutti i colori che ne fanno parte.

Del lavoro di Polanski è stato ripreso soprattutto l’aspetto scenografico, con l’utilizzo di video-proiezioni che hanno disegnato la stanza in cui si è compiuta la performance. Particolari scenografici importanti come un tulipano o un camino spento.

«È la prima volta al Civico di Alghero, ed è sempre bello avere questa visione così classica del teatro rispetto alla maggior parte degli spazi performativi, un po’ di classicità riempie sempre un po’ il cuore del danzatore». Ha commentato la danzatrice Adriana Cristano di Borderline, che ha interpretato la composizione assieme a Giada Ruoppo, Alessandro Esposito, Pietro Autiero per la regia e le coreografie di Claudio Malangone e la scenografia virtuale di Francesco Petrone.

Gildanza

Subito dopo, a dare spettacolo sono state le allieve del corso di danza moderna di Arte & Movimento Gildanza, con “Astratto” e “Supereroi” per le coreografie di Elena Sandroni. Nel primo spettacolo di danza contemporanea entriamo più nel profondo delle emozioni, analizzando quelle che sono le emozioni astratte, che ognuno di noi è in grado di provare, anche senza l’utilizzo della voce, dove le ragazze sono completamente vestite di nero, con un volto quasi inespressivo, ma grazie alla loro gestualità sono in grado di esprimere tutto il loro sentimento e tutte le loro emozioni. Il secondo invece è un pezzo più accessibile anche a un pubblico che non si intende di danza, per rappresentare all’interno di una coreografia il rapporto con i supereroi di tutti i giorni, che siano presenti al momento del bisogno.

«Per noi è un’emozione veramente grande poter danzare nel teatro di Alghero dopo esserci esibite in numerosi saggi fuori sede – ha detto Sandroni – siamo liete di farci conoscere dal pubblico della nostra città e dai tanti turisti che in queste settimane la frequentano».

Sabato sera il festival si è trasferito a Porto Ferro, dove sul palco del Baretto Eventi le compagnie AlphaZTL e Fabula Saltica hanno portato in scena Toxic Love, per la regia e le coreografie di Francesco Biasi che hainterpretato la performance assieme a Davide Dibello. “Corpi in movimento – XX edizione” è organizzato dall’associazione Danzeventi di Sassari con il sostegno del Mic, della Regione Sardegna, Fondazione di Sardegna e Fondazione Alghero, dei comuni di Alghero, Ittireddu e Sennori, e il Baretto eventi di Porto Ferro. Per maggiori informazioni visionare il sito www.danzeventi.com, oppure contattare [email protected] o il numero 340 6517531.

AlphaZTL



Anteprime Festival Lussu: venerdì omaggio a Virgilio Lai

 Il 15 settembre una speciale anteprima della IX edizione del Festival premio Emilio Lussu, firmato L’Alambicco, sarà dedicata alla figura di un grande intellettuale, fotografo, editore e saggista politico, il cui lascito culturale è tra i più significativi della Sardegna del Novecento

Cagliari. Il Festival Premio Emilio Lussu 2023 si avvicina e, nel frattempo, una nuova Anteprima della IX edizione continua a regalare preziosi contributi su storie e personaggi del mondo intellettuale sardo. Venerdì 15 settembre alle 17.30, nella sala della Fondazione Sardegna di via San Salvatore da Horta 2, sarà ricordata la figura di Virgilio Lai, fotografo, editore e saggista politico, il cui lascito culturale è tra i più significativi della Sardegna del Novecento.

Tra i relatori interverranno Giacomo Mameli, Gianfranco Murtas, Gian Giacomo Ortu e Felice Tiragallo.

L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale L’Alambicco. Nato a Ulassai nel 1926, primogenito di cinque figli e nipote della grande artista Maria Lai, Virgilio a 18 anni si era trasferitoa Cagliari insieme al padre, per poi iniziare a collaborare con il quotidiano “La Nuova Sardegna” e con la rivista “Il Solco”.

Tra le numerose attività si era distinto per l’esercizio della fotografia come espressione d’arte e mezzo di conoscenza della realtà sarda, ed era diventato il primo addetto stampa del Consiglio regionale. Nel 1971 aveva fondato e animato l’Editrice Democratica Sarda (Edes), aprendo una nuova stagione dell’editoria isolana. Aveva, tra l’altro, collaborato con l’antropologa Clara Gallini nel suo lavoro di ricerca sul campo.

Dopo la cessione della Edes, Lai aveva promosso altre iniziative editoriali ma, soprattutto, aveva coltivato, assieme a Umberto Cardia e Nino Carrus, il progetto di pubblicazione delle opere di tutti gli autori sardi di ogni epoca, il “Corpus Scriptorum Sardiniae”. A tal fine aveva dato vita all’Istituto Bibliografico Editoriale Sardo (Isbes), dove era stato elaborato un primo Catalogo Ragionato degli Scrittori Sardi.

In seguito, il progetto del Corpus era stato trasmesso all’Istituto Sardo per la Storia della Resistenza e dell’Autonomia, dove Lai e Cardia entrarono a metà degli anni ottanta del Novecento, ma l’idea non aveva trovato compimento a causa delle precarie condizioni di salute di entrambi.




La Bayadére, a Sassari l’omaggio di DanSoul a Rudolf Nureyev

SASSARI. Una delle opere più sublimi della danza classica rivive a Sassari come omaggio a Rudolf Nureyev nel trentennale dalla scomparsa. Domenica 2 luglio alle 20, sul palcoscenico del Teatro Verdi, DanSoul Studio presenta La Bayadère, l’ultima fatica artistica del celebre ballerino russo, che nel 1992 aveva rielaborato e perfezionato la composizione per il Ballet de l’Opéra national de Paris, lasciando in eredità un gioiello tersicoreo indimenticabile.

Originariamente composta su libretto e coreografie di Marius Petipa e Sergei Hudekov con musiche di Ludwig Minkus, per essere eseguita la prima volta nel 1877 al Teatro Bol’soj Kamennyj di San Pietroburgo, La Bayadère sarà proposta al Verdi per tre ore di spettacolo nella trasposizione coreografica di Sharon Podesva, liberamente ispirata alla versione del “tartaro volante” (com’era soprannominato Nureyev per la sua impressionante agilità).

«Oltre a essere il più grande ballerino di tutti i tempi è stato anche uno straordinario coreografo – ha affermato Podesva – e noi vogliamo rendergli omaggio presentando a Sassari un evento di questa portata. La DanSoul sta crescendo ed è alla ricerca di sfide sempre più elevate, con l’idea di offrire al pubblico la reinterpretazione dei capolavori che hanno fatto la storia della danza classica, gli stessi che in Sardegna è raro vedere perché manca un vero e proprio teatro dell’opera».

E sarà certamente un appuntamento raro, grazie all’impegno della considerevole macchina organizzativa, capace di mettere insieme composizione, adattamento delle coreografie, costumi, scenografie e musiche.

Il balletto in quattro atti è ambientato in un fantasioso regno indiano dove atmosfere esotiche si fondono al la purezza espressiva della danza. Le bayadère sono le danzatrici del tempio e le custodi del fuoco sacro devote agli dei. Tra queste spicca la protagonista, Nikiya, innamorata di Solor, il miglior guerriero del paese. I due si giurano amore eterno davanti agli dei ma, colpo di scena, Solor è costretto a sposarsi con Gamzatti, figlia del rajà, che fa uccidere Nikiya.

Il terzo atto, “Il regno delle ombre”, è uno dei brani più importanti del repertorio coreutico mondiale, tanto che viene spesso rappresentato da solo perché racchiude l’essenza della danza classica nella sua forma più alta: in questo passaggio, Solor è in preda ai rimorsi e fa uso di oppio, va così in trans e si ricongiunge con lo spirito della sua amata.

Questo atto rappresenta anche il finale delle versioni russe, dalle quali è stato censurato il quarto momento, in cui la vendetta degli dei sfocia nel dramma, con lo scatenarsi di un terremoto che spazza via la famiglia reale e tutti i complici dell’omicidio. La bayadera si ritrova così nell’aldilà unita al suo guerriero.

Nikiya è interpretata da Martina Fancellu, mentre Gamzatti da Lucrezia Lecis e Solor da Danilo Calabrese.

«Mi dispiace tanto che quest’anno non sia presente con noi Angelo De Serra, perché impegnato in una tournée mondiale assieme alla Complexions Contemporary Ballet di New York, una delle compagnie più importanti al mondo – ha precisato Sharon Podesva – ma sono ugualmente felice al pensiero che un artista formatosi con me a Sassari stia riuscendo ad affermarsi a così alti livelli».

Lo spettacolo di DanSoul lo scorso anno al Verdi di Sassari