Villanova Monteleone, “le erbe sarde patrimonio inestimabile”

Si è conclusa con successo a Monte Minerva la prima delle sei giornate del cibo che anticipano “Chenamos in carrela”: grande partecipazione per i laboratori con l’esperto Gianpaolo Demartis e lo chef Fabio Zago

Villanova Monteleone. C’è voglia di riscoprire le “erbe de su connotu”, quelle commestibili e medicinali, un patrimonio inestimabile delle campagne della Sardegna che ormai in pochissimi sanno ancora riconoscere. L’anteprima di “Chenamos in carrela” dedicata a “Foraging ed erbe spontanee”, realizzata nel meraviglioso contesto naturale di Monte Minerva, è stata un successo di presenze. Segno tangibile dell’interesse crescente per una branca importante della nostra cultura tradizionale che, con l’avvento della modernità, è stata prima trascurata e poi in buona misura dimenticata dalla collettività.

L’iniziativa, organizzata dalla Proloco di Villanova Monteleone sotto il coordinamento generale dell’enogastronomo Tommaso Sussarello, ha visto nel ruolo di esperto il sassarese Gianpaolo Demartis, che ha accompagnato i curiosi in un percorso immersivo nella natura e nel mondo delle erbe edibili e officinali.

In una bella giornata di sole primaverile sono spuntate dal terreno la borragine (limbuda o limboina), ottima per accompagnare numerosi piatti, poi la cicoria (sa tzicòria), il radicchio selvatico (su pabantzolu), il cardo mariano (su ‘ardu), la malva (sa prammutza) e persino la parietaria, una pianta comunissima associata spesso alle allergie, in realtà molto efficace nella farmacopea dell’isola.

«Sono erbe che fino a cinquanta anni fa – ha spiegato Demartis – non mancavano mai dalle dispense delle famiglie sarde, conservate in barattoli in attesa di essere utilizzate per curarsi ma soprattutto per non ammalarsi. Nella nostra terra crescono almeno 250 piante commestibili e forse addirittura 400 possono essere utilizzate in farmacopea».

Il laboratorio è proseguito sotto il coordinamento di Sussarello nella sala conferenze del CEAS Monte Minerva, dove lo chef Fabio Zago ha illustrato ai presenti la preparazione di una salsa a base di erbe spontanee. Primo ingrediente utilizzato è stata “s’àpara”, un aglio angolare profumato e delicato che sa di erba cipollina: tritato finemente con olio, limone e sale, con un pizzico di peperoncino e l’aggiunta di altre erbe aromatiche, in questo caso timo e finocchietto. La salsa, spalmata sul pane a lievitazione naturale, ha insaporito una salsiccia di produzione villanovese di manzo e suino profumata al mirto, ed è stata molto apprezzata dai partecipanti al laboratorio.

Anche il pranzo alla Locanda è stato appositamente studiato per un menù a tema, a base di fiori ed aromi in pastella di ceci, frittatine di àpara, polpettine di ricotta e menta con panatura di semi, supa coata, erbe spontanee, spezzatino di agnello con finocchietto selvatico e tortino dolce di borragine.

La due giorni a Monte Minerva ha consentito di visitare il giardino delle biodiversità, il roseto con le sue antiche varietà risalenti al medioevo e le domus de janas de Sa minda ‘e su Trau .

L’appuntamento è stato organizzato e promosso dalla Proloco di Villanova Monteleone in collaborazione con il Comune di Villanova Monteleone, l’Agenzia regionale Forestas, l’associazione Sardinia Nature e la Locanda Minerva. L’iniziativa rientra nella più ampia attività del progetto “Chenamos in carrela” prevista dalla linea d’azione “Realizzazione di iniziative per la tutela e valorizzazione del patrimonio della cultura immateriale – Progetto Alboergo – Ospitalità diffusa a Villanova Monteleone”, promosso dal Comune e finanziato con i fondi del PNRR. Tutti gli eventi collegati alla manifestazione sono inseriti nel programma Salude&Trigu della Camera di Commercio di Sassari.




BENI CULTURALI, SORU: PATRIMONIO STORICO E ARCHEOLOGICO DELLA SARDEGNA È UNA MINIERA DI LAVORO.

Cagliari, 4 febbraio 2024. «La valorizzazione dei beni culturali della Sardegna ha ricadute economiche e occupazionali importanti. Penso a un’agenzia regionale del patrimonio culturale che stabilizzi tutti i lavoratori dei siti archeologici». L’ha detto il candidato presidente della Coalizione sarda Renato Soru nell’intervento che ha chiuso l’incontro dedicato a “Politiche e gestioni per i beni culturali della Sardegna”, ospitato nella sala del palazzo CIS di Cagliari.

Coordinato da Antonello Gregorini, l’incontro ha riunito operatori, studiosi e semplici appassionati per fare il punto sulle opportunità legate all’immenso patrimonio archeologico, storico e culturale dell’isola e illustrare anche le esperienze di divulgazione e narrazione portate avanti in questi anni. «Lo Statuto del 1948 non ci ha dato competenza piena sui beni culturali come invece ha ottenuto la Sicilia – ha ricordato Soru – e dobbiamo riconoscere che, in tutti questi decenni, i tanti siti archeologici sardi non sono stati studiati e valorizzati come avrebbero meritato dalle Soprintendenze ministeriali. Al punto che, nelle carte che riassumono la storia del mondo, i nuraghi dovrebbero apparire prima delle piramidi e invece non ci sono.»

«Questa storia dimenticata – ha proseguito il candidato – che ha una dignità importante nella storia dell’uomo e ha una presenza diffusa quasi in ogni campagna della Sardegna è una grande risorsa. Può avere delle ricadute sulla miglior comprensione di chi siamo e quindi della nostra storia, ma anche una grande ricaduta economica e lavorativa in un mondo in cui il turismo continua a crescere e che oggi è fatto da viaggiatori, esploratori che viaggiano spesso in cerca di esperienze paesaggi, cibo e culture diverse.»

«Qualcosa è stato realizzato – ha detto Soru -. Abbiamo Barumini riconosciuta tra i beni Unesco, ma rimane tantissimo da fare. Avevamo immaginato una rete dei beni culturali della Sardegna, un sistema anche con una identità visiva che aiutasse il visitare a capire il contesto storico e dove ogni sito fosse un punto d’accesso ideale, però è stato stravolto o realizzato in maniera episodica. Abbiamo due fondazioni molto attive a Barumini e Cabras grazie ai Giganti, ma gli altri siti sono gestiti da singole cooperative, a volte in maniera troppo precaria e senza protezione sociale per i lavoratori.»

«Con un’agenzia regionale del patrimonio culturale – ha proposto il leader della Coalizione sarda – possiamo prendere in mano la gestione dei siti e stabilizzare chi ci lavora, formare nuovo personale, aprire scuole di restauro e dare un’identità e una narrazione unitaria al nostro patrimonio. Serve una norma di attuazione dello Statuto che definisca le competenze, anche primarie, con lo Stato e ci consenta di gestire meglio e in modo coordinato i luoghi culturali.»

«La transizione digitale porterà grandi occasioni di lavoro e di innovazione – ha ricordato ancora -. Possiamo digitalizzare gli archivi cartacei e tutti i reperti archeologici catalogati e oggi lasciati nei magazzini. Mettere tutto a disposizione come grande occasione di studio e conoscenza, promozione e occupazione. È la realizzazione di un grande patrimonio digitale che sarà per sempre.»

«E da quest’operazione – ha concluso Renato Soru – può nascere un Betile digitale. Vent’anni fa immaginammo questo grande museo sul lungomare di Cagliari, oggi lo possiamo fare online, con tutti i reperti della storia della Sardegna presenti grazie ai loro «gemelli digitali» a portata di mano di ogni smartphone e di ogni computer nel mondo e per sempre. Sarebbe la prima esperienza al mondo.»

AGENDA ELETTORALE 5 FEBBRAIO.
Ecco gli appuntamenti di domani, lunedì 5 febbraio, del candidato presidente della Coalizione sarda Renato Soru:
– ore 10.30, confronto coi candidati presidente organizzato da Confagricoltura, Caesar’s hotel, via Darwin 2/4, Cagliari;
– ore 16.00, incontro coi cittadini «La Sardegna di oggi e del futuro», sala consiliare, via Roma 95, Lanusei;
– ore 18.00, incontro coi cittadini «La Sardegna di oggi e del futuro», teatro San Francesco, piazza fra Locci, Tortolì.




Patrimonio boschivo: 6 assunzioni ad Alghero

fino alle ore 14 dell’11 dicembre 2023 è possibile presentare la domanda per le figure che verranno assunte a tempo determinato nell’ambito del cantiere per l’aumento, la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio boschivo della città di Alghero. Le figure ricercate sono sei: 3 giardinieri specializzati, 2 potatori e 1 perito agrario/agrotecnico, con applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di categoria del settore privato corrispondente. La durata del cantiere sarà di 7 mesi, con 30 ore settimanali. Per partecipare alla selezione ed essere inseriti in graduatoria, gli interessati dovranno presentare domanda informatizzata sul portale www.sardegnalavoro.it, effettuando l’accesso alla propria area personale previa autenticazione. Potrà pertanto essere ricercato l’Avviso del cantiere di interesse ed eseguita l’operazione di inserimento della relativa domanda di candidatura. La domanda online dovrà essere compilata dal candidato in tutte le sue parti ed inviata entro i termini. Non saranno considerate ammissibili le domande trasmesse con modalità diverse. Qualsiasi informazione utile per presentare la domanda e tutti i dettagli sono presenti nell’Avviso allegato. 




Approvato il nuovo Regolamento per la Valorizzazione del Patrimonio

Valorizzare i beni comunali e assicurarne il mantenimento e la buona conservazione nel tempo, assicurarne una migliore fruibilità e il proficuo utilizzo da parte del cittadino e garantire la trasparenza e imparzialità dell’azione amministrativa attraverso un procedimento più oggettivo possibile. Con questi obiettivi il Consiglio comunale ha approvato, nell’ultima seduta, il nuovo regolamento per la Valorizzazione, Locazione, il Comodato e la Concessione dei beni comunali gestiti dal Settore Patrimonio. «Il documento è ora in linea con la normativa vigente e con le linee strategiche e programmatiche di questa Amministrazione» ha spiegato l’assessora alla Valorizzazione del Patrimonio Maria Francesca Masala che lo ha presentato all’Assemblea.
Tra le novità introdotte ci sono la specificazione dei criteri e modalità di compilazione della perizia estimativa in base alla quale si fissano i canoni di locazione, affitto, concessione e quella del procedimento amministrativo di assegnazione di concessioni e locazioni di beni immobili demaniali e patrimoniali, l’introduzione di tempi certi nella stipula dei contratti, successivamente all’aggiudicazione. È stato inoltre introdotto il diritto di prelazione a favore del precedente concessionario, locatario, affittuario e le condizioni a cui deve sottostare lo stesso affinché possa avvalersene.
È stato disciplinato nel dettaglio il procedimento amministrativo per l’esecuzione dei lavori a scomputo dei canoni di locazione e concessione, cioè la possibilità di scontare il costo dei lavori necessari sull’immobile dal canone di affitto.
Definiti anche i criteri e uno specifico procedimento di assegnazione dei locali per attività nel campo del Terzo Settore, basato su una serie di parametri, a cui corrisponde un punteggio.
Tra le novità, anche l’introduzione dei criteri di riduzione del canone di concessione e locazione per il Terzo Settore, che sarà valutata in base alla tipologia dei richiedenti, alle attività svolte, con un’attribuzione di punteggio che tiene conto di differenti elementi, come la presentazione di progetti coerenti con le linee programmatiche dell’Amministrazione Comunale, contenute nel Documento unico di programmazione; le proposte che prevedono la coesistenza di più soggetti nello stesso immobile; il riconoscimento della funzione svolta, nel tempo e nella città, come rilevante per fini pubblici; lo svolgimento di funzioni di utilità sociale e di coinvolgimento nelle diverse aree urbane; del reale accertamento dell’insussistenza di finalità lucrative; delle attività e servizi svolti a titolo gratuito presso i locali assegnati.




LE DOMUNS DE JANAS PATRIMONIO DELL’UNESCO – LA SFIDA PER IL RICONOSCIMENTO NELLA TENTATIVE LISTS DI PARIGI

Domus de Janas, l’arte preistorica dei sardi patrimonio dell’Unesco. La rete dei comuni dell’Isola  con il  favore del Ministero della Cultura 

Il programma di cui Alghero è capifila con i siti di Anghelu Ruju e Santu Pedru arriva alla Tentative Lists di Parigi per il riconoscimento di UNESCO World Heritage Centre

Alghero, 15 aprile 2021 – L’opera della sepoltura dei sardi che ha attraversato millenni, elemento significativo del patrimonio culturale della Sardegna, merita il riconoscimento dell’Unesco. C’è già il parere favorevole nel merito da parte del Ministero della Cultura, espresso in questi giorni – l’8 aprile scorso. Il MIC ha dato il via libera alla proposta formalizzata dalla rete dei comuni  in cui sono presenti  vestigia e testimonianze della preistoria, tra cui le Domus de Janas, prevenuta attraverso la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco. Sono 35 i siti che fanno parte della proposta, da Alghero a Villanova Monteleone, Ossi, Cheremule, a Mamoiada, Goni, Ardauli, Benetutti,  Sedilo, ed altri ancora.  La proposta denominata “Arte e architettura nella Preistoria della Sardegna. Le domus de janas / Art and Architecture in the Prehistory of Sardinia. The domus de janas” fa parte ora della lista propositiva italiana della Convenzione sulla protezione del Patrimonio Mondiale trasmessa alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unesco.  Il prossimo approdo è quello della Tentative Lists di Parigi, Centro del Patrimonio Mondiale, al quale gli Stati presentano le proposte che considerano patrimonio culturale di eccezionale valore universale. 

Alghero, con i siti di Anghelu Ruju e Santu Pedru, è capofila con Ossi del programma che il Ministero della Cultura propone per il riconoscimento Unesco. La rete dei comuni ora elaborerà i dossier che sosterranno la validità della proposta di riconoscimento all’ UNESCO World Heritage Centre. Il Piano di gestione del patrimonio della rete dei comuni si avvarrà del supporto del Comitato Tecnico – Scientifico composto da personalità del mondo accademico sardo e dal  Centro Studi “Identità e Memoria” (CeSim/APS), presieduto dalla Prof.ssa Giuseppa Tanda, promotrice del programma di candidatura all’Unesco. 

Nella conferenza stampa di oggi a Porta Terra è stato fatto il punto sul procedimento che ha centrato un primo e importante traguardo con il benestare del Ministero. Presenti l’Assessore alla Cultura Marco Di Gangi, la Professoressa Giuseppa Tanda, Giovanni Carta, Sindaco di Bonnanaro, componente del Comitato tecnico-scientifico. 

Il Sindaco Mario Conoci, assente per sopraggiunti impegni, vuole sottolineare l’importanza della sfida: “Una grande opportunità per tutta la Sardegna, non solo per Alghero, per la promozione di un patrimonio unico. La promozione delle nostra autentiche opere d’arte, valori culturali universali, quali sono le Domus de Janas, è un fattore determinante dello sviluppo di un progetto di ampio respiro che amplia con straordinaria qualità anche l’offerta turistica dei territori”, commenta. Le cosiddette Case dei Morti  sono il punto di forza di un progetto di candidatura unico in Italia che tra le tante proposte per il riconoscimento Unesco spicca per l’unicità della preistoria della Sardegna. 

“La sfida ambiziosa  è quella di un percorso di tutti i comuni dell’isola in cui l’attrattore della cultura così significativo possa incidere anche sullo sviluppo turistico della rete – aggiunge l’Assessore Di Gangi. “La proposta è altamente competitiva, e tuttavia il percorso verso il riconoscimento Unesco è uno stimolo a creare tutte le condizioni affinchè questa ricchezza sia valorizzata pienamente”. La proposta è forte, ne sono convinti la Prof.ssa Tanda e Giovanni Carta: “Abbiamo opere d’arte che rappresentano benissimo lo spirito Unesco, le Domus de Janas costituiscono l’espressione funeraria ed artistica più rilevante del sistema culturale sviluppatosi nell’Isola tra la fine del V ed il III millennio a.c.”. 

La Rete si avvale della collaborazione del Comitato Scientifico, di cui fanno parte: un rappresentante del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Università di Sassari ed uno del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università di Cagliari, due rappresentanti dell’ Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, due rappresentanti del CeSim – Centro Studi identità e Memoria,  i Direttori dei Musei eventualmente presenti nei territori di riferimento




ALGHERO, I GIOCHI PER PROMUOVERE LA DESTINAZIONE TURISTICA E IL PATRIMONIO: ONLINE L’ULTIMA SFIDA TRA CREATIVI

ALGHERO, I GIOCHI PER PROMUOVERE LA DESTINAZIONE TURISTICA E IL PATRIMONIO: ONLINE L’ULTIMA SFIDA TRA CREATIVI

Alghero fa un altro passo verso la rivoluzione della promozione turistica e della valorizzazione del proprio patrimonio. Domani 27 e sabato 28 novembre va in scena il secondo Hackaton organizzato dalla Fondazione Alghero. La partecipata del Comune è partner di MED GAIMS , progetto di cooperazione euromediterranea che utilizza il game design per immaginare nuovi modi di visitare e conoscere i luoghi di maggior interesse storico-archeologico, culturale e artistico, cambiando la fruizione dei siti culturali attraverso la gamification analogica e digitale. Finanziato dall’Unione Europea con 2milioni e 100mila euro del Programma Eni Cbc Med, MED GAIMS coinvolge Libano, Giordania, Spagna e Italia. Alghero è l’unica città italiana coinvolta. Partner associato della Fondazione Alghero è Promo P.A. Fondazione.

L’invito della Fondazione a presentare proposte per progettare giochi analogici e digitali ambientati ad Alghero risale ad agosto e prevede 60mila euro per cinque giochi, due digitali da 15mila euro e tre analogici da 10mila euro, più un budget di 25mila euro per attrezzature e materiale necessario per attuarli. Grazie a MED GAIMS giovani creativi, società, startup e appassionati sono protagonisti di un processo attraverso cui il gioco diventa motore d’innovazione, strumento di valorizzazione del patrimonio e generatore di nuovi immaginari turistici.

Col primo step si sono selezionati un gioco digitale e uno fisico. Le idee in gara hanno partecipato il 24 e 25 ottobre al primo hackaton, anche quello celebrato online per ragioni sanitarie. Ora tocca alle 15 squadre di creativi su 25 che hanno risposto al secondo invito, scaduto il 30 ottobre. In palio ci sono 15mila euro per realizzare un gioco digitale e 10mila euro ciascuno per due giochi fisici. Sono arrivati progetti dalla Sardegna e da ogni parte d’Italia.

Venerdì e sabato i team si confronteranno coi gestori dei siti culturali, coi referenti del mondo turistico, con mentors ed esperti di gamification, creazione d’impresa, cultura, patrimonio, marketing, turismo digitale, progettazione e sviluppo di giochi, sostenibilità. I giochi dedicati ai siti turistici di Alghero saranno selezionati da esperti di livello nazionale e internazionale. Presto la Fondazione renderà noti i nomi dei vincitori di entrambe le selezioni, passando poi alla parte operativa del progetto. Altri dettagli sono sul sito della Fondazione Alghero e sulla pagina del progetto, all’indirizzo http://www.enicbcmed.eu/projects/med-gaims .

MedGaims ha già accresciuto la notorietà internazionale di Alghero perché la scelta fatta dalla città catalana e dai suoi partner si inserisce in un dibattito di grandissima attualità e segue un trend su cui si sono già testate con successo città d’arte e destinazioni turistiche sparse per il mondo. Per urbanisti, sociologi ed esperti di politiche pubbliche e turismo, la sfida più importante delle città del futuro sta nella capacità dei territori di immaginare modalità nuove per favorire esperienze da memorizzare, rendendo protagonisti i cittadini e i turisti attraverso l’interazione. Il gioco diventa modalità di pianificazione urbana, un modo per ripensare gli spazi e strutturare nuovi scenari turistici e culturali e, in questo momento, una ottima modalità per fruire digitalmente delle destinazioni.




Gabriella Esposito: il parco di Porto Conte patrimonio degli algheresi.

Gabriella Esposito: il parco di Porto Conte patrimonio degli algheresi.

500mila euro per la valorizzazione del geo-sito di Capo Caccia con nuovi servizi per la fruizione e
l’accessibilità sostenibile; 500mila 500euro per la realizzazione di un sistema di lagunaggio per la mitigazione del carico organico nella laguna del Calich; 167mila per l’intervento di tutela e valorizzazione della laguna del Calich attraverso un sistema di monitoraggio della componente chimico-fisica della colonna d’acqua e di ri-sospensione e mineralizzazione dei sedimenti superficiali; 439mila 235 euro per il completamento dei percorsi di fruizione dell’area umida del Calich e potenziamento delle attività di pesca. Sono solo alcune progettualità dotate di risorse finanziarie della rete metropolitana che il nuovo consiglio direttivo del Parco di Porto Conte si trova in eredità e che deve portare a compimento in tempi stretti, se non vuole perdere le risorse europee”. Lo ha dichiarato Gabriella Esposito, intervenendo durante i lavori di ieri all’assemblea del parco di Porto Conte.
“Per la prima volta – ha sottolineato Esposito – abbiamo avuto l’occasione di incontrare il nuovo consiglio direttivo, insediato da mesi, col quale vogliamo confrontarci e collaborare. Ho apprezzato soprattutto il tenore dell’intervento della consigliera Lina Bardino che ha dichiarato di voler agire in continuità amministrativa, con grande apertura. Il Parco è infatti patrimonio degli algheresi, pur essendo di rilevanza regionale e nazionale, con l’Area Marina Protetta che abbiamo voluto accorpare sotto un’unica gestione ambientale. Grande e’ la nostra responsabilità – prosegue Gabriella Esposito – e per questo dobbiamo impegnarci a non far ricadere le divisioni che ci sono all’interno del Consiglio Comunale nell’assemblea del Parco. Nella consapevolezza che le tante progettualità realizzate e finanziate negli scorsi anni meritano di essere consolidate o portate a compimento. Non è più il nostro la cenerentola tra i parchi, è un’azienda che abbiamo consegnato completamente cambiata in termini di infrastrutture, di gestione, di organizzazione, di rapporto col territorio, di pacificazione con le borgate, di attrattori turistici, ambientali ed economici. Tutto ciò – conclude Gabriella Esposito – ha riflessi concreti sul bilancio, sulle entrate, quelle straordinarie frutto delle tante progettualità, quelle fisse dal bilancio regionale, grazie all’azione dei nostri rappresentanti in Regione negli anni. Non era così fino a una decina di anni fa. Questo patrimonio ora va salvaguardato e incrementato, con l’apporto di tutti. Il nostro non mancherà”.

F.to
Gabriella Esposito




Giornate europee del patrimonio, Sassari presenta Monte d’Accoddi

Anche quest’anno, a fine settembre, si celebrano in Italia le GEP – Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa. Visite guidate, aperture straordinarie, iniziative digitali saranno organizzate nei musei e nei luoghi della cultura. Il Comune di Sassari, in collaborazione con la direzione regionale Musei della Sardegna, aderisce all’iniziativa con l’evento “Imparare guardando verso il basso…”, in programma per sabato 26 settembre dalle 16.30 alle 18.30 nell’area archeologica di Monte d’Accoddi.

L’iniziativa, ispirata al tema delle GEP 2020 “Imparare per la vita”, prevede una visita guidata di carattere didattico, attraverso la quale i ragazzi insieme alle loro famiglie potranno verificare sul campo quante e quali informazioni derivino dall’osservazione dello strato di terreno superficiale di un sito archeologico.

Nell’area dell’altare prenuragico di Monte d’Accoddi, la presenza di numerosissimi frammenti di resti di pasto rituale, in particolare di gusci di molluschi e di reperti di varia tipologia, potranno raccontare non solo le attività legate al culto, ma in generale la vita quotidiana tra il IV e il III millennio a.C., in un contesto archeologico di straordinario interesse per la sua unicità.

Gli appuntamenti delle GEP 2020 saranno pubblicati sul sito del ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, sul sito europeo degli European Heritage Days e sui canali istituzionali dei singoli istituti. È possibile seguire l’iniziativa anche sui canali social di museitaliani e EHDays. Gli hashtag ufficiali sono: #GEP2020 e #EuropeanHeritageDays.

La partecipazione, per massimo 20 persone, è gratuita. È necessaria la prenotazione. È obbligatorio l’utilizzo dei dispositivi di protezione anti-Covid (mascherina).

Per prenotazioni e informazioni è possibile contattare l’ufficio informazioni turistiche InfoSassari (079 2008072 – email [email protected])

Grazia Sini
Ufficio stampa
Comune di Sassari



Porto Rotondo: I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) sequestrano il vano interrato della “Villa dei Pesci”.

Nell’ambito della più ampia attività di controllo delle violazioni urbanistico ambientali consumate nel territorio di competenza della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania (l’intera Gallura) e segnatamente nel caso di specie, riguardante la fascia costiera della Costa Smeralda (Porto Rotondo), come disposta dal Procuratore della Repubblica di Tempio P. Dott. Gregorio CAPASSO e delegata a quella Sezione di P.G. competente (Corpo Forestale, Capitaneria di Porto e Polizia Locale), nonché ai relativi servizi di P.G. presso i Comandi dell’Arma, nella mattinata di oggi 14.06.2019 i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) hanno eseguito il sequestro preventivo dei locali interrati della c.d. “Villa dei Pesci” ubicata a 300 metri dal mare in loc. Porto Rotondo, area dichiarata di notevole interesse pubblico.

I Carabinieri del Nucleo TPC di Cagliari hanno riscontrato che il piano seminterrato dell’immobile, assentito a cantina, era stato invece modificato con destinazione residenziale mediante realizzazione di un’area benessere SPA, bagno turco, sauna, camera da letto e bagno.

Le indagini hanno inoltre permesso di documentare che la porzione di immobile era già stata interessata nel marzo del 2007 da un provvedimento di sequestro preventivo eseguito dai Carabinieri di Porto Rotondo e dall’Ufficio di Vigilanza edilizia poiché, anche in quella occasione, era stata accertata la totale difformità tra lo stato dei luoghi e quanto assentito con concessione edilizia.

Questo risultato, che si inquadra nell’ambito dell’attività di tutela svolta dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, è stato raggiunto grazie alla sinergia operativa con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari che ha contribuito, sull’aspetto tecnico, a far emergere le criticità riscontrate.

Le persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica per i reati di opere eseguite in assenza del titolo abilitativo valido, cambio di destinazione d’uso dell’area, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità.

Cagliari, 14 giugno 2019




Patrimonio Erp: assegnati gli alloggi di via Flumenargia

Patrimonio Erp: assegnati gli alloggi di via Flumenargia

Questa mattina negli uffici dell’Assessorato alle Politiche della Casa il sindaco di Sassari Nicola Sanna e l’assessore alle Politiche abitative Ottavio Sanna hanno assegnato a 25 famiglie in graduatoria gli alloggi di Edilizia residenziale pubblica di via Flumenargia.

La palazzina di proprietà del Comune, i cui lavori di costruzione si sono recentemente conclusi, comprende 25 appartamenti distribuiti su quattro piani, per un totale di 1750 metri quadrati.

Un edificio ad alta efficienza energetica, che può contare su un sistema fotovoltaico di autoproduzione e su un impianto solare termico. Due gli ingressi, uno principale su via Flumenargia dal quale sarà garantito anche l’accesso per l’area dei parcheggi al primo sottopiano, e un altro solo pedonale da via Montello.

I lavori di realizzazione dell’edificio, affidati alla ditta Beltrami costruzioni, hanno preso il via nel 2016 con un investimento totale di 3 milioni di euro.

Gli alloggi, assegnati agli aventi diritto secondo la graduatoria Erp e in base alla composizione del nucleo familiare, hanno differenti superfici, 18 misurano tra i 50 e i 60 metri quadrati, 3 circa 85 metri quadrati, 3 circa 75 metri quadrati, e 1 misura 45 metri quadrati.

«Per questo edificio, di nuova costruzione, è stato possibile puntare su un’architettura di qualità, sull’alta efficienza energetica e sulla qualità del materiale impiegato – ha commentato il sindaco Nicola Sanna – . Inoltre, costruire un nuovo edificio da destinare ad alloggi Erp, di proprietà del Comune, ci ha permesso di tenere in considerazione le esigenze delle famiglie destinatarie».

«Si tratta di un’opera importante, un edificio moderno costruito in poco più di due anni – ha detto l’assessore Ottavio Sanna – I nuclei famigliari destinatari hanno avuto la possibilità di scegliere l’appartamento in base al piano e all’affaccio. Le chiavi degli alloggi saranno consegnate nelle prossime settimane».

Rossella Porcheddu
Portavoce del Sindaco
Comune di Sassari