MALTEMPO. COLDIRETTI CAGLIARI. AGRUMICOLTORI KO A VILLACIDRO: MILIONI DI EURO DI PERDITE

Sono quantificabili in diversi milioni di euro i danni causati dal maltempo agli agrumicoltori del villacidrese uno dei territorio più vocati della Sardegna.

E’ la stima di Coldiretti Cagliari dopo due mesi di piogge che hanno compromesso l’annata colpendo soprattutto le clementine che contano perdite oltre il 70% con punte del 100%. 

L’annata quest’anno era ottima sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Il primo, duro, colpo è arrivato a fine ottobre, il 27 e 28. Le forti piogge e una grandinata colpirono circa 200 ettari con un perdita di circa 30 mila quintali soprattutto di clementine prodotte da 130 aziende agricole. 

Era solo l’inizio di due mesi di piogge ininterrotte (si sono fermate solo una settimana) che hanno allargato le perdite ai circa 500 ettari di agrumeti e alle circa 200 aziende.

“Questo ha causato l’asfissia radicale e marcescenza nelle piante – spiega Giuseppe Ecca presidente della cooperativa Agricoltori Villacidresi – con perdite tra il 70 e l’80 per cento di clementine che arrivano al 100 % dove ancora non era cominciata la raccolta”. 

Le continue piogge che stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura sarda, dal nord al sud Sardegna, con ingenti perdite soprattutto per i prodotti da campo.

Villacidro è stata colpita nel cuore delle proprie produzioni, mandando ko il settore agrumicolo. Oltre 500 ettari con il coinvolgimento di circa 200 aziende per una perdita stimata da Coldiretti Cagliari in diversi 10milioni di euro.  

“Le piante non stanno reggendo tutta quest’acqua – spiega il presidente di Coldiretti Villacidro Luca Lutzu – ed ha colpito tutti gli agrumi soprattutto le clementine e quelli più maturi che sono i meno resistenti agli attacchi dei funghi patogeni. Ma ormai l’acqua è cosi tanta e senza tregua che sta danneggiando tutte le varietà: dalla navel (precoce), al tarocco ma anche le washington che sono più tardive”.

“I cambiamenti climatici ci stanno abituando a eventi estremi che stanno colpendo duramente l’agricoltura – afferma il presidente provinciale di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas -.  Un anno fa di questi tempi stavamo commentando il troppo caldo, le fioriture anticipate e si interveniva con l’irrigazione di soccorso. Quest’anno da due mesi siamo sott’acqua e abbiamo i prodotti che marciscono in campo e non si possono coltivare i campi allagati. A Villacidro già da dicembre abbiamo presentato al Comune una lettera per richiedere lo stato di calamità, come in diversi altri Comuni”.

“Ma come diciamo da tempo il problema va affrontato alla radice – sostiene il direttore di Coldiretti Cagliari Luca Saba – studiando una nuova agricoltura e indirizzando di conseguenza i fondi europei per mitigare le conseguenze dei cambiamenti climatici”.

Ufficio stampa Coldiretti Sardegna

Michele Arbau




FEDERCAMPING. CON IL LOCKDOWN PERDITE PER 100 MILIONI DI EURO

FEDERCAMPING. CON IL LOCKDOWN PERDITE PER 100 MILIONI DI EURO

Ripartiamo subito come Regione Covid free

Sono stimate in 100milioni di euro, il 45% del fatturato dell’intera stagione, le perdite subite dei campeggi sardi a causa del Covid, dovute alle mancate presenze in questi primi mesi e all’annullamento delle prenotazioni. La speranza è che si salvi almeno il 20% del fatturato stagionale, circa 45milioni.

Sono i dati drammatici che arrivano dal turismo open air, la prima forza del settore extra-alberghiero, la seconda in assoluto per posti letto in Sardegna dopo gli alberghi, con 54mila, e lo fa per bocca della FederCamping Sardegna (Faita) che lo scorso anno ha registrato 2,6milioni di presenze per un fatturato intorno ai 225milioni.

“Ripartiamo subito come Isola Covid-free, offrendo enormi spazi, aria sana,  prodotti genuini e una vacanza a impatto zero, come solo la Sardegna può fare. Questo oggi è il miglior biglietto da visita per i turisti. Ma facciamolo subito – afferma il presidente di Faita Sardegna Nicola Napolitano -. Il turismo open air  è ad un bivio, il Covid al momento ha compromesso la prima parte della stagione, con perdite del 100%. Saremo fortunati se riusciremo a salvare il 20% del fatturato”.

Oltre alla perdita dei primi due mesi e mezzo di stagione (anche giugno ormai è compromesso), sono state annullate anche l’80% delle prenotazioni arrivate tra fine gennaio e febbraio (che rappresentano circa il 70% delle prenotazioni stagionali).

Per Faita “la tutela della salute è un diritto individuale irrinunciabile, sancito dalla Costituzione. I turisti stessi vogliono trascorrere le vacanze in tranquillità per questo lo Stato deve rendere accessibile a tutti il test (tampone). È l’affermazione del principio di giustizia della salute, ed è il modo migliore anche per dare una chance alla tenuta del turismo. Quello del passaporto è una scelta politica rischiosa ma è un nostro dovere morale sostenerla”.

La sicurezza dei turisti rappresenta la più forte arma di marketing e promozione di un territorio. “Chi porterebbe i propri figli a vivere una vacanza a rischio? – è l’interrogativo retorico della Faita -. Non possiamo giocare alla roulette russa: la probabilità che uno autocertifichi in buona fede l’essere sano è alta con la conseguenza di compromettere non solo l’intera stagione ma le aziende stesse”.

“Il turismo – sottolinea Nicola Napolitano – deve pretendere questa sicurezza, perché è ciò che ci chiedono per prima i turisti. Noi offriamo vacanze, e queste devono potersi realizzare senza  tensione, sospetto o diffidenza del prossimo”.

Le attività turistiche sono stagionali per questo i tempi sono fondamentali diversi e molto più veloci da quelli della politica.

“L’appello che rivolgiamo al presidente Solinas – dice a nome della Faita Nicola Napolitano – è di non indugiare oltre su una decisione che sostenga il processo di garanzia della salute, contribuendo alla spesa di certificazione sia per i sardi che per i nostri ospiti e definendo anche i regolamenti e le direttrici di comportamento e condotta che le nostre aziende devono seguire a tutela anche della sostenibilità economica delle stesse. Dall’altro prepari un piano trasporti che sappia reggere la domanda di Sardegna, a prezzi accettabili e in condizioni di sicurezza, consentendoci di rassicurare e di operare nei mercati entro breve tempo per provare a salvare la stagione. Come associazione diamo la disponibilità a collaborare, per quanto ci compete, alla definizione delle regole che investono le nostre responsabilità”.

I 93 campeggi sardi sono la migliore offerta turistica che la Sardegna possa offrire al turista in tempo di Covid, con spazi ampi e all’aperto e in stretta connessione con un turismo rurale di conoscenza del territorio e dei suoi prodotti a km0.  Per sua natura i campeggi rispettano il distanziamento sociale: la densità abitativa in queste strutture è infatti di 100 metri quadri a ospite.

CAMPEGGI IN SARDEGNA

CAMPEGGI

93 strutture. 54mila posti letto: prima forza del settore extra-alberghiero; la seconda in assoluto dopo gli alberghi

PRESENZE REGISTRATE NEL 2019

2,6milioni

FATTURATO 2019

Circa 225milioni di euro

STIMA PERDITE 2020, AD OGGI

100 milioni di euro: date da mancate presenze + annullamento prenotazioni

PREVISIONI PERDITE STAGIONE 2020

180milioni, 80% del fatturato

 

Michele Arbau
Ufficio stampa Faita Sardegna




COLDIRETTI NUORO OGLIASTRA. CAVALLETTE: PERDITE E SOLIDAEITA’ DA PARTE DELLE AZIENDE AGRICOLE

COLDIRETTI NUORO OGLIASTRA. CAVALLETTE: PERDITE E SOLIDAEITA’ DA PARTE DELLE AZIENDE AGRICOLE

Il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra inviata gli assessori regionali all’Ambiene all’Agricoltura a visitare i territori invasi dalla cavallette

 

Milioni di cavallette stanno radendo al suolo i campi della Valle del Tirso. Divorano tutto ciò che trovano davanti. Per questo Coldiretti Nuoro Ogliastra che ha lanciato l’allarme, invita gli assessori regionali all’Agricoltura Gabriella Murgia e all’Ambiente Gianni Lampis a visitare i campi devastati dall’insetto “per verificare di persona questa invasione che tanti danni sta causando alle aziende agricole del territorio”.

Situazione che conosce bene Giovanni Mureddu, allevatore e agricoltore di Fonni con azienda nella piana di Bolotana, che prima ha dovuto a malincuore trasformare in foraggio (o meglio quello che ne è rimasto) il campo destinato alle proviste di orzo per i suoi animali, nonostante le ingenti perdite: se avesse aspettato la mietitura sarebbe finito tutto nelle fauci del vorace insetto. Poi ha dovuto trasformare in balle di fieno anche un campo di fave.

Adesso è la volta di un campo di circa un ettaro coltivato a lattughe, finocchi, cavoli e patate che frutta circa 10 mila euro.

Questa volta però Giovanni, insieme a Paolo Pintore e Bachisio Carboni entrambi di Ottana, con i quali coltiva queste colture hanno deciso di donare questi frutti alla Caritas di Nuoro.

I tre soci Coldiretti anche in questo caso hanno dovuto anticipare le cavallette che aumentano di giorno in giorno appropriandosi delle colture. Oltre 100 casse di prodotti orticoli ieri mattina sono state confezionate e portate dai tre agricoltori a Nuoro alla Caritas per dare il proprio contributo e venire incontro alle esigenze dei nuovi poveri, che secondo una analisi Coldiretti, sono saliti a oltre un milione in tutta Italia. Persone che hanno bisogno di aiuto anche per mangiare per effetto della crisi economica e sociale provocata dall’emergenza e dalla conseguente perdita di opportunità di lavoro.

Fra i nuovi poveri – sottolinea la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie.

“Anche nei momenti più difficili la campagna non rinuncia alla solidarietà e nonostante le perdite di migliaia di euro nelle aziende hanno comunque la forza di dare una mano a chi ha bisogno di aiuto – afferma il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra Leonardo Salis -. Forse il problema delle cavallette, nonostante tutto il lavoro che abbiamo svolto lo scorso anno, è stato sottovalutato. Eppure in Sardegna le conosciamo bene perché anche in un passato non troppo lontano ci sono state altre invasioni di questo insetto. Quest’anno, come del resto avevano avvertito lo scorso anno, sono molte di più e stanno mettendo in ginocchio un centinaio di aziende agricole. I danni sono ingenti e colpiscono soprattutto le aziende che hanno investito in campagna, che coltivano e custodiscono il territorio”.

“Nei giorni scorsi – sottolinea il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Alessandro Serra – dopo le nostre sollecitazioni e le denunce ci sono stati i sopralluoghi nelle aziende colpite dalla cavallette da parte dei tecnici Laore. E’ fondamentale intervenire celermente anche perché questa è una calamità che si aggiunge ad altre calamità e che arriva nell’anno horribilis del Covid. Per questo – ribadisce il direttore – invitiamo gli assessori regionali all’Agricoltura a all’Ambiente a venire e visitare i campi invasi dalle cavallette, vedranno con i propri occhi i danni che stanno causando e la necessità di interventi immediati per le aziende che stanno facendo i conti con questo flagello”.

 

Michele Arbau

Ufficio stampa Coldiretti Sardegna