Continuità territoriale: polemiche sull’aeroporto di Alghero tra accuse e difese

Antonio Moro accusa la Giunta Todde di penalizzare lo scalo algherese, l’assessora Manca replica: “Investimenti e crescita dimostrano il nostro impegno”

L’aeroporto di Alghero torna al centro del dibattito politico sardo, con Antonio Moro, presidente del Partito Sardo d’Azione, che punta il dito contro la Giunta regionale presieduta da Alessandra Todde. Nel mirino ci sono le politiche di continuità territoriale, ritenute penalizzanti per il Riviera del Corallo, soprattutto rispetto agli scali di Olbia e Cagliari. Le dichiarazioni di Moro hanno però trovato la ferma replica dell’assessora ai Trasporti, Barbara Manca, che difende l’operato della Giunta, sottolineando i risultati ottenuti e gli interventi programmati.

Le accuse di Moro
Antonio Moro ha commentato i dati di traffico passeggeri di novembre 2024, evidenziando un incremento modesto per l’aeroporto di Alghero (+2,6% e 62.863 passeggeri) rispetto agli scali di Olbia (+33%) e Cagliari (+9%). Secondo Moro, questi numeri dimostrano una “scarsa attenzione della Regione” verso lo scalo del Nord-Ovest, aggravata dalla gestione della continuità territoriale, che avrebbe portato a una riduzione dei movimenti aerei (-1,1%). Il leader del Psd’Az ha inoltre criticato la mancata pubblicazione di un bando per incentivare nuove rotte, finanziato dalla precedente Giunta con 30 milioni di euro, e denunciato la privatizzazione congiunta degli aeroporti di Alghero e Olbia come una minaccia per il futuro dello scalo algherese.

La replica della Giunta Todde
L’assessora Barbara Manca ha respinto le accuse di Moro, definendole “ingenerose” e sottolineando il lavoro svolto per garantire la continuità territoriale e migliorare i servizi dello scalo di Fertilia. Manca ha ricordato che, grazie a un secondo bando, le rotte di Alghero sono state messe in sicurezza con un investimento aggiuntivo, che ha permesso di superare le criticità iniziali. A partire dal 20 dicembre, sono state introdotte tre coppie di voli giornalieri per Milano Linate e quattro per Roma Fiumicino, con orari migliorati, tra cui un anticipo significativo del primo volo per Milano.

“L’aeroporto di Alghero non è in crisi irreversibile”, ha dichiarato l’assessora, sottolineando una crescita annuale del 6,96% tra il 2023 e il 2024, in linea con quella di Cagliari (+6,36%). Il dato di dicembre 2024 ha inoltre registrato un ulteriore aumento del traffico passeggeri del 5%. Tra le iniziative messe in campo, Manca ha evidenziato un piano di interventi da 4,75 milioni di euro per potenziare la sicurezza dello scalo e il progetto di collegamento ferroviario, che punta a rendere l’aeroporto di Fertilia sempre più competitivo.

“Gli investimenti e l’attenzione della Giunta Todde dimostrano l’impegno verso Alghero”, ha concluso Manca, invitando a leggere i dati con una prospettiva più ampia e non limitandosi a un singolo mese.




Idroelettrico in Sardegna: tra successi rivendicati e polemiche politiche

La sentenza della Corte di Cassazione sulle concessioni delle centrali idroelettriche del sistema Taloro accende il dibattito tra la Presidente Todde e l’ex Assessore Salaris.

La recente sentenza della Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso della Regione Sardegna contro Enel sulle concessioni delle centrali idroelettriche del sistema Taloro, rappresenta un risultato importante per l’autonomia regionale nella gestione delle risorse idriche. Tuttavia, questa vittoria legale ha innescato un acceso confronto politico tra l’attuale Presidente della Regione, On. Alessandra Todde, e l’ex Assessore Aldo Salaris, che rivendica il merito delle azioni che hanno portato a tale decisione.

La questione giuridica risale a una disputa con il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (TSAP), che nel 2023 aveva giudicato non legittimo il subentro della Regione, tramite l’Ente Acque della Sardegna (ENAS), nella gestione delle grandi derivazioni idroelettriche. La Cassazione, ribaltando questa decisione, ha riconosciuto la validità delle normative regionali 17/2000 e 19/2006, che attribuiscono alla Regione un ruolo centrale nell’uso pubblico e sostenibile delle risorse idriche.

link alla gazzetta ufficiale

La Presidente Todde ha celebrato il risultato come un passo cruciale verso una politica energetica basata sulle fonti rinnovabili e sull’autonomia regionale. Ha sottolineato l’importanza di questa vittoria per il nuovo Piano Energetico Regionale e per la costituzione della Società Energetica della Sardegna, elementi strategici per il futuro dell’isola.

Tuttavia, l’ex Assessore Aldo Salaris ha criticato l’entusiasmo della Presidente, accusandola di prendersi meriti che non le appartengono. Salaris ha ricordato come il ricorso alla Cassazione sia stato presentato dalla giunta regionale di cui faceva parte e come la visione strategica sulle risorse idriche, compreso il finanziamento per la progettazione delle centrali idroelettriche, fosse già stata avviata durante il suo mandato. Ha inoltre evidenziato il lavoro svolto per rivendicare la proprietà dell’acqua come risorsa strategica, un impegno che considera alla base della sentenza favorevole.

Secondo Salaris, il rispetto per la continuità istituzionale dovrebbe tradursi in un riconoscimento equo del contributo di chi ha lavorato per raggiungere questo obiettivo. “Il successo della sentenza dimostra che le scelte compiute in passato, anche le più difficili, sono state fatte nell’interesse dei sardi e della loro autonomia”, ha dichiarato.

Mentre le polemiche politiche proseguono, resta il dato di fatto: la sentenza della Cassazione riafferma il diritto della Sardegna a gestire autonomamente le proprie risorse idriche, segnando un passo fondamentale verso una maggiore sostenibilità e indipendenza energetica. Un tema cruciale per il futuro dell’isola, che merita di essere affrontato al di là delle divisioni partitiche.




Tedde: Cumuli di Posidonia oscurano Capo Caccia: polemiche e risposte della politica algherese

Una vista nascosta e una stagione turistica compromessa

“Alghero si trova di fronte a un problema inedito e preoccupante: enormi cumuli di posidonia spiaggiata stanno impedendo la vista di Capo Caccia, un simbolo del paesaggio locale”. Marco Tedde all’attacco di Montis. “Questa situazione, – continua Tedde – verificatasi all’inizio della stagione turistica, sta causando gravi danni all’immagine della città. Gli algheresi e i visitatori sono abituati a godere della splendida vista di Capo Caccia, ma quest’anno la posidonia ha creato una barriera naturale che ostacola questo spettacolo. L’incuria nell’affrontare questo problema solleva interrogativi sulla gestione ambientale da parte dell’amministrazione comunale.”

Le responsabilità dell’Assessore Montis e l’appello a Cacciotto

“L’Assessore all’ambiente Andrea Montis, attualmente impegnato in una campagna elettorale con la coalizione Campo larghissimo, sembra avere poco tempo per i suoi compiti istituzionali. La situazione peggiora per via del supporto del sindaco Mario Conoci, che aveva dichiarato che Montis non poteva dimettersi dalla giunta di centrodestra perché impegnato a risolvere i problemi ambientali di Alghero. Tuttavia, i fatti dimostrano il contrario.”

Continua Marco Tedde : “Raimondo Cacciotto, figura di spicco della politica locale, viene esortato a intervenire con decisione sul suo candidato assessore Montis e sul sindaco Conoci. Gli algheresi sono stanchi di queste negligenze che minano la bellezza e l’attrattiva della loro città. È ora che Cacciotto utilizzi la sua autorevolezza per richiamare all’ordine i suoi colleghi di coalizione, affinché la gestione ambientale torni ad essere una priorità”.

La replica di “Noi Riformiamo Alghero” a Marco Tedde

Il gruppo politico “Noi Riformiamo Alghero” ha risposto con fermezza alle critiche sollevate dal candidato del centrodestra Marco Tedde riguardo alla gestione della posidonia spiaggiata nella città. La loro replica è stata tagliente e dettagliata, evidenziando gli sforzi e i risultati ottenuti negli ultimi anni per affrontare questo annoso problema.

«Abbiamo chiesto conto all’assessore come richiesto dalla coalizione “Asilo Mariuccia”. Abbiamo scoperto che negli ultimi 6 anni (comprendenti le ultime due amministrazioni in carica), gli assessori competenti hanno messo in campo risorse straordinarie per la risoluzione di un problema, quello della posidonia spiaggiata, mai affrontato da nessuno; e creato proprio da Marco Tedde nell’anno 2007, quando volle aprire il sito di stoccaggio a San Giovanni dove oggi si è costretti ad accumulare la posidonia. Il suo massimo sforzo (lo racconta lui stesso) fu quello di inondare di posidonia qualche terreno privato. Abbiamo scoperto che in questi anni, in cui ha rivestito ruolo di consigliere regionale di riserva e consulente regionale con lauto stipendio, Marco Tedde non ha mai mosso un dito per la risoluzione del problema benché vi sia ampia traccia delle richieste di sostegno da parte dell’amministrazione Comunale anche a lui indirizzate».

Un impegno concreto e finanziamenti importanti

La replica evidenzia che, grazie alla collaborazione tra il comune, il consorzio industriale e la Provincia, sono stati reperiti circa 10 milioni di euro per finanziare un impianto di trattamento della posidonia ad Alghero. Questo intervento è un esempio di sforzo corale che, secondo “Noi Riformiamo Alghero”, Marco Tedde, da solista, non è in grado di comprendere. Inoltre, negli ultimi sei anni sono stati smantellati cumuli di posidonia accumulati da oltre vent’anni in vari siti della città.

«Abbiamo scoperto, ma lui non ne sa nulla perché parla solo delle questioni che riguardano se stesso, che in pochissimi anni si è passati da sperimentare il trattamento della posidonia a veder finanziato un apposito impianto (in fase di realizzazione) ad Alghero, partendo da zero e reperendo circa 10 milioni di risorse, grazie alla collaborazione tra comune, consorzio industriale e Provincia. Un intervento corale che lui, da solista quale è, non è in grado di capire. Abbiamo scoperto che negli ultimi 6 anni son stati smantellati cumuli di posidonia che giacevano da oltre vent’anni in diversi siti della città. Non si preoccupi Tedde, che ancora una volta da dimostrazione di non conoscere i temi e i processi che servono per svolgerli, volendo sembrare preparato, ma invece di essere piuttosto concentrato solo a far apparire la sua immagine ormai sbiadita e stantia. Un uomo che vuole diventare sindaco, ma che da ampia dimostrazione che non sarà più in grado di farlo».

Difesa dell’Assessore Montis

“Noi Riformiamo Alghero” ha anche difeso l’Assessore Andrea Montis, sottolineando il suo impegno e la sua dedizione nell’affrontare le questioni ambientali nonostante la campagna elettorale in corso. Montis ha recentemente ottenuto ulteriori finanziamenti per 350.000 euro per avviare nuovi interventi di rimozione e trattamento della posidonia.

«Bene ha fatto l’assessore Montis a non dimettersi, considerato che, mentre qualcuno accecato dal livore scrive comunicati di livello bassissimo, ha continuato con impegno dedizione e imparzialità a occuparsi delle questioni urgenti, (tralasciando certamente la sua campagna elettorale) come quello della posidonia; così che anche in questi ultimi giorni (reperite risorse per circa 350.000 euro) verranno avviati, solo l’ultimo in ordine di tempo, interventi di rimozione della posidonia dai depositi e invio a trattamento della stessa. Insomma, così come già abbiamo fatto nei comunicati di risposta alle bizze di Tedde, gli consigliamo di prepararsi meglio se vuole confrontarsi sulle tematiche, piuttosto che dimenarsi alla ricerca di un sempre più flebile consenso in città» chiude la replica di “Noi Riformiamo Alghero”.




MEDICI DI BASE, TRUZZU (FDI): “NO ALLE POLEMICHE SUI SOCIAL, L’ASSESSORE BARTOLAZZI VENGA IN COMMISSIONE A PRESENTARE LA SUA PROPOSTA”

COMUNICATO STAMPA

Cagliari, 21 maggio 2024 – “È preoccupante l’aspra polemica tra l’assessore Bartolazzi e il Presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Cagliari, che aveva ‘osato’ criticare la proposta di offrire una scuola di specializzazione ai medici disposti ad accettare un incarico come medico di famiglia nell’Isola per alcuni anni, peraltro bocciata anche dai sindacati”. Così Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, ha commentato l’intervento su Facebook (poi cancellato) dell’Assessore regionale della Sanità in risposta a Emilio Montaldo che gli aveva ricordato come “la medicina generale è una cosa seria che non merita di essere svilita con proposte di questo tipo”.

“Non si può che essere d’accordo col responsabile dell’Ordine professionale quando evidenzia che si tratta di un’idea impossibile da realizzare e soprattutto una soluzione che non risolve il problema, ma lo rimanda di qualche anno. Addirittura, contribuendo a peggiorare la situazione. Intanto, nel suo commento social, l’assessore Bartolazzi aveva voluto informarci che sta studiando per risolvere il problema della carenza dei medici di famiglia e che andrà avanti per tentativi, confidando che, prima o poi, qualcosa azzeccherà. L’ottimismo di durare cinque anni certamente non gli manca. Come non gli manca il tempo per guardare la televisione, infatti facendo riferimento ad un noto programma televisivo ha evidenziato che ‘rifiuta il pacco e va avanti’. Il vero pericolo è che il pacco sia lui a rifilarlo ai cittadini sardi, che in tema di sanità aspettano soluzioni vere, non semplici spacconate. Perciò, ho scritto al presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, e alla presidente della VI Commissione, Carla Fundoni, per chiedere l’audizione dell’Assessore della Sanità, così da poter conoscere il suo progetto di selezione dei medici di base. Il Consiglio Regionale e la Commissione competente sono i luoghi istituzionalmente deputati non solo al confronto politico e all’analisi delle proposte, ma anche quelli in cui si determinano le decisioni che impattano sulla vita dei sardi”.

“Comunque, se la presidente Todde dovesse trovare qualche minuto libero tra una nomina e l’altra del ‘superstaff’ (sì, proprio quello fortemente contestato dalla sua maggioranza nella precedente legislatura; per informazioni rivolgersi all’assessore Manca), sarebbe interessante conoscere la sua opinione su queste esternazioni dell’Assessore romano in trasferta”, conclude Truzzu.




Polemiche in Sardegna: l’accusa dell’Assessore Doria verso l’ex Assessore Arru

Carlo Doria, Assessore della Sanità, critica le decisioni pre-elettorali di Arru, evidenziando una presunta amnesia selettiva riguardo alle nomine e atti amministrativi.

Carlo Doria, attuale Assessore della Sanità in Sardegna, ha rivolto pesanti accuse all’ex Assessore Arru, sottolineando una serie di decisioni pre-elettorali che, secondo lui, dimostrerebbero una certa negligenza e amnesia selettiva da parte di Arru. Tra le azioni contestate, Doria ricorda l’approvazione di una programmazione per il triennio 2019-2021 riguardante le Residenze Sanitarie Assistite (RSA), la selezione di 1252 strutture private accreditabili, e la rideterminazione dei tetti di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie private. Inoltre, menziona l’approvazione di un programma di investimenti in edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico, con un impegno di oltre 136 milioni di euro. Doria conclude la sua dichiarazione con un riferimento ad un antico adagio, suggerendo che forse sarebbe stato meglio per Arru mantenere il silenzio.




Alghero alla Prova: La Politica tra Polemiche e Competenza

Tra guerre di comunicati stampa e assessori poco competenti, la scena politica di Alghero sembra oscillare tra il teatro e la negligenza. Ma è davvero questa la politica che i cittadini meritano?

L’analisi della recente scena politica algherese rivela due grandi criticità: una comunicazione sterile, basata su polemiche anziché su proposte concrete, e una carenza di competenza nelle figure che detengono ruoli chiave. Le prossime elezioni comunali rappresentano una cruciale opportunità di rinnovamento.

Alghero, 24/10/2023 – Fausto Farinelli

Alghero, splendida città sarda con una storia millenaria alle spalle, negli ultimi tempi è diventata, purtroppo, scenario di un vero e proprio teatro politico. Querelle senza fine, una guerra di comunicati stampa, e una vera e propria dipendenza dai media locali sono gli ingredienti di una scena politica sempre più incerta e distante dai veri bisogni dei cittadini.

La maggioranza a guida centro-destra e l’opposizione composta dal centro sinistra e dai Cinque Stelle sembrano aver abbandonato il dibattito costruttivo in favore di un ciclico gioco del “chi la dice più spesso” sui media locali. Una situazione che non fa onore alla politica e che allontana sempre più i cittadini da chi dovrebbe rappresentarli.

Il vero problema, però, non risiede solo nella frequenza con cui le varie forze politiche usano i comunicati stampa come arma di polemica, ma nel modo in cui i media locali, forse troppo avidi di click e visibilità, amplificano questi messaggi, ribaltandoli sui loro siti d’informazione senza filtrarli, approfondirli o contestualizzarli. Questa è una dinamica pericolosa, che favorisce l’escalation delle tensioni e l’alienazione dei cittadini.

L’opposizione, in particolare, sembra avere adottato questa strategia come principale metodo di contrapposizione. Una continua critica, a volte giustificata, a volte meno, che però spesso si scontra con una mancanza di proposte concrete. Una posizione che, se da un lato può raccogliere consensi tra chi è deluso dall’operato della maggioranza, dall’altro fa emergere un’importante domanda: se l’opposizione dovesse salire al potere, avrebbe davvero delle proposte concrete da attuare? O continueremmo a navigare a vista, come sembra stia accadendo ora?

Nell’analizzare la scena politica di una città come Alghero, risulta impossibile ignorare un aspetto fondamentale che ha permeato la nostra politica recente: la competenza, o meglio, la sua assenza.

La giunta Conoci, in particolare, ha mostrato in maniera lampante quanto la mancata competenza possa avere ripercussioni negative su una città. Non si tratta di una questione ideologica o di appartenenza politica, ma di una semplice e cruda constatazione. Alcuni degli assessori, purtroppo, sembrano essersi seduti sulle poltrone assegnate seguendo le logiche del noto “manuale Cencelli”, anziché per meriti e competenze effettive. Il risultato? Decisioni scollegate dalle reali necessità della città o peggio mancate decisioni, e spesso, azioni che sembrano andare contro il bene comune.

Questo stato di cose è intollerabile. Alghero, come ogni città, merita amministratori che sappiano esattamente cosa fare, che conoscano a fondo i meccanismi che governano le aree di loro competenza, e che abbiano la capacità e la volontà di usare questa conoscenza per il bene comune.

La competenza non è un optional, ma un prerequisito essenziale. Essa si traduce in autorevolezza, in capacità di guidare con saggezza e visione, e in credibilità agli occhi dei cittadini. Senza competenza, si rischia di navigare a vista, facendo più danni che benefici.

Ecco perché, con le imminenti elezioni comunali, rivolgo un appello ai miei concittadini: non permettiamo che la politica locale diventi un mero gioco di potere, un rimpasto di poltrone basato su favori e compromessi. Pretendiamo che chi si candida per guidare la nostra città abbia le competenze necessarie per farlo. Esigiamo autorevolezza, visione e, soprattutto, credibilità.

La fiducia dei cittadini nei confronti della politica è stata messa a dura prova, e non senza ragione. Ma possiamo, e dobbiamo, riconquistare quella fiducia. E la chiave per farlo è semplice: competenza. Solo attraverso figure competenti, che mettono al primo posto il bene della città e dei suoi abitanti, potremo guardare al futuro con rinnovata speranza e ottimismo.

L’appello che rivolgo a tutti, sia alle forze politiche che ai media, è di alzare il livello del dibattito. Gli algheresi meritano di più. Meritano una politica fatta di proposte, di visione, di programmazione. E non di comunicati stampa e polemiche sterili.

In prossimità delle elezioni, pongo quindi una domanda ai miei concittadini: quale Alghero vogliamo? Quella delle continue polemiche o quella delle soluzioni concrete? La scelta è nelle nostre mani.




Mario Bruno: Sensi abbandoni le polemiche scomposte. Dia risposte o si dimetta.

La nota del dottor Sensi, direttore generale della asl, che mi accusa di avere scarsa conoscenza della bozza di atto aziendale della asl, e mi consiglia cosa fare prima di parlare con la stampa, è quanto meno scomposta, azzardata e presuntuosa. Una affermazione tale detta da colui che solo nelle ultime 24 ore ha cambiato tre-quattro versioni di atto aziendale, non meriterebbe risposta. È dovuto semplicemente correre ai ripari per un atto che la stessa Regione gli ha consigliato – evidentemente – di riformulare e di riscrivere. Dovrebbe dimettersi, altro che polemizzare.
Mi chiedo quale serietà e quale confronto chiede chi presenta un atto alle amministrazioni comunali a poche ore dal confronto in sede di distretto sanitario e dalla trasmissione della versione definitiva dell’atto aziendale in regione. Una presa in giro perfino della democrazia e una mancanza di rispetto istituzionale. Se quello posto alla nostra attenzione era davvero, nella prima bozza, un poltronificio fatto per non scontentare nessuno, e non un atto di organizzazione sanitaria degno di questo nome, le ultime versioni fanno invece scelte discrezionali che avremmo voluto discutere con i tempi giusti.
Però Sensi più che polemizzare ci deve dire, per esempio, perché l’anestesia di Alghero non sarà struttura complessa, posto che deve essere attrattiva per i rianimatori che vorremmo in numero sufficiente ad Alghero, anche per attivare la terapia intensiva e diminuire le liste d’attesa, mentre altri reparti diventano strutture complesse. Non vorremmo che a prevalere siano appartenenze varie e non le risposte da dare in termini di salute. Ci dica quale equilibrio c’è – anche in termini di bacino d’utenza – fra Alghero e Ozieri. E perché Alghero non avrà la neurologia. Potremmo fare altri esempi.
Sensi pensi a dare risposte vere, appropriate, tecniche, e lasci da parte le polemiche politiche: non è il suo mestiere. Non faccia il politico anche perché non è capace e si espone a boomerang clamorosi.

F.to
Mario Bruno




Spazi pubblici, Di Gangi: “No a polemiche, Giunta e Maggioranza già a lavoro”

Concordo pienamente con il leader algherese di Forza Italia Marco Tedde: questi non sono periodi nei quali serva alimentare e alimentarsi di polemiche. 
È indiscutibile che la straordinaria immagine internazionale di Antonio Marras costituisca  un valore aggiunto per promuovere la creatività sarda e di Alghero. 
Concordo anche sul fatto che la maggioranza alla guida della Città debba dare piena attuazione al programma presentato agli algheresi con scelte e azioni coerenti con gli indirizzi politici condivisi. 
Cosa che è puntualmente avvenuta con la decisione unanime della maggioranza e della Giunta Comunale sulla destinazione della porzione del Palazzo Civico che ospitò il Circolo Marinai.  
Nel progetto della precedente amministrazione si sarebbe dovuta affidare  per molti anni ad un’associazione privata che avrebbe dovuto gestirla per finalità culturali. 
La maggioranza e la Giunta Comunale hanno ritenuto di privilegiare la salvaguardia della funzione storica del palazzo decidendo di procedere alla realizzazione unitaria del radicale intervento di restauro e per un suo uso pubblico.
Analoga decisione è già stata assunta dalla maggioranza riguardo alla riqualificazione dell’ex mercato dell’ortofrutta, che per volontà unanime verrà destinato con le aree pertinenziali e gli “atelier” ivi presenti a spazio polifunzionale che funga anche da nuovo polo attrattivo per la città. 
Scelte già effettuate alle quali, sono certo, la maggioranza saprà far seguire le altre che la città attende da decenni. 
Le idee e la visione dell’amico Tedde sono insieme elemento di stimolo e apporto indispensabile per superare questa difficile fase che tutti abbiamo il dovere di affrontare con ogni strumento disponibile. Dobbiamo fare quadrato per intercettare tutte le risorse che si renderanno disponibili tramite il Recovery Plan e la Programmazione Comunitaria 2021 – 2027.
Le polemiche lasciamole agli altri, noi concentriamoci sulle sfide che ci attendono per il bene di Alghero e degli algheresi! 

Marco Di Gangi, Assessore alla Cultura, Turismo e Affari Generali




PIANO CASA E CAPO CACCIA SONO COSE DIVERSE, TEDDE (F.I.): BASTA CON LE POLEMICHE POLITICHE CAPZIOSE E I PREGIUDIZI IDEOLOGICI. IL PD AVRA’ OCCASIONEDI PROPORRE IN AULA LE CORREZIONI AL PIANO CASA.

Alghero, 14 dicembre 2020 – “Le polemiche politiche capziose non contribuiscono a risollevare le sorti della Sardegna. Il PD affronti nel merito i problemi”. Così l’ex sindaco di Alghero Marco Tedde commenta il comunicato del capogruppo del PD in Consiglio regionale Gianfranco Ganau che ha associato il disboscamento delle aree limitrofe all’hotel Capo Caccia, che in questi  giorni ha provocato forti polemiche e contrapposizioni, al Piano Casa che il Consiglio regionale si accinge a discutere. Secondo l’esponente del PD i proprietari dell’hotel in attesa del Piano Casa, che a suo dire devasterà le coste, avrebbero disboscato per poter poi edificare realizzando scempi. “Una tesi –commenta Tedde- strumentale e priva di credibilità che suo malgrado pone il Capogruppo PD sulle stesse posizioni ideologicamente pregiudiziali di quegli esponenti politici e di quelle associazioni ambientalistiche che uccisero in culla la legge urbanistica di Pigliaru nel 2018. Legge che prevedeva la realizzazione di volumetrie nei 300 metri per migliorare le strutture alberghiere, così come le prevede il Piano casa di Solinas”. Secondo l’ex sindaco di Alghero il Piano Casa della Giunta Solinas nella fascia dei 300 metri prevede cose di buon senso. Nessun nuovo albergo, ma solo la possibilità per hotel vecchi di 50 anni di adeguare le proprie strutture per affrontare il mercato turistico in modo competitivo e attivare flussi turistici nei periodi di spalla. Se questo non fosse consentito queste strutture ricettive già vecchie continueranno a occupare la fascia dei 300 metri dalla costa, ma avrebbero serie difficoltà a creare occupazione e ricchezza diffusa. “Se si leggesse anche superficialmente il nuovo Piano Casa –sottolinea Tedde- si capirebbe che punta a migliorare la qualità architettonica del patrimonio edilizio esistente, a incentivare l’utilizzo di materiali locali e di fonti di energia rinnovabile e a migliorarne la sicurezza strutturale.” Tedde suggerisce al  PD e all’on. Ganau  di tenere a mente la triste fine che fece la legge urbanistica di Pigliaru, bersagliata dal più becero integralismo urbanistico, e di lavorare per migliorare il Piano casa di Solinas, proponendo integrazioni e modifiche. Ma sempre intervenendo sui contenuti e sul merito dei problemi. “Diteci come lo fareste voi ed emarginate le polemiche capziose che non aiutano a sciogliere i nodi dello sviluppo dell’isola –chiude Tedde-.”




COLDIRETTI SARDEGNA. FORMAGGIO INDIGENTI: AZIONE VIRTUOSA MA POLEMICHE POLITICHE STERILI

“Plaudiamo alla iniziativa della Regione che ha stanziato 6 milioni di euro per acquistare formaggio e pane prodotti in Sardegna alle famiglie indigenti. Un intervento di economia circolare in cui i denari investiti per ristorare le perdite dei produttori di formaggi semi stagionati e molli (sono anni che si interviene in questo modo) per la prima volta vanno invece ridistribuiti tra le famiglie indigenti sarde raddoppiando l’effetto e non rischiando di far finire questo contributo pubblico in qualche società non sarda che avrebbe vinto il bando”.

Lo sostiene Coldiretti Sardegna che ad aprile, in pieno lockdown, aveva proposto l’idea al presidente della Regione Solinas e che adesso stenta a comprendere alcune polemiche suscitate dopo l’approvazione ad ottobre della delibera da parte della Giunta: “se da una parte sono comprensibili e giustificabili quelle di alcuni cittadini che forse per un difetto di comunicazione non hanno avuto la possibilità di conoscere a fondo il significato dell’intervento, sono altrettanto inammissibili e incomprensibili quelle di alcuni politici che hanno criticato a priori pur avendo la possibilità ed il dovere di leggere e studiare la proposta”

“Un esempio virtuoso e concreto del quale rivendichiamo con orgoglio la paternità – evidenzia il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – che ha un valore ed un significato simbolico molto importante per la società e per l’economia: un vero esempio di economia circolare, in cui la Regione non fa un intervento di mero assistenzialismo ma sostenendo contemporaneamente due settori, la filiera lattiero casearia e le famiglie indigenti, promuove ed educa al consumo del cibo locale a km0, sicuro e garantito”.

“Si è intervenuto in modo sinergico e intelligente raddoppiando l’effetto dell’intervento anziché disperdere in mille rivoli le risorse senza portare dei benefici concreti a nessuno – sottolinea il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – e magari rischiando di subire anche la beffa, come spesso succede, di acquistare con i denari dei sardi, prodotti stranieri che fanno concorrenza sleale ai nostri agricoltori”.

 

Ufficio stampa Coldiretti Sardegna

Michele Arbau