Da “Il Servitore del Popolo” a “The Apprentice”: come Volodymyr Zelensky e Donald Trump hanno sfruttato la TV per arrivare alla presidenza
di Fausto Farinelli – Alghero 3 Marzo 2025
Da “The Apprentice” a “Servitore del Popolo”: come Trump e Zelensky hanno usato la TV per diventare presidenti
Se pensiamo a Donald Trump e Volodymyr Zelensky, ci viene spontaneo immaginarli agli opposti: uno è un miliardario americano, noto per il suo stile esagerato e le battute taglienti, l’altro è un attore comico ucraino, diventato il simbolo della resistenza contro l’invasione russa. Eppure, hanno qualcosa in comune: hanno usato la televisione per entrare nel cuore del pubblico e poi lanciarsi in politica, fino a diventare presidenti dei loro Paesi.
Ma come hanno fatto? Cosa c’è di simile nei loro percorsi? Scopriamolo insieme.
La TV come trampolino di lancio
Donald Trump: l’uomo d’affari che diventa star della TV
Per molti americani, Donald Trump non è stato prima di tutto un politico, ma un volto televisivo iconico. Certo, il suo nome circolava già negli anni ‘80 e ‘90 per le sue torri scintillanti e le apparizioni nei media, ma la vera svolta arrivò nel 2004, quando divenne il protagonista assoluto di The Apprentice.
Questo reality show, trasmesso dalla NBC, metteva in competizione aspiranti uomini d’affari, sottoponendoli alle prove più dure sotto lo sguardo severo di Trump, che ogni settimana eliminava qualcuno con il suo ormai leggendario “You’re fired!”.
Il programma ebbe un successo incredibile: andò avanti per oltre un decennio e rese Trump un punto di riferimento per milioni di americani. Il pubblico lo vedeva come un leader forte, un imprenditore che sapeva prendere decisioni difficili senza esitazioni. Questa immagine, costruita negli anni davanti alle telecamere, si rivelò poi fondamentale quando nel 2015 Trump annunciò la sua candidatura alla presidenza. La gente non votava solo un politico, votava il personaggio che conosceva da anni, il “boss” che sapeva come si gestisce un business.
Volodymyr Zelensky: il comico che diventa presidente per davvero
Se Trump si è costruito il suo ruolo politico nelle sale riunioni e nei grattacieli di Manhattan, Zelensky lo ha fatto direttamente sul set di una serie TV.
Nel 2015, in Ucraina, debuttava Sluha Narodu (Servitore del Popolo), una serie che raccontava la storia di Vasyl Holoborodko, un insegnante onesto che, per un caso fortuito, veniva eletto presidente del Paese. Holoborodko, interpretato dallo stesso Zelensky, era un uomo comune, lontano dalla corruzione e dagli intrighi politici, e la sua missione era cambiare il sistema dall’interno.
La serie ebbe un successo enorme, perché raccontava quello che milioni di ucraini sognavano: un leader onesto, lontano dai giochi di potere e dalla corruzione. E quando nel 2018 Zelensky annunciò di volersi candidare davvero alla presidenza, il pubblico non vedeva più la differenza tra il personaggio e la realtà.
La sua campagna elettorale fu completamente diversa da quelle tradizionali: niente comizi in giacca e cravatta, niente discorsi pesanti. Zelensky parlava alla gente con il linguaggio della televisione, con video brevi, post sui social e un’immagine fresca, giovane, immediata. Il risultato? Un trionfo assoluto alle elezioni del 2019, con oltre il 70% dei voti.
Similitudini tra i due: quando la TV diventa politica
A questo punto, le somiglianze sono evidenti. Trump e Zelensky, pur essendo diversissimi per carattere e storia personale, hanno seguito un percorso parallelo che li ha portati dalle luci della ribalta alla politica.
1. L’immagine costruita sul piccolo schermo
- Trump era il magnate di successo, il decisore implacabile che sapeva come risolvere i problemi.
- Zelensky era l’uomo semplice, il leader vicino alla gente, senza corruzione o giochi di potere.
- In entrambi i casi, questa immagine non è nata in politica, ma nella TV, dove il pubblico li ha conosciuti e ha imparato a fidarsi di loro.
2. Il salto diretto dalla TV alla politica
- Trump non aveva mai ricoperto alcun incarico politico prima di candidarsi nel 2016.
- Zelensky non aveva mai fatto politica prima di vincere la presidenza nel 2019.
- Entrambi si sono presentati come outsider, persone che arrivavano a “ripulire” il sistema dai suoi vizi e dalle sue corruzioni.
3. La comunicazione diretta e semplice
- Trump parlava agli americani come un uomo d’affari, con frasi brevi, slogan efficaci, diretti.
- Zelensky parlava agli ucraini come un amico, usando lo stile colloquiale della TV e dei social media.
- Entrambi hanno evitato i discorsi complicati e istituzionali, scegliendo un linguaggio che arrivava dritto al cuore della gente.
4. Il successo elettorale clamoroso
- Trump vinse le primarie repubblicane e poi sconfisse Hillary Clinton nel 2016, sorprendendo il mondo intero.
- Zelensky travolse Petro Porošenko nel 2019 con oltre il 70% dei voti, un margine quasi incredibile per una democrazia.
- Entrambi hanno dimostrato quanto conti la popolarità nel mondo moderno: quando il pubblico si affeziona a un personaggio, il passaggio dalla TV alle urne può essere più rapido di quanto si pensi.
Le differenze: due mondi opposti
Ovviamente, non possiamo ignorare che Trump e Zelensky restano due leader molto diversi:
- Trump era un imprenditore navigato e un politico conservatore; Zelensky era un attore e un progressista europeista.
- Trump ha governato la più grande superpotenza economica e militare del mondo; Zelensky ha dovuto affrontare un’invasione russa e guidare un Paese in guerra.
- Trump è stato un presidente controverso e divisivo; Zelensky, nel contesto della guerra, ha ottenuto un consenso quasi unanime in patria.
Ma il punto resta: entrambi hanno dimostrato come la televisione possa essere il trampolino di lancio più potente per un leader politico moderno.
La TV, la politica e il futuro
Se c’è una cosa che Trump e Zelensky ci insegnano, è che oggi la politica non nasce più solo nei partiti o nelle istituzioni, ma anche (e forse soprattutto) nei media.
Le persone vogliono leader che conoscano, che sentano vicini, e la televisione – insieme ai social – è il modo più rapido per costruire questa familiarità. Il futuro della politica potrebbe vedere sempre più outsider emergere dai media, saltando i tradizionali percorsi di carriera e conquistando direttamente il cuore degli elettori.
La domanda è: chi sarà il prossimo volto televisivo a trasformarsi in leader mondiale?