“Riabitare la Sardegna”, le Comunità locali incontrano gli Investitori e gli Innovatori

CAGLIARI. Una stagione irripetibile di investimenti è iniziata e occorre non farsi trovare impreparati. Con questa premessa, in vista dell’attuazione del Dispositivo e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’associazione “Badde Salighes 1879” dal 10 dicembre organizza aCagliari (Ex Manifattura Tabacchi) una manifestazione di livello nazionale,attraverso un ciclo di incontri, formazione e attività progettuali di alto profilo a tema “Riabitare la Sardegna”.

L’obiettivo è quello di consentire l’incontro tra le Comunità locali (comuni, organizzazioni del terzo settore, imprese e cittadini) da un lato e le Comunità degli Investitori e degli Innovatori dall’altro, per fare sistema e concretizzare progettualità meritevoli di finanziamento, che possano dare importanti ricadute positive sui territori.

È indispensabile un cambio di paradigma – ha affermato il presidente dell’associazione Badde Salighes 1879, Sandro Murtas –. Le Comunità locali hanno idee e volontà per cambiare. È necessario dare forma a queste idee facendole diventare veri progetti di sviluppo. È necessario sostenere i Comuni per dialogare direttamente con gli Investitori che guardano con assoluto interesse ad una Sardegna sostenibile e moderna.”

Il filo conduttore dei lavori di “Riabitare la Sardegna” sono i tre assi specifici del Recovery and Resilience Facility della UE (inclusione sociale e coesione, transizione ecologica, digitalizzazione e innovazione), tradotti nelle sei missioni del PNRR (digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture e mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; coesione e inclusione; salute). Il progetto è ideato e promosso dall’associazione “Badde Salighes 1979” e “Marghine Cuor di Sardegna” con il sostegno di Fondazione per il Sud e Fondazione di Sardegna, in collaborazione con la “Rete delle Associazioni Comunità per lo sviluppo”.

Meeting 10 dicembre, dalle ore 9.30.

Il meeting di apertura all’Hub dell’Innovazione dell’Ex Manifattura Tabacchi sarà condotto in modalità talk dalla giornalista televisiva Maria Gabriella Capparelli, volto noto del TG1, che dialogherà con relatori e speaker sulle linee di azione e i contenuti socio economici pratici per la Sardegna.

Ad aprire i talk sarà una visione dell’Agenda 2030 esposta dal direttore Asvis, seguito da Filippo Barbera di UniTo e Riabitare l’Italia Onlus, che parlerà dell’importante sfida italiana di “Riabitare i Comuni e le aree rurali”. A presentare la grande sfida delle isole sarà invece Sandro Murtas dell’associazione Badde Salighes 1879, seguito da Flavia Barca, heriwell project ESPON, che illustrerà le tendenze e gli impatti delle politiche territoriali EU.

Di transizione e sostenibilità sociale, ambientale ed economica si parlerà con Augusto Raggi di EnelX, Dina Lanzi di Snam e Gian Mario Demuro di UniCa. E infine, ad approfondire i fattori abilitanti della transizione digitale e dell’innovazione saranno da Antonio De Palmas, vice presidente Global Market Development, WWPS, Microsoft, e Gianluigi Vittorio Castelli, devo Lab SDA Bocconi. Le conclusioni sono affidate ad Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna.

Alle 14.30 Lectio magistralis Governance anticipanti.

La linea tracciata al mattino sarà sistematizzata dal prof Roberto Poli, docenti UniTrento, con una lectio sulle Governance anticipanti: come guardare al futuro per decidere oggi.

Alle 15.45 Gruppi di lavoro Tematici.

Sono sette gruppi tematici nei quali gli speaker indirizzeranno e coordineranno il contributo dei partecipanti, quali sindaci, amministratori, associazioni, operatori ecc..

Saranno Gianmario Demuro UniCa per Nuove forme di governance locale, Riccardo De Lisa UniCa per Finanza e Finanza d’impatto per i progetti locali, Arnaldo Cecchini e Massimo Faiferri UniSs e UniCa per Architettura e Territorio, borghi 2030, Pierluigi Pinna e Antonio Solinas di AbInsula per Sardinia Innovation Land, Ugo Bressanello di Domus de Luna per Progetti di inclusione, il geriatra Paolo Putzu per la Silver economy e Stefano Musanti per i Distretti rurali. Questo tipo di attività proseguirà dall’11 dicembre sino al 28 gennaio, a distanza, sulla piattaforma digitale.

Negli spazi dell’Ex Manifattura Tabacchi, sabato 11 dicembre, alle 9.30 si svolgerà un Corso sulle Governance anticipanti e “Future Studies”, condotto da Roberto Poli e altri docenti di UniTrento Skopia.

Visione 2030.

Leitmotiv degli incontri convegnistici e delle attività al pubblico sarà la realizzazione del  Manifesto “Riabitare la Sardegna Visione 2030”, espressivo della visione, del sistema valoriale, del nuovo modello socio economico e delle idee e progetti per realizzarlo, che le Comunità locali stanno condividendo per la prospettiva del decennio.

Ogni anno, a partire dal 2021, la manifestazione consentirà di focalizzare progetti e azioni per l’anno successivo, in maniera pragmatica per andare a realizzare, anno dopo anno, l’idea di Sardegna tracciata nel Manifesto.

Nel corso del 2022, gli atti ed elaborati della edizione che inizia il 10 dicembre 2021 e si conclude il 28 gennaio 2022, saranno diffusi in tutta l’Isola, nelle scuole, nei Comuni, nei luoghi e centri di aggregazione, per stimolare e sostenere la realizzazione dei progetti virtuosi identificati e sostenuti dai finanziatori.

L’attività di relazione, informazione, formazione, confronto, condivisione generata dalla manifestazione è finalizzata alla definizione e realizzazione di progetti e azioni di sistema nei diversi territori della regione.

L’Associazione “Badde Salighes 1879, Borgo autentico di Sardegna ETS”, opera come “Agente volontario di Sviluppo” per progettare e realizzare azioni a sostegno dello sviluppo sociale ed economico nei territori di Sardegna, a partire dalle aree dell’entroterra.




Rete delle Associazioni in Sardegna: NO al deposito dei rifiuti radioattivi nell’isola

La Rete delle Associazioni – Comunità per lo Sviluppo esprime la più netta contrarietà alla possibilità di ospitare in Sardegna scorie nucleari. Con la pubblicazione della Carta delle aree idonee ad ospitare il Deposito Nazionale, tra cui figurano molte aree situate in Sardegna, si apre la fase di consultazione pubblica sulla base delle procedure stabilite dal decreto legislativo n. 31 del 2010.

La Rete delle Associazioni ritiene urgente una iniziativa politica forte e unitaria per escludere definitivamente che la Sardegna possa diventare sede del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi. Il Consiglio Regionale esprima una ferma e decisa posizione di contrarietà e di indisponibilità dell’intera isola, in rappresentanza degli 850mila sardi che a Maggio 2011 hanno detto NO alla installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti di stoccaggio di scorie radioattive.
Tutte le altre argomentazioni importantissime (condizione di insularità, peso delle servitù militari, questioni ambientali, paesaggistiche, turistiche, spopolamento, ecc.) servono a rafforzare una scelta democratica che i cittadini sardi hanno già compiuto in modo nettissimo, esprimendo con oltre il 97% la contrarietà a qualunque ipotesi di nucleare nella nostra Isola.
Sarà importante tenere alta la mobilitazione, chiamare i Consigli Comunali a riconfermare il NO al nucleare, chiedere al mondo della ricerca e della cultura una presa di posizione chiara e netta, chiedere al mondo del lavoro, delle imprese e della produzione e a tutti i sardi di costruire attorno a questa battaglia una forte unità di popolo. La Sardegna intera dica No al nucleare e pretenda rispetto della volontà democratica dei cittadini sardi.




Lettera aperta della “Rete delle associazioni” a sostegno dei sindaci che affrontano l’emergenza epidemiologica

La “Rete delle Associazioni – Comunità per lo sviluppo” (che racchiude circa trenta associazioni in Sardegna) attraverso una lettera aperta esprime il pieno sostegno al faticoso e quotidiano impegno dei sindaci in questo difficile momento di pandemia, chiede una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti i livelli istituzionali e, alla politica in particolare, uno scatto di orgoglio, di serietà e di rigore.
L’invito è quello di iniziare  a creare le premesse per il dopo Covid, quando serviranno grandi energie e nuove idee, impegno e fatica per una Sardegna capace di guardare con fiducia al futuro.

Esprimiamo il nostro pieno sostegno al faticoso e quotidiano impegno dei Sindaci, alla loro richiesta di mezzi e di strumenti operativi che li mettano nelle condizioni di difendere le proprie comunità dal rischio di una diffusione incontrollata dei contagi.
Erano cariche di emozioni le immagini della recente manifestazione dei Sindaci a Nuoro, con quelle fasce tricolori che – in dignitoso silenzio – facevano sentire un grido di aiuto e urlavano una richiesta di maggiore attenzione verso il bisogno di una sanità organizzata meglio, capace di fronteggiare, nelle condizioni possibili, questa tremenda situazione che colpisce pesantemente le nostre popolazioni.
La Rete delle Associazioni chiede che ci sia una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti i livelli istituzionali, uno sforzo straordinario di collaborazione e di unità – nei ruoli di ciascuno e di cui ciascuno renderà conto – per mettere al centro il bene comune, per onorare anche in questo modo la memoria di chi è stato strappato alla vita e agli affetti, per dare strumenti e fiducia ai medici e a tutti gli operatori della sanità che vivono in trincea da troppi mesi e spesso sono disarmati, per dare sostegno vero e futuro al mondo delle imprese, per dare aiuto a chi è più debole e a chi ha più difficoltà.
Quella che abbiamo di fronte non è solo una emergenza sanitaria. Quello che dobbiamo contrastare è un vero e proprio disastro generale: sanità, economia, relazioni sociali, affetti personali, programmi e progetti di futuro. Tutto è travolto, tutto è rimesso in discussione.
Alla politica chiediamo uno scatto di orgoglio, di serietà e di rigore. La Sardegna può e deve rialzare la testa. Sconfitto il virus ci attenderà una stagione lunga per ricostruire, per cambiare tutto quello che non ha funzionato.
Servirà parlare il linguaggio della verità e servirà il coraggio di non sopportare ancora le tante crescenti ineguaglianze, quelle tra le persone ed anche quelle tra i territori.
In tanti oggi dicono che nulla ritornerà come prima.
Ed invece è forte il rischio che a fianco alle vecchie crescano nuove ingiustizie e che a pagare i costi di questo disastro siano ancora una volta i cittadini e i territori più deboli. Adesso è prioritario sconfiggere e fermare il virus.
Ma iniziamo a pensare e a creare le premesse per il dopo, quando serviranno grandi energie e nuove idee, impegno e fatica per una Sardegna più giusta, rinnovata e capace di guardare con fiducia al futuro.