RIAPERTURA PESCA – NUOVA PROPOSTA E MEDIAZIONE TRA AREA MARINA PROTETTA, AMMINISTRAZIONE E PESCATORI

Il Sindaco Mario Conoci – “Dialogo aperto, si lavora insieme per trovare soluzioni che soddisfino le esigenze di tutte le parti coinvolte.”.

Ieri a Porta Terra si è svolto l’incontro tra il Sindaco Mario Conoci, il Direttore del Parco Naturale di Porto Conte Mariano Mariani e una delegazione di rappresentanti dei pescatori locali, in occasione della presentazione di una nuova proposta dell’Area Marina Protetta per la stagione 2023, con l’obiettivo di mediare fra le diverse esigenze ambientali e produttive di entrambe le parti.

Le novità più importanti contenute nel protocollo riguardano la riapertura della pesca nella Baia di Porto Conte dal 1 Gennaio 2023 al 31 Dicembre 2023, per tutti gli attrezzi da pesca, con alcune eccezioni in periodi specifici, inoltre, la proposta per l’immediato coinvolgimento dei pescatori in due progetti dell’Area Marina Protetta recentemente finanziati dal MIPAAF. Con l’attuazione di questi programmi potrà essere riconosciuto ai pescatori un corrispettivo in merito ai servizi che potranno assicurare per il ripopolamento del riccio di mare e il monitoraggio della pesca professionale nell’Area Marina Protetta.

“Un tavolo di confronto produttivo in un clima di piena collaborazione tra Amministrazione, Parco di Porto Conte gestore dell’Area Marina protetta e pescatori locali – afferma il Primo Cittadino – la necessità è quella di contemperare le diverse esigenze tra Area Marina Protetta, che è un’Istituzione di carattere Ministeriale e deve quindi operare all’interno di determinate regole, e la nostra marineria, che produce e lavora grazie alle risorse del nostro mare.” – conclude il Sindaco Mario Conoci.

Il confronto continuerà nei prossimi incontri previsti dalle parti per l’analisi del protocollo proposto e la ricerca di un accordo.


Servizio Comunicazione Istituzionale
Comune di Alghero




PONTE DI FERTILIA – OGGI RIAPERTURA NEI DUE SENSI DI MARCIA

Alghero 23 luglio 2021 – il traffico sul ponte di Fertilia riprende nei due sensi di marcia. Oggi un sopralluogo tecnico con l’impresa e la direzione dei lavori,  al quale hanno preso parte il Sindaco Mario Conoci e l’Assessore alle Opere Pubbliche Antonello Peru,  ha consentito di decidere per l’apertura al passaggio nei due sensi, conseguentemente all’apertura anche di una passerella laterale al ponte,  dove transiteranno pedoni e biciclette. Modificata quindi anche l’ordinanza che prevedeva l’utilizzo di un semaforo per l’alternanza del passaggio sul ponte. L’apertura nei due sensi percorrenza  renderà più scorrevole il flusso veicolare che in questi giorni ha evidenziato il formarsi di lunghe code determinate dai tempi dettati dal semaforo. Nel frattempo continuano i lavori sulla struttura, lavori che l’impresa Simec sta eseguendo sull’altra  passerella chiusa al passaggio pedonale, in cui si sta collocando la pavimentazione in resina poliestere antisdrucciolo.  Le opere previste dall’appalto sono state  eseguite con la  sostituzione delle strutture portanti in legno,  al posto della quali sono state collocate le nuove e più resistenti strutture in acciaio, sulle quali si stanno posizionando le nuove pavimentazioni. 




RIAPERTURA PROCEDURA EX L.223/91, LICENZIAMENTO COLLETTIVO DI TUTTO IL PERSONALE AIR ITALY

Ha dell’incredibile la tempistica di riapertura della procedura di licenziamento collettivo per i millecinquecento lavoratori di Air Italy, che arriva il primo aprile e nel giorno di giovedì Santo!
Non che quella passata sia stata una bella Pasqua per i lavoratori dell’ex Meridiana, ma questa è anche peggiore visto che, oltre alle sofferenze per la situazione conseguente all’emergenza sanitaria si aggiungono quelle derivanti dal licenziamento e dalla perdita di ogni sostentamento per millecinquecento famiglie.
Assurdo il silenzio tombale, nella gelida ritualità formale della consegna della lettera ai sindacati da parte del direttore del personale, dietro al quale si sono trincerati, da molti mesi, i liquidatori Laghi e Lagro che stanno procedendo allo smatellamento di tutti gli asset aziendali senza alcun raccordo con i rappresentanti dei lavoratori, nè di quelli delle istituzioni locali e nazionali.
Abbiamo chiesto conto al direttore del personale Boscarol dello stato dell’arte relativo alle proposte di acquisizione dell’azienda da parte dei vari soggetti interessati, ma non ci è stata data alcuna risposta.
La nostra associazione ANPAV si è quindi appellata al codice etico aziendale, almeno in questa delicata fase, ma senza esito alcuno. Atteso che oltretutto la nostra cassa integrazione cesserà tra meno di tre mesi, siamo pronti alla mobilitazione di tutte le maestranze già dai prossimi giorni davanti a tutte le sedi istituzionali locali e nazionali.

Marco Bardini
Segretario Regionale Sardegna
ANPAV




UNIONE COROS: I SINDACI CHIEDONO RIAPERTURA AMBULATORI IGIENE PUBBLICA DI OSSI E ITTIRI

Con una lettera indirizzata all’Assessore regionale alla sanità Mario Nieddu, al Commissario straordinario dell’ Ares Massimo Temussi e agli uffici territoriali competenti, i sindaci dell’Unione del Coros chiedono la riapertura degli ambulatori di igiene pubblica di Ossi e Ittiri. Da alcune settimane il servizio di igiene pubblica di Ossi è stato chiuso comportando un notevole disagio per le comunità del territorio. Alla sede di Ossi infatti fanno riferimento anche i cittadini dei comuni di Ploaghe, Codrongianos, Florinas, Muros, Cargeghe, Usini e Tissi, costretti ora a recarsi a Sassari con conseguenti difficoltà su vari fronti, non ultimo il problema degli assembramenti che invece l’esistenza stessa delle sedi periferiche dei servizi tende a limitare. Stesso discorso vale per la sede di Ittiri, cui fanno riferimento anche gli abitanti di Uri e Putifigari, ( oltre ad altri comuni  non compresi nell’Unione del Coros)                                            la cui funzionalità è limitata a soli due giorni a settimana e solo per le vaccinazioni. I sindaci interesati ritengono che la progressiva riduzione dei servizi territoriali non solo aumenti il disagio per i cittadini, già sottoposti a notevoli difficoltà per via della pandemia, ma incida anche in modo negativo sulle fasce socialmente più fragili. Per questo motivo, in nome e per conto degli undici comuni citati, tutti appartenenti all’Unione del Coros e che contano un bacino di utenza di 30mila abitanti,  il Presidente dell’Unione Carlo Sotgiu chiede la riattivazione delle sedi di Ossi e Ittiri e il ripristino completo dei servizi.




CCIAA SS: Voucher per la riapertura. Il 15 dicembre saranno erogati 500 saldi sui contributi per le imprese

Voucher per la riapertura. Il 15 dicembre saranno erogati 500 saldi sui contributi per le imprese

L’hastag parla chiaro #vogliamoriparire. Lo vogliono le imprese, lo chiede il sistema economico locale. E la ripartenza la sostengono, la debbono sostener,e le istituzioni. Ecco il motivo per cui la task force della Camera di Commercio di Sassari si sta concentrando per provvedere celermente all’accredito del saldo sui voucher per la riapertura a beneficio degli imprenditori che hanno adeguato le loro attività alle normative vigenti antiCovid. Azione ancor più importante in previsione delle festività natalizie, a cui molti guardano per superare questo momento di difficoltà.

Il 15 dicembre è stata fissata la data di erogazione del saldo per le prime 500 imprese e a seguire, entro gennaio, tutte le aziende che hanno potuto contare sul Voucher per la riapertura si vedranno accreditare la somma residua. In questa fase e per consentire agli uffici di lavorare al meglio, tutte le imprese potranno ricevere solo ed esclusivamente sul sito camerale le informazioni utili per conoscere lo stato della propria pratica. E’ stata predisposta, infatti, su www.ss.camcom.it una sezione dedicata per far fronte al comprensibile gran numero di richieste che ogni giorno giungono attraverso ogni mezzo di comunicazione, negli uffici di via Roma.

“I voucher camerali per la ripartenza nascono come uno degli strumenti che la Camera di Commercio ha ideato e messo in essere a beneficio delle imprese che hanno chiesto risorse per adeguarsi ai protocolli anti Covid – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Visconti- ma rappresentano molto di più. Sono un’azione concreta per tutti quelli che ogni giorno credono nella propria impresa e nella volontà di fare economia. E noi vogliamo e dobbiamo credere in loro, sostenendoli, in tutte le nostre azioni.”

La task force camerale destinata a procedere velocemente, in questi mesi, ha lavorato senza sosta per raggiungere gli obbiettivi prefissati, per un’azione con i tratti identificativi di una reazione alla pandemia.

“Per rassicurare le imprese che quotidianamente pongono quesiti sulla liquidazione del voucher già in parte erogato, la Camera di commercio ha fissato il 15 dicembre come data per la liquidazione del saldo alle prime 500 imprese.- spiega il segretario generale dell’ente, Pietro Esposito- Entro il mese di gennaio si procedere alla liquidazione delle restanti pratiche. Per garantire una informazione costante e aggiornata, sul sito Camerale c’è una sezione dedicata al voucher #VogliamoRipartire che in tempo reale riporta l’andamento delle pratiche”.

 

La Camera di Commercio sui voucher per la riapertura ha investito sei milioni di euro. Ci ha creduto e continua a crederci insieme alle imprese con la ferma intenzione di essere presente anche in questo periodo di difficile interpretazione, non solo per il presente, ma anche e soprattutto per gli scenari futuri.

“L’ente camerale è presente ed operativo – specifica il vice conservatore della Camera, Franca Tiloca- lo abbiamo dimostrato a partire dalle anticipazioni. La nostra task force, così come nella fase più acuta, relativa agli effetti diretti della pandemia e della ripartenza, anche a fronte di domande inoltrate non sempre perfette che hanno richiesto più tempo per essere “lavorate” sta esprimendo un ulteriore sforzo per chiudere la fase legata ai saldi, poiché si comprendono le esigenze contingenti degli imprenditori.”




Riapertura difficoltosa per asili, incontro a Porta Terra

Alla luce delle normative a livello nazionale, in questo momento gli asili nido non possono riaprire per garantire il servizio che offrivano, anche nel periodo estivo, prima della pandemia di Covid-19. Mercoledì scorso a Porta Terra il Sindaco Mario Conoci insieme al Consigliere Christian Mulas, presidente della Commissione Consiliare Sanità e al presidente della Commissione Servizi Sociali Pepinetto Musu ha ricevuto le rappresentanti delle strutture private che operano in città con i bambini di età compresa zero trentasei mesi. Un settore in crisi che ha voluto rappresentare all’Amministrazione le difficoltà dovute alle norme, il Dpcm del 11 giugno, che consentono la riapertura per gli asili nido solo come centri estivi. Ciò comporta una serie di costi esorbitanti, soprattutto di natura fiscale, che rendono praticamente impossibile riaprire le attività nella forma consentita. Gli asilo nido godono infatti dell’esenzione fiscale dell’Iva, a differenza dei centri estivi che sono invece sottoposti ad un regime fiscale che prevede il pagamento dell’22% dell’Imposta. Un costo aggiuntivo che si riverserebbe sulle famiglie, con tutte le problematiche conseguenti. “Le strutture svolgono in città un ruolo importantissimo – riferisce il presidente di Commissione Christian Mulas – per la crescita dei bambini e per l’interazione con gli altri coetanei. I programmi che si svolgono negli asili nido da parte dei pedagogisti infatti sono di carattere ludico- didattici pensati in funzione dello sviluppo cognitivo e sensoriale per il bambino”. Per lo sblocco della situazione si rende necessario un intervento della Regione con un atto di indirizzo che metta in grado le strutture di tornare ad operare nella normalità. Su questo aspetto, l’Amministrazione sta avviando le apposite interlocuzioni con l’Assessorato regionale alla Santità.




Comunicato Stampa: Riapertura Siti Archeologici e Musei

Musei e siti archeologici – Si riparte

 

Dopo la Grotta di Nettuno questa settimana riapriranno al pubblico  il Nuraghe Palmavera, la Necropoli di Anghelu Ruju, il Museo del Corallo, il Museo Archeologico e la Torre di Porta Terra, in totale sicurezza e nel pieno rispetto delle regole di prevenzione anti covid-19, andando così a completare l’offerta culturale della Città di Alghero.

Siamo ottimisti e sicuri che il periodo più difficile, fortunatamente, è alle spalle – sottolinea il presidente della Fondazione Alghero Andrea Delogusi riparte con una forte voglia di far conoscere a tutti i visitatori le bellezze che può offrire la nostra città con il suo enorme patrimonio storico, culturale e naturalistico

Il Nuraghe Palmavera e la Necropoli di Anghelu Ruju accoglieranno i propri visitatori già da oggi lunedì 8 giugno, dalle ore 10 alle ore 15. Grazie alle valide guide della Cooperativa Silt, sarà possibile visitare i due siti archeologici anche in altri orari previa prenotazione al n° 329438594 .

Museo Archeologico e Museo del Corallo riapriranno i battenti sabato 13 giugno.

In una prima fase saranno visitabili nel weekend, con orari di apertura ordinari e in ossequio del protocollo di sicurezza, e dal lunedì al venerdì su prenotazione telefonica al n° 079 9734045 per un totale di 45 ore settimanali di apertura

Sempre sabato 13 giugno, con orari dalle 10 alle 13 e dalle 17.30 alle 21 aprirà la Torre di Porta Terra, centro di prima accoglienza e punto di partenza per le visite guidate nel museo a cielo aperto del centro storico di Alghero.

Stiamo mettendo in campo insieme alla Fondazione Alghero, al Parco di Porto Conte tutta una serie di iniziative per promuovere Alghero ed il suo territorio e tornare ad essere competitivi e capaci di attrarre nuovi e più interessanti flussi turistici – dichiara l’assessore al Turismo Marco Di GangiSarà una sfida impegnativa che affronteremo in sinergia con gli operatori del comparto per recuperare prima possibile quanto abbiamo perso

 

 

Fondazione Alghero | Musei Eventi Turismo Arte




Grotta di Nettuno: riapertura del sito da domani 23 maggio

La Grotta di Nettuno, uno dei gioielli naturalistici della Riviera del corallo, attrazione turistica che ha fatto la fortuna di Alghero e ne ha favorito la notorietà a livello internazionale, esce dal lockdown.

Da domani, sabato 23 maggio, la splendida spelonca nel cuore del Parco naturale regionale di Porto Conte – caratterizzata dalla presenza di straordinarie formazioni stalagmitiche e stalattitiche – sarà di nuovo visitabile grazie all’impegno della Fondazione Alghero, che le gestisce e che ha concluso le operazioni di messa in sicurezza rese necessarie per garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie.

A breve saranno nuovamente fruibili al pubblico anche il Museo Archeologico e quello del Corallo, e i siti archeologici di Palmavera e Anghelu Ruju.

Dopo oltre due mesi, uno dei più preziosi tesori naturali di cui dispone Alghero, sarà accessibile al momento solo via terra attraverso la “Escala del Cabirol”, la spettacolare scalinata di 654 scalini scavata sul costone del promontorio. In attesa che tutto torni alla normalità, è un segno importantissimo per Alghero e
per la sua filiera turistica, alle prese con la ripartenza dopo uno stop che ha messo in difficoltà l’intero comparto.

Considerato un unicum, una rarità naturalistica tra le più affascinanti di tutto il bacino mediterraneo, la Grotta di Nettuno è una vera e propria meraviglia geologica e richiama ogni anno migliaia di visitatori. In attesa che la Sardegna, a iniziare dal Nord Ovest dell’isola e in particolare dalla Riviera del corallo, tornino a rappresentare una meta possibile per i visitatori da oltre Tirreno e dal resto d’Europa e del mondo, la riapertura di domani rappresenta una straordinaria occasione per i tantissimi sardi che non hanno mai
visitato la Grotta di Nettuno o che ne hanno un ricordo ormai datato.

Una convinzione che induce all’ottimismo Comune di Alghero e Fondazione Alghero, legittimando l’idea che il turismo interno in Sardegna sia possibile e possa registrare dei numeri che, pur non sufficienti se non accompagnati dalla riapertura del mercato turistico internazionale, possono contribuire almeno in parte alla ripresa di tutto il sistema grazie soprattutto alle peculiarità ambientali di ciascun territorio.

La Grotta di Nettuno aprirà tutti i giorni dalle 10 alle 16 e potrà essere visitata nel pieno rispetto del distanziamento sociale e delle altre misure di sicurezza sanitaria.
Dal 15 giugno gli orari di apertura saranno ampliati dalle 10 alle 19.

L’ingresso del biglietto ha un costo di 14 euro, con una importante novità: un biglietto da 10 euro per i residenti di Alghero. La stessa tariffa ridotta si applica ai pensionati oltre 65 anni di età e ai bambini e ragazzi dai 7 ai 14 anni.
L’ingresso è gratuito per i bambini sotto i 7 anni, i portatori di handicap e un
accompagnatore, docenti in accompagnamento scolaresche, guide turistiche in accompagnamento gruppi, studiosi e ricercatori scientifici.
Dal 15 giugno sarà possibile acquistare il biglietto online o attraverso la card “Welcome Alghero”, uno strumento ideato e realizzato dalla Fondazione insieme al Parco di Porto Conte per assicurare sconti e altri vantaggi a tutti i fruitori e visitatori dei siti archeologici e museali del territorio.

Importanti novità anche sul fronte dell’immagine e della comunicazione della Grotta di Nettuno: grazie al supporto dei professionisti del progetto LavoRas, attivato nel mese di dicembre, a breve sarà lanciata la nuova identità grafica del geosito, saranno resi disponibili nuovi materiali informativi digitali e cartacei e sarà online il sito web dedicato e i canali social su Facebook



La Rete metropolitana chiede al Governo la riapertura dell’aeroporto di Alghero

La Rete metropolitana chiede al Governo

la riapertura dell’aeroporto di Alghero

I sindaci di Sassari, Alghero, Castelsardo, Porto Torres, Stintino, Sennori, Sorso e il commissario straordinario di Valledoria, riuniti in sede ufficiale come Assemblea della Rete metropolitana del Nord Sardegna, esprimono la massima preoccupazione delle comunità rappresentate per l’incomprensibile e immotivata esclusione dell’aeroporto di Alghero dagli scali sardi che potranno riaprire. È quanto si legge in una lettera inviata ai ministri della Salute Roberto Speranza e delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli e a tutti i parlamentari che rappresentano il territorio.

L’articolo 1, comma 2, del decreto interministeriale dei Trasporti e della Sanità del 17 maggio ha disposto, infatti, la riapertura, seppure con limitazioni, degli aeroporti di Cagliari e Olbia, a eccezione di Alghero per il quale, invece, è stata mantenuta la chiusura. «Una decisione che discrimina fortemente i residenti e il territorio del nord-ovest della Sardegna – si legge ancora nel documento -, la cui vita sociale ed economia dipendono in modo determinate dai trasporti, fondamentali per la programmazione delle attività turistiche e per una vera ripresa dalle nostre comunità».

L’aeroporto del nord-ovest della Sardegna, infatti, con un bacino di utenza di circa 300mila persone, pari al doppio del bacino gallurese, rimane chiuso. «È di tutta evidenza che il provvedimento assunto appare ingiusto e fortemente penalizzante per l’economia del nostro territorio letteralmente devastata dalle – seppur giuste – misure restrittive conseguenti alla grave emergenza sanitaria nazionale che ci ha colpito, ma dalla quale abbiamo tutti il diritto di uscire con uguali misure di apertura. In particolare, non sono assolutamente né chiare né definite le motivazioni che hanno portato i due Ministeri alla scelta di escludere da una iniziale fase di ripartenza del sistema di trasporto aereo una parte importante del territorio sardo e lo scalo del Nord ovest dell’isola».

La stessa Regione Sardegna, consapevole dell’importanza di poter contare sul funzionamento di tutti gli scali sardi, aveva chiesto al Governo la riapertura dei tre aeroporti isolani, ciascuno dei quali è parte di un vero e proprio sistema integrato di trasporti. L’istanza, tuttavia, inspiegabilmente non è stata recepita. «È necessario, pertanto – conclude la lettera -, che in questo momento i nostri rappresentanti in Parlamento, ai quali ci rivolgiamo, si facciano carico del problema e intervengano al fine di raggiungere anche per Alghero lo stesso obiettivo raggiunto con la riapertura di Olbia. È indispensabile che le valutazioni prescindano da schieramenti politici e tengano conto esclusivamente delle necessità del nostro territorio che non possono più essere procrastinate né possono accettare di essere poste in secondo piano per discriminazioni che non hanno senso né hanno avuto motivazioni. Il nostro è un accorato appello affinché gli onorevoli Ministri De Micheli e Speranza ascoltino le richieste, correggendo un errore di valutazione e prospettiva che potrebbe portare ad ancora più gravi conseguenze per tutto il sistema del trasporto aereo della regione e penalizzare oltremodo una parte consistente, sia in termini di popolazione che di valenza economica, della intera Sardegna».




Ordinanza delle Regione sulla riapertura delle attività – via libera ad Alghero

Alghero, 14 maggio 2020 – Da oggi, a seguito dell’Ordinanza regionale n° 22 del 13 Maggio, è consentita la riapertura delle attività inerenti i servizi alla persona ( parrucchieri, estetisti, tatuatori ) e di abbigliamento,  calzature, gioiellerie, profumerie, nel rispetto delle prescrizioni previste dall’Inail in collaborazione con l’Istituto Superiore della Sanità e indicate negli art. 1 – 2  dell’ordinanza. La Regione Sardegna ha considerato il valore dell’indice di trasmissibilità Rt pari a 0,48 nel territorio regionale quale riferimento per l’ordinanza di riapertura. Questo parametro consente all’Amministrazione di non adottare atti  restrittivi rispetto alle disposizioni regionali.  “Oggi ripartiamo, con tutte le precauzioni che dobbiamo sempre adottare per mantenere alto il livello di sicurezza – commenta oggi il Sindaco Mario Conoci. “Alla luce dell’ordinanza di ieri, ho deciso di non adottare ordinanza restrittiva, confermando la possibilità di ripresa delle attività – aggiunge. “Ci attende un aumento dei flussi sempre maggiore e a questo dobbiamo affiancare ancora di più un rigoroso rispetto delle prescrizioni sulla sicurezza. Questa fase di apertura non significa “liberi tutti”, è una fase delicata che va affrontata con lo stesso impegno con il quale abbiamo affrontato il periodo della chiusura totale. Dobbiamo adottare gli stessi comportamenti responsabili, ci attende una fase molto importante nella quale sarà fondamentale mantenere alta la guardia.  I comportamenti scorretti rischiano infatti di farci tornare indietro con danni che tutti noi vogliamo evitare”.