Aeroporto di Alghero, Sogeaal: ricorso ad ammortizzatori sociali. Tedde: campanello d’allarme.

AEROPORTO DI ALGHERO, SOGEAAL CONVOCA SINDACATI PER EVENTUALE RICORSO AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI, TEDDE (F.I.): UN ALTRO PESANTE CAMPANELLO D’ALLARME PER LO SCALO. DOPO LA PROCEDURA NEGOZIATA SI CAMBI ROTTA.

Alghero, 18 gennaio 2023 –“Sogeaal convoca i sindacati per eventuale ricorso agli ammortizzatori sociali. Altra brutta tegola per l’aeroporto di Alghero”- Il Consigliere Tedde esprime profonda preoccupazione per la convocazione odierna dei sindacati, fatta dalla Sogeaal per discutere del possibile ricorso agli ammortizzatori sociali a decorrere dal febbraio 2023. “Un altro stonato campanello d’allarme che fa seguito alla mancata assegnazione delle tratte di continuità territoriale –lancia il grido d’allarme l’ex sindaco di Alghero-.” Secondo l’esponente politico oggi non è sufficiente avviare la procedura negoziata per la continuità territoriale, correttamente e tempestivamente avviata dall’Ass. Moro, ma occorre ripensare il sistema per incrementare i voli e sostenere lo sviluppo turistico della Sardegna. Tedde “rispolvera” la sua proposta, fatta più volte nella passata legislatura, di utilizzo delle ampie possibilità offerte dagli «Orientamenti sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree» della Commissione Europea del 2014, tra le quali la possibilità̀ di erogazione di aiuti per l’avviamento di nuove rotte, quelli a carattere sociale e i de minimis. Si tratta di tipologie di intervento non in contrasto con l’imposizione degli oneri di servizio pubblico, anzi assolutamente cumulabili con essa, proprio perché́ ne è differente la ratio. Una è prevista a tutela del diritto alla mobilità, l’altra è una misura di supporto allo sviluppo socio economico delle aeree svantaggiate. Affiancare al regime di continuità territoriale un massiccio ricorso all’incentivazione di nuove rotte tramite il ricorso alla disciplina degli “Orientamenti sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree» del 2014 garantirebbe la tanto agognata destagionalizzazione del turismo. Considerato che si possono poi finanziare nuove rotte (per tre anni) e che la gestione degli scali sardi di fatto fa riferimento allo stesso gruppo, si potrebbe anche ipotizzare una rotazione triennale delle tratte moltiplicando le destinazioni e fidelizzando i turisti. “Ma occorre avere il coraggio di intervenire celermente per ristrutturare un sistema di collegamenti aerei che da qualche anno presta il fianco a severe censure. E’ arrivato il momento di accantonare le “toppe” e di cucire una nuova veste di foggia politica “sartoriale” per gli aeroporti sardi –chiude Tedde-.”




Cassazione respinge ricorso di Vox sull’estradizione di Puigdemont

La Cassazione ha respinto oggi il ricorso presentato da Vox, partito nazionalista di destra spagnolo, contro le ordinanze emesse dalla Corte d’Appello di Sassari con cui veniva sospesa l’estradizione in Spagna dell’ex presidente catalano Carles Puigdemont in attesa della decisione della Corte di giustizia europea. Il collegio dei giudici della Corte d’Appello di Sassari, presieduto da Salvatore Marinaro, aveva anche respinto la costituzione di parte civile presentata dai dirigenti di Vox, escludendo il partito dall’udienza. Ora la Cassazione, ritenendo valide la memoria presentata dall’avvocato sassarese Agostinangelo Marras, legale difensore di Puigdemont, hanno respinto il ricorso degli ultranazionalisti spagnoli, confermando quanto deciso dalla Corte d’Appello. L’ex presidente della Generalitat catalana era arrestato il 23 settembre all’aeroporto di Alghero su mandato internazionale sollecitato dall’autorità giudiziaria spagnola. Accogliendo la richiesta della procura generale, la Corte d’Appello di Sassari aveva poi rimesso in libertà Puigdemont che si era poi presentato all’udienza il 4 ottobre, quando l’estradizione era stata sospesa in attesa delle decisioni del tribunale Ue.

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STRADA SASSARI-ALGHERO, TEDDE (F.I): BENE RICORSO AL TAR DELLA REGIONE CONTRO IL PARERE DEL MINISTRO FRANCESCHINI. ORA PRESIDENTE SOLINAS ADOTTI UNA NORMA O UN PROVVEDIMENTO DI INTERPRETAZIONE AUTENTICA DELL’ART. 20 del PPR

Alghero,04 marzo 2020 – “Bene il ricorso al TAR della Regione contro il parere del Min. Franceschini che boccia il progetto della Strada Sassari – Alghero. Ma in contemporanea occorre una norma o un provvedimento di interpretazione autentica del PPR che ne consenta immediatamente  la realizzazione.” Così l’ex sindaco di Alghero Marco Tedde commenta il ricorso al TAR Sardegna proposto dal Presidente Solinas contro il parere del Ministro Franceschini che blocca la realizzazione della strada Sassari-Alghero. “Siamo particolarmente soddisfatti -commenta Tedde- perchè l’impugnazione ha fatto proprie fra le altre cose le tesi più volte esposte in tema di possibilità per la Regione di interpretare il PPR in modo funzionale al superamento degli ostacoli posti dal Ministero.”   Tedde ricorda che nel 2018 assieme al Prof. Mario Tocci  sottopose a Pigliaru, senza successo,  una lettura del PPR -coerente con la Legge Urbani- che consente la realizzazione della infrastruttura che Alghero attende da oltre trenta anni.  “Vi è pure una sentenza del TAR Sardegna che nel 2018  inviai  con una missiva a Pigliaru -sottolinea l’esponente di Forza Italia- che in applicazione di una sentenza della Corte Costituzionale parrebbe confortare le nostre tesi. Ma non ebbi risposta.” L’ex sindaco di Alghero evidenzia che il TAR Sardegna nel 2017 propose una lettura del PPR e del Codice Urbani giuridicamente sostenibili e politicamente utilizzabili al fine di eliminare gli ostacoli per la realizzazione della 4 corsie. La soluzione tecnica vanamente proposta  prendeva le mosse dal Codice Urbani, che assoggetta a copianificazione Stato – Regione alcune porzioni del PPR ma lascia libera la Regione di pianificare in riferimento ad altre materie. Soluzione supportata dalla predetta autorevole sentenza del TAR Sardegna. Dal disposto della lettera h del comma primo dell’art. 143 del Codice dei Beni Culturali – che disciplina una fattispecie che non rientra nella copianificazione necessaria di cui all’art. 135- emerge che la Regione ha facoltà di individuare unilateralmente le misure necessarie per il corretto inserimento, nel contesto paesaggistico, degli interventi di trasformazione del territorio, al fine di realizzare uno sviluppo sostenibile delle aree interessate.  Da tale assunto deriverebbe il potere per la Regione Sardegna di adottare una norma o un provvedimento di interpretazione autentica dell’art. 20 del PPR, che evidenzi che la strada Sassari – Alghero costituisce una infrastruttura determinante per realizzare lo sviluppo sostenibile del territorio ai sensi del citato art. 143, lett. h, del Codice dei beni culturali. “Ciò porrebbe nel nulla il parere della commissione interministeriale VIA e quello da ultimo espresso dal Min. Franceschini -sottolinea Tedde-.  Questa tesi in diritto è stata proposta nel ricorso, ma è indispensabile che il Presidente Solinas dia corpo a questa interpretazione del PPR e parallelamente avvi un percorso legislativo o amministrativo teso ad interpretare in modo autentico il Piano per consentire la realizzazione della struttura, in aderenza alla sentenza del TAR Sardegna che, peraltro, prende le mosse da una sentenza della Corte Costituzionale che certifica che il PPR non sempre è  oggetto di una competenza amministrativa congiunta Stato-Regioni. Occorre confrontarsi con determinazione con  lo Stato, che con un parere ingiustificatamente negativo ostacola la realizzazione della strada, tenendo a mente anche la pericolosità della vecchia strada e il notevole tributo di vite umane pagate dal territorio -chiude Tedde-.”



09 UilTrasporti – Vertenza S S Annunziata le lavoratrici vincono il ricorso con le società appaltatrici dei serivizi di sanificazione e pulizia

Vertenza S. S. Annunziata

Il ricorso avanzato dalle dipendenti delle società appaltatrici dei lavori di sanificazione e pulizia presso la struttura ospedaliera va a buon fine:

Nessuna modifica dell’orario di lavoro senza il consenso del lavoratore

 Il segretario Antonio Sias: «Un punto a favore delle lavoratrici»

 

Sassari, 23 gennaio 2020

 

Nessuna modifica dell’orario di lavoro senza il consenso del lavoratore: questo il prezioso e importante punto a favore mandato a referto dalle lavoratrici in forza alle società appaltatrici delle attività di pulizia e sanificazione presso l’ospedale S. S. Annunziata nel corso di un lungo ed estenuante braccio di ferro fra le dipendenti e i rispettivi datori di lavoro.

Una situazione logorante che va avanti ormai da mesi e che sembra essere arrivata ad una svolta grazie al ricorso avanzato dall’avvocato Giovanni Campus  e sostenuto con ferma convinzione dalla segreteria territoriale UilTrasporti. Ricorso che ha portato al riconoscimento dell’illegittimità della variazione dell’orario lavorativo e della collocazione oraria del suo svolgersi durante la giornata “in quanto – come recita la sentenza – risulta essere illegittimo è pericoloso perché compromette il difficile equilibrio tra impegni personali familiari e lavorativi”. Nello specifico è giusto ricordare che va la lavoratrice ricorrente beneficia dei permessi concessi dalla legge 104 per l’assistenza a un familiare.

Il segretario UilTrasporti Antonio Sias sottolinea la grande importanza legata al riconoscimento del sopra citato principio: «Sin dall’avvio delle attività lavorative sosteniamo che le variazioni di orario e quelle ricollegabili alle rotazioni di turni e riposi devono tenere conto delle esigenze documentate dal personale e sopratutto – trattandosi in tutti i casi di lavoratori impegnati in attività part-time – devono dare alle persone la possibilità di poter integrare il reddito svolgendo altre attività, senza comunque limitare con orari spezzati di lavoro la personale libertà di adempiere a impegni di assistenza familiare e altro».

A distanza di circa due anni dallo start del nuovo appalto presso l’ospedale S. S. Annunziata la UILtrasporti non ha ancora sottoscritto nessuna proposta di variazione degli orari di lavoro e dei conseguenti periodi di riposo proprio perché il sindacato ritiene che tali accordi siano fortemente lesivi e penalizzanti per i lavoratori.

«La distribuzione dell’orario settimanale su sei e non più su cinque giorni come era inizialmente fa sì che, a parità di orario, la lavoratrice sia costretta a recarsi un giorno in più sul posto di lavoro con notevole aggravio di tempo e di costi – chiude Antonio Sias. In opposizione a tale criticità, al contempo, si registra un grande beneficio per i datori di lavoro: questo per noi è inaccettabile e lo è ancor meno quando si parla di stipendi che superano di poco i 500 euro mensili e di persone che vivono situazioni di particolare disagio».

Segretaria Territoriale  del Centro Nord Sardegna 

Antonio Sias