Sanità algherese allo sbando

La sanità di Alghero è allo sbando. All’Ospedale Marino non si opera più non solo in ortopedia, ma anche in oculistica. Tutto fermo. Le sale operatorie dell’ospedale civile, ristrutturate, nuove di zecca, al terzo piano, dotate delle migliori tecnologie, che permetterebbero di operare in sicurezza, inspiegabilmente non vengono aperte. Sono pronte da sei mesi abbondanti. Si preferisce fare quei pochi interventi in urgenza oggi consentiti, nell’unica sala della ginecologia, con immaginabili problemi di promiscuità e di sicurezza. Si vietano interventi anche importanti, come quelli intravitreali, che impediscono la cecità, con conseguenze gravi per i pazienti. Ciò è intollerabile. Ma perché Alghero viene trattata così male nel silenzio generale? Si vogliono forse inviare i pazienti a Ozieri per effettuare gli interventi chirurgici? E con quali tempi? Michele Pais che pontifica sui nostri ospedali dallo scranno più alto del palazzo cagliaritano, mai così in basso, e Mario Conoci, sindaco silente, diano risposte concrete, vere, guardando al presente e alla domanda di salute dei nostri concittadini.

F.to

Gabriella Esposito, Mimmo Pirisi, Roberto Ferrara, Raimondo Cacciotto, Valdo Di Nolfo, Ornella Piras, Graziano Porcu, Pietro Sartore, Mario Bruno. 




Mario Bruno replica all’assessore alla sanità Mario Nieddu

L’assessore regionale della sanità, Mario Nieddu, dimostra di non conoscere la realtà sanitaria algherese. Il suo disinteresse lo aveva già dimostrato quando, invitato il 1 agosto ad un Consiglio Comunale aperto per analizzare la situazione anche in vista di un autunno caldo sul fronte dell’assistenza ospedaliera, non si è presentato, trovando il tempo però, qualche sera prima, di fare visita ad Alghero per un’assemblea della Lega, il suo partito, che, evidentemente viene prima degli interessi della sanità e di quelli istituzionali.

Gli avremmo chiesto come mai non avesse trovato il tempo per assumere, anche in convenzione con l’AOU, gli anestesisti sufficienti per dotare la terapia intensiva di Alghero del personale necessario al fine di non pregiudicare altri servizi vitali dei nostri ospedali, e di aprire il reparto con accreditamento definitivo e non in emergenza. Gli avremmo chiesto come mai non avesse fatto aprire le sale operatorie ristrutturate da tempo al civile, mantenendo invece la commistione con l’ostetricia in un’unica sala operatoria, che avrebbe dovuto avere percorsi separati anche per eventuali pazienti covid, posto che sarebbe sconveniente ritrovarsi con pazienti operati in urgenza, magari risultati poi positivi, in un ambiente dove c’è anche la sala parto. Silenzio tombale dall’assessore e dai suoi sodali, il Presidente Pais e il Sindaco Conoci.

Oggi, invece, senza programmazione alcuna, nel silenzio generale, sopra le teste delle comunità locali, dei sindacati e degli operatori, decide di aprire ad Alghero una terapia intensiva covid senza i filtri di sicurezza adeguati, chiudendo l’attività chirurgica ordinaria degli ospedali, chiudendo l’endoscopia e altre discipline vitali per un vasto bacino di utenza.

Non basta, smantella anche l’Ospedale Marino, giustificando la scelta di un ospedale covid solo come emergenziale e provvisoria, graduale. Però gli atti parlano chiari: requisiti 47 posti letto tra ortopedia, traumatologia, riabilitazione, oculistica. Senza aver condiviso la scelta con il territorio, senza alcun atto programmatorio. E ci chiediamo dove andranno coloro che hanno necessità di interventi e di cure in ortopedia e traumatologia, di riabilitazione, di interventi oculistici, di assistenza e cura in diabetologia, pneumologia, dermatologia.

Forse faranno come stanno facendo gli algheresi e tutti i sardi in questo momento. Ricorrendo al privato e pagando di tasca. Un milione e duecentomila sardi che attendono una visita, trentamila nel bacino di Alghero. Rimandati di un anno, se va bene. Oncologici compresi. E chi non ha risorse?

E’ bene che l’assessore Nieddu questa volta torni ad Alghero non per incontrare i suoi amici leghisti, ma per partecipare ad un Consiglio Comunale aperto. Saranno in molti a chiedergli non di moltiplicare le poltrone, ma medici, infermieri, ausiliari, di garantire diritti, a nome di pazienti oncologici, diabetici, malati di Alzheimer, microcitemici, psichiatrici, di tutti i malati che non riescono più ad ottenere neanche una visita di controllo.

Saranno in molti, noi compresi, a offrirgli proposte di buon senso che, garantendo l’assistenza per i malti covid, non la neghino anche agli altri pazienti.

Mario Bruno




Nota su convocazione urgente consiglio comunale su sfascio della sanità

“Mettere la sanità pubblica al servizio di tutti, specie di chi più ha bisogno è quanto da noi sempre sostenuto. Ma va fatto bene. Per questo chiediamo immediata convocazione straordinaria del Consiglio Comunale.
La situazione della sanità in città è oramai allo sfascio. Dopo che nei giorni scorsi era stata smantellata l’endoscopia, ora tocca a ortopedia e traumatologia, riabilitazione, oculistica, diabetologia, dermatologia, pneumologia, farmacia territoriale e sale operatorie chiudere, per fare posto a un ospedale Covid.
E anche il punto nascita è a rischio.
Al Civile, essendo stato aperto il reparto di TI senza prima assumere personale, viene chiusa tutta l’attività chirurgica ordinaria con 8 anestesisti su 13 spostati in terapia subintensiva per COVID.
Oggi è appena arrivato il primo paziente Covid da Sassari. Entrato dalla porta principale perché non c’erano le condizioni per un percorso dedicato.
Si possono trovare altre soluzioni per un ospedale covid e noi faremo la nostra parte per individuarle, con senso di responsabilità come già stiamo facendo, ma non si può in pochi giorni riconvertire una terapia intensiva, nata come polispecialistica e postoperatoria, ora solo per pazienti covid, senza accreditamento e senza percorsi e filtri di sicurezza, senza anestesisti in numero sufficiente. Senza addirittura atto alcuno che la consideri aperta.
È chiaro, come detto, che per questo verranno ridotti al minimo o annullati le altre prestazioni e i servizi altrettanto vitali, compresi gli interventi chirurgici.
Dove andranno a farsi curare gli algheresi?
Al Marino, invece, stamattina è stata data disposizione di liberare i posti letto da adibire a Covid. Saranno 47 in tutto come da delibera. Ma ancora non c’è nessuna chiarezza sui percorsi di sicurezza e non si sa  con quale personale medico si potrà agire.
Per questo chiediamo con forza che, invece di requisire il Marino, venga realizzato un ospedale da campo come è avvenuto a Nuoro.
Nel mentre i sindacati, che hanno preso una posizione forte e netta contro queste scelte, vengono convocati – on line – dal Prefetto.
I medici e gli operatori sono fortemente preoccupati. I cittadini comprensibilmente disorientati. Le scelte che si stanno facendo d’altronde nulla hanno a che fare con il Piano strategico di attivazione progressiva di strutture di area critica in regione Sardegna, approvato in marzo, che individuava gli ospedali di Alghero come strutture da dedicare ai pazienti no Covid.
Nel frattempo il Sindaco Conoci, cioè la massima autorità sanitaria della città e l’unico consigliere regionale di Alghero, Michele Pais, muti e senzienti mentre si consumava la follia di una TI Covid all’interno di un ospedale non Covid e senza i necessari percorsi di sicurezza e mentre veniva requisito l’ospedale Marino, provano a balbettare qualcosa.
Nella sostanza il quadro incredibile che ne viene fuori è che la massima autorità cittadina e il presidente del consiglio regionale sarebbero stati completamente  scavalcati nelle scelte che riguardano la sanità della loro città.
Il presidente Pais, dichiara addirittura che della scellerata scelta del Marino come ospedale Covid non sapeva nulla. A questo punto non gli resta altro da fare se non dimettersi immediatamente, in quanto, se veramente non sapeva, vuol dire che a Cagliari non conta proprio niente.”
Gabriella Esposito
Mario Bruno
Pietro Sartore
Raimondo Cacciotto
Ornella Piras
Valdo Di Nolfo
Beniamino Pirisi
Roberto Ferrara
Graziano Porcu



SANITÀ, ALGHERO NON SI PUÒ SOTTRARRE ALL’AIUTO RECIPROCO NELLA LOTTA AL COVID – IL SINDACO MARIO CONOCI : “LA CITTÀ FA LA SUA PARTE”.

“Salvare vite umane non deve dividere ma unire. Abbiamo il dovere fare la nostra parte con ogni strumento in nostro possesso, non ci possiamo isolare su posizioni di parte”, questo è in sintesi il pensiero del Sindaco di Alghero Mario Conoci sul momento attuale della sanità algherese.  Posizione più rigida del solito da parte del primo cittadino che inoltre, pur annunciando controlli sul rispetto delle norme, si schiera con i titolari di bar e ristoranti, gestori di palestre, sul Dpcm “incomprensibile e penalizzante. Non si comprende il divieto di poter lavorare nei confronti di chi ha svolto con diligenza tutte le iniziative atte ad applicare i protocolli di sicurezza”.

“Sassari al collasso, Alghero non si può sottrarre. È necessario un aiuto straordinario anche da parte della nostra città. Un aiuto al quale non ci possiamo sottrarre. Le polemiche? Sinceramente un po’ mi disgustano. Perché sono legate a interessi di parte, sono polemiche di chi sulla sanità non ha fatto nulla e ci ha consegnato una sanità che non funziona”. Così il Sindaco Mario Conoci sulla situazione Covid che richiede la massima partecipazione di tutti alla solidarietà e all’aiuto nei confronti di chi in questo momento ha bisogno di cure.  “Il Marino è al sicuro, la Terapia Intensiva oggi è in grado di funzionare, dobbiamo solo metterla a disposizione di chi ne ha più bisogno. Si tratta di salvare delle vite, di dare assistenza anche cittadini che non sono di Alghero ma che su Alghero devono poter far conto.  È un nostro obbligo. Sento parlare di accoglienza, di solidarietà, di aiuto verso il prossimo, ebbene, questo è il momento di dimostrare che lo facciamo davvero, non solo per riempirci la bocca per un vantaggio politico”. “Alghero fa la sua parte, Alghero risponde – aggiunge – naturalmente non siamo noi a decidere direttamente sulle nostra struttura, ma chiediamo, come abbiamo fatto sempre, la continuità assistenziale. Alghero come Sassari Alghero può accogliere, con strumenti, professionalità, ulteriore personale. Vengono valutate tutte le ipotesi, compresa quella del Marino, ma seguiamo l’evolversi della situazione dando una mano a chi ha bisogno.  È il momento della solidarietà e non il momento delle guerre intestine, delle posizioni di parte.

Sul Dpcm del 24 ottobre il Sindaco spiega: “È incomprensibile la chiusura dei ristoranti e bar alle 18:00, non si capisce il divieto di poter lavorare per palestre e piscine, peraltro da parte di chi ha attuato i protocolli di sicurezza. Non lo condividiamo, ma naturalmente, ma davvero la chiusura appare fuori luogo. Ma siamo tenuti a far rispettare le norme, faremo e chiederemo i controlli. Ma questa è una responsabilità che non può ricadere sulle spalle dei Sindaci, così come dice giustamente l’Anci, con il presidente Decaro che ritiene che non si può lasciare ai comuni la responsabilità di vigilare su decisioni assunte lontano, a Roma”. Infine un appello all’unità: “Non va dispersa. Va perseguita lasciando da parte chi ha voglia di fare polemiche e chi ha voglia di acquisire un vantaggio minimo, speculando su una situazione che invece richiede coesione. E maturità.”

Giovanni Chessa
Portavoce del Sindaco
Comune di Alghero




nota stampa – sottoscritto stamattina il nuovo contratto della sanità privata

sottoscritto stamattina il nuovo contratto della sanità privata

(v. allegato)

Finalmente, dopo 3 lunghi anni di trattative, siamo giunti alla tanto attesa sottoscrizione del nuovo CCNL delle lavoratrici, dei lavoratori e dei professionisti della SANITA’ PRIVATA.

Destinatari circa 100 mila lavoratori, professionisti che riceveranno la somma riparatoria cd. “una tantum”, ma l’importante novità è che le retribuzioni tabellari, per la prima volta nella storia, saranno equiparate al settore pubblico, con un riconoscimento ed aumento delle buste paga di circa 156 euro medi mensili. E ancora, sempre sull’argomento, per quanto riguarda gli scatti di anzianità, si sono previste delle riduzioni dell’anzianità di servizio per accedere alle fasce economiche superiori. Più diritti e tutele in tema di permessi, ferie e tempi di vestizione, così come sono migliorate le condizioni nel caso di malattia, paternità e formazione. Analogamente, si sono estese le materie oggetto di confronto e contrattazione sindacale.

La firma del contratto, va ricordato, arriva dopo una serie di iniziative di protesta, ultima delle quali con lo sciopero nazionale del settore del 16 settembre us, dove Sassari ha partecipato con una nutrita rappresentanza delle lavoratrici e lavoratori dell’Opera Gesù Nazareno e del Policlinico Sassarese.

Ora monitoreremo la corretta applicazione del contratto in tutti i posti di lavoro.

Le Segreterie Territoriali

FP Cgil, A.Canalis – Cisl FP, A.Monni – Uil FPL, D.Cuccuru




CONSIGLIO COMUNALE APERTO SULLA SANITA’ AD ALGHERO , CONFRONTO APERTO PER ARRIVARE A SCELTE RAPIDE. La minoranza risponde

Oggi il Consiglio Comunale aperto sulla sanità. L’emergenza Covid-19 non ha consentito una partecipazione allargata, ma anche con le limitazioni della sala del Quarter, dove si è tenuto l’incontro, è stato importante avviare e tenere viva la discussione sul presente e sul futuro dei servizi sanitari locali. “Non solo in riferimento alla nostra città ma anche del territorio. C’è evidente la necessità assoluta è di recuperare livelli sanitari adeguati, di mettere i nostri operatori nelle condizioni di lavorare con il personale necessario ed in strutture efficienti e moderne. Il tempo da recuperare è tanto, il lavoro da fare moltissimo. C’è bisogno di un immediato cambio di passo e di scelte rapide e di un cambiamento visibile. E il territorio vuole partecipare alle scelte” sono le parole del Sindaco di Alghero Mario Conoci espresse nel corso della riunione. Il Consiglio Comunale aperto iniziato oggi continua a restare aperto per continuare il confronto ma anche per arrivare alle scelte. All’incontro hanno partecipato il Presidente del Consiglio Comunale Michele Pais, i consiglieri regionali Ganau e Peru, il Dott.Flavio Sensi,direttore area Assl Sassari,   il dott. Antonio Luigi Spano, commissario Aou, il prof. Carlo Doria, il dott.Giovanni Lubrano, il dott.Silvano Caredda, il dott.Pierangelo Pintore, il dott. Fabio Catani, direttore della clinica ortopedica di Modena-Reggio Emilia, chirurgia robotica, il dott.Paolo Patta, la dott.ssa Laura Giorico.

 

Il Consiglio Comunale aperto tenutosi stamane ad Alghero su richiesta dell’intera minoranza, assenti l’assessore regionale della sanità e il commissario dell’ATS, non invitate le associazioni del territorio e gli operatori sanitari, è stato poco più di un Consiglio ordinario alla sola presenza del Presidente del Consiglio Regionale Pais, dei consiglieri regionali Ganau e Peru e dei dirigenti tecnici dell’Area Socio Sanitaria e dell’AOU, di qualche medico.

Sorprende che l’Assessore Nieddu abbia trovato il tempo di venire qualche giorno fa ad Alghero per un’assemblea della Lega e non per partecipare ad un incontro istituzionale importante, reso quasi inutile dall’assenza del decisore finale.

Alcune certezze però sono emerse: l’emendamento presentato in commissione sanità del Consiglio Regionale, poi ritirato, andrà totalmente riscritto. Il Marino potrà passare all’ Università per l’ortopedia robotica di rilevanza regionale solo se vi sarà la certezza, nello stesso emendamento, nella stessa legge, che l’Ospedale di Alghero (con o senza Ozieri) incardinato nella ASL, non perderà i requisiti del DEA di primo livello, che oculistica e diabetologia resteranno ad Alghero, che verrà mantenuta la previsione su Alghero del reparto di lungodegenza oggi previsto sulla carta al Marino, che si individueranno in legge le risorse per costruire il nuovo ospedale.

Proprio dal Direttore dell’ASSL di Sassari, Dottor Sensi, la promessa dell’accreditamento del reparto di Terapia Intensiva ma solo in modalità provvisoria e solo in autunno.
Nessuna risposta sulla chiusura del reparto di Chirurgia e sulla mancata riapertura delle sale operatorie per scelte incomprensibili e dannose o sullo stato confusionale della medicina del territorio e del centro di salute mentale.

Tanti interventi tecnici, nessuna sintesi politica, tanto meno da parte del Sindaco che sembra abbia abdicato nell’affrontare una responsabilità che invece gli compete per legge.

Come opposizione, prima del passaggio in Consiglio Regionale, chiediamo di poter incontrare in un vero Consiglio Aperto a tutti (operatori, associazioni, sindacati, forze sociali e politiche) l’Assessore Regionale della Sanità, al fine di poter conoscere le scelte su questo territorio e poter finalmente avere un confronto nel merito.

F.to
Pietro Sartore, Gabriella Esposito, Mario Bruno, Roberto Ferrara, Graziano Porcu, Mimmo Pirisi, Valdo Di Nolfo, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras.

 

 

 

 




nota stampa – sanità ospedaliera e territoriale

ancora una volta, per l’ennesima volta, siamo costretti a denunciare pubblicamente la deriva sulla quale si sta trascinando la sanità ospedaliera e territoriale del nord Sardegna. Con il depotenziamento dei presidi di I livello, vedi ad esempio il caso della chiusura delle sale operatorie dell’ospedale Marino e della chirurgia del presidio ospedaliero di Alghero, a Sassari, l’unico Hub di II livello, l’azienda ospedaliero universitaria, è diventato ormai l’unico approdo assistenziale.
Notizia di oggi, ma che nei fatti è ormai una consuetudine, l’unità operativa di Geriatria e Gastroenterologia dell’O.C. SS.Annunziata è al collasso. A fronte di 32 posti letto si aggiungono circa 6 barelle con altrettanti pazienti, parcheggiati alla bella meglio nelle stanze di degenza a due letti, soluzione organizzativa che dimostra inequivocabilmente l’incapacità di tutto il sistema sanitario cittadino nel governare i bisogni di salute. Seppur in maniera più contenuta anche le unità operative di medicina non se la passano meglio. Per non parlare poi dei rischi professionali a cui sono esposti  Medici, Infermieri, Oss ed Ausiliari, costretti a farsi un quattro per garantire le prestazioni sanitarie…: alla faccia delle norme di sicurezza per la prevenzione delle infezioni ospedaliere, nonché quelle anti coronavirus. A questo proposito avvertiamo una sensazione, alla luce dei dati sulla pandemia questa direzione sembrerebbe stia abbassando la guardia, prova ne sia ad esempio le continue e repentine modifiche sulle procedure ospedaliere anti contagio che hanno interessato l’area della diagnostica, rispetto alle quali parrebbe che per motivi ragionieristici, i percorsi del c.d. sporco – che tradotto sarebbero quelli di persone il cui quadro clinico potrebbe essere assimilato a contagio da coronavirus – avrebbero subito un taglio delle attività di sanificazione.
Potremmo continuare, ma la di là delle tante (troppe) criticità organizzative, Sassari, la sanità del nord Sardegna si sta progressivamente dirigendo verso un progressivo depauperamento dei livelli e soprattutto della qualità dell’assistenza, tutto questo anche a causa dell’incertezza gestionale dovuta dai continui cambiamenti ai vertici dell’Azienda ospedaliero universitaria e della direzione di area e dei presidi ospedalieri dell’Assl di Sassari. Adempimenti sui quali la Giunta regionale deve necessariamente rispondere, auspicando si vada in una direzione in discontinuità con i Commissariamenti di Ats ed Aou, nominando quindi i Direttori Generali in modo tale da attribuire un governo alle aziende con pieni poteri ed una prospettiva di gestione a medio e lungo termine.
Antonio Monni
(Segretario Territoriale)



Il centrosinistra chiede consiglio comunale aperto sulla sanità

Un Consiglio Comunale aperto sulla situazione della sanità algherese, alla presenza dell’assessore regionale, dei consiglieri regionali del territorio, delle forze sociali, politiche e sindacali. A chiederlo formalmente al presidente Raffaele Salvatore sono stati oggi i consiglieri comunali di centrosinistra. Gabriella Esposito, Pietro Sartore, Mario Bruno, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras, Mimmo Pirisi e Valdo Di Nolfo vogliono vederci chiaro sulla proposta di emendamento regionale che destina l’Ospedale Marino all’Universita’, sulla chiusura della chirurgia al Civile, sulla mancata riapertura delle sale operatorie ristrutturate, sulla mancata attivazione della terapia intensiva il cui accreditamento provvisorio pare sia stato perfino bocciato nei giorni scorsi dagli auditor regionali. La richiesta, tenuto conto dell’approdo in Regione dell’emendamento sul Marino a brevissimo termine, riveste carattere di urgenza.




AOU SASSARI – La sanità del Sassarese dall’emergenza alla fase 2

La sanità del Sassarese dall’emergenza alla fase 2

Una tavola rotonda organizzata da Aou, Ucl e Ats nella sala conferenze del Palazzo della Provincia per sabato mattina.

SASSARI 21 maggio 2020 – Sarà l’occasione per fare il punto sulla situazione dell’emergenza sanitaria a Sassari, oltre che per affrontare le tematiche relative alla programmazione sanitaria territoriale e ospedaliera nella fase 2. Questi i temi centrali della tavola rotonda in programma sabato, alle ore 10,30, nella sala conferenze del palazzo della Provincia di Sassari, in piazza d’Italia.

La riunione, che per motivi sanitari non sarà aperta al pubblico se non per invito (la stampa è invitata a partecipare), è organizzata dall’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, in stretta collaborazione con l’Unità di crisi locale e l’Ats Sardegna.

Ad aprire i lavori sarà l’intervento del professor Giovanni Sotgiu che si focalizzerà su “Infezione da SARS Cov-2: stato dell’arte, strategie in atto e scenari futuri”. Seguirà quindi l’intervento del direttore della clinica Pneumologica dell’Aou di Sassari Pietro Pirina sul tema relativo ai “quadri clinici nella patologia da Covid-19”. Di “Iter diagnostico strumentale nei pazienti affetti da Covid-19” parlerà invece il direttore della Radiologia 1 dell’Aou di Sassari Stefano Profili.

Il direttore della clinica di Malattie infettive, professor Sergio Babudieri, illustrerà le ”possibilità terapeutiche nel trattamento dell’infezione da Covid-19”. Il direttore dell’Anestesia e rianimazione delle cliniche dell’Aou, professor Pier Paolo Terragni, interverrà sul tema “Covid-19 ed area critica”. Quindi “La profilassi del Covid-19: siamo lontani dal vaccino?, sarà l’interrogativo al quale proverà a dare una risposta il direttore della struttura di Igiene e controllo delle infezioni ospedaliere, professor Paolo Castiglia.

Il medico competente dell’Aou di Sassari, Antonello Serra, illustrerà le “strategie di monitoraggio di popolazioni selezionate in Aou Sassari e Uniss. Il ruolo del territorio sarà messo in evidenza da Marco Guido che parlerà del “controllo del territorio e ruolo delle Usca nei distretti”.

Il commissario straordinario dell’Aou di Sassari, Giovanni Maria Soro, esporrà l’”evoluzione delle strategie della Aou di Sassari dall’emergenza alla fase 2.

Il direttore generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese, parlerà della “ripresa dell’economia nel dopo Covid: strategie per l’Isola”. Il presidente della Dinamo Basket, Stefano Sardara, parlerà dello “sport e del suo ruolo sociale: quali accorgimenti adottare?”. L’arcivescovo di Sassari, monsignor Gian Franco Saba, chiuderà l’incontro con un intervento su “carità e fratellanza nel periodo del Coronavirus: ruolo della nostra Diocesi”.

Al tavolo della presidenza è prevista la partecipazione del presidente del Consiglio regionale della Sardegna Michele Pais, dell’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu, del presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale Sardegna Domenico Gallus, del commissario straordinario della Provincia di Sassari Pietrino Fois, del sindaco di Sassari Gian Vittorio Campus.

A moderare gli interventi saranno Marcello Acciaro, coordinatore delegato dell’Unità di crisi lcoale del Nord Sardegna e Carlo Doria delegato regionale Ucl Nord Sardegna.


Ufficio stampa Aou Sassari
Viale San Pietro, 10
Addetto stampa

Andrea Bazzoni




Centrosinistra in pressing su Conoci. Dia risposte sulla sanità algherese.

Inascoltati sulle nostre denunce in materia di sanità, siamo costretti a ribadire la situazione con più forza per chiedere al Sindaco Conoci, responsabile della salute nella nostra città, di far sentire la sua voce.
Le sale operatorie del Civile pronte da tempo sono ancora chiuse e non si opera ancora neanche al Marino, se non per le urgenze.
Come il Sindaco Conoci sa, da più di un anno le sale operatorie dell’Ospedale Civile sono state chiuse perché era necessario ristrutturarle e metterle a norma, compresa la schermatura delle pareti in caso di utilizzo di RX all’interno. Ora, le sale operatorie sono pronte, ma non c’è l’autorizzazione a riaprirle e si lavora su un’unica sala operatoria del secondo piano che viene messa a disposizione di tutte le specialità presenti compresa l’ostetricia, in un momento in cui è fondamentale avere anche percorsi separati per eventuali pazienti sospetti Covid visto che nelle urgenze è impossibile aspettare il risultato del tampone.
Sarebbe molto sconveniente ritrovarsi con pazienti operati in urgenza, magari poi risultati positivi, in un ambiente dove poi c’è anche la sala parto.
Chiediamo troppo?
Neanche la terapia intensiva, ormai quasi pronta, tra l’altro, entra in funzione, e al di là delle parole non si intravvedono fatti concreti, cioè l’apertura che consentirebbe ad Alghero di essere DEA di primo livello. Ci vengono segnalate problematiche anche di tipo organizzativo e di armonia complessiva nel reparto di medicina.
Il laboratorio del Civile algherese non è stato autorizzato ad esaminare i tamponi, nonostante annunci in pompa magna. Si fa la spola con un’autista ospedaliero da Alghero a Sassari, inspiegabilmente. Ci risulta siano stati autorizzati solo Sassari e Ozieri. Vuole il Sindaco Conoci degnare la città di una risposta?

F.to

Mario Bruno, Gabriella Esposito, Ornella Piras, Pietro Sartore, Valdo Di Nolfo, Mimmo Pirisi, Raimondo Cacciotto.