“Who wants to live forever” al Sardinia Film Festival presentato in prima mondiale sulle note dei Queen

Immagine tratta da “Who want to live forever”

SASSARI. Sulle note di “Who wants to live forever” questo piccolo capolavoro d’animazione racconta la devastazione del pianeta e della sua fauna con immagini strazianti, ideate e dirette da Matteo Valenti. Il video, fortemente voluto dal leggendario chitarrista dei Queen, Brian May, è stato presentato ieri in prima mondiale al Cityplex Moderno di Sassari per la XVI edizione del Sardinia Film Festival.

Il progetto è realizzato per l’associazione “Save me Trust” e ha coinvolto diversi studenti di scuole d’animazione da tutto il mondo, realizzato in piena pandemia attraverso una fitta collaborazione a distanza: “Invece di avere una classe davanti avevo tanti quadratini sullo schermo – ha affermato Valenti dal palcoscenico del SFF –. È stata una cosa un po’ triste all’inizio, ma poi ci ha unito molto”. L’opera è stata lanciata per volontà di May in contemporanea al CO26 di Glasgow, la conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici.

Dal futuro del mondo a quello dei giovani che partecipano al festival, Carlo Dessì ha specificato, in rappresentanza del Cineclub Sassari, che l’obiettivo della manifestazione non è “quello di celebrare chi è già famoso, ma aprire la strada alle nuove generazioni di talento”. Giovani come Gustavo Gini, musicista di Buenos Aires ora trasferitosi a Cagliari, che compone colonne sonore per Netflix e Disney, protagonista del primo dei “Sogni sardi”, la rassegna isolana dell’animazione.

Sono molti gli artisti di ultima generazione ad aver colpito la giuria e il pubblico nelle prime proiezioni dei corti in concorso. Domina la cifra personale nelle opere e i temi di forte impatto come la pandemia, il terrorismo, la malattia, sia fisica che psicologica, narrati con stili e tecniche spesso agli antipodi ma tutti accomunati dal filo rosso della sincerità.

Lo stesso tratto che lega Andrea Lorenzon, creatore dei Cartoni Morti, e Manfredo Manfredi, il maestro dell’animazione siciliano, entrambi ospiti del SFF. Risate con il primo, in particolare con la rivisitazione di “Dragon Ball”, il celebre manga giapponese, realizzato con le voci originali dei doppiatori italiani. Con Manfredi forte l’impressione per “Un pezzo da novanta” (1965), storia vera di una madre coraggiosa che denuncia la mafia per l’assassinio del figlio.

IL PROGRAMMA Di DOMANI 6 DICEMBRE.

Domani, lunedì 6 dicembre, si partirà alle 10.30 con due titoli di grande richiamo: il capolavoro per bambini “La mia vita da zucchina” e il documentario “Crepax – Lanterna Magica” sull’artefice di Valentina, uno dei più famosi personaggi del fumetto italiano. Sei le slot dedicate ai film in competizione su un programma serale che vedrà l’arrivo di un nuovo ospite, Nicola Piovesan, filmaker italiano d’animazione residente in Estonia, che introdurrà il suo “Garibaldi senza barba”, corto premiato in tutto il mondo. Dalle immagini alle parole nella conferenza di Damian Perea, selezionatore degli Oscar, che spiegherà come appassionare i bambini al cinema d’animazione. Al presidente del festival, Cristian Jezdic, il compito di omaggiare alle 21.15 la straordinaria artista giapponese Fusako Yusaki, maestra dei lavori d’animazione con la plastilina.

La manifestazione, a ingresso libero ma con obbligo di green pass, è organizzata dal Cineclub Sassari con il sostegno dell’Assessorato regionale alla Cultura, della Fondazione Sardegna Film Commission, la Fondazione di Sardegna, la Edison, e la collaborazione di Cartoon Italia, Paf, Asifa, AnimaYo, Nas New Animation in Sardegna, Cityplex Moderno, Character e Libreria Azuni. Il programma del festival è visibile sul sito www.sardiniafilmfestival.it e sui canali social della manifestazione.




XVI Sardinia Film Festival, a Sassari sei giorni di cinema d’animazione tra proiezioni e ospiti di caratura internazionale

SASSARI. Il meglio del cinema d’animazione, nazionale ed estero, elegge Sassari, dal 3 all’8 dicembre, come sua nuova capitale grazie alla sedicesima edizione del Sardinia Film Festival. La kermesse, quest’anno in programma al cinema Cityplex Moderno, a ingresso libero ma con obbligo di green pass, si riscopre per la prima volta tutta animation, rinnovata anche nella direzione artistica, siglata dallo sceneggiatore e giornalista romano Luca Raffaelli, uno dei massimi esperti in Italia e non del fumetto e dell’animazione.

A promuovere il nuovo corso è il Cineclub Sassari e Carlo Dessì, che rimangono gli organizzatori della rassegna, stavolta presieduta da Cristian Jezdic, produttore di animazione e fondatore della BeQ entertainment, nonché vicepresidente di Cartoon Italia, l’associazione nazionale dei produttori d’animazione. Variegato e di grande qualità il cartellone della sei giorni, reso possibile dal sostegno dell’Assessorato regionale alla Cultura, della Fondazione Sardegna Film Commission, la Fondazione di Sardegna e la Edison, e dalla collaborazione di Cartoon Italia, Paf, Asifa, AnimaYo, Nas New Animation in Sardegna, Cityplex Moderno, Character e Libreria Azuni.

In arrivo come ospiti molti big dell’animazione, dello schermo e del web quali Manfredo Manfredi, Nicola Piovesan, Nieto, Angela Conigliaro, Marino Guarnieri – autore del suggestivo manifesto del Festival – Alessandro Rak, Astutillo Smeriglia, Andrea Lorenzon di Cartoni Morti.

Grazie anche all’imprescindibile supporto della Film Commission e del progetto NAS, nel fitto calendario del Sardinia Film Festival ci saranno proiezioni lungo l’intero arco della giornata, nella formula dell’“happening continuo” come la definisce Raffaelli. Spazio ai film per bambini, alle presentazioni di libri, agli omaggi dedicati ai geni del settore, ai sogni sardi e alle tante creazioni d’arte filmica, attraversate da un’ampia varietà di generi, dal fantasy all’horror al realismo crudo, e tematiche, dall’ecologia all’eros alla politica, inclusi gli aspetti di più stretta attualità come la vita al tempo della pandemia, la violenza sulle donne o l’emergenza migranti.

Venerdì 3 novembre, l’inaugurazione del festival si terrà alle 21 nelle sale del Cityplex, accogliendo la proiezione di quattro corti del cineasta colombiano Nieto, realizzati tra il 2007 e il 2021, seguiti da “Dedalo” di Manfredo Manfredi, candidato nel 1975 all’Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione. Al SFF, il maestro palermitano presenterà anche il suo ultimo cortometraggio, “Lo spirito della notte”, segnando così il ritorno al mondo dell’animazione dopo vent’anni di assenza. Alle 22 divertimento e dissacrazione col fenomeno web dei Cartoni morti di Andrea Lorenzon e, in chiusura, Matteo Valenti presenta assieme a Carla Rezza il suo documentario “Lele, il magico mondo di Emanuele Luzzati”, omaggio al geniale scenografo, animatore e illustratore italiano, scomparso nel 2007.

Come ogni anno, il concorso rappresenta l’evento clou: ottanta le opere selezionate da ogni parte del globo tra le 1200 pervenute, di cui ben trentasei sono opere prime e trentaquattro sono provenienti da scuole di cinema. A suggellare l’alto pregio dell’offerta una giuria d’eccezione, capitanata da Roberto Perpignani, maestro indiscusso del montaggio cinematografico, e composta da artisti, illustratori, fumettisti, in una trasversalità anche anagrafica: “Una giuria di tutte le età – dichiara Raffaelli –con personaggi antitetici, che rispecchia la varietà di proposte del programma e, mi auguro, anche quella del pubblico. L’obiettivo è creare una comunità e far sì che il festival diventi una forma di felicità collettiva”.

Dieci i riconoscimenti previsti: oltre al Gran Premio Sardinia Film Festival e al Premio Fabrizio Bellocchio per il contenuto sociale, sette sono dedicati a grandi maestri del cinema d’animazione italiano: Premio Bruno Bozzetto per il film dalla parte della Natura e degli Animali; Premio Osvaldo Cavandoli per il one-man-film; Premio Giulio Gianini per l’originalità; Premio Manfredo Manfredi per il film che dà spazio al dubbio; Premio Guido Manuli per la forza comica; Premio Fusako Yusaki per il film che ama la sintesi; Premio Pino Zac per il film ribelle. A questi si aggiunge la Giuria studenti, coordinata dal docente Stefano Sole e formata da ottanta ragazzi provenienti da quattro licei e istituti, Castelvì, Figari e Pellegrini di Sassari e Gramsci di Olbia, diretti rispettivamente da Gianfranco Strinna, Mariano Muggianu, Paolo Acone ed Elisa Mantovani.

Il Sardinia Film Festival si prepara al debutto cogliendo l’atmosfera elettrizzante che contrassegna, negli ultimi tempi, l’animazione e augura, come afferma il suo presidente, Cristian Jezdic, di diventare “una piattaforma di lancio e di grandissima visibilità per tutti i produttori e gli autori italiani e non, che vedranno promosse le proprie capacità a livello nazionale e globale”.

“Il SFF – conferma il direttore artistico – vuole essere una congiuntura energetica per tutti quelli che lavorano con la creatività, con le invenzioni, un detonatore di nuove creazioni attraverso l’incontro, la visione delle opere e il confronto. Il cinema d’animazione di oggi è davvero un punto d’intersezione di tutte la arti, dal fumetto al videogioco, dalla pittura alla scultura al cinema dal vero. Per questo chiamiamo a raccolta a Sassari tutti gli artisti sardi in primo luogo e tutti gli artisti del mondo, non solo di cinema”.

La Regione Sardegna dal canto suo riconosce nel cinema un importane volano occupazionale ed economico per il territorio. Nelle parole dell’assessore Andrea Biancareddu, “lo sviluppo esponenziale della filiera audiovisiva isolana sta dando risultati importanti nei festival e mercati nazionali e internazionali. Il mondo dell’animazione è uno dei più efficaci strumenti di valorizzazione della nostra lingua, della nostra storia e delle narrazioni delle Nostre comunità. Intendiamo incrementare nuove risorse per formare nuovi talenti, consolidare la rete isolana dei festival e alimentare nuove opere e progetti innovativi. In sinergia con la Sardegna Film Commission stiamo consolidando gli Stati Generali del cinema così da mappare con regolarità le trasformazioni del comparto e ascoltare le esigenze dei diversi attori della filiera”.

Il programma dettagliato del SFF può essere visionato sul sito www.sardiniafilmfestival.it e sui canali social della manifestazione.

Il direttore artistico Luca Raffaelli



Sardinia Film Festival, una sedicesima edizione tutta animation firmata Luca Raffaelli

Il nuovo direttore artistico Luca Raffaelli

SASSARI. Il Sardinia Film Festival ritorna per la sedicesima edizione con una veste tutta nuova focalizzata interamente sulla tecnica e il linguaggio del cinema d’animazione in tutte le sue forme, affidando la direzione artistica al giornalista, saggista e sceneggiatore romano Luca Raffaelli, considerato uno dei massimi esperti italiani nel campo dei fumetti e dell’animazione.

Per partecipare al bando 2021 c’è tempo fino al 10 settembre. Il tema è libero ma le opere devono essere in prima visione sarda e non antecedenti il 2020. La durata dei lavori non deve superare i quaranta minuti (inclusi i titoli) e si raccomandano i sottotitoli per i lavori in lingua straniera. L’iscrizione è gratuita.

Nato nel 2006 grazie alla storica associazione culturale Cineclub Sassari presieduta da Carlo Dessì, da sempre impegnata nella promozione cinematografica internazionale in Sardegna, il festival aderisce all’AFIC (Associazione Festival Italiani di Cinema). Sono già centinaia i corti pervenuti da tutto il mondo all’indirizzo della manifestazione.

In palio ben otto prestigiosi riconoscimenti: oltre al Gran Premio Sardinia Film Festival e al Premio Fabrizio Bellocchio per il contenuto sociale (in onore di un geniale appassionato che ci ha lasciato troppo presto), sei sono dedicati a maestri del cinema d’animazione italiano: Premio Bruno Bozzetto per il film dalla parte della Natura e degli Animali; Premio Osvaldo Cavandoli per il one-man-film; Premio Giulio Gianini per l’originalità; Premio Manfredo Manfredi per il film che dà spazio al dubbio; Premio Fusako Yusaki per il film che ama la sintesi; Premio Pino Zac per il film ribelle.

Una precedente edizione del SFF

Anche la formula sarà completamente rinnovata. «Dal 3 all’8 dicembre prossimo a Sassari sarà un happening continuo, con i programmi che si susseguono uno dopo l’altro, senza interruzione, all’interno della stessa sala – ha affermato Raffaelli –. Abbiamo un corposo concorso di corti da tutto il mondo che sarà alternato da incontri con gli autori e da presentazioni di opere nuove e storiche. Una formula particolare capace di creare calore e attenzione tra il pubblico».

Il cinema d’animazione come incontro di tutte le arti. «Il festival farà di tutto per favorire la nascita di nuove idee – ha specificato il direttore artistico –. Vuole essere una congiuntura energetica per tutti quelli che lavorano con la creatività, con le invenzioni, un detonatore di nuove creazioni attraverso l’incontro, la visione delle opere e il confronto. Il cinema di animazione di oggi è davvero un punto d’intersezione di tutte la arti, dal fumetto al videogioco, dalla pittura alla scultura al cinema dal vero. Per questo chiamiamo a raccolta a Sassari tutti gli artisti sardi in primo luogo e tutti gli artisti del mondo, non solo di cinema».

I dettagli del bando sono disponibili all’indirizzo https://filmfreeway.com/SardiniaFilmFestival.

Il pubblico del SFF in una precedente edizione



Sardinia Film Festival, il coreano “Hands and wings” conquista la XV edizione

L’opera di Sungbin Byun tratta temi delicatissimi come la disabilità, l’autoerotismo, l’omosessualità, il rapporto madre-figlio e la religione

Unico Italiano tra i premiati il corto d’animazione “Siredea” di Elisa Cecchin, Elisa Bonadin, Isabel Matta e Carlotta Vacchetti

SASSARI. Temi forti, toccanti, talvolta sconvolgenti o inconfessabili, certamente non commerciali. Le opere vincitrici della XV edizione del Sardinia Film Festival sono dei piccoli capolavori in cui la capacità argomentativa è affidata alla forza delle immagini. Immagini dal sapore internazionale in grado di lanciare messaggi immediati e profondi come solo i cortometraggi sanno fare. Quasi impossibile da trovare al cinema o in tv.

Ed è certamente il caso del vincitore assoluto del 2020, il coreano “Hands and wings” di Sungbin Byun, che in un concentrato di emozioni tratta argomenti delicatissimi come la disabilità, l’autoerotismo e l’omosessualità, l’amore, il rapporto madre-figlio e la religione.

La Giuria ufficiale formata dalla segretaria di edizione Fiorella Giovannelli Amico, dal regista Marco Antonio Pani e dal distributore cinematografico Andrea Paco Mariani, ne ha decretato il premio come Miglior Fiction e Miglior Film della XV edizione, poiché “sa toccare con la giusta sensibilità e cura, un tema ancora oggi troppo trascurato: la sessualità nella vita delle persone con disabilità. Un tema urgente, che è anche e soprattutto una questione di autodeterminazione e di rispetto dei diritti e della dignità della persona. Ed è inaccettabile che ancora oggi sia ostaggio di tabù, mistificazione, e operazioni di rimozione culturale”.

Locandina “Hands and wings”

A presentare in diretta streaming i vincitori della XV edizione è stata la project manager Marta Manconi, con l’ausilio del traduttore in inglese, Giampiero Balia, data la portata internazionale dell’evento.

«Il gruppo di selezione valuta per davvero tutti i film, e sono oltre tremila quelli pervenuti all’indirizzo del Cineclub Sassari. Facciamo una selezione oggettiva su tecnica e temi di tutte le opere – ha affermato il direttore artistico Carlo Dessì –. Tutte hanno mostrato una forte motivazione nell’affrontare forti tematiche sociali a livello mondiale, tematiche universali che provengono spesso da luoghi remoti come il Perù o il Kirghizistan, ma che sono affrontate in massima libertà grazie anche alla giovane età degli autori, in una modalità che solo il cinema indipendente può permettersi di fare».

Premio al Miglior Documentario è andato a “Mamapara” del peruviano Alberto Flores Vilca. Un’immersione nella dimensione della povertà sudamericana, apprezzata dalla giuria per lo stile narrativo sobrio, per la bellezza della fotografia, la misura nel montaggio e la sensibilità con cui il regista, figlio della protagonista, ha saputo ritrarre la madre.

Incetta di riconoscimenti per il francese “Migrants” di Hugo Caby, Zoe Devise, Antoine Dupriez, Aubin Kubiak, e Lucas Lermytte, che riceve un doppio Premio Animazione sia per la Giuria ufficiale che per la Giuria studenti. Il film colpisce per la sua capacità di racchiudere tanti messaggi importanti in uno solo: riscaldamento climatico, migrazione, diversità, razzismo, solitudine, il nord e il sud del mondo, con il chiaro messaggio che non si può far finta di niente e voltarsi dall’altra parte. Il racconto si muove con abilità e garbo grazie a personaggi e ambientazioni realizzati con cura, fantasia e perizia tecnica e narrativa, in un mix di animazione digitale e pupazzi stop-motion.

Unico lavoro italiano tra i premiati è “Siderea” di Elisa Cecchin, Elisa Bonadin, Isabel Matta e Carlotta Vacchetti, che riceve la Menzione speciale per l’Animazione. Prodotto dal Csc di Torino, che forma giovani autori e promesse del cinema d’animazione sotto la guida della direttrice Chiara Magri, “Siderea” è un corto elegante capace di scavare nel profondo dell’animo creando atmosfere poetiche e sensoriali.

La Giuria studenti – coordinata dal docente Stefano Sole e composta da quindici ragazze e ragazzi degli istituti superiori Figari, Pellegrini e Margherita di Castelvì di Sassari – ha decretato come Miglior fictionTradition” di Zhanuzak Mamytov, proveniente dal Kyrgyzstan. Un corto potente ed espressivo in cui il rito d’iniziazione all’età adulta (nella loro tradizione), cioè la circoncisione, si trasforma in una storia di (frustrazione) bullismo e isolamento.

Miglior documentario a “Los dìas que pasan” di Antonio Savinelli (Spagna), per aver saputo tradurre in sguardi, giochi e voce il “tempo bambino” del lockdown nella sua ciclica quotidianità.

Il festival è stato realizzato grazie all’impegno assiduo di numerose professionalità. Il Catalogo è a cura di Cinzia Loriga, i social media da Matteo Oppo, la grafica da Marco Fiaschi, la striscia critica quotidiana è di Francesco Bellu, Giampietro Balia si occupa dei rapporti con gli autori e la traduzione live in inglese, Giorgia Onali e Isabella Dessì delle traduzioni, mentre i dirigenti degli istituti scolastici coinvolti hanno seguito la manifestazione con disponibilità in particolare sovrintendendo all’aspetto della Giuria studenti.

L’evento organizzato dal Cineclub Sassari gode del partenariato della Regione Autonoma della Sardegna attraverso gli assessorati alla Cultura e al Turismo, della Sardegna Film Commission e come partner tecnici ha la Open DDB (distribuzioni dal basso) e il Cityplex Moderno.




“Mercurio” di Michele Bernardi vince il Bosa Animation Award 2019 al Sardinia Film Festival

Menzione speciale della giuria a “La Noira” di Carlos Baena

BOSA. Sono stati consegnati ieri sera, martedì 2 luglio, i premi per il Miglior cortometraggio animato all’interno della XIV Edizione del Sardinia Film Festival. Giunto alla sua quinta edizione, il Bosa Animation Award si conferma un appuntamento imprescindibile nel panorama culturale sardo, con un’ottima partecipazione da parte del pubblico.

La giuria, composta dal produttore Cristian Jezdic, dalla coordinatrice e direttrice didattica dei corsi d’animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia Piemonte Chiara Magri e il critico, saggista e sceneggiatore Luca Raffaelli, ha consegnato il premio per il miglior cortometraggio animato a “Mercurio”, di  Michele Bernardi. Nelle motivazioni, si legge che il film “racconta come la grande passione di un bambino abbia bisogno di un mondo libero per potersi esprimere. E lo fa con scene cariche di eleganza e di emozione”.

Mercurio è un ragazzino che ama la bicicletta. Un giorno viene fermato dal regime fascista e rinchiuso in un campo di smistamento, pronto per essere mandato in un campo di concentramento. Costretto a diventare rapidamente uomo, cercherà, con la sua lotta non armata, di vincere contro l’orrore del Fascismo e ottenere la libertà assoluta. La giuria ha tenuto a sottolineare come esista molta poesia nell’animazione di questo lavoro.

Inoltre è stata assegnata una menzione speciale al film “La Noira”, di Carlos Baena, con la seguente motivazione: “Che cos’è la paura? È possibile sentirla come un’emozione utile, che ci può salvare la vita? Questo film spettacolare ci mette su una ruota panoramica, quella del titolo, per spingerci a superare la paure che ci bloccano, proiettandoci verso il tranquillo vortice della vita”.

Il Sardinia Film Festival si sposta ora ad Alghero, dal 3 al 7 luglio, per la tappa finale. I cortometraggi in gara si contenderanno il premio internazionale per la sezione fiction, con una giuria di qualità composta dal produttore Giannandrea Pecorelli, il Direttore Ufficio Promozione Culturale SIAE Daniela Alda Confalonieri e il giornalista Abdelkarim Quakrim. Molto attesa la due giorni dedicata al cinema d’animazione e allo stato dell’arte in Italia, la Sardinia Animation Net, presso la sala convegni Mosaico Museo della Città.

 




Il regista Faccini a Villanova Monteleone con il coro di Neoneli: “C’è un po’ di blues anche nella musica sarda”

Al Sardinia Film Festival è stato presentato in prima visione il docufilm “Radici”, prodotto e distribuito dall’Istituto Luce-Cinecittà. Ripercorso il viaggio mancato nell’isola di Alan Lomax, l’uomo che salvò il blues afroamericano e la musica popolare italiana. Tra i protagonisti c’è anche il gruppo a tenores di Tonino Cau

VILLANOVA MONTELEONE. Non tutti lo sanno, ma forse senza Alan Lomax i Beatles e i Rolling Stones non sarebbero mai esistiti. E sarebbe andata perduta gran parte della musica blues afroamericana con tutte le sonorità che di lì a poco avrebbero fatto nascere il rock and roll. A far luce sull’infaticabile lavoro di questo etnomusicologo americano, classe 1907 con antiche origini italiane, è il docufilm “Radici” di Luigi Monardo Faccini, presentato in prima visione in Sardegna, a Villanova Monteleone, per la tappa del Sardinia Film Festival dedicata al documentario.

Luigi Monardo Faccini con la presentatrice Rachele Falchi

Quello di Faccini è un docufilm intenso, nato da un’idea di Marina Piperno e prodotto e distribuito dall’Istituto Luce-Cinecittà, che permette di imboccare un percorso tra il presente e il passato della musica popolare, attingendo da introvabili documenti d’archivio sonori e visivi.

Un po’ dello spirito del suo amato blues Lomax lo aveva trovato anche in Italia tra il 1953 e il 1954, nel suo viaggio lungo la Penisola in compagnia di Diego Carpitella, noto collaboratore dell’antropologo Ernesto De Martino. I due studiosi, insieme riuscirono a cristallizzare gli ultimi echi della tradizione popolare italiana, registrando un numero impressionante di sonorità che, di lì a poco, l’industrializzazione incombente avrebbe forse spazzato via con la sua spinta verso il progresso.

Solo un rimpianto: la Sardegna. Perché per mancanza di fondi, Lomax non riuscì a venire nell’isola.

«Avendo sentito le registrazioni di Giorgio Nataletti fatte nel 1951, lui aveva anche capito che nell’isola c’era il cuore dell’universo Mediterraneo – ha spiegato Faccini –. Probabilmente la riteneva una specie di boa sulla quale avevano fatto approdo tutti gli apporti del Medioriente, poi deviati verso il centro e il nord Europa. Voleva impadronirsi anche di queste radici».

La presentazione di “Radici” a Villanova Monteleone

Ma se Lomax non vi riuscì, Faccini in qualche modo ha colmato questo desiderio portando in Sardegna una parte del suo documentario. Questo percorso verso la terra dei tenores ha seguito le tracce del Coro di Neoneli, il gruppo guidato da Tonino Cau, che sul palco di Villanova Monteleone, di fronte al un pubblico numeroso del festival, ha presentato alcuni dei suoi brani più rappresentativi, accompagnato dalle launeddas di Orlando ed Eliseo Mascia.

Nel documentario si riscopre uno scrigno impressionante di espressività popolari, dalla tarantella di Monte Marano ai gruppi genovesi del trallallero, fino ai canti di lavoro veneziani e i tenores sardi. «La mia idea di cercare le radici del rock and roll è nata da bambino proprio grazie ai dischi in vinile di Lomax, lui aveva capito che la ritmica nativa era quella dei tam tam – ha affermato il regista –. Aveva capito che anche un’espressione polifonica contrappuntistica come il trallallero genovese ha corrispettivi in alcuni canti dei pigmei africani. E aveva anche scoperto che c’è un po’ di blues in tutta la musica popolare, nei canti di lavoro o di lamento e, in qualche modo, anche nel quattro/quarti utilizzato nel ballo a sulittu o dalle launeddas».




Villanova Monteleone: “Come ti scovo una location cinematografica”

Promuovere il territorio attraverso il cinema: domani il Sardinia Film Festival propone la prima parte del workshop a cura di Gennaro Aquino sulla figura del “location manager” . Alle 21 la proiezione dei lavori in concorso

VILLANOVA MONTELEONE. È possibile promuovere il proprio territorio attraverso il cinema? La risposta a questa domanda si chiama “location manager”, una figura professionale capace di individuare i siti più appropriati per le riprese di un film o di singole scene. Domani (29 giugno) la seconda giornata del Sardinia Film Festival a Villanova Monteleone, sarà proprio dedicata a questa particolare attività: alle 10.30 nei locali di Su Palatu  si svolgerà il workshop “La figura del Location manager nel cinema” a cura dell’esperto Gennaro Aquino, che ha ricoperto questo ruolo in molti film di Matteo Garrone.

Sarà la prima parte di un laboratorio che proseguirà domenica mattina. Il location manager può operare sia nell’ambito delle produzioni cinematografiche che televisive e pubblicitarie, ed è una figura utilissima sia per i produttori, che hanno la possibilità di individuare facilmente dei set naturali per i propri lavori, sia per le comunità che intendano autopromuovere le proprie bellezze paesaggistiche o architettoniche attraverso il cinema.

Le proiezioni in concorso per il Premio Villanova Monteleone al Miglior documentario italiano prenderanno il via alle 21 in Piazza Piero Arru. “Retour au village” di Flora Pesenti tratta delle difficoltà che alcune persone devono affrontare per potersi installare in alcuni paesini della Corsica, vittime dell’esodo rurale e della speculazione immobiliare. “Briganti” di Fabrizio e Bruno Urso è un corto sull’abbandono, spesso colpevole, da parte delle istituzioni e il degrado che accoglie e ospita delinquenza e criminalità.

“La camicia di Basilio” di Filippo Biagianti, è invece un racconto che parte dal sogno e si fa memoria, attraverso pezzetti di vita e parole che diventano romanzo.

“My Tyson” di Claudio Casale racconta il campione italiano di boxe dei pesi Youth. Sua madre Patience racconta la storia della famiglia, dal viaggio migratorio alle difficoltà economiche incontrate in Italia.

“Hoa” di Marco Zuin è un documentario sulla vita quotidiana una guaritrice appartenente alla minoranza etnica Dao, che vive in un villaggio rurale nel Vietnam del Nord. “Malo tempo” di Tommaso Perfetti è la storia di Luciano, che sconta la sua pena rinchiuso in casa, tra mura strette e giornate sempre uguali. Domenica (30 giugno) la seconda parte del workshop di Gennaro Aquino si terrà alle 10.30 a Su Palatu, stavolta sarà una vera e propria location scouting nel territorio di Villanova.

 

 




Sardinia Film Festival a Palazzo di Città con la Vetrina Sardegna e “Altura”

Il 26 giugno ultima serata al Civico di Sassari per il Premio internazionale organizzato dal Cineclub Sassari. Dal 28 giugno nuove tappe a Villanova Monteleone, Bosa e Alghero

SASSARI. Il 26 giugno, l’ultima serata del Sardinia Film Festival a Palazzo di Città, ospiterà a partire dalle 18 quattro proiezioni in concorso per la Vetrina Sardegna, per lasciare spazio alla prima visione assoluta della pellicola restaurata di “Altura”, film di Mario Sequi girato in Sardegna nel ‘49.

Si inizia con “Still here” di Chiara Porcheddu, un lavoro sulla stagionalità di una località balneare, dove luoghi e spazi della città sembrano comprimersi in estate, per riprendere forma e respiro in inverno. “Peeping Nicholas” di Emanuel Cossu, è invece incentrato sulle vicende di un pittore falsario che assiste all’omicidio di una donna ma, a causa dello choc, perde la vista ad un occhio e non riesce a ricordare cosa abbia visto.

All’interno della carrellata sarà inserito lo Speciale Cineclub Sassari “Ricordando Nando”, un momento piuttosto sentito perché dedicato alla memoria di Nando Scanu, figura fondamentale del Sardinia film festival scomparsa lo scorso anno.

“Are your thoughts your own?” di Matteo Zara (girato nel Regno Unito), è un breve documentario che cerca il confine fra credenza e conoscenza, laddove un uomo mette in dubbio la realtà che gli è stata insegnata fin da bambino.

Nell’ultima opera in concorso, “Klepsydra” di Adriana Perra e Roberto Fara, un serial killer lascia una scia di sangue dietro di sé, firmando gli omicidi con una clessidra abbandonata sul luogo del delitto.

“Altura” è in programma per le 20.30. Il film di Mario Sequi è stato il primo girato in Sardegna nel dopoguerra, avendo come protagonisti Massimo Girotti, Eleonora Rossi Drago e Roldano Lupi con le musiche di Ennio Porrino. La pellicola è stata perfettamente restaurata dopo essere stata recuperata dal circolo Gremio dei Sardi di Roma, grazie a una ricerca di Franca Farina del Centro sperimentale di cinematografica Cineteca Nazionale, che lo ha scovato nella collezione di un privato. Alla proiezione sarà presente il presidente del Gremio, Antonio Maria Masia. A partire dal 28 giugno, il Sardinia Film Festival farà tappa a Villanova Monteleone, poi a Bosa e quindi ad Alghero, dove la manifestazione si concluderà il 7 luglio con la cerimonia di premiazione.




Proiezioni e laboratori all’Accademia Sironi per l’anteprima del Sardinia film festival 2019

Il 14 e 15 giugno la sede delle Belle Arti di Sassari accoglie il primo appuntamento del Premio internazionale dedicato al cortometraggio. In concorso le sezioni Experimental e Videoart

Sardinia film festival – foto archivio

SASSARI. L’Accademia delle Belle Arti Mario Sironi si prepara ad accogliere l’anteprima del Sardinia Film Festival 2019 per il 14 e 15 giugno. Sarà il primo assaggio di una ricchissima XIV edizione del Premio internazionale dedicato al cortometraggio cinematografico. Un’iniziativa organizzata dal Cineclub Sassari, che quest’estate toccherà anche i centri di Villanova Monteleone, Bosa e Alghero.

L’Accademia ospiterà le sezioni Experimental e Videoart, ma sarà anche occasione di incontri e laboratori. L’ingresso è gratuito.

Si parte venerdì alle 16 con il workshop “CreAttivati!  –  Sfrutta il tuo pensiero creativo”, a cura di Daniela Chessa. Un’occasione per gli studenti per esplorare e comprendere le dinamiche che si sviluppano nella nostra vita quando attiviamo il pensiero creativo. L’iscrizione è aperta a tutti.

Laureata in design industriale e oggi coach professionista, Daniela Chessa si occupa di formazione per singoli e per gruppi di lavoro, con focus sull’allenamento delle potenzialità personali. Tra gli obiettivi delle sue attività ci sono il miglioramento delle performance professionali, la gestione del tempo e la comunicazione efficace.

Dalle 18 alle 20 la sala conferenze delle Belle Arti sarà teatro di proiezioni per le dieci opere finaliste della sezione Sperimentale. Lavori provenienti da Italia, Spagna, Argentina, Germania, Brasile e Francia.

Dalle 17 di sabato, saranno invece presentati i lavori della sezione School under18, a partire da “Pinocchio non dice bugie” di Giovanni Bellotti, la storia del burattino più famoso del mondo che in questo caso è fatto di legno scuro. Costretto a scappare dalla guerra in Siria a bordo di una nave verso il Paese dei Balocchi, incontrerà persone che lo inganneranno con le loro bugie.

Quindi “Giustino, uccellino coraggioso” di Mena Solipano, che parla di un piccolo volatile che vive sul Vesuvio e si trova a sperimentare la tragedia dei roghi estivi. Poi “Mostri”, nel quale Raffaella Trainello narra la storia di un pregiudizio: i bambini della quinta primaria scoprono che ogni sabato il loro fabbricato scolastico è chiuso e devono frequentare le lezioni nell’edificio della scuola Media.

A concludere la carrellata School sarà “La voce dentro urla” di Claudio D’Avascio, capace di catapultare lo spettatore nei panni di una ragazza affetta da mutismo selettivo che, per comunicare, riesce a trovare un modo alternativo.

Subito dopo seguiranno le proiezioni in concorso per la sezione Videoart, in questo caso provenienti da Canada, Germania, Norvegia, Belgio, Spagna, Francia e Italia. I vincitori delle due sezioni saranno proclamati in conclusione di serata.