Scandalo all’Università di Sassari: Scoperto Caso di Spionaggio nei Bagni

Un ricercatore ha installato telecamere nascoste nei bagni del dipartimento di Veterinaria, scatenando un’indagine per violazione della privacy.

Un’inquietante vicenda di “spionaggio ambientale” ha sconvolto la comunità accademica dell’Università di Sassari, precisamente all’interno del dipartimento di Veterinaria. A gennaio 2023, la scoperta di due telecamere nascoste nei distributori di panni di carta nei bagni ha portato alla luce un sistema di sorveglianza clandestino che ha registrato ignari utilizzatori delle toilettes per mesi.

L’indagine, avviata a seguito del ritrovamento da parte di una dipendente delle pulizie, ha permesso di risalire quasi immediatamente all’identità dell’artefice di questo atto voyeuristico: un ricercatore dell’università, il quale, incautamente, si era ripreso mentre posizionava le telecamere. Questo ha permesso agli investigatori di identificarlo senza difficoltà e di procedere con il suo allontanamento dall’ateneo.

L’ex ricercatore ora è sotto inchiesta per “interferenze illecite nella vita privata”, un reato che prevede una pena fino a quattro anni di reclusione. La gravità dei fatti è evidenziata dal numero delle vittime: circa venti persone hanno finora presentato denuncia, sebbene le registrazioni coinvolgano almeno cinquanta individui. La difficoltà nel tutelarsi legalmente si è presentata per coloro che non sono stati ripresi in volto, rendendo impossibile la loro identificazione.

L’indagine, condotta sotto la supervisione della Procura della Repubblica, si trova di fronte a un compito arduo: esaminare sette terabyte di registrazioni alla ricerca di ulteriori prove e potenziali vittime, mantenendo al contempo la massima riservatezza per proteggere chi è stato colpito da questa violazione della privacy.

Questo scandalo solleva importanti questioni sulla sicurezza e sulla privacy all’interno delle istituzioni accademiche, oltre a far emergere la necessità di meccanismi più efficaci per prevenire e contrastare simili violazioni. La comunità universitaria, già scossa dall’accaduto, attende ora l’esito delle indagini e si interroga su come garantire un ambiente sicuro e rispettoso della privacy di studenti, docenti e personale.




Olbia: Dipendente “infedele” scoperto dai carabinieri.

’esito di una mirata attività d’indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di Olbia Centro, coordinati dal Reparto Territoriale di Olbia, ha portato a deferire in stato di libertà un 52enne, dipendente di un supermercato del gruppo “NONNA ISA” ad Olbia, il quale, con regolarità, sottraeva merce dal negozio.

È stato uno dei militari dell’Arma, libero dal servizio, a notare l’uomo in atteggiamenti non del tutto chiari. Si è deciso pertanto di approfondire la questione e avviare una mirata attività di osservazione che, a seguito di ripetuti appostamenti, ha consentito di accertare che l’uomo, in modo sistematico, utilizzando l’uscita secondaria, movimentava scatole e buste dal punto vendita verso la propria macchina. I Carabinieri hanno dunque documentato che l’uomo si impossessava dei prodotti arrivando con largo anticipo a lavoro, già dalle primissime ore del mattino, in modo da aver tutto il tempo necessario per selezionarli e nasconderli, trasferendoli all’esterno su dei carrelli e simulando di dover buttare dei rifiuti, per poi nasconderli nella propria auto quando si trovava fuori del raggio d’azione delle telecamere di sicurezza del supermercato.

Dopo aver raccolto tutti gli elementi necessari, i militari sono intervenuti fermando l’uomo mentre si allontanava al termine di un turno di lavoro. All’interno della macchina sono state trovate le buste e alcune scatole contenenti merce di vario genere (alimentari e no-food) per un valore superiore ai 200 euro, chiaramente parte dell’assortimento del negozio. Gli stessi tipi di prodotti sono stati rinvenuti anche presso l’abitazione, sottoposta successivamente a perquisizione. Per l’uomo, oltre ad aver causato forti danni economici ed aver collezionato una denuncia in stato libertà all’A.G. competente presso la Procura della Repubblica di Tempio Pausania, che ha coordinato le indagini, è venuto meno il rapporto di fiducia con l’azienda che ne ha disposto l’immediato licenziamento.




SCOPERTO DALLA GUARDIA DI FINANZA IMPRENDITORE ALGHERESE CHE PERCEPIVA IL REDDITO DI CITTADINANZA

NEL CORSO DEI SERVIZI D’ISTITUTO DISPOSTI DAL COMANDO PROVINCIALE DI SASSARI E FINALIZZATI ALLA PREVENZIONE E REPRESSIONE DEGLI ILLECITI TRIBUTARI, I FINANZIERI DELLA COMPAGNIA DI ALGHERO HANNO CONCLUSO UNA VERIFICA FISCALE NEI CONFRONTI DI UNA SOCIETÀ OPERANTE NEL SETTORE DELL’EDILIZIA CON SEDE NELLA CITTÀ CATALANA.

I MILITARI, A CONCLUSIONE DELL’ATTIVITÀ ISPETTIVA, CHE HA RIGUARDATO GLI ULTIMI 5 ANNI D’IMPOSTA, HANNO CONTESTATO AL SOGGETTO UN’EVASIONE FISCALE DI CIRCA 83MILA €, TUTTI ELEMENTI POSITIVI DI REDDITO CHE IL TITOLARE DELL’ATTIVITÀ AVEVA PROVVEDUTO AD OCCULTARE ALL’ERARIO NEL CORSO DEGLI ULTIMI ANNI.

APPROFONDENDO IL CONTROLLO, I FINANZIERI RISCONTRAVANO ALTRESI’ CHE IL SOGGETTO VERIFICATO PERCEPIVA, ORMAI DA DIVERSI MESI, IL REDDITO DI CITTADINANZA, PUR NON AVENDONE I REQUISITI.

L’IMPRENDITORE, INFATTI, PUR ESSENDO TITOLARE DI UN’ATTIVITÀ ECONOMICA DA DIVERSI ANNI, NELLA DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA UNICA (COSIDDETTA DSU), PRESENTATA PER L’OTTENIMENTO DEL REDDITO DI CITTADINANZA, AVEVA ATTESTATO FALSAMENTE “DI NON SVOLGERE ALCUNA ATTIVITÀ LAVORATIVA E DI ESSERE ESONERATO DALLA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE FISCALE, OVVERO DI VERSARE IN UNA SITUAZIONE DI SOSPENSIONE DAGLI ADEMPIMENTI TRIBUTARI”.

LA VERIFICA ESEGUITA, AL CONTRARIO DI QUANTO DICHIARATO, HA FATTO EMERGERE TUTT’ALTRA SITUAZIONE PATRIMONIALE ED ECONOMICA IN CAPO AL SOGGETTO IL QUALE, PUR IN PRESENZA DI ATTIVITA’ ISPETTIVA, HA CONTINUATO A PERCEPIRE IL CONTRIBUTO, LA CUI FRUIZIONE, PARI A CIRCA 3300 €, VENIVA SOSPESA SOLO A SEGUITO DI COMUNICAZIONE ALL’INPS DA PARTE DELLA GUARDIA DI FINANZA DI ALGHERO.

A CONCLUSIONE DELLA VERIFICA FISCALE, IL TITOLARE DELLA DITTA INDIVIDUALE E’ STATO DENUNCIATO ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA PER IL REATO DI CUI ALL’ART. 7, COMMA 1 DEL D.L. 28 GENNAIO 2019, NR. 4, PER AVER ATTESTATO COSE NON VERE CIRCA LA SUA SITUAZIONE OCCUPAZIONALE ED ECONOMICA.

L’ATTIVITÀ DI SERVIZIO IN ARGOMENTO SI INQUADRA IN UN PIÙ AMPIO E COSTANTE DISPOSITIVO DI PREVENZIONE POSTO IN ESSERE A TUTELA DELLA CITTADINANZA, DELLA LEALE CONCORRENZA E DEL LIBERO MERCATO, A GARANZIA DI TUTTI I SOGGETTI ECONOMICI VIRTUOSI CHE OPERANO NELLA PROVINCIA DI SASSARI NEL PIENO RISPETTO DELLE NORME E DELLA LEGALITÀ NONCHÉ A COLORO CHE USUFRUISCONO LEGITTIMAMENTE DI MISURE DI SOSTEGNO STATALI QUALI IL REDDITO DI CITTADINANZA.




controlli in materia di spesa pubblica. scoperto 1 soggetto che ha INDEBITAMENTE BENEFICIATO DI indennita’ di disoccupazione.

Nell’ambito dell’azione a tutela della spesa pubblica, le Fiamme Gialle della Tenenza di Muravera hanno individuato un soggetto residente nel Comune di Muravera che ha indebitamente usufruito di sovvenzioni statali a sostegno della disoccupazione (ASpI – Assicurazione Sociale per l’Impiego e NASpI – Nuova Assicurazione Sociale per l’ìmpiego).

L’attività dei Finanzieri nasce a seguito di un’azione ispettiva effettuata alcuni mesi fa nei confronti di una società operante nel settore della ristorazione: le operazioni di servizio si conclusero con la constatazione di 700.000 € di ricavi sottratti al Fisco e l’individuazione di numerose irregolarità riscontrate circa la tipologia di lavoro prestato dalle 7 unità lavorative trovate in loco, relative alla parziale indicazione in busta paga dei giorni e delle ore effettivamente lavorate nonché al mancato riconoscimento di fruizione del riposo settimanale e delle ferie, circostanze per le quali il titolare della società fu sanzionato per oltre 115.000 €.

In prosecuzione di quella attività, le Fiamme Gialle hanno eseguito ulteriori approfondimenti sulla specifica posizione di ciascun lavoratore attraverso una serie di verifiche e riscontri, nonché incrociando le risultanze delle banche dati in uso al corpo con gli elementi documentali e le notizie acquisite dall’INPS.

Gli esiti degli accertamenti hanno consentito di appurare che uno dei lavoratori aveva dichiarato, in modo artificioso e non veritiero, in tre distinte istanze presentate all’INPS per gli anni 2014, 2015 e 2016, una condizione di disoccupazione di fatto non sussistente, al solo fine di fruire, in modo indebito, di “ammortizzatori sociali” per complessivi 5.264 €.

I Finanzieri hanno conseguentemente contestato all’interessato le specifiche sanzioni amministrative per ognuna delle istanza presentate, per un importo complessivo, nel massimo, di 15.793 €, segnalandolo inoltre all’INPS – Ente erogatore della provvidenza pubblica – per gli adempimenti correlati al recupero delle somme percepite indebitamente.




olbia: SCOPERTO L’AUTORE DEL FURTO IN UN NEGOZIO DI OTTICA.

In questi giorni i Carabinieri della Stazione di Via D’Annunzio hanno notificato una nuova Ordinanza di custodia cautelare disposta dal GIP del Tribunale di Tempio Pausania che ha concordato con la richiesta della Procura della Repubblica a seguito delle indagini che avevano permesso di raccogliere i risultati dei rilievi effettuati in occasione di un furto consumato presso un esercizio commerciale della città. Questa volta l’autore, M.C., un pluripregiudicato 46enne di Olbia, è stato individuato grazie a delle tracce emetiche rinvenute sul posto ed i Carabinieri del RIS di Cagliari hanno ricollegato con certezza quelle tracce al pregiudicato, ora in carcere, con numerosi precedenti specifici. Questa volta il furto era stato perpetrato nei confronti del negozio di ottica “OKKY srl” di Viale Aldo Moro a metà del mese di giugno u.s., dove, nella notte, erano stati asportati denaro e oggetti vari per un valore complessivo di circa 300 euro. M.C., già in carcere per altri reati, dovrà rispondere davanti al giudice anche di questo furto.

L’invito è sempre lo stesso, qualora ci si dovesse accorgere di aver subito un reato, per esempio un furto come in questo caso, la prima cosa da fare è quella di chiamare il 112 senza toccare nulla. E’ fondamentale che la cd “scena del crimine” rimanga inalterata al fine di consentire ai Carabinieri della Squadra Rilievi di effettuare un sopralluogo senza che le tracce dell’autore siano compromesse. La tecnologia odierna consente sempre più di risalire agli autori dei crimini, ma è indispensabile la collaborazione da parte di tutti i cittadini.