GALLURA. Sequestrati terreni per 12 ettari: cave di granito diventate discariche abusive.

I CARABINIERI DELLA COMPAGNIA DI TEMPIO PAUSANIA, COORDINATI DAL PROCURATORE CAPO E DAL SOSTITUTO TITOLARE DEL FASCICOLO D’INDAGINE, HANNO SOTTOPOSTO A SEQUESTRO PREVENTIVO COMPLESSIVAMENTE 120.000 METRI QUADRATI, AREE ORIGINARIAMENTE DESTINATE ALL’ESTRAZIONE DEL GRANITO ED OGGI RITENUTE ESSERE ADIBITE A DISCARICHE ABUSIVE. 

IN PARTICOLARE, NEL CORSO DI UN SERVIZIO STRAORDINARIO DI CONTROLLO DEL TERRITORIO PER LA PREVENZIONE E REPRESSIONE DEI REATI IN MATERIA AMBIENTALE, I MILITARI HANNO ISPEZIONATO ALCUNE CAVE DI GRANITO, ORMAI DISMESSE, PRESENTI SUL TERRITORIO. DUE DI ESSE, UNA A SANTA TERESA GALLURA IN UNA ZONA SOTTOPOSTA A VINCOLO PAESAGGISTICO E L’ALTRA A LUOGOSANTO, CHE INSISTE IN UNA ZONA SOTTOPOSTA A VINCOLO IDROGEOLOGICO, SONO RISULTATE ESSERE DELLE VERE E PROPRIE DISCARICHE A CIELO APERTO, PRIVE DELLE PREVISTE AUTORIZZAZIONI. ALL’INTERNO ERANO PRESENTI CARCASSE DI AUTO, GRU, SCAVATORI E MEZZI DA LAVORO DISMESSI, BATTERIE ESAUSTE, PNEUMATICI, CONTAINER, CISTERNE DI GASOLIO CON SVERSAMENTO DI LIQUAME NEL SOTTOSUOLO, LAMIERE E MATERIALE FERROSO DI VARIA FATTURA. IN SOSTANZA DAL SOPRALLUOGO SONO EMERSI RIFIUTI PERICOLOSI, NON PERICOLOSI, SPECIALI E TOSSICI. L’AREA SEQUESTRATA A SANTA TERESA GALLURA AMMONTA A 40.000 METRI QUADRATI, MENTRE QUELLA A LUOGOSANTO AMMONTA A 80.000 METRI QUADRATI. ALL’ESITO DELL’ATTIVITÀ, PERTANTO, DUE PERSONE – A CUI SONO RICONDUCIBILI I TERRENI – SONO STATE DEFERITI IN STATO DI LIBERTÀ AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI TEMPIO PAUSANIA.




OLBIA, OPERAZIONE ANTIDROGA: BENI SEQUESTRATI DAI CARABINIERI.

Nel rispetto dei diritti delle persone indagate e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio. Questa mattina i Carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia, con il supporto dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sardegna” e di due unità cinofile di Abbasanta, con il supporto aereo di un elicottero del 10° Nucleo Elicotteri di Olbia – Venafiorita, hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale del sequestro finalizzata alla confisca ai sensi del “Codice antimafia” emessa dal Tribunale di Cagliari – I Sezione Penale, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due imputati nel procedimento connesso all’operazione denominata “Barber Shop”, condotta dal Reparto Territoriale dei Carabinieri di Olbia e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari nel febbraio 2020, su indagini seguite dalla Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile di Olbia per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Il sequestro ha interessato beni immobili, mobili, conti correnti e strumenti finanziari di investimento di sei persone legate dal vincolo di parentela nei confronti dei quali è stato accertato che il loro valore è sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e all’attività economica svolta nonché la sussistenza di indizi tali da consentire di ritenere che siano il frutto dell’attività illecita o ne hanno costituito il reimpiego. L’oggetto del sequestro sono due immobili abitativi, un lotto di terreno esteso 2500 mq, un garage, quattro autovetture, due motocicli, due conti correnti, due carte di pagamento elettronico prepagate e dieci polizze assicurative vita/morte, per un importo complessivo che si aggira intorno al mezzo milione di euro. Gli accertamenti patrimoniali, che riguardano il periodo dal febbraio 2020 al aprile 2021, sono scaturiti dalle risultanze dell’indagine condotta dalla Sezione Operativa (già dal 2017) che ha fatto emergere l’esistenza di un sodalizio associativo finalizzato al traffico di ingenti quantitativi di cocaina, che importavano dalla Campania e dal Lazio, mentre gli altri erano incaricati dello smercio all’ingrosso e al dettaglio che ha conclusasi nel febbraio 2020 con l’esecuzione un’ordinanza di custodia cautelare di 16 persone (15 in carcere e 1 obbligo di dimora), l’arresto in flagranza di reato di 5 persone nonché il sequestro, complessivamente, circa 3 kg. di cocaina, 300 gr. di hashish e 100 gr. di marijuana.




OPERAZIONE “CETOS” – SEQUESTRATI BENI PER OLTRE 64 MILIONI DI EURO, OLTRE A DUE NAVI, NEI CONFRONTI DI SOCIETA’ GERENTI IL SERVIZIO DI COLLEGAMENTO MARITTIMO TRA LA SARDEGNA E LE ISOLE MINORI.

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cagliari, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un provvedimento del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo con il quale è stato disposto il sequestro preventivo di due navi traghetto, nonché di beni mobili, immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie, anche nella forma per equivalente, per un valore di oltre 64 milioni di euro, nei confronti di due imprenditori e due società operanti nel settore della navigazione e del noleggio di mezzi di trasporto marittimo.

I plurimi reati ipotizzati sono quelli di concorso in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, falsità in atti pubblici e attentati alla sicurezza dei trasporti.

Oltre alle responsabilità penali delle persone fisiche, sono contestati illeciti amministrativi per fatti dipendenti da reato, in base alla normativa sulla responsabilità degli enti.

Le attività, in corso di esecuzione in Cagliari, Portoscuso (SU), Calasetta (SU), La Maddalena (SS), Porto Torres (SS), Sassari, Palermo, Reggio Calabria e Augusta (SR), con il supporto degli specialisti del Reparto Operativo Aeronavale del Corpo, costituiscono l’esito di una complessa indagine condotta, a partire dal 2019, dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cagliari sulla procedura di gara, aggiudicata dalla Regione Sardegna nel 2016 (per la durata di sei anni per l’importo complessivo, esclusa iva, di 70,1 milioni di euro, con opzione di estensione del servizio fino a 9 anni per un valore complessivo totale di oltre 104 milioni di euro) ad una compagnia di navigazione sarda onde assicurare la connettività marittima della Sardegna con le isole minori “S. Pietro” e “La Maddalena”. 

In applicazione della normativa UE in materia di aiuti di Stato, la legislazione vigente prevede, infatti, lo strumento della “continuità territoriale”, attraverso cui – grazie a forme di compensazione erogate a contropartita di obblighi di servizio pubblico imposti alle compagnie incaricate del servizio di trasporto –  è garantito ai cittadini l’esercizio del diritto alla mobilità e allo sviluppo economico-sociale dei territori interessati, assicurando nel contempo tariffe ragionevoli, nel rispetto di specifiche condizioni di orario, capacità e frequenza dei collegamenti, laddove le sole forze operanti sul mercato non possano offrire servizi di adeguato livello.

Tra i requisiti, tuttavia, prescritti per poter partecipare e aggiudicarsi la gara i concorrenti avrebbero dovuto adibire unità dotate di stringenti caratteristiche strutturali volte a consentire il traghettamento, in condizioni di sicurezza, di merci pericolose e passeggeri, tutelando e garantendo, in particolare, le pari opportunità, in termini di accessibilità e di mobilità a bordo delle stesse navi, anche alle persone a mobilità ridotta (“P.M.R.”), individuate dalla normativa di settore in “chiunque abbia una particolare difficoltà nell’uso dei trasporti pubblici, comprese le persone anziane, le persone con disabilità, le persone con disturbi sensoriali e quanti impiegano sedie a rotelle, le gestanti e chi accompagna bambini piccoli”.

Gli approfondimenti investigativi e le ispezioni svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cagliari con l’ausilio di ingegneri navali, nominati consulenti tecnici dal magistrato inquirente, hanno definitivamente confermato l’ipotesi investigativa, evidenziando la inidoneità tecnica dei traghetti utilizzati, soffermatasi sul concreto rischio sussistente per l’incolumità delle P.M.R. in caso di evento avverso, come un naufragio o un incendio fortunatamente mai verificatisi.

Oltre alle carenze tecniche e strutturali delle unità navali considerate, le indagini hanno, altresì, permesso di rilevare come le suddette difformità (rispetto a quanto previsto sia dalla normativa vigente che dal bando) non fossero mai state sanate; circostanze, quest’ultime, che conseguentemente non avrebbero consentito la partecipazione né, soprattutto, l’aggiudicazione della gara. 

Gli accertamenti hanno, parimenti, fatto rilevare l’avvenuto ricorso a sostituzioni irregolari del traghetto designato per le tratte “Carloforte/Portovesme” e “Carloforte/Calasetta”, non autorizzate preventivamente dalla stazione appaltante.

L’ammontare delle contribuzioni pubbliche indebitamente percepite nel periodo 2016- 2020, quantificato in oltre 54,1 milioni di euro, è stato sequestrato nei confronti della società di navigazione aggiudicataria e degli indagati. Ulteriori 9,9 milioni di euro sono stati invece sequestrati, quale profitto del reato, alla società di noleggio delle imbarcazioni avente assetto proprietario e management riconducibili ai principali indagati.

Secondo la ricostruzione investigativa, gli indagati, interponendo una seconda società di servizi, hanno fornito alla compagnia di navigazione indagata ulteriori 3 navi necessarie per partecipare alla gara, pur essendo consapevoli che le stesse non avessero i requisiti previsti dalla gara. La cessione delle unità navali, avvenuta attraverso la previsione di specifici canoni di locazione, ha in tal modo fatto confluire parte delle somme introitate dalla Regione Sardegna sui conti della società noleggiatrice. Una parte di tali introiti è stata successivamente “girata”, a titolo di emolumenti e di dividendi, ai due soci amministratori ritenuti responsabili. 

Le società e le navi sequestrate sono state affidate agli amministratori giudiziari nominati dal G.I.P. al fine di garantire la continuità aziendale.

L’odierna attività evidenzia l’importante ruolo di presidio svolto dalla Guardia di Finanza a contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e degli sperperi di risorse pubbliche e la costante attenzione che il Corpo ripone nella tutela delle regole della libera e leale concorrenza. 




Attività in materia di polizia ittica e venatoria. Sequestrati oltre 50 kg. di prodotti ittici immessi illegalmente sul mercato

Nell’ambito delle attività in materia di polizia ittica, finalizzate alla verifica del rispetto della normativa vigente in materia di etichettatura e tracciabilità dei prodotti derivanti dalla pesca, nonché alla tutela della salute dei consumatori, i finanzieri della Stazione Navale di Cagliari hanno sequestrato 50 chilogrammi di prodotti ittici.

Il blitz, effettuato alle prime luci del mattino presso il mercato ittico di viale La Playa, nel comune di Cagliari, ha portato all’individuazione di numerose irregolarità tra i documenti commerciali e i prodotti posti in vendita, tra l’altro privi di etichettatura per la rintracciabilità che attesti la regolare provenienza.

Alla vista delle Fiamme Gialle, si è generato un insolito fermento durante il quale i venditori hanno abbandonato numerose cassette di pesce.

Dopo aver verificato la provenienza illecita, i militari hanno sottoposto a sequestro amministrativo oltre 50 kg. di prodotti ittici di varia specie.

Successivamente, sono stati eseguiti i previsti controlli sanitari, curati dalla ASL “Servizio Veterinario di Cagliari”, per certificarne la specie e l’eventuale idoneità al consumo umano. Purtroppo, gli esiti delle analisi non hanno fornito la sufficiente garanzia di freschezza per un uso commestibile, attesa anche la dubbia provenienza e, proprio per questo, non è stato possibile farne opera di beneficenza.

Pertanto, i finanzieri hanno provveduto al conseguente smaltimento dei prodotti sequestrati secondo le norme vigenti.

L’operazione descritta si inquadra nell’ambito delle molteplici attività che le fiamme gialle del Reparto Operativo Aeronavale di Cagliari svolgono a contrasto del fenomeno connesso alla commercializzazione abusiva delle specie ittiche, per salvaguardare innanzitutto la salute dei consumatori, contestualmente tutelate gli onesti operatori nello specifico settore, nonché proteggere il delicato ecosistema marino che continua ad essere devastato dalla c.d. pesca fantasma”.




GUARDIA DI FINANZA: SEQUESTRATI 20 KG DI FUOCHI D’ARTIFICIO ILLEGALI PRODOTTI ARTIGIANALMENTE

Nell’ambito dell’attività del Corpo finalizzata alla prevenzione ed alla repressione dei traffici illeciti nonché a tutela della sicurezza pubblica, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Sassari ha diretto una operazione di servizio che ha permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro materiale pirotecnico illegale prodotto artigianalmente e trovato nella disponibilità di un giovane sassarese che era destinato alla vendita.

Nel corso di mirati controlli del territorio, i militari della Compagnia di Sassari sottoponevano a controllo un veicolo condotto da un cittadino sardo intento a trasportare un ingente quantitativo di articoli pirotecnici che superavano di gran lunga i limiti consentiti dalla legge e suddivisi in diversi pacchi per tipologie e destinazione di vendita.

Le successive perquisizioni eseguite sulla vettura portavano al rinvenimento di un ulteriore pacco, abilmente occultato nel vano bagagli, all’interno del quale venivano rinvenuti veri e propri esplosivi artigianali di grosso potenziale, meglio conosciuti e volgarmente denominati “cipolle” e “trik trak”, sprovvisti delle previste etichettature comprovanti il riconoscimento e la classificazione da parte del Ministero dell’Interno nonché di altra attestazione di conformità obbligatoria secondo la normativa vigente.

Considerata la pericolosità del materiale rinvenuto, si provvedeva a far intervenire prontamente sul posto i militari “artificieri” del locale Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, i quali accertavano l’illecita provenienza degli artifizi in questione che, una volta catalogati, venivano messi in sicurezza.

Al termine delle attività, il giovane sassarese veniva denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Sassari per i reati di fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti e omessa denuncia di materie esplodenti
L’operazione si inserisce nel più ampio dispositivo di controllo messo in campo dalla Guardia di Finanza per scongiurare l’immissione sul mercato di prodotti pericolosi per l’incolumità pubblica.




GUARDIA DI FINANZA: SEQUESTRATI LA VIGILIA DI NATALE OLTRE 14 KG DI SOSTANZE STUPEFACENTI PRESSO LO SCALO DI PORTO TORRES.

Con quotidiana costanza, senza soluzione di continuità, i controlli da parte dei finanzieri del Nucleo Mobile della Tenenza di Porto Torres, il giorno della vigilia di Natale, hanno portato al sequestro di un ingentissimo quantitativo di sostanze stupefacenti con il conseguente arresto di un cagliaritano, G.M., impiegato di 47 anni, trovato in possesso di oltre 14 chilogrammi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina e di anfetamina.

Nelle prime ore della mattina del 24 dicembre scorso, allo sbarco della motonave Tirrenia proveniente da Genova, veniva fermata dai finanzieri in servizio, un’autovettura marca Mercedes classe E che veniva fatta accostare nell’area predisposta per i controlli onde procedere all’identificazione del conducente nonché al controllo dei documenti in ottemperanza alle disposizioni delle normative inerenti il contenimento della diffusione del virus COVID – 19.

Verificata l’identità del soggetto ed accertate le motivazioni del viaggio, emergeva palesemente un’incongruenza con i documenti esibiti: l’autovettura condotta dal medesimo non risultava nel suo biglietto di viaggio né tantomeno risultava presente nella lista delle autovetture imbarcate. Tali anomale circostanze, convincevano le Fiamme Gialle ad approfondire il controllo sul mezzo con l’ausilio delle unità cinofile.

Dopo estenuanti ricerche mirate, su indicazione del cane A.D. AGON, nel bagagliaio, in un doppiofondo ricavato tra il pannello della ruota di scorta ed il pianale dell’autovettura, venivano rinvenuti 11 panetti di cocaina dal peso di oltre 1 Kg ciascuno, due panetti di eroina da oltre 500 grammi ciascuno, ed una busta sottovuoto contenente oltre un Kg di anfetamina in cristalli.

Tutto lo stupefacente, confezionato con pellicola rigida sottovuoto e con più strati, per sfuggire al fiuto dei cani A.D. e ulteriormente avvolto in uno strato di gomma nera per sfuggire ai controlli allo scanner, è stato sottoposto ad analisi speditive che hanno evidenziato un altissimo grado di purezza.

Tutta la sostanza, una volta “tagliata” e distribuita durante le feste natalizie nelle piazze di spaccio prevedibilmente di tutto il territorio sardo, avrebbe avuto un valore di mercato al dettaglio di oltre i 5.000.000 di euro.

La complessa vicenda, nonostante l’atipicità del viaggio e del corriere, permetteva al termine delle operazioni di perquisizione personale, dei bagagli e del mezzo, il sequestro di tutto lo stupefacente trasportato, dell’autovettura nonché di oltre 4.000 euro in contanti quale presunto provento dell’attività illecita. Il responsabile veniva pertanto

immediatamente tratto in arresto e trasferito presso la Casa Circondariale di Sassari Bancali per essere messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.

L’operazione di servizio si inquadra nell’ambito di un’attenta ed approfondita analisi di rischio coordinata e diretta dal Comando Provinciale di Sassari che negli ultimi due anni ha sviluppato i dati e le informazioni rivenienti da servizi della specie effettuati in tutta l’isola attraverso il monitoraggio dei punti di ingresso ed uscita portuali ed aeroportuali, attività ancor più intensificata in questo periodo natalizio nel quale più frequenti sono risultate le spedizioni di sostanze stupefacenti dal continente.




GUARDIA DI FINANZA: CONTROLLI SULLE SPIAGGE. SEQUESTRATI ARTICOLI DI PELLETTERIA CONTRAFFATTI. DENUNCIATO UN CITTADINO SENEGALESE PER RESISTENZA

Nell’ambito dei servizi disposti per il periodo estivo dal Comando Provinciale di Sassari in tutto il territorio di competenza finalizzati alla repressione dell’abusivismo commerciale e della vendita di prodotti contraffatti, i baschi verdi del Gruppo di Olbia hanno denunciato un soggetto di 45 anni.

In particolare, nel corso di un controllo presso la spiaggia di Marinella, una delle località maggiormente interessate dal fenomeno, i militari hanno individuato un cittadino senegalese, già noto per numerosi precedenti analoghi reati, mentre tentava di vendere ai turisti borse recanti il marchio contraffatto Louis Vuitton e Gucci.

Tuttavia, una volta avvicinatisi al soggetto e qualificatisi come appartenenti alla Guardia di Finanza, lo stesso, tra lo stupore dei tanti turisti presenti, tentava una repentina fuga cercando, una volta raggiunto dai militari, di divincolarsi e sottrarsi alle operazioni di identificazione e sequestro.

Solo dopo alcuni minuti, il senegalese, risultato poi irregolare sul territorio nazionale, veniva finalmente fermato e condotto presso gli uffici del Gruppo di Olbia dove riferiva che la propria reazione, assolutamente inusuale durante i sistematici controlli svolti nel periodo estivo, era da attribuire all’effetto di alcuni farmaci prescrittigli da strutture sanitarie locali presso le quali sarebbe in cura da tempo.

Le operazioni si concludevano con il sequestro di oltre 80 articoli di pelletteria e la denuncia del responsabile per il reato di vendita di prodotti contraffatti, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e per violazione delle leggi in materia di immigrazione.

Il servizio odierno si inquadra in una sistematica e continua attività di controllo del territorio e della Costa Smeralda in particolare, già recentemente oggetto di un intervento congiunto di Guardia di Finanza e Polizia Locale conclusosi con il sequestro di circa mille articoli contraffatti.




GUARDIA DI FINANZA: PERQUISIZIONI IN TUTTA ITALIA – SEQUESTRATI MILLE COLTELLI MODELLO “PATTADESA” FABBRICATI IN PAKISTAN. DENUNCIATO UN IMPRENDITORE

I finanzieri del Comando Provinciale di Sassari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania, hanno concluso un’articolata operazione nel settore della tutela del Made in Italy e delle frodi ai consumatori sequestrando, presso diverse aziende specializzate nella vendita di prodotti sardi, circa 1000 coltelli recanti false indicazioni sulla provenienza.

L’attività delle Fiamme Gialle, scaturita da un primo sequestro effettuato a Golfo Aranci nel mese di maggio, ha riguardato, in particolare, un imprenditore della provincia di Cagliari, presente su diversi siti di vendita on line e in numerosi negozi dell’isola, il quale reclamizzava i propri prodotti spiegando come per la loro realizzazione venissero impiegati “i migliori materiali, acciai per le lame, legni e corna per i manici” con lame “realizzate “in acciaio damascato, particolare lavorazione a venature di ricercato pregio e bellezza”.

Le attività investigative, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Tempio, Dott. Gregorio Capasso e dal Sostituto Procuratore, Dott.ssa Nadia La Femina, consentivano di verificare come l’imprenditore acquistasse i coltelli dal Pakistan per pochi dollari, rivendendoli, poi, ad un prezzo che poteva superare i 400 euro.

Veniva pertanto disposta dalla Procura tempiese la perquisizione dell’abitazione/officina dell’indagato, molto presente anche a fiere ed eventi nazionali. Tra i coltelli sequestrati i modelli classici pattadesa, arburesa, guspinesa, sinniesa, coltelli da scuoio a serramanico e a lama fissa, che si presentavano simili agli originali tanto da indurre in errore un normale acquirente, corredati perfino da un certificato di garanzia che ne attestava la lavorazione artigianale “seguendo gli antichi principi della tradizione sarda”.

GUARDIA DI FINANZA: PERQUISIZIONI IN TUTTA ITALIA – SEQUESTRATI MILLE COLTELLI MODELLO “PATTADESA” FABBRICATI IN PAKISTAN. DENUNCIATO UN IMPRENDITORE

Comando Provinciale Sassari Gruppo Olbia

07100 Sassari, Via Gavino Pinna 17 Telefono 078951374 Fax 0789598533 e-mail: [email protected]

Lo sviluppo degli elementi acquisiti nel corso delle perquisizioni ha consentito di individuare i punti vendita nei quali venivano commercializzati i coltelli pachistani e nei giorni scorsi i finanzieri appartenenti ai Comandi Provinciali di Sassari, Cagliari, Nuoro e Milano, procedevano ad eseguire il decreto di sequestro preventivo del Giudice per le Indagini Preliminari di Tempio, Dott.ssa Cristina Arban.

Complessivamente, l’intervento ha consentito di porre sotto sequestro 957 coltelli oltre a numerose custodie e certificati di garanzia.

L’operazione, finalizzata alla tutela di una delle eccellenze dell’isola maggiormente riconosciute a livello internazionale, testimonia l’impegno della Guardia di Finanza e dell’Autorità Giudiziaria nella tutela del consumatore finale e degli altri operatori del settore che da tale concorrenza sleale ricevono un ingente danno sotto il profilo economico e commerciale.




SEQUESTRATI 5 APPARECCHI DA INTRATTENIMENTO ILLEGALI.

Le Fiamme Gialle della 2^ Compagnia di Cagliari, nell’ambito delle attività di contrasto alla diffusione di giochi e scommesse illegali, hanno effettuato due controlli nei confronti di altrettanti locali pubblici siti in Cagliari.

L’attività di servizio si pone nell’alveo dell’azione del corpo a contrasto del gioco e delle scommesse illegale, settore estremamente sensibilenel cui ambito, la Guardia di Finanza esercita un’azione di presidio a tutela del gettito fiscale, del mercato – intercettando la concorrenza sleale esercitata ai danni degli operatori onesti da parte di soggetti non autorizzati – e dei consumatori – e in particolare, le fasce più deboli, prime fra tutti i minorii quali possono incorrere in proposte di gioco illegali, insicure e prive di alcuna garanzia, tanto sulla regolarità del gioco, quanto sulle probabilità di vincita

In entrambi i locali i Finanzieri hanno riscontrato la presenza di apparecchi da gioco non conformi alla normativa vigente, 3 nel primo intervento e 2 nel secondo: difatti erano privi del collegamento alla rete telematica dei Monopoli di Stato, nonché sprovvisti degli appositi nulla osta all’installazione rilasciati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Gli apparecchi erano altresì non conformi alla normativa vigente essendo installatigiochi basati prevalentemente sulfattore rischio (rendendo quindi superflua qualsiasi abilità’ da parte del giocatore) e funzionanti con rulli virtuali.

I videopoker, pertanto, sono stati sottoposti a sequestro.

 

I gestori degli esercizi commerciali sono stati multati con una sanzione amministrativa fino a un massimo di 10.000 € per apparecchio.

Per uno dei due gestoriè scattata inoltre anche la denuncia alla locale Autorità Giudiziaria per l’assenza della tabella riepilogativa dei giochi proibiti, obbligatoria ai sensi dell’art. 110 del Testo Unico sulle Leggi di Pubblica Sicurezza.




SEQUESTRATI 6.300 LITRI DI OLIO LUBRIFICANTE.

I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cagliari hanno eseguito uno specifico intervento in materia di contrasto alla non osservanza delle disposizioni a disciplina del comparto dei prodotti energetici.

Durante l’avvio di un controllo di natura fiscale eseguito nei confronti di una azienda del Campidano, le Fiamme Gialle, all’atto dell’ispezione dei locali adibiti a deposito commerciale di prodotti sottoposti ad accisa, hanno riscontrato l’assenza del previsto certificato di prevenzione incendi, indispensabile per lo svolgimento della specifica attività nel comparto della vendita di oli lubrificanti e combustibili.

L’assenza di tale documento pone in serio pericolo l’incolumità dell’esercente, dei clienti nonché di coloro che si trovano nelle vicinanze dell’esercizio commerciale.

Attesa la pericolosità della situazione rilevata, i militari hanno proceduto al sequestro di 6.303 litri di olio lubrificante: il materiale è stato opportunamente cautelato e immediatamente trasportato in luoghi sicuri, autorizzati alla custodia.

La parte dell’immobile della società adibito a deposito e punto vendita è stato posto sotto sequestro.

Il titolare dell’azienda è stato segnalato alla locale Autorità Giudiziaria per la mancanza del certificato di prevenzione incendi nonché, in violazione delle disposizioni a tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, per non aver adottato idonee misure per prevenire gli incendi e per tutelare l’incolumità dei lavoratori.