La Maddalena, la struttura del Pronto Soccorso incrementa il numero di accessi

A metà giugno si contano 4.300 assistiti, 800 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno

La Maddalena, 22 giugno 2024 – Il Pronto Soccorso di La Maddalena continua ad essere un punto di riferimento non solo per i turisti ma anche per la zona nord della Gallura. A certificarlo sono i numeri: a metà giugno si contano 4.300 assistiti, 800 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con una stima di chiusura per la fine del 2024 di 10.000 passaggi. La struttura di emergenza-urgenza maddalenina aveva chiuso il 2023 con 8.977 accessi.

«Sempre più pazienti anche dalle zone limitrofe si rivolgono al Pronto Soccorso dell’Ospedale Paolo Merlo – sottolinea il Dottor Pietro Fortuna, Responsabile del servizio – e riusciamo a dare risposte grazie al lavoro di una equipe composta da quattro medici compreso me, che lavoro con turni attivi cercando di far valere la mia precedente esperienza in un Dea in Piemonte, con decine di migliaia di passaggi l’anno e che era Hub di riferimento di altri ospedali. A La Maddalena c’è un clima di grande collaborazione tra tutti i sanitari Medici, Infermieri ed OSS e questo è importante anche in vista dell’emergenza estiva che siamo pronti ad affrontare. Un supporto fondamentale per il nostro reparto di Emergenza, a cui possono afferire pazienti con patologie tempo-dipendenti, utenti che hanno necessità di accesso ai reparti specialistici e ad alta intensità di cura sia dell’Asl Gallura che degli HUB di Sassari e Cagliari, a cui afferiscono i pazienti più gravi dopo la stabilizzazione nel nostro presidio, con il supporto irrinunciabile del trasporto tramite elicottero con il quale riusciamo a garantire una ospedalizzazione nel reparto più adeguato e in tempi brevi. Tutto questo non sarebbe possibile senza la continua interazione tra tutto il personale dell’ospedale e lo spirito di collaborazione che ci anima. Cio permette di dare le risposte migliori per il bene del paziente, ultimo e unico nostro obiettivo quotidiano».

«Il Pronto Soccorso, che non è un punto di primo intervento ma un Pronto Soccorso con personale formato per la gestione dell’emergenza urgenza – aggiunge la Dottoressa Vanina Rognoni, Direttrice della Direzione medica di presidio del Paolo Merlo – ha visto un aumento considerevole della propria attività rispetto al periodo pre pandemico. Nel 2019 si contavano 7164 accessi, ripartiti in 39 codici rossi, 1546 codici gialli, 5335 verdi e 244 bianchi. Il 2023 è stato chiuso con 8977 accessi in Pronto soccorso, di cui 80 codici rossi, e al 16 giugno del 2024 gli accessi sono già 4.300. Stimiamo di chiudere l’anno con 10.000 passaggi. Un altro dato importante: nel 2023 le patologie tempo-dipendenti che per linee guida e protocolli nazionali e regionali hanno necessitato di centralizzazione presso gli hub di riferimento sono state solo il 2,7% degli accessi. La costante capacità di risposta alle esigenze dei pazienti è garantita da un’organizzazione interna del Presidio che fa della multidisciplinarietà, dell’interscambiabilità e della continua collaborazione le sue risorse cardine. Il personale ha dimostrato in questi ultimi due anni e mezzo grandi capacità professionali e adattamento ai cambiamenti col fine ultimo di garantire continuità di cura per il paziente».
— 
ASL Gallura
Ufficio Comunicazione Istituzionale




PRONTO SOCCORSO, L’ASSESSORE DORIA: “CON L’ULTIMO DECRETO IL GOVERNO HA ACCOLTO LE NOSTRE RICHIESTE”

Cagliari, 1 aprile 2023 – Un aumento del compenso orario per le prestazioni aggiuntive del personale dei pronto soccorso, in deroga rispetto al Contratto collettivo nazionale. Fino a 100 euro (dai 60 previsti attualmente) per i medici e fino a 50 euro per il personale del comparto, ma non solo. “Con il decreto legge numero 34 – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria – il Governo ha dato seguito alle nostre richieste, portate avanti anche attraverso il tavolo di confronto con le Regioni, per consentire di riconoscere un incentivo al personale sanitario in prima linea nei reparti d’emergenza-urgenza ospedaliera”.

Per rispondere alle carenze di specialisti nei pronto soccorso il provvedimento, in vigore dal 31 marzo, prevede inoltre la possibilità di accesso ai concorsi per i medici che abbiano comunque maturato un’esperienza di tre anni nell’emergenza-urgenza (anche non continuativi e in assenza di specializzazione), nonché di consentire agli specializzandi di assumere incarichi libero professionali presso i pronto soccorso per un massimo di 8 ore settimanali, attività valutabile nell’ambito del curriculum formativo e professionale nei concorsi per la dirigenza medica.

Secondo quanto disposto nella nuova normativa il personale che invece avesse raggiunto i requisiti per il pensionamento anticipato potrà rimanere in servizio e richiedere la trasformazione del rapporto di lavoro dal tempo pieno a quello parziale. Un’altra deroga sul personale (fino al 31 dicembre 2025) è invece riferita al riconoscimento delle qualifiche professionali conseguite all’estero al fine dell’esercizio dell’attività lavorativa nel sistema sanitario nazionale.

“Per venire incontro alla carenza di profili professionali del comparto – prosegue l’assessore Doria – fino al 31 dicembre 2025, agli operatori delle professioni sanitarie appartenenti al personale del comparto sanità, non si applicheranno le incompatibilità dalla legge 412 del 1991 (art. 4 comma 7). Al di fuori dell’orario di servizio sarà quindi possibile effettuare attività libero-professionale nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di prestazioni aggiuntive, con particolare riferimento ai volumi di prestazioni erogabili nonché all’orario massimo di lavoro e ai prescritti riposi”. 

“Una parte importante – precisa l’assessore Doria – riguarda inoltre le disposizioni sugli episodi di violenza nei confronti del personale sanitario. La norma introdotta dal decreto prevede la reclusione da due a cinque anni nell’ipotesi di lesioni nei confronti del personale nell’esercizio dell’attività sanitaria o a causa di quest’ultima. Pene più severe, dunque, per contrastare un fenomeno terribile, cresciuto negli ultimi anni, e a tutela di chi ogni giorno assiste e cura i pazienti, talvolta in condizioni difficili”.

“Con questo decreto il Governo è intervenuto su diversi punti, ma potrebbe essere fatto ancora di più, come, ad esempio, la revisione delle incompatibilità pubblico-privato della legge 412 del 1991 anche per i medici, così come avvenuto oggi per il comparto. La nostra proposta, che ho recentemente ridiscusso con il presidente della Commissione Sanità del Senato, Francesco Zaffini, prevede che al di fuori del proprio orario di servizio i medici possano svolgere l’attività nelle strutture private convenzionate a patto che il volume e la tipologia di prestazioni sia pari, ad esempio, al 50% di quelle svolte durante l’attività istituzionale nel pubblico. Un medico che fa interventi di chirurgia protesica, ad esempio, per eseguire due interventi nella struttura convenzionata privata dovrà averne fatti quattro in quella pubblica. Un sistema che consentirebbe ai medici di integrare l’attività libero professionale nel privato, ma solo a condizione di efficientare l’attività svolta nel pubblico con un concomitante sensibile abbattimento delle liste di attesa” – conclude l’esponente della Giunta Solinas. (vm)

Il testo del decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale (disposizioni in materia di Salute al Capo II): 




Intervento dei Vigili del Fuoco a Alghero: Spegnimento incendio auto e soccorso incidente stradale

I Vigili del Fuoco del Distaccamento di Alghero sono intervenuti alle 06:00 di stamane per l’incendio di un’autovettura in Via Vittorio Veneto; sul posto erano presenti i Carabinieri.
Successivamente, sono intervenuti in via Giovanni XXIII, intorno alle 07:00, per un incidente stradale: il mezzo, che si era ribaltato, lasciando il conducente totalmente illeso, è stato messo in sicurezza dalla squadra. Sul posto presente la Polizia di Stato e il 118.




Punta negra, soccorso in elicottero. VIDEO

Oggi pomeriggio in località Punta Negra una Signora di circa 60 anni è caduta dagli scogli rimanendo incastrata. E’ stato chiamato l’elicottero del 118 con base all’aeroporto militare di Alghero da dove è stata portata al pronto soccorso. Pare che la donna abbia una gamba fratturata. La signora era con la figlia e un’altra persona che stava facendo un’immersione.

Il video è stato girato da una nostra lettrice che ringraziamo.




Comunicato FdI – Pronto Soccorso e Responsabilità

Secondo i dati dell’ISS, il 7% dei contagi nazionali è avvenuto all’interno degli ospedali, spesso nelle unità di Pronto Soccorso. Ad Alghero invece i protocolli stringenti seguiti nel triagehanno permesso al pronto soccorso di scremare i pazienti azzerando il rischio di contagio. Le regole da seguire son state tanto rigide che perfino le visite dei parenti sono state interrotte sin da subito: l’entrata è stata consentita ai soli dipendenti.

Seguendo la cronaca di questa epidemia, durante il lockdown abbiamo imparato che i P.S. sono stati alcuni dei luoghi più colpiti e i professionisti sanitari sono stati fra i più esposti al rischio. La pressione e lo stress affrontati durante la Fase1 non sono ancora scomparsi.

La gestione intelligente dei cittadini positivi al virus, insieme al tempestivo intervento dell’Amministrazione, l’attivazione del C.O.C. e la collaborazione con il Presidente della Commissione Sanità Christian Mulas, hanno reso Alghero una città sicura: un’oasi fortunata all’interno di una provincia molto colpita.

Chi oggi decide di recarsi presso il Pronto Soccorso deve essere il più responsabile possibile: ci si deve recare presso il P.S. solo per casi di evidente urgenza, dopo aver contattato il proprio medico di riferimento, medici di famiglia ai quali come operatori sanitari chiediamo la massima collaborazione.

Una volta arrivati al Pronto Soccorso è necessario essere muniti dei dispositivi di protezione individuale come guanti e mascherina, seguire scrupolosamente i protocolli di sicurezza e soprattutto non aver paura di raccontare al personale la presenza di eventuali sintomi influenzali. Un covid-positivo che non dovesse mettere in guardia il personale sulla presenza di sintomi espone a rischio la funzionalità dell’unità stessa, con una serie di problemi a cascata che rendono più difficile l’importante lavoro svolto dal personale sanitario: tutti gli operatori presenti andrebbero incontro alla quarantena, sottraendo forza al presidio.

Un modo per ringraziare i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e gli operatori della sanificazione che hanno prestato servizio negli ospedali durante questa emergenza e non vanificare i loro sforzi è quindi mantenere alta la guardia e non sottovalutare i rischi che si corrono andando con superficialità nei luoghi più delicati di questa battaglia.

Alessandra Erbì, direttivo Fratelli d’Italia Azione Alghero




AOU SASSARI – In pronto soccorso operatori con Dpi

In pronto soccorso operatori con Dpi

Precisazioni del direttore del Pronto soccorso Mario Oppes e del medico competente dell’Aou Antonello Serra

SASSARI 10 maggio 2020 – «I nostri dipendenti hanno utilizzato precauzionalmente i dispositivi di protezione individuale raccomandati dall’Istituto superiore di Sanità per l’assistenza di pazienti Covid+». A dirlo sono il direttore del pronto soccorso Mario Oppes e il medico competente dell’Aou di Sassari Antonello Serra che giovedì, dopo l’ingresso della signora con sospetto ictus ha svolto un sopralluogo nei reparti interessati. Una doverosa precisazione la loro, alla luce di alcuni articoli di stampa apparsi oggi.

«Il pronto soccorso – afferma Mario Oppes – ha definito 2 percorsi distinti: uno per i casi sospetti per infezione da virus SARS-CoV-2 e uno per i pazienti che non rientrano nei criteri di sospetto. Attraverso la valutazione di una serie di criteri clinici ed epidemiologici, i pazienti vengono indirizzati verso uno dei due percorsi durante le fasi di pre-triage e triage».

In questo caso, spiega ancora Mario Oppes «i casi sospetti vengono gestiti in un’area di isolamento all’interno della quale il personale utilizza determinati dispositivi di protezione (tuta impermeabile con cappuccio, maschera FFP2 o FFP3, doppi guanti, stivali, occhiali e visiera protettivi), mentre tutti gli altri seguono il secondo percorso, all’interno del quale tutti gli operatori indossano una divisa con sovra-camice monouso, copricapo, guanti e mascherina chirurgica. Vengono poi seguite tutte le altre misure di prevenzione del contagio quali disinfezione delle mani, degli strumenti e degli ambienti. Tutti i pazienti indossano naturalmente la mascherina chirurgica».

I due dirigenti medici spiegano, inoltre, che «la paziente non aveva le caratteristiche previste dal ministero della Salute per l’esecuzione di un tampone che, tuttavia, è stato precauzionalmente effettuato appena possibile. Infatti in queste condizioni, trattandosi di una patologia tempo-dipendente, ogni ritardo avrebbe ingiustificatamente compromesso le possibilità di sopravvivenza della paziente. Si tratta di una patologia cioè che richiede il rispetto di limiti temporali ben precisi perché i provvedimenti terapeutici indicati possano risultare efficaci. Non sarebbe stato mai possibile pensare di vincolare il percorso al risultato del tampone.

«Il percorso utilizzato ha comunque evitato contatti a rischio con altri pazienti», concludono Mario Oppes e Antonello Serra.




AOU SASSARI – «Nuoveenergie per il pronto soccorso»

«Nuove energie per il pronto soccorso»

L’Aou assume undici medici a tempo indeterminato.

SASSARI 9 dicembre 2019 – La loro assunzione consentirà, dal punto di vista del personale, una maggiore stabilità alla struttura complessa di Medicina d’Urgenza-pronto soccorso-Obi dell’Aou di Sassari. Sono gli undici medici di medicina di accettazione e urgenza che, questa mattina, sono stati assunti a tempo indeterminato dall’azienda di viale San Pietro. In otto oggi hanno siglato il contratto di assunzione.

Si tratta di vincitori di concorso che, in parte, erano già in forza al pronto soccorso sassarese con un contratto a tempo determinato, mentre per altri è la prima assunzione nell’azienda sassarese.

Questa mattina, nell’aula “Michele Piras” del Santissima Annunziata, il direttore generale Nicolò Orrù, il direttore sanitario Bruno Contu e il direttore del pronto soccorso Mario Oppes hanno ricevuto i neo assunti che hanno un’età media di 35 anni.

«Siete una risorsa importante per l’Azienda e per l’ospedale – ha detto Nicolò Orrù – perché il vostro lavoro rappresenta, da subito, l’immagine dell’azienda. Il vostro ruolo è fondamentale per garantire maggiore appropriatezza nei ricoveri, per non creare sovraffollamento nei reparto. Di recente abbiamo introdotto la figura del bed manager che potrà dare un contributo in questo senso e i primi dati a nostra disposizione sono incoraggianti».

«C’è un progetto per ristrutturare il pronto soccorso – ha aggiunto Bruno Contu – che consentirà di dare una nuova organizzazione alla struttura, con la realizzazione di tre nuove aree più funzionali». Intanto, a dare un contributo per una migliore gestione dei pazienti è l’arrivo previsto di una trentina di nuovo barelle che serviranno il pronto soccorso e i vari reparti. «Si tratta di una dotazione di rilievo – ha detto ancora il direttore sanitario – che siamo riusciti ad acquistare in tempi rapidi e che a breve saranno messe a disposizione del reparto».

«Un ringraziamento va alla direzione per aver mantenuto gli impegni – ha chiuso Mario Oppes – e queste assunzioni sono una iniezione di energie nuove, indispensabili per far decollare il pronto soccorso che vuole rinnovarsi e innovarsi». La struttura di pronto soccorso e Obi diretta da Oppes adesso potrà contare, oltre al direttore, su un organico di 22 medici.




AOU SASSARI – «Puntiamo al miglioramento del pronto soccorso»

«Puntiamo al miglioramento del pronto soccorso»

Il direttore generale dell’Aou di Sassari, Nicolò Orrù, ricorda gli impegni presi per la struttura del Santissima Annunziata.

SASSARI 27 agosto 2019 – «Il progetto prevede una ristrutturazione e nuova organizzazione degli spazi, un collegamento con la Radiologia e con le discipline mediche direttamente interessate alla sua attività. È quanto abbiamo previsto per il pronto soccorso dell’Aou di Sassari, per il quale abbiamo anche deliberato di mettere a disposizione oltre 1,5 milioni di euro». A dirlo è il direttore generale facente funzioni dell’azienda di viale San Pietro, Nicolò Orrù, che ricorda gli impegni presi per la struttura al piano terra del Santissima Annunziata, anche a seguito di alcuni articoli di stampa.

«Vorrei ricordare – riprende Nicolò Orrù – che proprio il pronto soccorso è stato un obiettivo che della dirigenza guidata dal direttore D’Urso.

«Nel recente incontro, la commissione regionale sanità – prosegue il direttore generale – ha visitato la struttura e ha potuto conoscere i problemi attuali della stessa. Una situazione non certo ottimale, che ha bisogno di ridurre il carico di afflusso delle persone e di una migliore gestione dei percorsi. Ecco, allora, che proprio la scelta di destinare oltre 1,5 milioni per la ristrutturazione e la riorganizzazione degli spazi è dettata dal fatto che non è più possibile attendere la costruzione del nuovo ospedale, a valle delle stecche bianche, per avere un nuovo pronto soccorso.

«Il progetto – afferma ancora – realizzato dal nostro Ufficio tecnico, che sta lavorando su quello esecutivo, prevede una ristrutturazione, che consentirà di ottimizzare l’impiego delle risorse umane, degli spazi e di limitare al minimo indispensabile gli spostamenti dei pazienti in fase di completamento delle indagini diagnostiche e di stabilizzazione del paziente».

«È chiaro – riprende Nicolò Orrù – che la riduzione degli accessi al pronto soccorso dipenderà anche dalla stretta sinergia e collaborazione con i servizi territoriali».

Per quanto riguarda l’organico, il direttore generale ricorda che «abbiamo destinato alla struttura cinque nuovi medici. Inoltre, stiamo portando a conclusione il concorso per medici di pronto soccorso che consentirà, a noi e all’Ats, di assumere personale specializzato. In caso di necessità potranno essere presi anche medici specializzandi dell’ultimo anno di corso che potranno così diventare immediatamente disponibili nelle strutture. Stiamo assumendo infermieri da destinare al pronto soccorso, oltre ad altri tre infermieri che, grazie al progetto per i dipendenti del Policlinico, potremo destinare al miglioramento dell’accoglienza. Per quest’ultimo aspetto, infine, stiamo pensando a un progetto che possa coinvolgere anche l’università».

IL PROGETTO IN BREVE

Il progetto prevede la creazione di un’area presidiata per il monitoraggio post-triage dei pazienti barellati. Questo permetterà al personale addetto di riconoscere più facilmente le eventuali modifiche del quadro clinico del paziente e, nel caso, l’aggiornamento del codice di priorità e di intervento immediato.

La nuova strutturazione degli spazi prevede, inoltre, la possibilità di far sostare, accanto al paziente che aspetta la visita, un accompagnatore con evidenti vantaggi di tipo psicologico per il paziente e di controllo per la struttura.

All’interno del pronto soccorso è prevista la creazione di un open space con numerosi box che permetterà di mantenere il contatto col medico che ha preso in carico il paziente per tutta la durata dell’accesso e “assorbire” nell’area di valutazione e trattamento un numero maggiore di pazienti in relazione al numero di box liberi.

Tre i vantaggi. Il primo è la creazione di un’area rossa con la creazione di una zona adeguatamente attrezzata per la gestione delle emergenze, con due letti di terapia intensiva – un’appendice della terapia intensiva del quinto piano – gestiti dal servizio di Anestesia in h24, con l’obiettivo di evitare i trasferimenti del paziente in shock e il supporto delle strumentazioni necessarie. Quindi la riorganizzazione delle attività radiologiche interventistiche nel primo sotto piano. E, infine, un accesso esterno e la sistemazione di due ambulatori ortopedici, di una sala gessi e di una sala di radiodiagnostica dedicata alla traumatologia,

Una soluzione questa che eviterà ai pazienti e ai loro accompagnatori di percorrere distanze elevate e di sovraccaricare i percorsi sino ad ora utilizzati per raggiungere ambulatori e sala gessi.




LOIRI PORTO SAN PAOLO: SOCCORSO A PERSONA IN STATO CONFUSIONALE

Nella tarda mattinata del 14 maggio i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Olbia, attivati dalla Centrale Operativa del Reparto Territoriale, sono intervenuti in emergenza nella Frazione Ovilò  dove una ragazza di 24 anni aveva segnalato la strana presenza di una persona all’interno della propria autovettura. Appena giunti, i militari trovavano ancora sul posto un cittadino tedesco di 25 anni in evidente stato confusionale e con una profonda ferita alla testa. Il giovane lamentava anche forti dolori al costato, asseritamente causati da una caduta. Subito soccorso dai medici del 118 e trasportato all’Ospedale Civile di Olbia dove è tuttora ricoverato, gli è stata diagnosticata una frattura cranica e fratture anche a tre vertebre lombari; il ragazzo non è in pericolo di vita. Dal sopralluogo dei carabinieri ed anche dal riscontro della visita medica è stata stabilita la totale compatibilità delle lesioni con una caduta accidentale durante un’escursione in quella località Silvaredda. Nella ricostruzione dell’accaduto è emerso che fortunatamente alla vittima era rimasta sufficiente lucidità per raggiungere un luogo abitato dove poter ricevere soccorsi e infatti ha avuto la prontezza di adagiarsi all’interno dell’autovettura. Ad oggi la sua situazione clinica è stazionaria




AOU SASSARI – Pronto soccorso, una nuova organizzazione dei percorsi

Pronto soccorso, una nuova organizzazione dei percorsi

Predisposto il progetto preliminare di adeguamento della struttura al piano terra del Santissima Annunziata e della Radiologia. Prevista una nuova sistemazione dell’angiografo, degli ambulatori ortopedici e della sala gessi

Sassari 6 marzo 2019 – Un pronto soccorso con una nuova organizzazione, collegato con la Radiologia e con le discipline mediche direttamente interessate alla sua attività. Una ristrutturazione, in attesa del nuovo pronto soccorso che dovrà sorgere a valle delle stecche bianche, che consentirà di ottimizzare l’impiego delle risorse umane, degli spazi e di limitare al minimo indispensabile gli spostamenti dei pazienti in fase di completamento delle indagini diagnostiche e di stabilizzazione del paziente.

È questo quanto prevede il progetto per la “sistemazione e adeguamento funzionale, edile e impiantistico, del pronto soccorso e della Radiologia ai piani terra e semi interrato del corpo Nord del presidio ospedaliero Santissima Annunziata”. La direzione generale, proprio nei giorni scorsi, ha approvato il progetto preliminare predisposto dalla struttura Edile, impianti e patrimonio. Per la realizzazione dei lavori, il piano triennale degli investimenti ha previsto una somma di circa 2milioni di euro.

Il progetto è stato presentato questa mattina nella sala d’attesa, appena ristrutturata, del pronto soccorso del Santissima Annunziata. A presentarlo il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso, il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù, il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, il direttore del Dipartimento di emergenza/urgenza Pier Paolo Terragni, il direttore del presidio Bruno Contu, i direttori delle unità operative di Pronto soccorso Mario Oppes, di Radiologia Santissima Annunziata Stefano Profili, di Ortopedia Santissima Annunziata Franco Cudoni ed Edile, impianti e patrimonio Roberto Manca, la coordinatrice del pronto soccorso Pina Cossu.

Il progetto prevede la creazione di un’area presidiata per il monitoraggio post-triage dei pazienti barellati. Questo permetterà al personale addetto di riconoscere più facilmente le eventuali modifiche del quadro clinico del paziente e, nel caso, l’aggiornamento del codice di priorità e di intervento immediato.

La nuova strutturazione degli spazi prevede, inoltre, la possibilità di far sostare, accanto al paziente che aspetta la visita, un accompagnatore con evidenti vantaggi di tipo psicologico per il paziente e di controllo per la struttura.

All’interno del pronto soccorso è prevista la creazione di un open space con numerosi box che permetterà, da un lato, di mantenere il contatto col medico che ha preso in carico il paziente per tutta la durata dell’accesso e, dall’altro, di “assorbire” nell’area di valutazione e trattamento un numero maggiore di pazienti in relazione al numero di box liberi. Con questo sistema sarà possibile ridurre anche i tempi di attesa, oggi decisamente lontani dagli standard esistenti.

Tre gli aspetti importanti del progetto approvato dalla direzione generale. Il primo è la creazione di un’area rossa con la creazione di una zona adeguatamente attrezzata per la gestione delle emergenze. Qui i pazienti, una volta entrati, vengono stabilizzati fino al trasferimento nella struttura definitiva, facendo convergere l’equipe multi-specialistica in pronto soccorso (trauma team, aortic team, ecc.).

Vengono previsti due letti di terapia intensiva – un’appendice della terapia intensiva del quinto piano – gestiti dal servizio di Anestesia in h24, con l’obiettivo di evitare i trasferimenti del paziente in shock e il supporto delle strumentazioni necessarie. Il paziente, al termine del percorso di stabilizzazione, verrà inviato dall’anestesista ad una delle due unità di terapia intensiva (Cliniche o Santissima Annunzaita) o in sala operatoria per il proseguimento delle cure.

Il secondo aspetto importante del progetto è la riorganizzazione delle attività radiologiche interventistiche nel primo sotto piano. Prevede, tra l’altro, l’accesso diretto, tramite ascensore interno, dei pazienti provenienti dal pronto soccorso che necessitano di indagini diagnostiche e/o terapeutiche.

Una riorganizzazione che consentirà alla Radiologia del Santissima Annunziata di unificare, in un unico piano (-1), gran parte delle apparecchiature radiologiche che a oggi si trovano sparse su tre diversi livelli del presidio ospedaliero.

L’obiettivo è quello di garantire una migliore razionalizzazione degli spazi e delle risorse dedicate, nonché la sistemazione dell’angiografo, appena finanziato con delibera di giunta regionale 5/51 del 12 febbraio scorso. L’angiografo consentirà il tempestivo trattamento delle patologie tempo dipendenti come il trauma, l’ictus e, più in generale, le patologie ischemiche ed emorragiche.

Il terzo aspetto del progetto, inoltre, prevede un accesso esterno e la sistemazione di due ambulatori ortopedici, di una sala gessi e di una sala di radiodiagnostica dedicata alla traumatologia, in contiguità, ma indipendente dalla Radiologia e dal percorso dell’urgenza/emergenza.

La sala gessi e gli ambulatori ortopedici, infatti, saranno trasferiti dal sesto piano, dove si trovano attualmente, al piano -1. Una soluzione questa che eviterà ai pazienti e ai loro accompagnatori di percorrere distanze elevate e di sovraccaricare i percorsi sino ad ora utilizzati per raggiungere ambulatori e sala gessi.

Sono in via di attuazione, intanto, i lavori di ristrutturazione del pronto soccorso, consegnati a ottobre alla ditta Termosanitaria Piani Srl. È stato realizzato il nuovo ingresso sul piazzale di sosta delle autoambulanze, i due bagni sono stati spostati sulla sinistra, sono a norma, più spaziosi e uno di questi per i disabili. La sala adesso si sviluppa in lunghezza e tra la sala d’attesa e l’ingresso dedicato alle barelle il progetto prevede il posizionamento di una parete divisoria con una porta scorrevole. Sarà sostituita, poi, una delle porte scorrevoli motorizzate.

Le opere comprendono, inoltre, interventi per il rifacimento della pavimentazione e dei controsoffitti quindi degli impianti di rilevamento fumo, incendio e quelli dell’illuminazione.

La sala d’attesa sarà dotata di sei video, tre per la televisione e tre per le comunicazioni all’utenza.
Nelle opere per la sicurezza il progetto comprende un impianto di videosorveglianza, per l’interno e per l’esterno. Il costo dei lavori è di 175mila euro.