Comunicato stampa – evento “Sulle orme dei Viandanti” – 10/05/2024 Soprintendenza archivistica della Sardegna

Sulle orme dei Viandanti

La dichiarazione di interesse culturale dell’archivio del Gremio dei Viandanti di Sassari, tra memoria e prospettive future

Convegno e mostra

10-11-12 maggio 2024

Villino Ricci – Sassari, Viale Dante 2,

L’archivio del Gremio Religioso dei Viandanti di Nostra Signora del Buon Cammino di Sassari, già dichiarato dalla Soprintendenza archivistica della Sardegna nel 2018 di interesse storico particolarmente importante e perciò inserito nell’elenco dei beni culturali nazionali, è stato impreziosito da ulteriore materiale documentario di sua pertinenza, che data a partire dal 1727, di cui il sodalizio è recentemente rientrato in possesso.

In occasione dell’emanazione da parte della soprintendente Monica Grossi del decreto di integrazione della dichiarazione di interesse culturale, il Gremio e la Soprintendenza archivistica, con il patrocinio del Comune di Sassari e della Arcidiocesi Turritana, organizzano un evento di presentazione dell’importante fondo archivistico, che testimonia la vita sociale e religiosa del Gremio e dei suoi consociati e il suo rapporto con la città di Sassari dal 1633 ai giorni nostri.

Il Gremio dei Viandanti (in sassarese “lu Gremiu di li Viaggianti”) è una delle antiche corporazioni di arti e mestieri che ancora oggi operano a Sassari, protagoniste della Faradda di li candareri (discesa dei candelieri), manifestazione parte della “Rete delle grandi macchine a spalla italiane” dal 2013 inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO. Lo statuto del Gremio risale al 30 giugno 1633, cui seguì un accordo con i frati agostiniani della chiesa di Sant’Agostino e l’attribuzione della cappella tuttora di proprietà gremiale, dove il sodalizio continua a festeggiare, la seconda domenica d’agosto, la Beata Vergine del Buon Cammino.

Il prezioso archivio è da tempo curato e studiato, tuttavia la dichiarazione d’interesse storico particolarmente importante da parte del Ministero della Cultura segna un rilevante cambio di passo, con la nascita di un progetto integrato di tutela, inventariazione e valorizzazione in piena sinergia tra la Soprintendenza archivistica e il Gremio.

SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA DELLA SARDEGNA

via Marche 17, 09127 CAGLIARI –




La Guardia Costiera di Porto Torres e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro a protezione dei beni sommersi

Lo scorso 8 ottobre la Capitaneria di porto di Porto Torres, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Olbia, e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro hanno collaborato per la pianificazione di un sistema di vigilanza e tutela in seguito all’avvenuta individuazione di n° 4 relitti profondi ed altri beni sommersi nel Golfo dell’Asinara.

Cardine del sistema, oltre all’apposita Ordinanza (la n° 50/2020) della Capitaneria di Porto Torres, contenente divieti e prescrizioni, è un avanzato Sistema Informatico di cui è dotata la Sala Operativa del Comando turritano.

La zona di mare interessata, infatti, sarà monitorata in remoto direttamente dai militari tramite il Sistema denominato “Pelagus” in grado di effettuare registrazioni ed acquisizione di dati, pienamente utilizzabili come fonte di prova in caso di attività illecite poste in essere nella zona interessata.

Il passo in avanti compiuto dalla Capitaneria di porto e dalla Soprintendenza assume un forte significato in quanto, al di là della tutela dei beni in sé, rappresenta anche un allineamento sia con la Convenzione Unesco del 2001, che tutela i beni archeologici e storici rinvenuti nella zona di mare di 12 miglia dal limite esterno del mare territoriale, sia con la Legge n° 61/2006 che ha autorizzato l’istituzione di zone di protezione ecologica a partire dal limite esterno del mare territoriale.

Il Comandante della Capitaneria di porto C.F. Gianluca Oliveti, la Dott.ssa Gabriella Gasperetti della Soprintendenza e l’Ing. Guido Gay, autore della scoperta dei relitti e dei beni sommersi, hanno espresso la propria soddisfazione per il risultato della collaborazione posta in essere, valutata come esempio di sinergia tra Amministrazioni diverse e privati.