Tribunale di Sorveglianza respinge richiesta difesa: Alfredo Cospito resta al 41 bis nel reparto protetto del San Paolo di Milano

Il Tribunale di sorveglianza di Milano ha emesso un provvedimento che respinge la richiesta della difesa di Alfredo Cospito, confermando la sua permanenza nel reparto protetto del San Paolo di Milano. La richiesta della difesa di differire la pena nella forma della detenzione domiciliare e di collocare permanentemente il detenuto nel reparto di medicina protetta dell’ospedale è stata rigettata dai giudici di sorveglianza. Inoltre, anche il Tribunale di sorveglianza di Sassari ha rigettato la richiesta di differimento della pena in arresti domiciliari per gravi motivi di salute, presentata dagli avvocati difensori, Maria Teresa Pintus e Flavio Rossi Albertini.

Nel provvedimento, i giudici affermano che “la strumentalità della condotta che ha dato corso alle patologie oggi presenti è assolutamente certa”. Secondo loro, la condizione sanitaria di Cospito “non si palesa neppure astrattamente confliggente con il senso di umanità della pena, avuto riguardo alle condizioni oggettive del detenuto”. I giudici sostengono che le condizioni precarie e a grave rischio di Cospito sono il frutto di una sua deliberata e consapevole scelta, ma che possono essere monitorate attentamente attraverso l’ubicazione nel reparto ospedaliero.

Il Tribunale di sorveglianza di Milano ha anche evidenziato come Cospito sia costantemente informato dagli operatori sanitari degli elevati rischi per la propria salute a cui si espone nel proseguire l’attuale regime dietetico e come quotidianamente gli venga proposto un protocollo di rialimentazione dopo il digiuno prolungato, che egli, però, rifiuta coscientemente.

Il difensore di Cospito, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, ha commentato la decisione dei tribunali di sorveglianza affermando che “l’esito era scontato” e che la richiesta di differimento della pena era un passaggio obbligato per adire le giurisdizioni internazionali. Secondo l’avvocato, il caso Cospito è paradigmatico dello stato di civiltà giuridica del nostro paese, suscitando anche l’interesse di Voltaire, se ancora fosse vivo.




AGGIORNAMENTO DATI COVID AD ALGHERO : 54 POSITIVI E 19 IN SORVEGLIANZA ATTIVA

Andamento Covid ad Alghero, 54 positivi e 19 in sorveglianza attiva

Sono 54 i positivi al Covid ad Alghero, tra i quali 2 soggetti ricoverati. Le persone poste in sorveglianza attiva sono 19. È il bilancio odierno comunicato dall’Ats. Scende di 30 unità il numero dei soggetti in quarantena, ( nell’ultima comunicazione erano infatti 49 ). “Un dato importante che evidenzia che per la gran parte dei casi il decorso avviene tra le mura domestiche senza complicazioni sanitarie particolari”, commenta il Sindaco Mario Conoci. Così come è significativo il fatto che una buona percentuale dei “nuovi” positivi è composta da persone che erano state messe in sorveglianza attiva per precauzione. “Questo significa che i sistemi di prevenzione adottati dall’autorità sanitaria stanno funzionando al meglio per il contenimento dei contagi”, aggiunge. Il Sindaco sottolinea inoltre “che è più che mai necessario innalzare il livello di attenzione, in tutti i luoghi che frequentiamo, così come ci indicano le autorità sanitarie a livello locale e nazionale. Tutela della salute e proseguimento delle nostre attività devono andare di pari passo e sta alla responsabilità di tutti noi garantire questo equilibrio”.




«Potenziamo la sorveglianza all’Asinara»

«Potenziamo la sorveglianza all’Asinara»

Appello del vicepresidente del Parco, Antonio Diani, alla Regione dopo il rogo che ha distrutto il mezzo di un operatore turistico.

Stintino 2 agosto 2019 – Disappunto, preoccupazione oltre che impegno per una collaborazione più forte tra istituzioni che garantisca maggiore sicurezza agli operatori del parco e ai luoghi dell’isola. È il pensiero del sindaco di Stintino, nonché vicepresidente del Parco nazionale dell’Asinara, Antonio Diana all’indomani del rogo che, a Fornelli, ha distrutto il mezzo di un imprenditore stintinese che garantiva un servizio turistico sull’isola parco.

«A nome del consiglio di amministrazione del Parco – afferma Antonio Diana – esprimo la solidarietà all’imprenditore che ha subito questo gesto ed esprimo disappunto per quanto successo. Come ente parco, ci siamo già dichiarati disponibili a qualsiasi azione volta a contrastare questi atti.

«Sull’isola – prosegue – vi è una grande attività imprenditoriale che, in qualche modo, si è affermata. Atti come questo minano la tranquillità degli operatori. Restiamo fiduciosi nell’attività dell’autorità investigativa».

In qualità di vicepresidente Antonio Diana ricorda che il Parco è pronto a investire ancora in sicurezza e a siglare convenzioni con il corpo forestale, i carabinieri e la capitaneria di porto.

«È un dato di fatto – riprende – che all’Asinara la sorveglianza cali dopo un certa ora. Questa non vuole essere un’accusa verso nessuno, ma è evidente che la carenza di un servizio come la continuità territoriale da Stintino contribuisca a rendere disabitata l’isola».

Antonio Diana, inoltre, ricorda che il Parco da lui presieduto ha manifestato alla Regione la carenza di personale del Corpo forestale, «presente sull’isola in numero non sufficiente». «Siamo arrivati, persino – afferma –, a chiedere al Ministero la presenza del comando forestale dei Carabinieri.

«Ribadiamo quindi – sostiene – la necessità di rivedere l’organico del Corpo forestale regionale sull’isola e diamo la nostra ampia disponibilità a ragionare su una loro possibile sede all’Asinara».

Per il vicepresidente del Parco è presente anche un’altra criticità, la carenza di una squadra dei vigili del fuoco su un territorio di oltre 5mila ettari difficilmente raggiungibili.

Il rogo al trenino dell’Asinara per Antonio Diana, però, richiama alla memoria un altro episodio, quello avvenuto nel 2012 al porto Marina di Stintino quando venne data alle fiamme un’imbarcazione che svolgeva servizio tra il paese turistico e l’Asinara. «Tutti i ragionamenti lasciano intuire che possa esserci qualcosa legato alle attività sull’isola – afferma – ci auguriamo che il lavoro portato avanti dall’autorità investigativa faccia piena luce. Come Comune di Stintino ci doteremo di tutti gli strumenti legali che possano impedire ai responsabili di svolgere qualsiasi attività sul nostro territorio».