“Scempio”, “pulizia”, “Adeguamento alle norme antincendio”, “spianati ginepri secolari”. La vicenda Capo Caccia, l’amministratore Baldini : Le autorizzazioni ci sono.

Non vi era alcun dubbio che la vicenda sulla “spianata” di circa 6000 mq di terreno di proprietà della società che ha acquistato all’asta il complesso immobiliare di capo caccia portasse “titoloni” sui giornali e commenti nei social network pro e contro la vicenda.

Indignazione e rabbia; sorpresa e incredulità. I commenti apparsi sul social Network facebook la dicono tutta.

Anche il Sindaco di Alghero ha commentato così con un post nella sua pagina ufficiale di FB

sono state messe a confronto delle foto del prima e dopo, un utente facebook Gianfranco Langella ha postato la foto di una cartolina datata 1972 dell’hotel Capo Caccia

dove non si vedono i ginepri secolari oggetto dello scandalo.

              

Marcello Meloni della ditta ORN-EST specializzata nella gestione del verde, ha messo in luce che nell’area interessata alla pulizia di Ginepri secolari non c’è mai stata neanche l’ombra…

Negli anni ’90 e per circa 10 anni abbiamo gestito e manutenzionato il verde sia dell’ hotel Capo Caccia e del Condominio Pischina Salida a Capo Caccia.. la nostra società www.orn-est.it
Si occupava di Ornamenti Esterni e Architettura Paesaggistica già per anni impegnati nel territorio di Stintino, Capo Falcone e Hotel Roccaruja… e li.. Ginepri ne ho visto e molti anche.
♦️Tornando a Capo Caccia per anni si sempre manutenzionato l’ esistente se pur integrando con essenze non autoctone il territorio.. il territorio o meglio tutta l area geografica di Capo caccia è ricca di alcune essenze che voglio riportare di seguito :
➡️PALMA NANA ( chamaerops humilis)
➡️LENTISCHIO (pistacia lentiscus)
➡️CISTO (Cistus monspeliensis)
➡️MIRTO (Mirtus communis)
➡️GINESTRA (Spartium junceum)
➡️PINO ITALIA (Pinus Pinea)
➡️PINO MARITTIMO (Pinus pinaster)
➡️MIMOSA MARITTIMA (Acacia saligna)
➡️GINEPRO STRISCIANTE (Juniperus oxycedrus)
➡️TIMO (Thymus vulgaris)
➡️ELICRISO (italicum microphyllum)
➡️EUFORBIA ( Euforbia arborescente)
Tra cui…
Altre piante non autoctone e importate sulla base delle varie necessità di creare siepi e bordure o semplici arredi per cui era sempre più comune trovare piante tipo:
➡️PITTOSFORO, ELEAGNUS, ALOE, EUCALIPTO, IBUSCUS, PALME CANARIENSIS, PALME EXCELSA, BANANO, CICAS, POLIGALA, ERBA DELLA PAMPAS, MESEBREANTEMUS , BOUGANVILLEA, GLICINE, JASMIN-RINCOSPERUM, OLEANDRO, STERLIZIA, e tanti altri e vari insediamenti di prodotti vegetali che pian piano si sono integrati nella bellissima baia tra cui vari olivi e agrumi .
Negli anni quindi si è sempre solo intervenuto sulla cura e mantenimento dell esistente e in maniera più decisa per la gestione delle fascie taglia fuoco ( sbarramenti larghi circa 12 metri che venivano completamente diserbati da qualsiasi tipo di erba e piante ..proprio per interrompere in caso di incendio il divampamento in più e più ettari di macchia mediterranea).
Nessuno mai ho sentito lamentare la diffusione di piante non locali ..come per esempio l ÀILANTO pianta infestantissima e ormai diffusa dapertutto !!! Qui ad Alghero.
Ma oggi si pubblicano in maniera strumentale e al solo scopo di risvegliare animi nobili di salvatori dell’ ambiente.. foto del prima e del dopo.. da tutte le angolazioni.. di un promontorio abbandonato per il quale nessuno mai ha maturato interesse..
Basti pensare che l’ asta era partita da 25milioni di euro ed è andata deserta per non so quante volte ..fino a che uno stesso condomino già proprietario di alcune camere lo ha acquistato per 3,5 milioni.. e la rete di imprese di Alghero..muti.. così come anche chi si scandalizza oggi per la pulizia.. dov’era?
Oggi ripeto… serviva una notizia shock.. …un ettaro di estirpazione di ginepri ! ! !!!
Bene per tutti quei boccaloni che continuano a fare eco a chi li strumentalizza con foto e notizie non veritiere posso assicurare che di protetto e da proteggere sotto l l’aspetto vegetativo ..non c era proprio niente e tanto meno da mettere sotto tutela.
Solo piante pericolose..cresciute oltre il loro limite e molte altre essenze non autoctone e tantomeno locali. Quindi la dimostrazione è che ad oggi quello è un cantiere di ” Ingegneria Naturalistica” alla quale seguirà la creazione di nuovi sentieri, sottoservizi, impianti idrici e infine piantumazione.. un vero intervento di riqualificazione ambientale. E voi pensate che ina struttura quotata oltre 30 milioni di euro e che sta programmando investimenti per non meno di almeno altri 10 milioni… ometta di elaborare progetti e autorizzazioni… sveglia. … non si abbaia alla luna!
Aggiungo che forse anche chi ha divulgato in maniera molto contorta tali notizie potrebbe trovarsi a risarcire un progetto di tale entità.. in buona sostanza state attenti prima di spararle grosse.. non stiamo parlando della casetta in campagna .. ma di un investimento che deve dare risposte al territorio per i prossimi 20 anni.. Buona Festa dell Immacolata a tutti

Altri si sono fatti prendere dal patriottismo asserendo che ” In Sardegna decidono i sardi”, ” basta tutti in galera”, “A casa nostra comandiamo noi”.

La questione approderà a quanto pare in tribunale, in attesa di conoscere le prossime dichiarazioni degli amministratori della società proprietaria del complesso,

Lucidio Baldini – rappresentante legale del  Condominio Eurotel Capo Caccia – è stato sentito telefonicamente dalla nostra redazione in merito alla vicenda legata alle autorizzazioni allo svolgimento dei lavori.

Baldini ha dichiarato che le autorizzazioni sono state richieste e addirittura il corpo forestale ha effettuato un sopralluogo nell’estate del 2019 e uno quest’anno per verificare lo stato dell’arte.

Baldini ha dichiarato inoltre che lo spianamento si è reso necessario anche per andare incontro alle regole antincendio. ” Anni di abbandono e di incuria hanno reso praticamente inaccessibile e molto pericoloso quello spazio, abbiamo già seminato quello che sarà il prato verde e a regime pianteremo le piante autoctone della Sardegna” ha concluso l’amministratore.

L’assessore del Comune di Alghero all’ambiente Andrea Montis non ha voluto rilasciare dichiarazioni perchè è in corso un’inchiesta giudiziaria e dunque è prematuro fare dichiarazioni. ” il gruppo che ha acquistato il complesso di Capo Caccia investirà 30 milioni di €uro e mi sembra azzardato – fino a che non si sia conclusa l’indagine – dipingerlo sui media nazionali come è stato dipinto fino ad ora”.

La vicenda continuerà con altri aggiornamenti e interviste ai diretti interessati.

 

 

 

Sardegna Press

La redazione