Sassari, la lingua Turritana ha finalmente un suo standard

L’Istituto Camillo Bellieni ha presentato la versione definitiva delle regole di scrittura e di pronuncia dopo mesi di incontri con le popolazioni di Sassari, Porto Torres, Sorso e Stintino, confrontandosi con esperti, autori, operatori linguistici e insegnanti

SASSARI. «Un saruddu a tutti canti. Soggu sassaresa in ciabi e in chisthu mamentu soggu cuntenta d’assé cun tutti voi pa’ la prisintazioni di lu Sassaresu, di li maneri d’ischribillu e fabiddallu». Con queste parole l’assessora alla Cultura del Comune di Sassari, Laura Useri, lunedì sera nella Sala conferenze di Largo infermeria San Pietro ha introdotto a sorpresa in vernacolo cittadino la presentazione dello Standard ortografico ufficiale della lingua Turritana.

D’ora in poi anche il Sassarese avrà le sue regole di scrittura riconosciute ufficialmente. Dopo questi singolari saluti istituzionali, la versione definitiva dello standard è stata presentata dai relatori Maurizio Virdis, accademico e linguista dell’Università di Cagliari, Mario Marras, docente, autore ed esperto di lingua sassarese, e Riccardo Mura, fonetista ed esperto di gallurese, variante che, con le sue specificità e le differenze, costituisce da un punto di vista linguistico l’area sardo-corsa assieme al turritano.

In questi mesi di lavoro, a farsi carico della supervisione del progetto è stato l’Istituto Camillo Bellieni, in rappresentanza del quale è intervenuta la presidente Maria Doloretta Lai, che insieme al direttore scientifico Michele Pinna ha curato la fase operativa e coordinato gli esperti.

«Come Is.Be siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto – ha affermato Lai –, il risultato di un lavoro lungo e impegnativo, che è anche un punto di partenza importantissimo per restituire dignità alla variante del Sassarese. Così come, per volontà della Regione, si è deciso che debbano averla tutte le minoranze alloglotte presenti in Sardegna». Tra le figure istituzionali presenti in sala, anche del dirigente del settore Cultura del Comune di Sassari, Alberto Mura.

La standardizzazione ortografica è uno strumento che potrà essere utilizzato per implementare l’insegnamento del Sassarese, in particolar modo nelle scuole, oppure in corsi rivolti agli adulti che abbiano interesse a specializzarsi nel settore. Il numero dei fruitori del turritano infatti non è da sottovalutare. L’ampia platea è costituita da operatori linguistici, poeti, scrittori, cantanti folk, educatori e sceneggiatori teatrali. C’è un vivo interesse quindi, che nel corso della presentazione è stato reso manifesto dagli interventi del pubblico, in un acceso dibattito che ha coinvolto appassionati, uomini di cultura, autori e insegnanti.

Le principali comunità interessate dalla parlata turritana sono Sassari, Sorso, Porto Torres e Stintino, che nelle scorse settimane sono state coinvolte in incontri pubblici per portare la popolazione a conoscenza dell’iniziativa, raccogliere feedback e suggerimenti.

«Come coordinatori del progetto non possiamo far altro che essere contenti di aver preso parte a questo momento storico – ha proseguito Doloretta Lai –. Il gruppo di lavoro, compatto, appassionato, ha sviscerato in maniera capillare tutto ciò che esiste di scritto sul sassarese, scovando anche documenti inediti».

Il progetto è stato presentato dal Comune di Sassari nell’ambito dell’avviso pubblico inerente l’assegnazione dei “Fondi per promuovere la standardizzazione ortografica del sassarese, del tabarchino e del gallurese” (Legge 22 del 2018), quale beneficiario del contributo erogato dalla Regione Autonoma della Sardegna.




Sassari, il 24 ottobre la presentazione dello Standard ortografico ufficiale

Dopo mesi di confronti pubblici e incontri a Sassari, Sorso, Porto Torres e Stintino, l’Is.Be presenta la versione definitiva delle regole di scrittura del turritano

SASSARI. Il momento è finalmente arrivato: chi volesse scrivere in sassarese oggi ha a disposizione delle regole precise a cui fare riferimento. Può sembrare ben poca cosa, ma i fruitori di questo vernacolo sono molto più numerosi di quanto si pensi, tra operatori linguistici, poeti, scrittori, cantanti folk e sceneggiatori teatrali.

Lunedì 24 ottobre alle 17, nella Sala conferenze dell’assessorato alla Cultura del Comune di Sassari (largo infermeria San Pietro), sarà presentata la versione ufficiale definitiva dello Standard ortografico della lingua turritana. È un importante traguardo che arriva dopo mesi di impegno e di confronto con studiosi e cittadini, per un atteso progetto preso in carico dal Comune di Sassari e coordinato dall’Istituto Camillo Bellieni, da oltre trent’anni impegnato in attività di promozione e valorizzazione della lingua e della cultura sarda, che durante l’estate ha lavorato assiduamente per perfezionare la bozza presentata nel mese di luglio.

I contenuti dell’iniziativa sono stati portati all’attenzione di tutte le principali comunità interessate dalla parlata alloglotta, grazie a incontri pubblici realizzati a Sassari, Sorso, Porto Torres e Stintino, al fine di rendere noto lo stato di avanzamento dei lavori e di valutare pareri e reazioni della popolazione. Alla discussione hanno partecipato appassionati, uomini di cultura, autori, musicisti e operatori linguistici e del teatro.

L’Is.Be ha raccolto e analizzato suggerimenti, riflessioni e feedback fino al termine ultimo del 30 settembre, per comprenderne il valore ed eventualmente apportare ritocchi e migliorie allo standard già abbozzato.

La versione ortografica definitiva sarà presentata dai relatori Maurizio Virdis, accademico e linguista dell’Università di Cagliari, Mario Marras, docente, autore ed esperto di lingua sassarese, e Riccardo Mura, fonetista ed esperto di gallurese, idioma che unitamente al turritano, nel nord Sardegna, costituisce linguisticamente l’area sardo-corsa.

Alla presenza del dirigente del settore Cultura, Alberto Mura, e dopo i saluti istituzionali della assessora Laura Useri che farà gli onori di casa, a introdurre il lavoro sarà Michele Pinna, direttore scientifico Is.Be, che insieme alla presidente Maria Doloretta Lai ha coordinato la fase operativa e gli specialisti durante tutto il percorso. Il progetto è stato presentato dal Comune di Sassari nell’ambito dell’avviso pubblico inerente l’assegnazione dei “Fondi per promuovere la standardizzazione ortografica del sassarese, del tabarchino e del gallurese” (Legge 22 del 2018), quale beneficiario del contributo erogato dalla Regione Autonoma della Sardegna.

L’ingresso all’incontro è libero e gratuito. Per informazioni sono disponibili gli uffici del Settore politiche culturali ai numeri 079 279970 – 079 279958 o all’indirizzo email [email protected].




“Così scriviamo in Sassarese”, presentata la bozza di standard ortografico

È stata elaborata dagli esperti coordinati dall’Istituto Camillo Bellieni

Altri incontri con la popolazione sono previsti a Sorso, Porto Torres e Stintino

SASSARI. Era il 1948 quando, a forza di quartine sul quotidiano locale, quattro amici poeti si scambiavano accese opinioni in merito a quella che avrebbe dovuto essere la grafia del Sassarese. Erano personaggi del calibro di Salvator Ruiu, Gildo Motroni, Battista Ardau Cannas e Salvatore Diego Sassu. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, ma chi legge ancora i vari autori in sassarese si rende conto che nella scrittura sono presenti differenze anche molto accentuate.

Arriva ora la proposta di una normativa ortografica standard, la cui bozza è stata presentata il 19 luglio nella sala conferenze dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Sassari, per informare i cittadini sugli sviluppi dell’iniziativa e valutare suggerimenti e proposte.

Il saluto introduttivo dell’assessora Laura Useri ha lasciato spazio all’illustrazione del progetto da parte dei relatori Maurizio Virdis, filologo e linguista dell’Università di Cagliari, Mario Marras, poeta ed esperto di lingua sassarese e Riccardo Mura, fonetista ed esperto di gallurese, vernacolo che unitamente al turritano costituisce nel nord Sardegna l’area sardo-corsa.

A moderare l’incontro è stato invece il direttore scientifico dell’Istituto Camillo Bellieni, Michele Pinna, che assieme alla presidente Maria Doloretta Lai ha coordinato gli esperti nella fase operativa. L’Is.Be è infatti titolare del progetto messo a bando dal Comune di Sassari nell’ambito dell’avviso pubblico sull’assegnazione dei “Fondi per promuovere la standardizzazione ortografica del sassarese, del tabarchino e del gallurese” (Legge 22 del 2018), grazie al contributo erogato dalla Regione Autonoma della Sardegna.

Stando a quanto è emerso nel corso dell’incontro, non sono state poche le difficoltà incontrate dal team nel dare definizione ortografica alla complessità fonetica di questo idioma, definito un unicum nel panorama non solo sardo ma anche italiano: “Una perla linguistica che nasce da un crogiuolo nel quale trovano sinergia un lessico costituito per l’80-90 per cento di parole sarde, con un sistema fonetico e morfologico diverso anche da quello italiano e toscano, perché il turritano ha una storia medievale molto particolare, non ancora del tutto chiarita. Quindi uno standard è una conquista non solo per Sassari ma per tutta la Sardegna almeno”.

Il lavoro è partito dalla lettura dei numerosi testi rintracciabili scritti in sassarese. Testi di poesia, di teatro, di grammatica, di prosa, articoli e altro ancora. È stata quindi predisposta una sorta di scansione, autore per autore, soffermandosi soprattutto sulle scelte relative ai nodi importanti che hanno sempre generato discussioni.

Sono state quindi indagate le proposte e le soluzioni già utilizzate da autorevoli studiosi, linguisti e vocabolaristi quali Gian Paolo Bazzoni, Giosuè Muzzo, Leonardo Sole e Antonio Sanna. Ne è scaturita una panoramica molto ampia sugli usi messi in atto dai diversi critici, e da qui si è cercato di elaborare una proposta di standard.

Nel corso della presentazione è emerso un intenso dibattito con il pubblico, costituito in buona misura da poeti, scrittori, cantanti folk e operatori del sassarese, che hanno espresso pareri personali e proposte.

Altri incontri sono previsti mercoledì 20 luglio, alle 10.30, nella sala del Palazzo Baronale di Sorso; sempre il 20 luglio, alle 18.30, nella sala Filippo Canu di Porto Torres; e giovedì 21 luglio, alle 10.30, nella sala consiliare di Stintino. In attesa di accogliere e definire suggerimenti e feedback, un ulteriore incontro è previsto a Sassari per il mese di settembre.




Standard ortografico del Sassarese, presentazione a Sassari

Seguiranno incontri a Sorso, Porto Torres e Stintino

Tutta la popolazione è invitata a partecipare

SASSARI. Martedì 19 luglio alle 17, nella sala conferenze dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Sassari (in largo Infermeria San Pietro), si terrà il primo incontro dedicato a promuovere la standardizzazione ortografica dalla lingua sassarese. Altri incontri sono previsti mercoledì 20 luglio, alle 10.30, nella sala del Palazzo Baronale di Sorso; sempre il 20 luglio, alle 18.30, nella sala Filippo Canu di Porto Torres; e giovedì 21 luglio, alle 10.30, nella sala consiliare di Stintino. All’appuntamento è invitata tutta la popolazione, che sarà informata sullo stato di avanzamento del progetto al fine di valutarne le reazioni, le proposte e i feedback. Per discutere e condividere la proposta saranno presenti poeti, scrittori, cantanti folk e operatori teatrali in sassarese.

Il progetto è stato presentato dal Comune di Sassari nell’ambito dell’avviso pubblico inerente l’assegnazione dei “Fondi per promuovere la standardizzazione ortografica del sassarese, del tabarchino e del gallurese” (Legge 22 del 2018), beneficiario del contributo erogato dalla Regione Autonoma della Sardegna.

«Questi incontri sono parte di un percorso che mira a potenziare le attività dell’Amministrazione comunale per la tutela e la valorizzazione del sassarese – dichiara l’assessora Laura Useri –. Recentemente abbiamo avuto l’onore di rappresentare la nostra città in occasione del festival internazionale “Lingua,” che si è tenuto a Barcelos in Portogallo. Il coinvolgimento della comunità è fondamentale per tenere viva la lingua: i cittadini che utilizzano il sassarese nelle interazioni quotidiane rappresentano uno scrigno di cultura, tradizione e identità».

Si tratta di un importante traguardo, a sedici anni di distanza dalla standardizzazione del sardo scritto promossa dalla Giunta regionale, nel 2006, con la nascita della Limba Sarda Comuna (Lsc). La proposta di standard ortografico è stata predisposta dai linguisti Maurizio Virdis (Università di Cagliari), Mario Marras, poeta ed esperto di lingua sassarese, e Riccardo Mura, fonetista ed esperto di gallurese, idioma che unitamente al turritano costituisce nel nord Sardegna l’area sardo-corsa.

I tre studiosi e specialisti sono coordinati per la fase operativa dai responsabili dell’Istituto Camillo Bellieni, il direttore scientifico Michele Pinna e la presidente Maria Doloretta Lai, titolari del progetto messo a bando con i contributi della RAS dal Comune di Sassari. L’Is.Be da oltre trent’anni è impegnato in attività di promozione e valorizzazione della lingua e della cultura sarda. Compito degli esperti è ora quello di favorire e ottimizzare la divulgazione, la conoscenza e l’importanza culturale identitaria dell’iniziativa.

Per richieste di chiarimenti o informazioni sono disponibili gli uffici del Settore Politiche culturali ai numeri 079 279970 – 079 279958 o all’indirizzo email [email protected].