EX ZIR PREDDA NIEDDA, ASSESSORE CANI: PAGARE GLI STIPENDI AI DIPENDENTI PRIORITÀ ASSOLUTA

COMUNICATO STAMPA

Cagliari, 20/01/2025

“L’assessorato dell’Industria si impegna a contattare le parti interessate al fine di giungere a una soluzione condivisa sulla questione della ex Zir Predda Niedda, con la priorità assoluta di pagare gli stipendi ai dipendenti”. Lo ha detto l’assessore Emanuele Cani in conclusione dell’incontro con il commissario liquidatore, Giannetto Satta, tenuto questa mattina nella sede dell’assessorato per fare il punto sulla situazione del liquidando consorzio.

Nel corso del Nel corso del colloquio interlocutorio sono stati affrontati i principali problemi relativi alla Zir sassarese, in liquidazione dal 2008, e in particolare la questione dei dipendenti senza retribuzione da ottobre 2024.



Ufficio Stampa Regione Sardegna
[Collection]




SANZIONATO UN SOGGETTO PER AVER PAGATO GLI STIPENDI IN CONTANTI.

Le Fiamme Gialle della 2^ Compagnia di Cagliari hanno concluso un controllo nei confronti di una associazione culturale del capoluogo, mirato alla verifica del corretto adempimento delle disposizioni che regolano i rapporti di lavoro.

.

Nello specifico, oltre a riscontrare la regolare assunzione dei dipendenti, i Finanzieri hanno controllato l’osservanza dell’obbligo da parte del datore di lavoro del pagamento delle retribuzioni e stipendi con modalità e strumenti diversi dal denaro contante.

Difatti, dal 1° luglio dello scorso anno, con l’entrata in vigore delle novità introdotte dalla cd. Legge di Bilancio 2018, è stato previsto il divieto di pagamento dello stipendio in contanti e l’obbligo per i datori di lavoro di effettuare il pagamento solo con strumenti tracciabili, e quindi con bonifici provvisti di IBAN, pagamenti elettronici, in contanti presso uno sportello bancario o postale o tramite assegno.

I Finanzieri, all’esito del controllo, hanno appurato che il presidente dell’associazione, per una mensilità ha corrisposto lo stipendio a due dipendenti in denaro contante, circostanza questa che ha comportato l’irrogazione di una sanzione amministrativa pari, nel massimo, a 5.000 €.

L’obiettivo di questa normativa è quello di aumentare le tutele del lavoratore andando a vietare il pagamento in contanti delle retribuzioni al fine di ricevere solo importi corrispondenti a quanto scritto in busta paga: è per questo motivo che, con le nuove disposizioni, la firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisce più la prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione.

Per completezza di informazione, è opportuno rappresentare che da quest’obbligo sono esclusi i rapporti di lavoro con le Pubbliche Amministrazioni e i pagamenti agli addetti ai servizi familiari e domestici come colf e badanti, per i quali già una Legge precedente del 2011 ha disposto che il limite dell’uso del contante per pagare le retribuzioni e compensi non possa essere superiore a 1.000 €.