Arzachena: Marco Quaglia che presenta al pubblico il libro “/Per tornare a sorridere/”

 

*Arzachena (SS) 25 marzo 2025.* Il Comune di Arzachena ospita l’imprenditore e scrittore di Vercelli Marco Quaglia che presenta al pubblico il libro “/Per tornare a sorridere/” nello Spazio Nexus in via San Pietro, *venerdì 28 marzo 2025, alle 18:00*. L’iniziativa è promossa dal delegato alla Cultura, Giovanni Carta, e vanta il patrocinio dell’Ente.

Dalla vicenda giudiziaria che l’ha travolto con l’accusa di pedofilia, al tentato suicidio in un albergo di Olbia, fino alla rinascita dopo anni di tormento in attesa dell’assoluzione, Marco Quaglia ha reso noti i dettagli della sua toccante storia nelle pagine del libro pubblicato lo scorso ottobre. Con determinazione ha raccontato anche di una Sardegna a cui è profondamente legato e che lo ha ispirato, restituendogli la voglia e la forza di ricominciare.

L’autore introduce “/Per tornare a sorridere/” nell’appuntamento a ingresso libero insieme al delegato alla Cultura del Comune di Arzachena, Giovanni Carta.In programma anche la proiezione del servizio sulla vicenda andato in onda nella trasmissione televisiva Le Iene.

 

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ELEZIONI, SORU A MACOMER: LA SARDEGNA DEVE TORNARE A CONTARE, DOPO IL 25 FEBBRAIO L’IMPEGNO CONTINUERÀ A CAGLIARI E SASSARI.

Macomer, 12 gennaio 2024. «Vogliamo partecipare e vincere queste elezioni regionali perché pensiamo che ci sia una situazione confusa e un’offerta politica inaccettabile da entrambe le parti e perché Vogliamo che la Sardegna torni a contare. Non torneremo più indietro, non saremo più sotto la politica italiana: dopo le regionali, ci presenteremo anche alle elezioni di Cagliari e Sassari». L’ha detto Renato Soru oggi a Macomer nel corso dell’incontro “La Sardegna di oggi e di domani”, durante il quale ha risposto alle domande di Paolo Maninchedda e del pubblico in sala.

«Pensiamo – ha detto il candidato della Coalizione sarda – che la Sardegna abbia bisogno d’altro, in questo momento di particolare crisi ma anche di grandi opportunità che dobbiamo cogliere con un progetto, la capacità di governo e la garanzia di fare ciò che diciamo per portare l’isola fuori dall’emergenza e da quel ritardo di sviluppo che sembra una condanna che non riusciremo mai a scrollarci di dosso.»

Soru si è poi soffermato sugli schieramenti in lizza per le prossime elezioni regionali: «Da una parte – ha detto – abbiamo la Destra, che si richiama nei riferimenti, nelle immagini e anche nei gesti, come abbiamo visto qualche giorno fa, al Movimento sociale italiano e ad Alleanza nazionale.
La proposta di Fratelli d’Italia è chiarissima: sappiamo da dove viene e sappiamo dove ci vuole portare.»

«Orgogliosi e forti, come dice Giorgia Meloni dai cartelloni pubblicitari – ha attaccato il candidato – perché ci vogliono deboli e rassegnati: poche settimane fa, il ministro della Difesa Crosetto è venuto a Cagliari a dire che la Sardegna ha la vocazione naturale a fare il poligono militare. Quindi forti e orgogliosi, ma ci vogliono bersaglio. E così forti e orgogliosi che stanno centralizzando tutto a Roma: la gestione delle zone economiche speciali, quella dei fondi di coesione e sviluppo o dei parchi naturali come quelli di La Maddalena o dell’Asinara. A Roma scelgono anche il candidato del centrodestra: in futuro cosa potrà decidere questo ipotetico presidente quando andrà a Roma a confrontarsi con Meloni o con un ministro o col governo. Rappresenterà noi o loro che l’hanno messo là?»

Il tema è analogo e speculare dall’altra parte perché, ha osservato Renato Soru, «c’è una proposta altrettanto inaccettabile: populista, massimalista, giustizialista, antieuropeista, qualche volta terrapiattista, qualche volta con la destra, qualche volta con la sinistra e domani chissà dove, fuori da ogni affidabilità politica , fuori da ogni progetto chiaro. Anche in questo caso, quando sarà il momento, la presidente 5stelle andrà a Roma a rappresentare la Sardegna o chi l’ha voluta in quel ruolo con la complicità del Partito democratico?»

Perciò, dice Renato Soru, «in Sardegna vogliamo tornare a contare: non possiamo tornare all’idea che si decide tutto a Roma. E se ci dicono che è sempre stato così, lo cambiamo: anche perché sta diventando sempre peggio. Quanto è accaduto in questi mesi i partiti degli anni 70 e 80 non l’avrebbero mai accettato, perché avevano un pensiero autonomista. Vogliamo – ha concluso – una libertà che non abbiamo mai avuto e la vogliamo per oggi e per domani: decidere sulla nostra politica, mettere al centro gli interessi e i bisogni della Sardegna per risolvere i problemi del presente e progettare le opportunità del futuro.»

«Non torneremo più indietro ha concluso Soru -: ci presenteremo alle elezioni di Cagliari e Sassari. Come le altre regioni europee con una forte identità e autonomia, la Sardegna deve avere una sua proposta politica non residuale rispetto a Elly Schlein e Giuseppe Conte, a Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Noi abbiamo cuore, testa, capacità, forza per rappresentarci da soli, per confrontarci con l’esterno in maniera moderna, istruita e consapevole. In maniera onesta: leale e aperta a tutti quanti, ma veramente mai più sotto nessuno, nemmeno sotto la politica italiana»