GAL, “Comunicare, innovare e vendere” nell’agriturismo e nel turismo rurale

Il 16 e 17 novembre il GAL Logudoro-Goceano organizza tre masterclass formative di alto livello a cura di esperti del settore turistico, un’occasione di formazione straordinaria per il territorio, gratuita e aperta a tutti, dedicata ai tre aspetti chiave della comunicazione, dell’innovazione e la vendita.

Le masterclass potranno essere seguite, in collegamento remoto, dal Palazzo Costi in via Vittorio Emanuele a Ozieri, dal Centro Congressi “Ex Asilo” in corso Trieste di Borutta, e dal Centro culturale “A. Moro” in via Sanna, a Bultei.

Tra gli obiettivi degli incontri, realizzati in collaborazione con Agrietour, il Salone nazionale dell’Agriturismo e dell’Agricoltura multifunzionale, c’è l’idea di favorire la conoscenza e l’innovazione culturale e migliorare la capacità di aggregazione.

L’iniziativa è inserita all’interno dell’azione di sistema per l’individuazione dei potenziali Club di prodotto destinati agli operatori locali. Un percorso in cui il GAL ha voluto scommettere nell’individuare come destinazione turistica il territorio dei suoi trentaquattro comuni. Il focus sarà orientato principalmente al settore dell’Agriturismo e del Turismo Rurale.

Il primo work-lab/master, a tema “Comunicare. Una nuova sfida per l’agriturismo: la comunicazione educativa”, si terrà martedì 16 novembre, dalle 15.30 alle 17.30, con relatori Giuseppe Orefice e Margherita Rizzuto di Agrigiochiamo. “Oggi comunicare in maniera educativa rappresenta un prerequisito non solo per le fattorie didattiche ma per qualsiasi azienda aperta che fa della propria identità un valore – Sostengono gli organizzatori – Comunicare per trasmettere valori, progetti, prodotti, cambiamenti”.

Il Work-lab/Master avrà una parte introduttiva in cui saranno forniti strumenti e idee per costruire un piano di comunicazione interna all’azienda che possa aiutare a raccontare la stessa anche in maniera autonoma, e che rafforzi lo storytelling aziendale. Verranno inoltre forniti alcuni casi studio sviluppati da alcune regioni italiane.

Mercoledì 17 novembre, dalle 10.30 alle 12.30, si terrà il work-lab/master dedicato al tema dell’innovazione: “Tecnologie e pratiche per l’agriturismo e il turismo rurale”, a cura di Roberto Ridolfi, presidente LINK 2007 e Stefano Silvi, esperto di Agri Food Innovation. Sarà trattata in particolar modo la relazione con il territorio e le comunità presenti, quindi l’innovazione tecnologica come strumento di crescita e sviluppo aziendale, le best practices dei laboratori di piccola scala e dei laboratori di comunità.

Nella parte introduttiva saranno presentati progetti di successo sul tema dell’innovazione.

Sempre mercoledì, dalle 15.30 alle 17.30, sarà proposto il laboratorio dedicato alla “vendita, rivolto al mercato dei servizi agrituristici dopo il lockdown, con relatori Francesco Fratto di Agriculture Rural Brokers e Ada Mascheroni del Gruppo Italiano Stampa Turistica. Saranno approfonditi i nuovi canali di vendita emergenti, si approfondiranno i cambiamenti in atto, le nuove modalità di approccio del turista e la soddisfazione di nuovi bisogni, alla luce di concetti di recente introduzione quali reputation, experience, community, new social. I partecipanti acquisiranno dati, informazioni e indicazioni circa i nuovi trend del mercato turistico in epoca post-covid.




Istituto Bellieni, “In sos logos de Angioy” approda a Porto Torres

I percorsi di turismo identitario promossi dall’Is.Be, domenica 8 marzo faranno tappa nell’ultimo lido sardo toccato dal grande rivoluzionario prima dell’esilio

 

PORTO TORRES. I percorsi di turismo identitario ideati e promossi dall’Istituto Camillo Bellieni domenica 8 marzo fanno tappa a Porto Torres. La fortunata serie di appuntamenti denominata “In sos Logos de Angioy” (I luoghi di Angioy), dopo aver toccato centri come Tissi, Bessude, Thiesi, Sassari, Cheremule, Ittiri e altre località che furono teatro dei moti rivoluzionari sardi di fine Settecento, approda ora nell’ultimo lido sardo attraversato dal grande rivoluzionario prima dell’esilio che l’avrebbe portato in Francia fino alla morte.

L’iniziativa, organizzata dall’Is.Be in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Porto Torres, permetterà di conoscere storie e personaggi che caratterizzarono uno dei momenti più difficili per Giovanni Maria Angioy: la constatazione amara del fallimento dei moti antifeudali e la fuga inevitabile dalla sua terra.

Imbarcato alla volta di Genova il 17 giugno 1796, l’ormai ex Alternos cercò in tutti i modi di mettersi in contatto con Napoleone per chiedere appoggio alla causa della Sardegna. L’incontro sarebbe avvenuto nel luglio dello stesso anno a Castiglione delle Stiviere, assediato dai francesi. Le richieste sarebbero rimaste inascoltate e Angioy fuggì oltralpe, scampando all’arresto della gendarmeria Sabauda.

Questi e altri aneddoti saranno illustrati attraverso le voci guida del ricercatore Antonello Nasone, dell’archivista Stefano Alberto Tedde e dell’archeologa Giuseppina Ruggiu. Sarà approfondita inoltre una delle figure più ambigue che abbiano circondato Angioy nei giorni della fuga, quella di Salvatore Tramma, di origini campane, la cui vicenda è delineata negli atti del voluminoso processo contro i rivoltosi.

Ma l’appuntamento sarà anche occasione per conoscere i monumenti e i siti storici e archeologici più significativi dell’ex capitale giudicale.

Programma. Il raduno è previsto per le 9.30 nella chiesa di San Gavino a mare, nei pressi della spiaggia di Balai. Seguirà la visita guidata nel luogo di culto e negli ipogei adiacenti, mentre alle 10.30 è in programma l’arrivo alla Torre aragonese che sorge nel porto della città. Alle 12 sarà inoltre possibile visitare la basilica romanica di San Gavino. Alle 13.30 si terrà il pranzo al sacco presso la “Casa delle associazioni”. La partecipazione è aperta a tutti previo pagamento di un ticket, dimezzato per i residenti a Porto Torres.




Un consorzio di tutela per “sos logos de Angioy”

Dai percorsi di turismo identitario dell’Istituto Camillo Bellieni potrebbe nascere un organismo capace di veicolare la storia della Sardegna come strumento di promozione del territorio. L’annuncio è stato dato domenica nel corso dell’appuntamento di Ittiri e Uri

L’idea di veicolare la storia della Sardegna come strumento di promozione del territorio sta forse per diventare realtà. L’iniziativa “In sos logos de Angioy” messa in campo dall’Istituto Camillo Bellieni nell’ottica di realizzare un percorso di turismo identitario, potrebbe essere la base per dare vita a un consorzio di tutela dei luoghi accomunati direttamente o indirettamente dal passaggio di Giommaria Angioy durante i moti antifeudali di fine Settecento.

L’obiettivo è quello di mettere insieme sinergie e risorse per grandi campagne di promozione, di comunicazione e valorizzazione di un territorio che tocca una gran fetta del nord Sardegna, a partire da Santu Lussurgiu per arrivare fino a Santa Teresa di Gallura.

In qualità di animatore, l’Is.Be si propone come capofila di un organismo nel quale avranno la possibilità di interagire diverse figure, a partire dalle Amministrazioni comunali per arrivare ai titolari di cooperative, associazioni culturali, professionisti, operatori commerciali e del settore accoglienza, ristoratori, produttori, gestori di servizi agroalimentari e tutte le altre personalità singole interessate a far parte del gruppo.

L’annuncio è stato dato durante il nono appuntamento del percorso culturale che domenica ha fatto tappa a Ittiri e Uri, permettendo di scoprire il ruolo chiave di queste due comunità del Coros nelle avvisaglie della sarda rivoluzione. Le vicende e i personaggi dei due paesi sono stati evidenziati attraverso le voci guida dello studioso Antonello Nasone, dell’archivista Stefano Alberto Tedde e dell’archeologa Giuseppina Ruggiu.

Sono state visitate l’abbazia di Nostra Signora di Paulis, edificata nel XIII secolo dai monaci cistercensi, dove è stata ricordata la figura emblematica di Piero Cao, conosciuto come il Padre Bianco. La comitiva si è poi trasferita all’interno della chiesa di San Francesco, dove rinfrancata dalla gradevole frescura degli ambienti interni, ha potuto approfondire la personalità di don Vincenzo Serra, il più agguerrito antagonista dei feudatari Ledà.

Il confronto fra le due fazioni portò nel 1798 a una pasqua di sangue, quasi in stile Ok Corral, in un conflitto a fuoco che fece strage tra le vie del paese. Lo “strumento d’unione” fu invece firmato nei pressi della chiesa di San Pietro, che è stata anche l’ultima tappa del percorso mattutino dell’Is.Be.

In serata il gruppo si è trasferito a Uri per visitare i più significativi monumenti, tra i quali la chiesa di Nostra Signora della Pazienza e la casa Dettori-Delogu, che fu dimora di Giorgio Pinna-Mulas, sindaco del paese coinvolto nella rivolta antifeudale assieme a suo fratello, il viceparroco Giovanni.




Is.Be, “In sos logos de Angioy” domenica a Ittiri e Uri

Il viaggio alla riscoperta dei luoghi della sarda rivoluzione promosso dall’Istituto Camillo Bellieni porta nel Coros il suo nono appuntamento

Proseguono i percorsi di turismo identitario dell’Istituto Camillo Bellieni, che il 9 giugno porta nei comuni di Ittiri e Uri la nona tappa del fortunato circuito “In sos logos de Angioy, un viaggio emozionale alla scoperta dei piccoli e grandi centri che, in qualche modo, sono stati teatro dei moti antifeudali sardi di fine Settecento.

Dopo aver toccato centri come Thiesi, Bessude, Cheremule, Sassari, Macomer e Santu Lussurgiu, domenica si andrà alla scoperta di queste due attive località della regione del Coros, per conoscere le loro figure più importanti, i loro monumenti e le tradizioni, il ruolo che hanno avuto negli anni della sarda rivoluzione e la loro realtà odierna. L’iniziativa è organizzata dall’Is.Be in collaborazione con le rispettive Amministrazioni comunali.

Programma. L’incontro dei partecipanti è previsto per le 10.30 nell’Abbazia di Nostra Signora di Paulis, edificata dai monaci cistercensi nel XIII secolo nell’attuale territorio di Ittiri. Alle 11.30 ci si sposta in paese, sul piazzale della chiesa di San Francesco, dal quale prenderà il via una passeggiata per le vie del centro storico, nell’antica carrela de s’Iscriana, dove sorgevano il Palazzo dei Ledà e le carceri baronali.

Alle 12.30 è in programma una breve pausa sul sagrato della chiesa di San Pietro, nei cui pressi venne firmato lo “strumento di unione”, mentre alle 13 è previsto il pranzo al sacco.

Alle 15 ci si sposta a Uri, per visitarne il centro storico a partire dalla centralissima piazza Felice Alisa, realizzata nel 1950. Intorno al piazzale, che ha preso il nome da un medico chirurgo e consigliere comunale, si affacciano palazzi risalenti alla fine dell’ottocento e i primi del novecento.

In prosecuzione di serata si potranno scoprire gli esterni della chiesa di Nostra Signora della Pazienza e la casa Dettori-Delogu, che fu dimora di Giorgio Pinna-Mulas, sindaco di Uri coinvolto assieme al fratello Giovanni (viceparroco) nella rivolta antifeudale. Infine si potranno visitare la chiesa di Santa Croce e Funtana manna.

Per chi volesse partire da Sassari, l’incontro sarà alle 10 del mattino nel parcheggio della Galleria Monserràt. Info e prenotazioni sono disponibili contattando i numeri 366 208 5483 – 079230268 dalle 10 alle 13 oppure scrivendo a [email protected].