Ulrich Tukur in Sardegna, l’attore tedesco alla scoperta del nonno pittore che visse ad Atzara

Ulrich Tukur con il regista Antonello Carboni e Sabina Corriga

ATZARA. È stato l’assassino di Richard Moser nel primo “Commissario Rex” ma il grande pubblico lo conosce per film come “Le vite degli altri” di Florian Henckel von Donnersmarck e “Solaris” con George Clooney per la regia di Steven Soderbergh. L’attore Ulrich Tukur interpreta ora il ruolo di se stesso all’interno del documentario “Il pittore tedesco” diretto dal regista oristanese Antonello Carboni, alla riscoperta del nonno pittore Richard Scheurlen che visse per quindici anni ad Atzara, in Sardegna, sperimentando en plein air una luce radente di rara bellezza.

Il 24 luglio alle 19, Tukur sarà al Museo Ortiz per l’inaugurazione della speciale mostra d’arte “Richard Napoleon Scheurlen – l’uomo e l’artista”, realizzata dall’associazione Antonio Corriga a cura di Sabina Corriga e Antonello Carboni, un’esposizione delle opere più significative del pittore originario di Stoccarda, oltre a documenti originali dell’epoca e al suo epistolario.

Alle 22 in Piazza San Giorgio sarà presentato il road movie “Il pittore tedesco”, un seducente lavoro d’indagine di Carboni che permette di vivere in prima persona la scoperta di questo illustre sconosciuto. Tra le testimonianze in ricordo dell’artista ci sono le famiglie che gli furono vicine e a cui lasciò importanti opere, mentre lo sguardo conduttore è quello di Sabina, figlia del noto pittore atzarese Antonio Corriga, che da ragazzo aveva frequentato Scheurlen carpendone i segreti della peculiare tecnica espressiva. La partecipazione di Tukur (al secolo Ulrich Scheurlen) tra i protagonisti del documentario, permetterà una risonanza mediatica internazionale altrimenti irraggiungibile.

Alcune locandine dei principali film con Ulrich Tukur

Tra le sue interpretazioni più riuscite c’è quella al fianco di Harvey Keitel in “A torto o a ragione” di István Szabó, e nel ruolo di protagonista in “Amen.” diretto da Costa-Gavras. Ma a valorizzare particolarmente il suo talento è stato “Seraphine” diretto da Martin Provost, Premio Cesar per il Miglior film 2009, in cui ha interpretato il ruolo di Wilhelm Uhde al fianco di Yolande Moreau. La pellicola, dedicata alla vita della pittrice francese Séraphine de Senlis, sarà proiettata il 25 luglio alle 22 in Piazza San Giorgio, dove Ulrich Tukur sarà ospite d’onore e lieto di scambiare due battute con il pubblico.

A scoprire per caso le eccellenti doti di nonno Scheurlen, nel 1936 a Positano, fu il pittore Filippo Figari, che lo invitò a conoscere Atzara, patria e residenza di tanti artisti. Ci sarebbe rimasto per quindici anni, ospite della famiglia Demurtas, estasiato dalla bellezza dei paesaggi e rapito dalla luce che riteneva fondamentale per apprezzare al meglio la sua pittura. Il vivace centro del Mandrolisai dopo quasi novant’anni ricambia questo amore rinnovando il legame con i discendenti. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione culturale Antonio Corriga con il contributo del Comune di Atzara e della Comunità Montana Gennargentu-Mandrolisai.

Richard Scheurlen durante il soggiorno ad Atzara



Atzara, la luce radente di Richard Scheurlen dalle grandi tele al roadmovie sulla sua vita

Autoritratto di Richard Scheurlen

ATZARA. Dalla freschezza di una pittura in plein-air capace di folgorare Filippo Figari e Antonio Corriga, a una vita avventurosa in giro per il mondo, che lo portò a scoprire il paese di Atzara come il luogo più degno di essere vissuto. A distanza di ottantacinque anni, quel piccolo borgo del Mandrolisai, patria e dimora di tanti artisti del Novecento, ricambia l’amore del valente pittore tedesco Richard Scheurlen dedicandogli una speciale mostra che, dal 24 luglio al 1 dicembre, esporrà alcune delle sue opere più significative nelle sale del Museo Antonio Ortiz, impreziosite dalla proiezione di un documentario che ripercorrere i passaggi di un’esistenza sorprendente. Tanto sorprendente da poter essere accostata alla trama di un film interpretato da suo nipote Ulrich Tukur, attore di fama internazionale e popolarissimo in Germania, che sarà ospite d’onore ad Atzara e tra i protagonisti del documentario dedicato a suo nonno.

L’esposizione “Richard Napoleon Scheurlen – l’uomo e l’artista” realizzata a cura di Sabina Corriga e Antonello Carboni, sarà inaugurata il 24 luglio alle 19 al Museo Ortiz, mentre alle 22 in Piazza San Giorgio sarà presentato al pubblico il documentarioIl pittore tedesco”, road-movie realizzato dalla sapiente regia di Antonello Carboni. È un lavoro di ricerca, biografico, che attraverso lo sguardo di Sabina permette di vivere in prima persona la progressione e gli esiti dell’indagine, nel piacere della scoperta di questo illustre sconosciuto.

Il 25 luglio a corollario dell’evento, in Piazza San Giorgio sarà proiettato il film “Seraphine”, premio Cesar per il miglior film 2009, diretto da Martin Provost e interpretato dallo stesso Ulrich Tukur, che sarà lieto di presenziare di scambiare due chiacchiere con il pubblico.

L’iniziativa è organizzata dall’Associazione culturale Antonio Corriga con il patrocinio e il sostegno del Comune di Atzara e della Comunità Montana Gennargentu-Mandrolisai.

Fu il pittore Filippo Figari nel 1936 a scoprire per caso, a Positano, le eccellenti doti artistiche di Scheurlen, nato a Stoccarda nel 1890, uomo di infiniti interessi e di profonda cultura e membro di un’importante famiglia nobile. Persona sempre generosa e disponibile ma dal carattere disciplinato, era stato comandante degli U-Boat della Marina durante la prima guerra mondiale.

Nelle sue grandi tele si legge la spontaneità dei movimenti, si scorgono figure immerse in un’atmosfera rarefatta, una emblematica luce del sole radente e poi quella mobilità che manca alle opere di Figari, sempre scenografiche e sottomesse al linguaggio accademico delle sue grandi decorazioni.

Instancabile viaggiatore e profondo conoscitore dei movimenti artistici europei, il pittore tedesco si fece convincere facilmente a visitare Atzara. Vi sarebbe rimasto per circa quindici anni, ospite della famiglia Demurtas, estasiato dalla bellezza dei paesaggi e rapito dalla luce del pomeriggio che caratterizza il centro Sardegna, paragonabile solo a quella che l’artista aveva osservato a Ceylon. Una luce che riteneva fondamentale per apprezzare al meglio la sua pittura.

Atzara era già residenza artistica dei pittori costumbristi spagnoli come Antonio Ortiz e Eduardo Chicharro, e di altri grandi come Giuseppe Biasi, Carmelo Floris, Stanis Dessy, Antonio Delitala e Filippo Figari.

In paese, un giovane Antonio Corriga che allora studiava all’Accademia di Sassari diretta da Figari, rimase impressionato dallo stile di Scheurlen, non celando di aver appreso più dalla tecnica del tedesco che in anni di scuola dai suoi maestri.

La mostra esporrà diverse opere presenti in Sardegna e numerose altre messe a disposizione dalla famiglia dell’autore, oltre a documenti originali dell’epoca e al suo epistolario. Grazie alla collaborazione con i discendenti è maturata anche l’idea di realizzare il documentario che, attraverso la partecipazione del nipote Ulrich, permetterà una risonanza mediatica internazionale diversamente irraggiungibile.