Il Cagnulari Chessa di Usini sul tetto del mondo: vince il “Best in show” al Decanter World Wine Awards 2022

USINI. Da un punto di vista organolettico ricorda la macchia mediterranea e gli aromi più esaltanti della terra di Sardegna. Al palato è morbido e avvolgente, la struttura è vigorosa e al contempo raffinata con sentori delicati di frutti rossi.

Il Cagnulari Isola dei Nuraghi IGT delle Cantine Chessa di Usini ha appena scalato il tetto del mondo conquistando il prestigioso “Best in show” alla XIX edizione del Decanter World Wine Awards: il massimo riconoscimento concesso dal marchio leader nel settore dei media del vino nel più importante concorso enologico a livello planetario.

Un risultato straordinario per l’IGT annata 2020, che spicca tra i cinquanta vini migliori in assoluto su un totale di 19mila in concorso, unico sardo tra gli otto vini italiani presenti assieme a etichette come Barolo, Brunello di Montalcino, Chianti e Amarone. Novantasette punti in totale collezionati dopo aver superato prima la Medaglia d’oro e poi quella di Platino.

Di colore rosso rubino intenso con toni persistenti di viola scuro, è ottenuto da uve cagnulari coltivate in purezza sulle colline assolate del Coros, un territorio generoso battuto dal maestrale a duecentocinquanta metri sul livello del mare. Molto apprezzato per la sua versatilità, è facilmente abbinabile sia ai piatti di pesce più delicati sia a carni rosse, salumi e formaggi.

«Credo sia stato premiato per le particolarità che tanto ricordano il nostro territorio – ha spiegato con soddisfazione Giovanna Chessa, titolare di una cantina che vanta oltre sessanta anni di storia nella produzione enologica –. Il fatto che venga dato lustro a un vitigno totalmente sconosciuto fuori dall’isola ci riempie di orgoglio. Data la sua complessità, occorre tanto impegno per ottenere risultati soddisfacenti. Noi ci abbiamo creduto molto e questo risultato ci ripaga davvero».

Coltivato per la maggior parte nel nord-ovest dell’isola e considerato tra i vitigni rari d’Italia, fino a pochi decenni fa il cagnulari era stato quasi abbandonato, ritenuto difficile da gestire sia sul campo che in cantina e utilizzato in prevalenza per tagli di altri vini.

«Basta distrarsi appena che si rischia di ottenere un prodotto mediocre – ha sottolineato Giovanna Chessa – ma seguendo tutta la filiera con responsabilità e passione, anche grazie alle nuove tecnologie, si riesce a produrre un’eccellenza ai massimi livelli straordinariamente raffinata, con sfumature piacevolissime capaci di esaltare qualsiasi abbinamento».

Il segreto sta quindi nel valorizzare la purezza dei vitigni tipici grazie a un equilibrato connubio tra i vecchi saperi e le tecniche più avanzate, senza trascurare le peculiarità ineguagliabili del terroir usinese: «Unico per le caratteristiche pedoclimatiche, il suo microclima e la particolare conformazione dei terreni che fanno crescere uve ricche di profumi e aromi non comuni».

Tanto che al DWWA le Cantine Chessa hanno brillato ulteriormente conquistando due medaglie d’argento con i vermentini DOC “C’era una volta” e “Mattariga”, e una medaglia di bronzo con il cannonau DOC “Gemmanera”.




Il designer Giovanni Murgia conquista New York: Silver Award all’etichetta vinicola “C’era una volta”

Dal MUSE Design Award un prestigioso riconoscimento internazionale all’agenzia Redfish di Sassari, premiata per il packaging del Vermentino DOC della Cantina Chessa di Usini

Giovanni Murgia, direttore creativo di Redfish

“C’era una volta” in Sardegna un piccolo gioiello enologico nato da un sogno, e un designer capace di raccontarne le più intriganti peculiarità in modo avvincente. E vincente: tanto da spingersi dall’altra parte del mondo per conquistare il Silver Award 2020 di New York.

Non è una fiaba, ma la storia dell’incontro tra il nuovo Vermentino DOC delle Cantine Chessa di Usini e l’agenzia Redfish Adv di Sassari diretta da Giovanni Murgia, autore del design dell’etichetta premiata negli States.

Il packaging del vino “C’era una volta”, battezzato come l’incipit di ogni favola, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento al concorso internazionale MUSE Design Award promosso dall’International Awards Associate (IAA) di New York, che premia i migliori designer e creativi in varie discipline con l’esigenza di coltivare e promuovere “muse” progettuali in grado di spingere l’evoluzione del design a un livello superiore

Ogni anno un panel di esperti internazionali composto da più di 130 professionisti altamente riconosciuti nel campo del design (direttori di agenzie, creativi, architetti ecc.) giudica oltre 15mila lavori provenienti da tutto il mondo, e sceglie i migliori attribuendo loro la statuetta MUSE: platino, oro e argento. Dall’architettura al design d’interni, dal graphic design alla moda, i concorrenti devono aver mostrato elevate capacità nell’osservare il paesaggio in cui viviamo e nel modellarlo per progettare un domani migliore.

Per la Redfish è un premio significativo (https://design.museaward.com/winner-info.php?id=1544)

che va ad ampliare ulteriormente una ricchissima collezione di riconoscimenti nazionali e internazionali. L’agenzia sarda con sede a Sassari si era aggiudicata già nella scorsa edizione il ROSE GOLD Award per le etichette dei vini Kannu Na’Um della Cantina Ogliastra.

Il lavoro del direttore creativo dell’agenzia e designer Giovanni Murgia ha incantato la giuria per la capacità di creare, attraverso l’illustrazione dell’etichetta realizzata dall’artista Sara Pilloni di Alghero, un mondo magico e onirico che trasporta chi la guarda all’interno di un viaggio suggestivo. Un packaging intrigante e accattivante che affascina e incuriosisce condensando, nello spazio di pochi centimetri quadrati, l’essenza di un prodotto e della sua storia.

«L’idea del concept del vino C’era Una Volta racconta – ha spiegato Murgia – nella semplicità dell’iperbole favolistica la storia della nascita di questo vino e quella di chi lo ha prodotto. Lo stile scelto è volutamente favolistico, un po’ per dare un tocco magico ad un vino che si discosta molto dallo stile classico degli altri prodotti dell’azienda, ma anche per sottolineare la sua natura altamente espressiva e onirica. Un vino nato da un sogno, che diventa desiderio e, quindi, prodotto”.

Molto soddisfatta anche Giovanna Chessa, titolare delle Cantine Chessa di Usini, che vede riconosciuto il suo coraggio nello sposare questo progetto creativo per il suo vino. Una scelta che premia l’azienda dentro e fuori dalla bottiglia e che dimostra come anche il design può essere un valido ambasciatore del vino sardo nel mondo.




Augusto Fois, coordinatore Fortza paris a usini

Continua incessante l’allargamento della struttura “politica” del partito del Generale Scalas Fortza Paris. Con nomina diretta, del vicepresidente Antonio Cardin, è stato nominato coordinatore della città di Usini Augusto Fois. Laureato in Giurisprudenza, esperto di tematiche ambientali ha lavorato per anni come funzionario direttivo all’ESAF e poi con Abbanoa…attualmente lavora presso l’Aspal. Sempre impegnato in politica in partiti e movimenti sardisti, autonomisti, indipendentisti ed identitari, ha abbracciato il progetto di una autonomia sarda finalmente applicata, rinnovata e adeguata ai nostri tempi auspicabile ed ottenibile solo con un confronto leale ma serrato con lo stato italiano. A lui e a tutto il suo staff i migliori auguri.
Fortza Paris
Antonio Cardin