La recente frenata sul superbonus non dovrebbe causare una variazione significativa delle condizioni di mercato immobiliare, in quanto le banche avevano già impegnato la loro tax capacity. Il blocco delle cessioni riguarda solo gli interventi futuri, mentre nei prossimi mesi potrebbe aprirsi un dibattito serio sulla riforma dei bonus fiscali e sulla possibilità di utilizzare gli strumenti dello sconto in fattura e della cessione del credito.
Per i soggetti che hanno depositato il titolo abilitativo entro il 16 febbraio, nulla cambia e potranno esercitare l’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura. Tuttavia, per chi non ha ancora presentato la Cilas, non ci sarà la possibilità di cedere il credito. Chi non ha depositato il titolo abilitativo entro il 16 febbraio, potrà detrarre le spese sostenute per l’intervento ma non optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.
Per quanto riguarda le banche, la limitazione della responsabilità in solido ai casi di dolo o colpa grave era già presente prima della pubblicazione del Decreto Legge. In ogni caso, la legge non protegge dai sequestri dei crediti da parte dell’autorità giudiziaria in caso di frode. Solo le banche che hanno potenziato i loro sistemi di controllo integrativi rispetto a quanto previsto dalla norma e dall’Agenzia delle Entrate, finalizzati alla verifica della realizzazione delle opere edilizie, non corrono il rischio di un sequestro impeditivo.
È difficile ipotizzare un calo dei prezzi delle materie prime nel breve termine, e quindi è probabile che i costi dei lavori rimangano alti. Tuttavia, restano validi tutti i bonus presenti ad oggi, con la differenza che non si potrà optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito. In particolare, resta il bonus ristrutturazioni del 50% per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, per un importo fino a 96mila euro di spesa per ogni immobile, da detrarre in dichiarazione Irpef in 10 anni. In alternativa, fino al 31 Dicembre 2024 si potrà usufruire della cessione del credito o dello sconto in fattura. Confermato anche l’ecobonus e il bonus facciate con sconti che oscillano dal 50% sino all’85% e con tetti di spesa diversi in base alla tipologia di intervento. Chi deve ristrutturare casa potrà anche utilizzare il bonus mobili ed elettrodomestici. Resta infine in vigore fino al 2024 il bonus verde.
la redazione



