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Le Fiamme gialle della Tenenza di Sarroch, negli ultimi giorni, hanno concluso un’attività in materia di contrasto al gioco illegale nei confronti di un esercizio pubblico operante in Capoterra.

Il target selezionato è stato individuato a seguito di un’analisi delle informazioni presenti nelle banche dati in uso alla Guardia di Finanza, incrociate con le informazioni acquisite durante le quotidiane attività di controllo economico del territorio.

Il controllo si è sostanziato sul riscontro del possesso delle autorizzazioni all’installazione degli apparecchi da gioco e intrattenimento e sul loro corretto utilizzo rilasciate dall’Autorità di Pubblica Sicurezza e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato.

Al termine delle operazioni i Finanzieri hanno proceduto alla denuncia a piede libero del titolare dell’esercizio pubblico per i reati di esercizio del gioco d’azzardo e truffa in quanto all’interno del locale sono stati rinvenuti 3 videopoker non collegati alla rete telematica dell’Amministrazione dei Monopoli di Stato, riproducenti giochi d’azzardo vietati.

Per quest’ultima violazione è stata inoltre contestata la violazione dell’articolo 110 del Testo Unico sulle Leggi di Pubblica Sicurezza che prevede l’irrogazione della sanzione amministrativa da 1.000 a 6.000 euro per ciascun apparecchio non conforme.

Nell’occasione sono stati sequestrati i tre congegni irregolari e la somma di 1.631 euro rinvenuta all’interno dei videogiochi.

Nell’ambito dello stesso servizio, all’atto dell’intervento, le Fiamme Gialle hanno altresì provveduto a controllare anche il corretto adempimento delle disposizioni in materia di assunzioni, verificando la posizione delle due lavoratrici identificate all’interno del locale intente a prestare la loro attività di bariste.

L’incrocio e l’esame delle informazioni acquisite presso l’attività commerciale con le risultanze emerse dalla consultazione delle banche dati dell’Ispettorato territoriale del Lavoro e degli Enti previdenziali ha consentito di rilevare che le lavoratrici figuravano prive di qualsiasi regolarizzazione formale del rapporto di impiego, sia sotto il profilo contributivo che assicurativo, circostanza questa che, oltre a costituire illecito amministrativo, non assicura ai lavoratori alcuna forma di tutela ed assistenza in caso, ad esempio, di infortunio.

Il responsabile dell’attività commerciale è stato quindi diffidato a regolarizzare il personale dipendente trovato privo di contrattualizzazione ed è stato altresì destinatario di una sanzione amministrativa da 1.800 a 10.800 euro per ogni lavoratrice in nero.

Nello specifico settore del contrasto al lavoro nero ed irregolare, dall’inizio dell’anno, sono 32 i lavoratori in nero scoperti dalla Guardia di Finanza e 2 quelli irregolari.