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GRANDE SUCCESSO PER LA PARTECIPATA ASSEMBLEA DELL’ASSOCIAZIONE TRA CONFRONTO E PROPOSTE 

Nuove prospettive, progetti ambiziosi e un impegno concreto per rilanciare il comparto bovino. È quanto emerso dall’assemblea organizzata da Coldiretti Nuoro Ogliastra, che ha richiamato a Nuoro, presso la Cooperativa Sociale Lariso in località Prato Sardo, oltre 150 allevatori delle razze Limousine e Charolaise. Un appuntamento strategico che ha posto le basi per affrontare con unità e visione le sfide di un settore fondamentale per l’economia dell’isola e che ha unito aziende di settore alla federazione rappresentata dai suoi vertici provinciali e da tutti i segretari di zona riuniti nella giornata di confronto.

NUOVO CONTRATTO FILIERA. Tra le principali novità discusse durante l’assemblea, spicca la presentazione del nuovo contratto di filiera sottoscritto dalla Confederazione Nazionale Coldiretti con Inalca, per una Filiera Bovina 100% nati ed allevati in Italia. Un progetto ambizioso e strategico che mira a valorizzare le carni di qualità e il made in Italy, promuovendo la produzione di ristalli nazionali di razze come Limousine e Charolaise, iscritte al Libro Genealogico, e dei loro incroci. 

“Questo percorso – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra, Leonardo Salis – nasce originariamente per sostenere e valorizzare le aree interne del Sud, storicamente vocate all’allevamento estensivo della linea vacca-vitello. Dal 2025, tuttavia, sarà esteso a tutto il territorio nazionale, offrendo nuove opportunità anche per i nostri allevatori sardi. L’obiettivo è migliorare il patrimonio bovino italiano, incrementando la produzione di carni di alta qualità e riducendo la dipendenza dalle importazioni estere. Questo rappresenta una svolta significativa per il settore, spesso dimenticato, ma cruciale per l’economia dell’isola”.

OBIETIVI AMBIZIOSI. Il progetto punta a consolidare la competitività delle aziende, assicurando una giusta remunerazione dei prodotti e aumentando la quota di mercato di carni 100% italiane. “Vogliamo garantire una stabile collocazione sul mercato dei vitelli da ristallo, migliorando la competitività del prodotto – ha aggiunto il direttore della Federazione, Alessandro Serra – e promuovendo un processo di valorizzazione che, a breve, coinvolgerà anche le razze bovine autoctone. Questo sarà un passo decisivo per l’aggregazione e la valorizzazione del prodotto, fondamentali per assicurare agli allevatori un reddito adeguato e sostenibile”.

SETTORE TRAINANTE. L’incontro è stato anche l’occasione per ribadire l’importanza del settore bovino per l’economia sarda, spesso messo in secondo piano. “Il comparto bovino non è solo un pilastro dell’agricoltura sarda, ma anche un elemento identitario che merita di essere tutelato e valorizzato – conclude Coldiretti Nuoro-Ogliastra – assemblee come questa sono indispensabili per affrontare insieme le sfide del presente e del futuro, con una visione che guardi allo sviluppo sostenibile e alla valorizzazione delle eccellenze territoriali”. Il grande apprezzamento da parte della base sociale partecipante ha testimoniato l’efficacia 

  1. Perché quest’assemblea è stata considerata così importante?
    L’assemblea ha riunito oltre 150 allevatori delle razze Limousine e Charolaise, i vertici provinciali di Coldiretti e tutti i segretari di zona. È stata un momento strategico per definire nuove linee di sviluppo del comparto bovino, affrontare le sfide dell’economia locale e rilanciare un settore fondamentale per l’isola.
  2. Quali sono le principali novità emerse?
    Una delle principali novità è stata la presentazione del nuovo contratto di filiera sottoscritto a livello nazionale da Coldiretti con Inalca, finalizzato a creare una Filiera Bovina 100% italiana, dalla nascita all’allevamento. L’accordo punta a valorizzare le carni di qualità e a ridurre la dipendenza dalle importazioni estere.
  3. In che modo questo progetto coinvolgerà la Sardegna?
    Dal 2025 il nuovo contratto di filiera si estenderà all’intero territorio nazionale, coinvolgendo anche gli allevatori sardi. Questo offrirà nuove opportunità per le aziende locali, incrementando la produzione di carni pregiate e generando migliori prospettive economiche per l’intero comparto.
  4. Quali razze bovine saranno valorizzate?
    Il progetto si concentra su razze come Limousine e Charolaise, iscritte al Libro Genealogico, e i loro incroci. Inoltre, in futuro, si prevedono azioni per valorizzare anche le razze bovine autoctone dell’isola.
  5. Quali sono gli obiettivi ambiziosi del contratto di filiera?
    L’obiettivo è consolidare la competitività delle aziende, garantire una giusta remunerazione dei prodotti, aumentare la quota di mercato di carni 100% italiane, migliorare la collocazione sul mercato dei vitelli da ristallo e promuovere l’aggregazione dei produttori.
  6. Perché il settore bovino è così importante per la Sardegna?
    Il comparto bovino è un pilastro dell’agricoltura sarda e parte integrante dell’identità economica e culturale dell’isola. Un rilancio di questo settore significa tutelare un patrimonio locale e sostenere l’economia rurale, spesso trascurata ma cruciale per la coesione dei territori interni.
  7. Qual è stato il riscontro degli allevatori presenti?
    L’ampia partecipazione e il grande apprezzamento da parte degli allevatori testimoniano l’interesse e la fiducia verso le nuove proposte. Assemblee come questa permettono un confronto diretto tra base sociale, dirigenti e tecnici, favorendo scelte condivise e strategie più efficaci per il futuro del settore.