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Onifestival mostra sabato la sua anima internazionale, meticcia e incline alla contaminazione. Torna a Oniferi, dopo le due date del 3 e 4 dicembre, che hanno coinciso con gli appuntamenti in paese di Cortes apertas, con un’ultima data il festival musicale organizzato dall’associazione San Gavino e dall’amministrazione comunale.
Dopo aver abbondantemente esplorato il variegato mondo del canto a tenore e del canto in re, due espressioni artistiche e culturali identitarie dell’isola che fortunatamente possono ancora contare su un numero importante di interpreti e di appassionati, ora l’appuntamento è con il gruppo siciliano degli Unavantaluna (18 e 30, chiesa di San Gavino).
Si tratta di una formazione che abbina repertori tradizionali a suoni contemporanei.
E’ un ensemble di musicisti uniti dalle comuni origini siciliane e dalla passione per le arti e le tradizioni popolari della loro terra. Nel progetto è forte la necessità di unire il passato con il presente attraverso la ricerca di un possibile equilibrio fra tradizione ed innovazione musicale. Per questo alle tarantelle, contraddanze e canti della tradizione marinara, si affiancano composizioni originali eseguite nello stile tradizionale. Unavantaluna nasce nel 2004 ad opera di Carmelo Cacciola, Luca Centamore, Pietro Cernuto e Francesco Salvadore.
Nel corso degli anni Unavantaluna si è esibito in Italia ed all’estero toccando 4 continenti, dalla Germania alla Francia, dalla Tunisia alla Svizzera, avendo l’onore di calcare a Taiwan il palcoscenico del Teatro Nazionale di Taipei nel 2016. Il 13 novembre 2016 il gruppo si è esibito alla Cappella Paolina del Quirinale in Roma alla presenza del Presidente della Repubblica. Nel mese di aprile del 2018, di concerto con il Coordinamento delle Associazioni Siciliane del Nuovo Galles del Sud e il Patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura e del Consolato Generale di Sydney, Unavantaluna è stato in Australia per un tour diconcerti nelle principali città. Nel 2013 con il brano ISULI, Unavantaluna ha vinto il Premio Andrea Parodi, il più significativo riconoscimento italiano dedicato alla World-Music. Canzoni in siciliano e voci possenti, strumenti musicali arcaici e storie millenarie, arrangiamenti e nuove sonorità. Unavantaluna è un gruppo di sicuro impatto che diviene addirittura trascinante nella propria dimensione più consona, quella dal vivo. A Oniferi sabato si potranno ascoltare Pietro Cernuto – voce, ciaramedda a paro, friscaletto, percussioni
Francesco Salvadore – voce, percussioni; Carmelo Cacciola – voce, lauto cretese; Luca Centamore – chitarre; Arnaldo Vacca – tamburi a cornice.
Onifestival, con l’appuntamento di sabato si conferma un evento che aveva e ha fin dalla sua primogenitura dei punti fermi: avere ben salde le radici sulla musica tradizionale e sul canto a tenore in particolare, ma accogliere allo stesso tempo espressioni artistiche di altri contesti nazionali ed internazionali.
Onifestival è stato ideato dall’associazione culturale San Gavino di Oniferi, costituita nel 2001, è impegnata ormai da molti anni nella pratica e nella diffusione del canto “a tenore”, con la finalità di valorizzare il patrimonio musicale, letterario e linguistico della Sardegna.
Fanno parte del gruppo i fratelli Francesco, Giovanni e Carmelo Pirisi, rispettivamente boche, contra e mesu boche, più il bassu Giuseppe Brau) ha da sempre privilegiato nello svolgimento della sua attività l’impegno e le proposte nelle quali – anche nella partecipazione a manifestazioni di livello internazionale (Università di Taipei, Parigi, Valladolid, Roma, Conservatorio di Lione, Istituto Italiano di cultura di Los Angeles, Convegno e concerto su Pietro Sassu, Sassari) – attraverso l’espressione del canto si evidenziasse tutta la ricchezza della poesia, della letteratura e della lingua per l’affermazione di quella identità sarda minacciata e indebolita da modelli socio-culturali che tendono a soffocarne la peculiarità e la bellezza.
A Parigi, in occasione della classificazione del canto a tenore quale patrimonio intangibile dell’umanità, ha rappresentato il canto a tenore esibendosi davanti alla Commissione Unesco e partecipando ai gruppi tematici che hanno portato l’assegnazione del prestigioso riconoscimento.

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