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SASSARI. Anche la lingua sassarese avrà una normativa ortografica standard riconosciuta a livello istituzionale dalla Regione Autonoma della Sardegna. È una svolta storica per la scrittura del sassarese, che arriva a sedici anni dalla standardizzazione del sardo (scritto) voluta dalla Giunta regionale, nel 2006, con la nascita della Limba Sarda Comuna (Lsc).

A realizzare l’importante progetto, presentato dal Comune di Sassari nell’ambito del bando promosso dalla RAS e finanziato attraverso i fondi della Legge 22 del 2018, sarà l’Istituto Camillo Bellieni di Sassari, che da oltre trent’anni si occupa di attività di promozione e valorizzazione della lingua e della cultura sarda. Il Comune di Sassari ha individuato il progetto dell’Is.Be a seguito di una manifestazione d’interesse rivolta a soggetti operanti nel settore della tutela e della valorizzazione della lingua sarda.

L’Istituto Bellieni ha già organizzato un gruppo di lavoro formato da alcuni tra i massimi esperti del settore, e ha coinvolto docenti e linguisti quali Mario Lucio Marras (specialista lingua sassarese), Michele Pinna (supervisione attività progettuali), Maria Doloretta Lai (organizzatrice culturale) e Maurizio Virdis (linguista), con l’obiettivo di concludere il progetto entro il mese di ottobre 2022.

Da un lato saranno analizzati i testi letterari e dall’altro gli usi consolidati del parlato, senza trascurare altre forme di produzione linguistica che trovano espressione nel teatro, nelle gobbule, i modi di dire e le canzoni della tradizione folklorica.

Tra le fonti più importanti, modello di riferimento saranno gli scritti di Pompeo Calvia, Salvator Ruiu, Cesarino Mastino e Gildo Motroni, mentre saranno presi in esame i dizionari di Giosuè Muzzo, Giampaolo Bazzoni e Vito Lanza, oltre alle grammatiche che hanno già costituito il patrimonio del sassarese orientato verso la scrittura. Utilissima in tal senso sarà la grammatica di Giampaolo Bazzoni e la sua raccolta dei modi di dire intitolata “Pà modu di dì”.

Lo standard ortografico isolato dovrà quindi avere caratteristiche di economicità, funzionalità e razionalità fonetica. “In un’apposita tabella verrà scandito il repertorio grafematico che si ritiene più consono – ha spiegato Michele Pinna, direttore scientifico Is.Be –per rappresentare i suoni distintivi della lingua sia dal punto di vista grafico sia da un punto di vista fonematico, quindi sia la pronuncia dei suoni sia la rappresentazione grafica in base alle norme sancite dall’alfabeto fonetico internazionale. Contestualmente si costituirà un corredo di convenzioni ortografiche e regole di pronuncia dotato di un ampio spettro esemplificativo, valido nel territorio sassarese sia da un punto di vista geografico che semantico”.

L’intero impianto, ispirato alle logiche linguistiche moderne, terrà conto sia della linguistica de Saussuriana sia degli usi pragmatici della lingua. Altro punto di riferimento saranno la logica e la metodologia già sperimentate nella Limba Sarda Comuna (Lsc), unitamente all’esperienza linguistica portata avanti in tutti questi anni negli sportelli linguistici comunali e nelle attività didattiche finalizzate all’insegnamento della lingua sarda. L’iniziativa è inserita all’interno di un più ampio progetto che prevede la standardizzazione ortografica di altre lingue alloglotte presenti in Sardegna, nello specifico il tabarchino e il gallurese.

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