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Enti locali, manca il numero legale: rinviato a mercoledì 13 gennaio l’esame della proposta di legge di modifica della legge n.2 del 2016

 

Cagliari, 9 gennaio 2019 – Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha aperto i lavori della 343^ seduta della Legislatura e dopo le formalità di rito ha concesso la parola al capogruppo di Art.1-Sdp, Daniele Cocco, per la prosecuzione della discussione generale sulla proposta di legge n. 405 in materia di riordino delle autonomie locali e che prevede la costituzione della provincia del Nordest (ex Gallura). L’esponente della maggioranza ha ricordato l’impegno assunto con gli amministratori galluresi per l’approvazione del provvedimento per il varo dell’ente intermedio ed ha invitato i colleghi a fare altrettanto richiamando il “valore della parola data e la dignità del Consiglio”.

Il capogruppo del Pds, Gianfranco Congiu, ha parlato di “dibattito surreale” ed ha rimarcato la correttezza e la completezza dell’iter della proposta di legge per l’istituzione della provincia del Nord Est. A giudizio dell’esponente della maggioranza le altre proposte contenute nei diversi emendamenti presentati “sviliscono le ragioni e le legittime aspirazioni dei territori” e meritano “approfondimenti e valutazioni adeguate”. Congiu ha anche riconosciuto l’esigenza di una profonda modifica se non anche dell’abrogazione della legge regionale n. 2 («va riscritta all’interno di un adeguato quadro politico») ed ha dichiarato contrarietà a qualunque iniziativa tesa a “stringere la tenaglia dei due poli maggiormente urbanizzati dell’isola sulla Sardegna centrale”.

La capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha definito un “pasticcio” il riordino degli enti locali fatto sia a livello nazionale che regionale dal centrosinistra e si è detta pronta ad ascoltare le differenti esigenze dei diversi territori della Sardegna. «Ma – ha precisato l’esponente della minoranza – va riconosciuta alla provincia Gallura – Monte Acuto – La Maddalena  un diversa attenzione, sia per il ruolo trainante del Nordest e sia perché la proposta di legge per l’istituzione della provincia ha concluso il suo iter ed è pronta per l’approvazione».

L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, non ha nascosto la difficoltà nell’intervenire a nome di un organo collegiale, come è la Giunta regionale, su un argomento così controverso, all’interno di un quadro costituzionale mutato all’indomani del referendum del 2016. «La legge regionale n.2 per il riordino degli Enti Locali – è stata scritta e approvata pensando che le province sarebbero state abrogate ma la vittoria del no alla riforma costituzionale impone una ridefinizione dell’organizzazione delle autonomie locali». «Non servono nuovi carrozzoni – ha precisato il vice presidente della Regione – ma è evidente l’esigenza di dare vita a organismi intermedi, costituzionalmente riconosciuti, e in grado di assolvere i compiti propri delle strategie di programmazione territoriale».

L’assessore ha quindi espresso parere favorevole per la proposta di legge che prevede esplicitamente l’istituzione della provincia del Nordest («ha concluso il suo iter ed origina da un’ampia mobilitazione del territorio») e pur riconoscendo la legittimità delle proposte emendative presentate al testo varato dalla commissione ha invitato l’Aula ad una riflessione circa l’opportunità di ridisegnare gli assetti istituzionali senza adeguati approfondimenti. «La Giunta – ha concluso Paci – non esprimerà parere su tutti gli emendamenti presentati e lascerà al dibattito politico la scelta sulle correzioni più opportune ricordando che la soluzione del “dare tutto a tutti” non è quella ottimale». Il presidente del Consiglio ha quindi sospeso i lavori. (A.M.)

Alla ripresa dei lavori, dopo un interruzione di oltre un’ora, ha preso la parola l’on. Francesco Agus (Misto) per dichiarazione di voto sul passaggio agli articoli. “L’idea che si possano fare leggi di questo tipo a colpi di emendamenti e in un clima come quello di oggi, è lontano da quello che ho sempre sostenuto. Si rifletta tutti – ha affermato – sulla possibilità di approvare il testo così come è stato licenziato dalla commissione e come è stato approvato dal Cal, oppure di portare gli emendamenti in commissione e consentire un’istruttoria seria”. L’on. Agus ha evidenziato poi le assenze tra i banchi della maggioranza e ha annunciato di non essere disponibile a giochi di maggioranza o di maggioranze trasversali.

Il consigliere Luca Pizzuto ( Art.1-SDP) ha evidenziato che non è un clima in cui discutere una legge come quella oggi all’esame dell’aula. La proposta dell’esponente della maggioranza è stata di riportare il testo in commissione per l’esame degli emendamenti e, entro mercoledì, riportarlo in aula, visto che è una legge per tutta la Sardegna. “Ci metto la faccia e sono una persona che mantiene la parola”.

E’ poi intervenuto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che ha affermato: “Riforme così importanti non si fanno al’ultimo momento”, pur comprendendo che la Gallura ha una aspirazione comprensibile e condivisibile. Il presidente ha poi ricordato che “normalmente quando un territorio fa un passo in una direzione apre la strada anche agli altri”, quindi se l’aula decidesse di votare oggi a favore della provincia del Nord Est non toglierebbe opportunità agli altri territori. Il presidente Pigliaru si è detto infine d’accordo con quanto detto dal presidente Agus, ci sono solo due possibilità: votarla così come portata oggi in aula o ritornare in commissione per l’esame degli emendamenti.

L’on. Giuseppe Fasolino (FI) ha affermato che: “Prima di essere consiglieri regionali e politici dobbiamo essere uomini e avere il coraggio delle nostre azione e non nascondendoci dietro una tenda”. Il consigliere ha espresso apprezzamento per l’atteggiamento tenuto in questa situazione dal presidente Pigliaru.

Per l’on. Fasolino c’è una sola strada: va votata la proposta di legge come esitata dalla commissione e dal Cal.

L’on. Marco Tedde (FI) ha affermato che “c’è una parte della maggioranza che vuole impedire a quest’aula di discutere del futuro di territori che aspettano risposte”. Per il consigliere “questa maggioranza sta dando il peggio di sé” e ha aggiunto“noi vogliamo andare avanti e votare questa legge. Noi chiediamo che non si faccia mancare il numero legale, votate, metteteci la faccia e fateci capire come la pensate”.

L’on. Giorgio Oppi (capogruppo Udc), in apertura si è lamentato del ritardo di due ore prima di riprendere l’esame del testo. “Questa legge è stata approvata dalla maggioranza, all’unanimità dal Cal e nessuno vieta che si ritirino gli emendamenti. Il problema è dobbiamo andare avanti oppure no? Bisogna essere corretti e dire quale linea si vuole seguire”. Oppi ha evidenziato che una parte della maggioranza ha lasciato l’aula e ha dato l’idea ai sindaci che non si volesse andare avanti con questa legge. “Io invito il presidente ad andare avanti così che tutti si prendano le proprie responsabilità”.

L’on. Daniele Cocco (capogruppo Art.1- SDP) si è detto d’accordo con quanto affermato dal presidente Pigliaru. “Sono del parere che il testo che è arrivato possa essere votato e invito tutti i colleghi di maggioranza e opposizione a ritirate gli emendamenti, a tornare in aula e proseguire i lavori”. E sull’ipotesi di tornare in commissione solo per integrare il testo ma con garanzie di esitare la proposta di legge. “Io ho assunto un impegno personale e del gruppo e mantengo l’impegno preso. Io rimango in aula”.

L’on. Antonio Solinas (PD) ha affermato di intervenire come consigliere regionale di tutta la Sardegna e ha affermato che si tratta di un riconoscimento dovuto alla Gallura, però si tratta di mettere mano a un settore che riguarda una modifica strutturale degli enti locali. Il consigliere ha ritenuto la proposta fatta dal collega Pizzuto di buon senso, in modo da dare il tempo alla commissione di esaminare gli emendamenti e riportare in aula il testo mercoledì prossimo.

L’on. Giovanni Satta (Psd’Az-La Base) ha criticato chi oggi ha abbandonato l’aula: “Dov’erano in questo anno e mezzo?” e ha aggiunto: “Penso sia fondamentale andare avanti senza se e senza ma”, dicendosi d’accordo con l’analisi fatta dal presidente Pigliaru.  “E’ una riforma per la Gallura, non contro il Sulcis, l’Ogliastra o il Medio Campidano”.

L’on. Pierfranco Zanchetta (capogruppo dei Cristiano popolari socialisti) ha affermato: “Rimango in aula non solo per salvaguardare gli interessi del territorio ma anche per non mortificare il mio ruolo di consigliere regionale”. E ha aggiunto che non ci si può sottrarre all’approvazione del provvedimento, quindi istituire la provincia del Nord Est, e che debbano essere ritirati tutti gli emendamenti.

Il consigliere del Pd, Giuseppe Meloni,  ha chiesto che venga portata in votazione la proposta di legge come è stata esitata dalla commissione. “Perché questi emendamenti sono arrivati solo adesso? Forse perché qualcuno si vuole pulire la coscienza?”. Per Meloni si tratta di una proposta di legge bipartisan che aveva l’appoggio sia della maggioranza sia dell’opposizione.

Il capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha annunciato il voto favorevole di Forza Italia al passaggio agli articoli. L’esponente dell’opposizione ha sottolineato che la proposta di legge ha seguito un iter completo, che non ci sono vizi di forma che ne precludano l’approvazione.

L’on. Annamaria Busia (Misto) ha affermato: “Ero presente quando è stato preso un impegno. Dobbiamo ricordarci che siamo uomini e donne, consiglieri e consigliere che rappresentano una intera regione. Non possiamo svilire il lavoro di questo Consiglio regionale”. E ha aggiunto: “Non comprendo questa bulimia emendativa che si è scatenata in questa e in altre occasioni” oltre allo “scatenarsi di territori gli uni contro gli altri”. Si tratta, ha proseguito, di “una legge che ha avuto un iter importante e non deve essere vittima di volontà che si manifestano all’ultimo momento. Sono favorevole a proseguire”.

Il presidente Ganau ha respinto la richiesta di rimandare il testo in commissione dell’on. Pizzuto perché deve essere richiesta da cinque consiglieri o da un capogruppo. Il presidente ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato con 31 voti favorevoli.

E’ intervenuto Franco Sabatini (Pd) e ha chiesto che gli emendamenti vengano vagliati con attenzione e ha chiesto che l’aula venga sospesa e che si riporti il testo in commissione. “Gli emendamenti pongono dei problemi così profondi e importanti che non è pensabile che non si provveda a un rinvio in commissione”, ha affermato.

La richiesta è stata ritenuta ammissibile perché supportata da altri quattro consiglieri. Prima di metterla in votazione è intervenuto l’on. Michele Cossa (Riformatori sardi) per chiedere spiegazioni sull’inammissibilità degli emendamenti sul titolo della legge. L’on. Agus è, nuovamente intervenuto, per esortare i colleghi a ritirare gli emendamenti, dichiarando di sentirsi vincolato al voto dato in commissione. “Credo che la maggioranza non possa venir meno alla sua responsabilità”.

Per l’on. Pizzuto “è scorretto dire che è una legge che riguarda un solo territorio, mentre si occupa del riassetto territoriale della Sardegna”. E ha aggiunto: “Se questa diventa una legge che riguarda un solo territorio allora non si offrono le opportunità a tutte le altre aree della Sardegna”. Per l’on. Pizzuto è normale ed è previsto che si possano presentare emendamenti, c’è bisogno però di una sintesi per portare a casa un risultato per tutti i territori. Il consigliere ha ribadito la richiesta che sia “una legge per tutti e non faccia torti a nessuno”.

L’on. Rossella Pinna (Pd) ha detto di essere “d’accordo a riportare l’esame degli emendamenti in commissione. Io ho presentato diversi emendamenti non per ostruzionismo e non per fare un torto alla Gallura”. L’esponente della maggioranza ha affermato di d’accordo che la Gallura abbia quello che merita, ossia di autodeterminare il proprio territorio, ma per l’on. Pinna il titolo della legge non è corretto: “Non è un ‘integrazione a un articolo della Legge 2, ma una parziale modifica. Ora affermare che si tratta di una integrazione è una sottigliezza che sottende la volontà di far passare una modifica complessiva che riguarda tutta la Sardegna come una integrazione a un articolo”.

Il presidente Ganau ha messo in votazione la richiesta di rimandare in commissione la proposta di legge per esaminare gli emendamenti che è stata respinta dall’Aula. (Eln)

Successivamente il presidente ha invitato il relatore e la Giunta ad esprimere il parere sugli emendamenti: Il relatore Giuseppe Meloni (Pd) ha espresso parere contrario su tutti gli emendamenti mentre, per la Giunta, il vice presidente Raffaele Paci ha annunciato la decisione di rimettersi all’Aula.

E’iniziato quindi il dibattito sull’art.1 e sugli emendamenti.

Il consigliere del Pd Franco Sabatini ha definito il titolo della legge «molto discutibile perché intervenire sulle Province significa intervenire sulla legge istitutiva, invece questa legge istituisce una sola Provincia senza tenere conto delle condizioni in cui versano le altre, per esempio il Sarrabus ha come capoluogo Carbonia pur essendo distante più di 200 chilometri, non ha nessuna relazione col Sulcis ed oltre alla difficoltà per i cittadini non c’è alcuna omogeneità: ecco perché occorre rivedere complessivamente l’organizzazione amministrativa della Regione anzichè lasciar fuori molti territori da ogni progetto di riforma».

Il consigliere di Art.1-Sdp Luca Pizzuto si è detto «favorevole alla Gallura ma se si approvasse la legge così com’è si consumerebbe una profonda ingiustizia contro tutti gli altri territori, per cui ribadisco l’invito tutti ad un maggiore senso di responsabilità anche perché a termini di regolamento il Consiglio può lavorare fino all’ultimo giorno utile per fare una legge utile a tutta la Sardegna».

Il consigliere del Pd Luigi Lotto ha espresso dispiacere per il nervosismo della minoranza, lo sono anche io, ha affermato, «e vorrei dire che poco fa sono uscito utilizzando uno strumento del regolamento, come è accaduto in questa e nelle precedenti legislature ed inoltre annuncio che se non approvo il provvedimento farò in modo che non vada avanti, perché sono convinto che si debbano ascoltare tutti i Sindaci della Sardegna e non solo quelli di un territorio». Ribadisco perciò, ha continuato, «il mio appello non per affossare la legge ma per prenderci qualche giorno di tempo per trovare una soluzione condivisa in modo da spiegare i cambiamenti intervenuti dopo il voto sul referendum costituzionale: la linea secondo la quale oggi si può fare una nuova Provincia e domani si vedrà in base ai rapporti di forza non la condivido».

La consigliera Rossella Pinna, anch’essa del Pd, ha sostenuto che «è sbagliato non far tornare la legge in commissione forse anche sulla spinta di voler andare nei territori a fare campagna elettorale». La Gallura è un territorio ricco con indicatori economici tutti positivi compreso l’aumento demografico, ha aggiunto, «io invece provengo da uno dei territori più poveri d’Italia e chi ha di più dovrebbe mostrare maggiore generosità, almeno la stessa mostrata dal Medio Campidano quando con i suoi consiglieri ha approvato il Mater Olbia». Oggi al contrario, ha concluso, «si vuole portare a casa un risultato senza dare ad altri nemmeno una possibilità e dispiace che questa linea sia stata appoggiata anche dal relatore, mio collega di gruppo che peraltro stimo».

Il consigliere di Art.1-Sdp Eugenio Lai ha definito «un errore il braccio di ferro in corso all’interno del Consiglio, perché la discussione non deve concludersi con la spartizione dei torti e delle ragioni dato che tutti hanno commesso errori; dal centro destra con un referendum senza soluzioni al centro sinistra con la legge di riforma delle autonomie, oggi totalmente superata perché ha detto che le Province devono esistere». Ora però, ha concluso, «bisogna dare spazio al buon senso dando ascolto a tutti i territori della Sardegna ed il relatore ha sbagliato a dichiararsi contrario a tutti gli emendamenti, anche per questo non bisogna smettere di lavorare ad una soluzione condivisa»

Il consigliere Francesco Agus (Campo progressista) ha contestato in apertura l’equazione secondo la quale «all’aumento degli Enti locali corrisponde un aumento dello sviluppo economico, abbiamo già vissuto quella stagione e ne paghiamo ancora gli errori, fermo restando che la maggioranza deve fare la maggioranza e consentire l’approvazione delle leggi mentre l’opposizione fra un altro mestiere». I colleghi Sabatini e Pinna, ha proseguito, «hanno fatto discorsi meritevoli di grande attenzione anche se non credo possano essere risolti con l’istituzione di una Provincia pur ammettendo che, a suo tempo, forse la presenza degli enti intermedi in certi territori aveva garantito quantomeno una quota di spesa pubblica, cosa che oggi è del tutto inimmaginabile». In conclusione, ha detto Agus, «ritengo che alcuni emendamenti siano da ritirare o riportare in commissione ma non si può continuare a lavorare con una opposizione che ha l’appoggio esterno della maggioranza, a questa operazione non sono disponibile».

Successivamente l’Aula ha respinto gli emendamenti n.61 e 60, con una “coda” di dibattito nel quale hanno preso la parola numerosi consiglieri: Sabatini (Pd), Pizzuto (Art.1-Sdp), Lotto, Collu e Pinna (Pd), Lai (Art.1-Sdp), Fasolino e Alessandra Zedda (FI). Gli esponenti della maggioranza hanno insistito negli appelli alla ricerca di una soluzione positiva ribadendo la necessità di allargare il discorso della riforma ad altri territori, mentre l’opposizione ha accusato la maggioranza di fare ostruzionismo a se stessa, dopo essere rimasta in silenzio nei 2 anni trascorsi dalla riforma delle autonomie.

Al termine dello scrutinio dell’emendamento n.59 è stata registrata la mancanza del numero legale e, di conseguenza, il presidente ha sospeso la seduta (per almeno 30 minuti, secondo il regolamento) convocando la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha messo in votazione l’emendamento n.59 riscontrando nuovamente la mancanza del numero legale.

Il presidente ha quindi riconvocato il Consiglio per mercoledì prossimo 16 gennaio alle ore 11.00. (Af)

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