La denuncia del M5S in Calabria: milioni pubblici a Ryanair tra incentivi e marketing, mentre i prezzi salgono. Intanto in Sardegna cresce la spinta per togliere l’addizionale aeroportuale: rischio effetto domino senza garanzie per i cittadini.
La Regione Calabria ha stanziato oltre 60 milioni per incentivare il traffico aereo e promuovere il turismo, ma i prezzi dei voli aumentano. Ryanair fa profitti record, mentre i cittadini calabresi pagano di più per volare. E ora anche in Sardegna si chiede l’abolizione della tassa d’imbarco: una misura che rischia di diventare un boomerang se non accompagnata da controlli, trasparenza e obblighi per le compagnie.
Riprendiamo dal quotidiano online quicosenza il focus sull’eliminazione della tassa d’imbarco chiesta da più parti politiche anche in Sardegna.
Mentre Ryanair continua a incassare milioni di euro in incentivi pubblici, i calabresi si trovano a pagare biglietti aerei sempre più salati. La Regione Calabria, nel tentativo di stimolare il traffico turistico e la connettività, ha investito oltre 60 milioni di euro tra esenzioni fiscali e marketing turistico, con benefici tangibili però solo per la compagnia aerea irlandese.
Dal 1° agosto 2024 è stata abolita in Calabria l’addizionale comunale di 6,50 euro per passeggero, una misura interamente coperta con 13 milioni annui di fondi pubblici. Una scelta che, secondo il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Davide Tavernise, si traduce in un regalo a fondo perduto alle compagnie aeree, senza un ritorno reale per i cittadini.
Parallelamente, Ryanair si è aggiudicata la quota principale di 47 milioni di euro stanziati dalla Regione per servizi di marketing turistico digitale, risultando vincitrice in tutti e quattro i lotti previsti dal bando. Un fatto che ha suscitato polemiche anche nel mondo della comunicazione professionale, come evidenziato da Davide Arduini, presidente di UNA (aziende della comunicazione):
“Una compagnia aerea non è un’agenzia di comunicazione. La promozione turistica richiede una pianificazione strategica che va oltre la semplice pubblicità”.
Ma al di là delle polemiche formali, il punto centrale resta uno: i prezzi dei voli aumentano. Il biglietto medio Ryanair in Calabria è cresciuto del 21%, passando da 41 a quasi 50 euro. A Pasqua 2025 si sono toccate punte di 192 euro da Torino a Reggio Calabria, 132 euro da Bergamo a Lamezia e oltre 160 euro da Crotone, a tratta. Per l’estate 2025 Ryanair ha già annunciato un ulteriore rincaro tra il 4% e il 6%.
Considerando l’abolizione della tassa d’imbarco e l’aumento delle tariffe, si stima che Ryanair potrà incassare oltre 43 milioni di euro aggiuntivi nel solo 2025, tra risparmi fiscali e maggiori entrate sui biglietti. Tutto questo senza vincoli contrattuali, senza trasparenza sulle tariffe e senza meccanismi di controllo da parte della Regione.
Tavernise lancia un appello:
“Chi controlla tutto questo? Chi verifica che quei milioni portino vantaggi reali ai calabresi? Servono clausole, monitoraggi mensili, trasparenza assoluta. E se Ryanair non rispetta gli impegni, i fondi vanno revocati”.
🔍 E ora la Sardegna guarda al “modello Calabria”
Il caso calabrese sta facendo scuola anche altrove. In Sardegna, è in corso un acceso dibattito politico sulla possibilità di abolire la stessa addizionale comunale di 6,50 euro, con l’obiettivo di incentivare i collegamenti aerei, in particolare nella stagione turistica.
Molti sindaci e rappresentanti locali spingono per questa misura, considerata una leva strategica per ridurre i costi dei voli da e per l’isola. Ma gli esperti e alcuni esponenti dell’opposizione mettono in guardia: senza vincoli precisi sulle compagnie, si rischia di replicare l’errore della Calabria, dove le agevolazioni non hanno portato a una reale riduzione delle tariffe, ma solo a un aumento dei profitti delle compagnie.
Anche in Sardegna, quindi, si ripropone la domanda:
“Chi garantisce che i soldi pubblici non diventino extraprofitti per le compagnie?”.
🛑 servono regole, non regali
Il caso Ryanair in Calabria è emblematico di una gestione degli incentivi pubblici troppo sbilanciata a favore dei privati, senza controlli né condizioni a tutela dei cittadini. Se l’obiettivo è facilitare la mobilità e incentivare il turismo, allora servono strategie integrate, trasparenza e strumenti di verifica. Altrimenti, si regalano milioni senza ottenere nulla in cambio, e chi ne paga il prezzo sono i cittadini delle regioni più svantaggiate.
“Ryanair ha un ruolo importante, ma non può dettare legge. È la Regione che deve stabilire le regole — e farlo ora, prima che sia troppo tardi”, conclude Tavernise.