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Nel corso di un servizio di controllo sulla terraferma, condotto in sinergia tra il reparto navale e quello territoriale della Guardia di Finanza, i militari notavano la presenza di un grosso camion frigo che stazionava nei pressi del mercato del cosiddetto primo pescato presente all’interno del porto cittadino.

Insospettiti dalla lunga sosta, protrattasi ben oltre dopo la chiusura di tutti i banchi al dettaglio del pesce senza che l’autista intrattenesse rapporti con i venditori, i finanzieri ne hanno monitorato gli spostamenti fino alla fermata all’interno di una piazzola presente lungo la litoranea che da Alghero giunge a Bosa.

L’attività di osservazione lasciava presagire ai militari che i soggetti seguiti stessero cercando un luogo scarsamente frequentato dove poter trattenersi, anche in ragione dell’atteggiamento guardingo tenuto dagli stessi; infatti, poco dopo sopraggiungeva un’utilitaria che affiancava il camion frigo e dalla quale, frettolosamente, un individuo iniziava a trasbordare sul mezzo pesante numerose scatole di cartone.

Il tempestivo intervento dei finanzieri consentiva di appurare la presenza, all’interno dei contenitori, di svariate vaschette di plastica contenenti polpa di riccio (già congelata) prive di qualsivoglia documento che ne dimostrasse la tracciabilità, l’origine ed il confezionamento.

Il controllo eseguito sul posto permetteva altresì di rilevare la presenza di 480 vaschette (per un totale di circa 70 chili di polpa di ricci di mare) pescati nelle acque di Alghero dallo stesso soggetto che ne stava commerciando la vendita illegale e che è risultato essere un cittadino algherese munito di apposita autorizzazione per la pesca professionale subacquea rilasciata dalla Regione Sardegna per il particolare tipo di attività.

Il prezioso carico sequestrato, dichiarato non idoneo al consumo umano dai medici del Servizio Igiene di Sassari, sarebbe stato trasportato con il camion frigo sulla penisola dall’acquirente (un noto soggetto commerciale del napoletano dedito alla distribuzione di prodotti ittici in tutto il Sud-Italia) per poi essere immesso nel circuito delle vendite oltre isola.

Ai soggetti coinvolti è stata contestata la detenzione e la commercializzazione dell’ingente quantitativo di gonadi di echinodermi, congelati, in violazione degli obblighi previsti dalle pertinenti normative europee e nazionali in materia di etichettatura e tracciabilità. Il totale delle sanzioni amministrative notificate varia tra euro 2.500,00 e 15.000,00 mentre l’intera partita di polpa di riccio è stata messa a disposizione del Dipartimento Prevenzione dell’Azienda Tutela della Salute provinciale per le competenti determinazioni in merito alla destinazione da riservare alla ricercatissima sostanza alimentare.

 

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