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La terapia intensiva di Alghero verso Ozieri. Finanziata nel 2006, realizzata durante gli anni della legislatura Pigliaru, concepita come unità coronarica, semintensiva cardiologica polispecialistica e postoperatoria, ora sembra lasciare Alghero per Ozieri.
Costata 1.2 milioni di soldi pubblici, mai accreditata ed entrata in funzione solo per l’emergenza COVID durante la prima fase pandemica, è stata designata come unità COVID anche per l’ultima emergenza. Questa scelta avrebbe sguarnito gli ospedali di Alghero e Ozieri di anestesisti per gli altri interventi chirurgici e di fatto sospeso l’attività ordinaria negli ospedali, come il direttore sanitario del presidio aveva già sancito, mettendo nero su bianco una determina perentoria, rientrata solo su pressione del consiglio comunale e su input del Dottor Sensi, DG della Asl.  
Ora la beffa: apprendiamo da fonti di stampa che per garantire l’apertura di Ozieri si paventa il trasferimento di personale e di macchinari e attrezzature. Ci auguriamo non sia fondata la notizia del trasferimento di personale sanitario che vedrebbe il depotenziamento dei servizi ospedalieri già in sofferenza a seguito delle ultime decisioni prese.                                                                                                                            E attendiamo una smentita ufficiale sull’ipotesi di trasferimento di macchinari e attrezzature ad Ozieri, ora per tamponare l’emergenza covid, un domani per garantire un reparto di TI accreditato a tutti gli effetti. 
E quando mai torneranno ad Alghero? Quando mai Alghero avrà la sua TI? Si metterebbe così fine al DEA di primo livello (la rianimazione è essenziale) e alla autonomia di Alghero rispetto a Ozieri. Dove c’è un sindaco che si fa rispettare. Qui ad Alghero invece svolge quasi un ruolo di comparsa. 
Si convochino subito le commissioni sanità dei comuni sede di ospedale, così come peraltro concordato a sintesi del Consiglio comunale aperto dello scorso 21 gennaio. È quanto mai opportuna una regia generale a tutela della salute dei cittadini di Alghero e del territorio tutto. Non si vive di sola emergenza, utile piuttosto a giustificare tutto e il contrario di tutto ed è ora di iniziare a programmare per dare risposta a tutte le altre esigenze sanitarie oggi trascurate.

Raimondo Cacciotto  Ornella Piras  

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