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L’81 per cento dei giovani agricoltori sardi ritiene l’innovazione un elemento importante per le imprese agricole, mentre oltre 7 su 10 boccia il Psr sardo. È quanto emerso dalla prima tappa dell’Innovation tour che si è tenuta online in Sardegna martedì pomeriggio grazie a Coldiretti Giovani Impresa Sardegna, coinvolgendo oltre 100 imprenditori agricoli. Primo di 20 incontri che toccherà tutte le Regioni italiane per parlare di conoscenza e innovazione in agricoltura.
Focus della giornata è stato il tema della promozione e commercializzazione dell’agroalimentare approfondito dal consulente Massimo Cugusi e dalla testimonianza del giovane Mauro Loddo del birrificio agricolo Marduk. Si è discusso anche del modello Akis, “Sistema di conoscenza e innovazione in campo agricolo” che avrà un ruolo strategico nella prossima programmazione della Pac. “Un sistema che vede al centro l’azienda agricola – ha spiegato il docente universitario Stefano Ciliberti -. Gli agricoltori devono far leva per utilizzare queste risorse per rendere più efficace la spesa agricola: se vince l’Akis vince l’agricoltura”.
L’obiettivo dell’Innovation tour, che rientra in un progetto di informazione sulla PAC cofinanziato dalla Commissione Europea, è quello di avviare un percorso condiviso di confronto volto a potenziare, in tutte le regioni, la diffusione della conoscenza e dell’innovazione, partendo da un’attenta analisi delle barriere, incentivi ed opportunità a livello regionale: “vogliono stimolare, informare e dare stimoli con i tanti strumenti che abbiamo a disposizione in un momento storico importante che ha rimesso al centro l’agricoltura e noi giovani” ha detto la delegata nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Veronica Barbati.
Tra i tanti spunti interessanti sono state presentate due analisi condotte dalla Coldiretti in tutta Italia: la prima, che ha coinvolto 5,4 mila aziende, sull’adozione delle innovazioni in agricoltura e la seconda (8,5 mila aziende) su opinioni e considerazioni circa la futura Pac.
Dalla prima è emersa la consapevolezza dell’importanza dell’innovazione come elemento competitivo. Il 76% delle aziende agricole sarde intervistate è soddisfatto dell’utilizzo delle tecniche di agricoltura di precisione e si ritiene (78%) soddisfatto dei risultati economici raggiunti. Il 38% degli intervistati ha anche svelato che nei prossimi 5 anni investirà sull’agricoltura di precisione. Le barriere in questo cammino sono state individuate nelle dimensioni aziendali e in una formazione non adeguata, mentre la consulenza (76,2%) può agevolare questo percorso.
“Emerge che l’agricoltura di precisione – ha commentato il segretario nazionale dei Giovani della Coldiretti Stefano Leporati – costituisce una prospettiva per il futuro su cui occorre investire e fare formazione”.
Nell’altra analisi gli agricoltori sardi intervistati hanno bocciano il Piano di sviluppo rurale. Il 73,8 per cento, infatti, (più del doppio rispetto alla media italiana 39,7%) lo ritiene non adeguato a causa della complessità burocratica (25,5%), l’eccessiva tempistica per istruttoria (17,4%) e il ritardo dei pagamenti (14%). I principali elementi suggeriti per migliorarlo sono: maggiore celerità nei pagamenti (19%), bandi più snelli (17,5%) e riduzione tempistica istruttoria (17,5%). Il 49% ha bocciato il primo insediamento rispetto al 39 per cento della media nazionale.
Nell’analisi sono state individuati anche le principali problematiche imprenditoriali. Al primo posto anche in questo caso la burocrazia con il 33%, seguita dall’immissione nel mercato del prodotto (17,5%) e dall’accesso al credito 17,5%.
“Le difficoltà in agricoltura sono tante e come Coldiretti siamo in prima fila con delle proposte concrete per superarle – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – ma da imprenditori dobbiamo prendere esempio dai giovani che con entusiasmo e passione guardano avanti e non si fermano a cercare fuori dall’azienda dei capri espiatori ma si mettono in gioco e mettono in campo entusiasmo, passione e competenza”.

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