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INTERROGAZIONE DEL DEPUTATO PIETRO PITTALIS SULLA CIG. IL MINISTRO DEL LAVORO CHIARISCA IN AULA LA CONFUSIONE DI QUESTI GIORNI CHE ACUISCE IL MALCONTENTO GIA’ EVIDENTE

 

 

“Sulla CIG, è ora di vederci chiaro su questo scarica barile fra Stato e Regioni,  tutto a danno di imprese e lavoratori. Stamattina ho depositato un’interrogazione alla Camera: il Ministro del Lavoro ci dovrà chiarire per quali motivi il sito INPS sotto-rappresenta in modo sistematico i trattamenti CIG in deroga erogati dalle Regioni, usando poi queste proiezioni sballate per addossare ad esse la responsabilità dei suoi ritardi, o magari per non ammettere che le risorse economiche in realtà sono finite”, ha detto l’onorevole Pietro Pittalis. “E’ successo alla Sardegna, è successo alla Lombardia e ho ragione di ritenere che anche altre Regioni possano essere vittima di queste fake news di Stato. Ora vogliamo risposte in Parlamento”.

 

Per chi lo ritenesse utile alleghiamo il testo dell’interrogazione

 

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali – Per sapere – premesso che:

I ritardi nell’erogazione della Cassa integrazione in deroga stanno colpendo molte imprese italiane già in ginocchio per l’emergenza Covid-19.

Di fronte al tragico dissanguamento del tessuto imprenditoriale ed economico-sociale, si sta consumando, almeno sul piano della comunicazione mediatica e istituzionale, un ben poco commendevole fenomeno di scarico di responsabilità fra lo Stato e le Regioni: il primo imputa alle seconde il ritardo nell’erogazione delle somme stanziate; le secondo obiettano al primo rilevando i ritardi dell’INPS e, soprattutto, che le risorse sono in realtà già esaurite.

Il tutto è, poi, alimentato da confusione, oscurità e scarsa trasparenza sui dati e le disponibilità finanziarie: in più casi, sul sito dell’INPS sono stati pubblicati dati circa lo stato di avanzamento delle pratiche relative alla CIG a livello delle singole Regioni non aggiornati, e così largamente inferiori rispetto alle domande effettivamente evase dalle Regioni stesse.

Emblematico il caso della Regione Sardegna, che preme all’interrogante portare all’attenzione del Ministro in indirizzo.

Nei giorni scorsi il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, aveva puntato il dito contro la Regione Sardegna, che però, attraverso il suo assessore al Lavoro Alessandra Zedda, si era difesa rilevando come la delegata di Palazzo Chigi non avesse tenuto conto dei dati Inps in tempo reale.  «Le istituzioni possono parlare per gli atti ufficiali che scrivono, per la Regione Sardegna parlano gli atti protocollati con date precise», ha risposto la Zedda, esibendo puntualmente le note protocollate che hanno disposto l’evasione  delle richieste. Non si è mancato di rilevare peraltro – anche qui sulla base di evidenze documentali – come la Regione stia lavorando attualmente più del doppio delle pratiche che i sistemi informativi possono di regola supportare.

E puntualmente dalla Regione sono arrivati i dati che hanno smentito, al di là di ogni ragionevole dubbio, la Todde, sottosegretario peraltro di un ministro privo di qualunque competenza in materia.

In particolare, i mandati di pagamento inviati da INPS alla data del 30/04/2020 sono pari a 5 istanze per 8 lavoratori. Nel sito INPS in data 30 aprile 2020 venivano indicati i seguenti dati:

– Mentre al 30 aprile 2020 la Regione Sardegna ha determinato 1.364 domande per circa 3.000 lavoratori.

– Al 04 maggio 2020 la Regione Sardegna ha determinato ha determinato 3.040 domande per circa 6.363 lavoratori

– Mentre il sito INPS indicava i seguenti dati a fine giornata del 4 maggio e la mattina del 5 maggio: domande decretate 1074, autorizzate inps 716, pagate 52.

Insomma, come si vede, c’è un gravissimo disallineamento – e sempre a scapito delle Regione – fra le risultanze dell’INPS e quelle processate a livello territoriale sardo. Questi dati, risultando dal sito istituzionale dell’INPS, rappresentano un caso di fake news di Stato, utilizzata poi, molto spesso, per attaccare Regioni governate da maggioranze di colore opposto a quello del governo nazionale.

Emblematico, peraltro, di questa brutta vicenda, anche la situazione della Regione Lombardia. Sul sito INPS, in una colonna risultano decretate da Regione appena 37 domande di cui autorizzate 33. Nell’altra, 19.807 di cui autorizzate 6.484. Mentre i decreti trasmessi dagli uffici regionali sono 48.209 come risulta dal sito di Regione Lombardia dove sono pubblicati i dati assieme agli stessi decreti. Di fronte a ciò la Regione Lombardia si è detta disposta anche querelare l’INPS.

Tutto ciò premesso si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere per chiarire al Parlamento quali livelli di governo siano effettivamente responsabili per i ritardi nell’erogazione della CIG in deroga;

se le risorse stanziate siano esaurite;

per quali motivi il sito INPS sotto-rappresenta in modo sistematico gli adempimenti mano a mano realizzati dalle Regioni;

quali iniziative intenda assumere rispetto alla presa di posizione del sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, che ha formulato giudizi infondati oltreché sguarniti di ogni fondamento sui temi oggetto della presente interrogazione.

 

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