Un momento dell'intervento di Giovanni Donzelli (Fdi) nell'Aula della Camera, Roma, 31 Gennaio 2023. ANSA/CAMERA DEI DEPUTATI
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Editoriale

La carriera politica del deputato Giovanni Donzelli ha raggiunto un importante traguardo con l’intervento alla Camera dei Deputati riguardo il detenuto anarchico Alfredo Cospito. Le affermazioni lette in aula dal Vice Presidente del Copasir Donzelli, se confermate, hanno dato una connotazione politica ed anche giudiziaria alla vicenda di Cospito, che ha intrapreso uno sciopero della fame per protestare contro il regime carcerario del 41-bis.

Secondo Donzelli, le parole di Cospito, rese pubbliche in Parlamento, non possono essere ignorate e pongono una sfida alla legalità e alla democrazia. Cospito si è fatto portavoce della volontà storica della mafia di abolire per sempre il 41-bis, noto come “carcere duro” e continuare a comandare anche da dietro le sbarre. Questa vicenda assume quindi un’importanza etico-culturale prima ancora che politica e mette in evidenza la lotta dell’anarchismo contro il regime carcerario.

L’anarchismo in Italia ha una storia lunga e complessa, risalente alla fine del XIX secolo. Durante il periodo fascista, molti anarchici sono stati perseguitati e arrestati, ma negli anni ’70 e ’80 l’anarchismo ha raggiunto un nuovo picco. Negli ultimi decenni, tuttavia, l’anarchismo ha perso parte della sua influenza a causa della repressione delle autorità e della crescita del terrorismo di estrema sinistra. La vicenda di Alfredo Cospito rappresenta quindi un nuovo capitolo nella storia dell’anarchismo in Italia e la sua lotta contro il regime carcerario pone una sfida alla legalità e alla democrazia.

Nonostante le sfide, il deputato Donzelli rimane impegnato a difendere la Costituzione e a promuovere la legalità in ogni momento. La vicenda di Cospito rappresenta un appello a tutti coloro che credono nella democrazia e nella giustizia a non ignorare le parole di chi lotta contro il regime carcerario e a difendere la legalità a ogni costo.

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