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A seguito di uno studio della Ernst &Young circa la ripresa delle attività economiche dopo il terribile periodo di emergenza sanitaria, come Sindacato dei lavoratori dei trasporti vogliamo fare alcune riflessioni riguardanti il trasporto pubblico, che oggi vede il settore sotto l’attenzione particolare del Governo.

Infatti, la cosiddetta ripartenza inciderà sulla domanda di trasporto dei cittadini, che però potranno usufruire del servizio pubblico in maniera contingentata, quindi con delle limitazioni.

Bisognerà garantire l’accesso ai mezzi con mascherine, guanti e tenere la distanza di sicurezza interpersonale.

Perciò, il numero dei passeggeri sarà ridotto rispetto alla capienza massima.

Sarà dunque necessario garantire più corse con più autobus, treni e metropolitane, riorganizzare tutti i servizi, le linee e utilizzare più lavoratori con più turni di lavoro durante la giornata.

Di per sè, tutto ciò non rappresenta un fatto negativo, se non fosse che il 4 maggio, data della prevista ripartenza sarà fra pochissimi giorni.

E allora facciamo i conti con la realtà dei fatti:

  1. Il primo punto di riferimento imprescindibile è garantire la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori coinvolti, una condizione necessaria a riprendere la produzione per il futuro del Paese.
  2. I dispositivi di sicurezza, gli strumenti di screening, ad oggi, non sono ancora sufficienti per garantire quella condizione. Come detto si pone un problema di assicurare il distanziamento sociale sui mezzi di trasporto pubblico.
  3. La viabilità urbana non potrà essere modificata in brevi tempi per individuare nuove corsie preferenziali, le alternative del trasporto pubblico, come bike e car sharing sono ancora al livello sperimentale o di primo avvio nella maggior parte delle città e l’infomobilità garantisce solo informazioni ai passeggeri sul servizio attivo.
  4. I mezzi di trasporto a disposizione delle aziende non sono sufficienti a garantire le maggiori corse per accogliere la domanda di trasporto e un autobus, un treno o una metropolitana non si fabbricano certo in una manciata di giorni.
  5. I lavoratori alle dipendenze delle società di traporto pubblico, sono sufficienti a garantire il servizio ordinario e il loro utilizzo ha dei limiti orari previsti dal codice della strada oltre che dai contratti di lavoro, inoltre non potendo fare concorsi non sarà possibile reperire maggiore forza lavoro in tempi così stretti.
  6. Il personale viaggiante non potrà farsi carico allo stesso tempo di gestire flussi di passeggeri, garantire la sorveglianza a bordo per assicurare il distanziamento individuale, assistere la clientela, vendere i biglietti e guidare (attività principale) contemporaneamente l’autobus, la metropolitana o il treno.

La FIT CISL, assieme alla sua Confederazione, si sta dunque, attivando, in tutte le sedi istituzionali, per ottenere le necessarie garanzie e per evitare che si rischino dolorosi passi indietro sul fronte dei contagi, sia per i cittadini che per i lavoratori.

Stiamo anche chiedendo alle aziende che utilizzino il tempo a disposizione per organizzare il lavoro sulla base delle indicazioni contenute nei Protocolli di sicurezza, per riprendere ovunque, gradualmente, la produzione e il lavoro in totale sicurezza, senza che tutte le problematiche operative che abbiamo descritto ricadano, come spesso avviene, sul personale viaggiante.

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