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Ma davvero Michele Pais vuole farci credere di aver restituito l’eccellenza all’Ospedale Marino? Si, perchè nella sua ultima fake-news ci spiega che l’ospedale che due anni fa andava verso il declino, con il suo lavoro, spesso solitario, sarebbe ora rinato. Finalmente, si opererebbe con mirabolanti nuove tecnologie. Ma andiamo a vedere: le sale operatorie sono sempre le stesse, senza nessuna ristrutturazione, si opera due volte alla settimana con gli anestesisti del civile che fanno i miracoli, perché sono sempre gli stessi, quelli che si dividevano tra unità di terapia intensiva mai accreditata e sale chirurgiche dei due ospedali, e una volta alla settimana la sala si avvale di anestesisti in affitto, cioè a prestazioni aggiuntive. Dove sono le novità? Il postoperatorio dei pazienti fragili viene fatto dal civile nei locali che erano della rianimazione covid, sempre dagli anestesisti in carico al Civile. L’unico reparto ristrutturato è disabitato. Quasi ad attendere i Doria, come negli anni di fondazione della Città. Cioè l’arrivo dell’università nel prossimo gennaio con la roboante robotica.Ma nel frattempo il Marino è stato smantellato: l’ortopedia ha il reparto in comune con la riabilitazione. Da un ospedale a un reparto diviso in due. La disorganizzazione regna sovrana. Pais ci risparmi almeno la boria.

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