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CoronaVirus – Imprese artigiane della Sardegna in difficoltà: il Fondo
di Solidarietà Artigiano, la “cassa integrazione artigiana”, ha già
erogato più di 2milioni e 300mila euro agli addetti del settore.
Nell’Isola arrivate domande da 4.125 imprese a sostegno di 11.069
addetti. Manconi (Presidente EBAS): “Soddisfatte tutte le domande ma
le risorse sono terminate. Aspettiamo il ripristino del Fondo da parte
del Governo, come previsto per il prossimo decreto”.

Ammonta a 2.305.854,28 di euro la somma che il Fondo di Solidarietà
Bilaterale dell’Artigianato (FSBA), la cassa integrazione del sistema
artigiano, ha già erogato a 1.893 imprese artigiane della Sardegna per
sostenere il reddito di 4.695 dipendenti del settore. L’erogazione
delle somme è stata consentita, in attesa delle risorse stanziate dal
Governo, nel rispetto delle risorse proprie accumulate nel tempo dalla
regolare contribuzione delle imprese artigiane al Fondo di solidarietà
bilaterale dell’artigianato.

Altre 1.885 realtà artigiane, che hanno presentato domanda per 4.835
lavoratori, e che sono risultate idonee, sono invece in attesa che il
Fondo possa erogare con le risorse arrivate dal Governo Nazionale.

“A tempo di record, con tutte le problematiche legate al lockout e con
uno sforzo enorme da parte del personale – commenta Marina Manconi,
Presidente dell’EBAS – abbiamo soddisfatto tutte le richieste
possibili con i fondi che erano a disposizione”.  “A oggi abbiamo
chiuso tutte le pratiche pervenuteci a marzo – continua la Presidente
– e appena verrà completato il trasferimento delle nuove risorse dal
Governo al Fondo, anche le richieste in stand by saranno esaudite. Per
questo, la nostra Struttura Nazionale sta esercitando la dovuta
pressione affinché tali risorse arrivino prima possibile”. “In ogni
caso – sottolinea Marina Manconi – stiamo procedendo con la massima
celerità per garantire sostegno ai dipendenti delle imprese e alle
loro famiglie. Stiamo accelerando perché vogliamo che le nostre
realtà, cuore pulsante dell’Isola, arrivino intatte all’appuntamento
con la ripresa economica. Non vogliamo lasciare indietro nessuno”.

“Questa settimana – rimarca la Presidente – sono stati inviati al
nazionale ulteriori ordini di pagamento per 4.835 lavoratori per un
ammontare di Euro 2.323.827 sperando che le risorse messe in campo dal
cosiddetto Decreto Cura Italia siano sufficienti a coprirli tutti”.

In Sardegna, il totale delle domande arrivate, e protocollate,
interessano 4.125 imprese per 11.069 dipendenti. 1.214 imprese hanno
fatto domanda dalla provincia di Cagliari per 3.444 dipendenti; 167
imprese per 415 dipendenti sono della provincia di Carbonia-Iglesias,
149 aziende e 431 dipendenti arrivano dal Medio Campidano, 439
attività per 1.083 dipendenti arrivano da Nuoro, 123 imprese e 278
dipendenti sono dall’Ogliastra, 461 aziende e 1.266 dipendenti
arrivano da Olbia-Tempio, 351 imprese e 911 dipendenti provengono da
Oristano e 922 realtà per 2.446 dipendenti sono state inviate da
Sassari. In più ci sono 302 imprese, con 795 dipendenti, la cui
indicazione territoriale non è ancora stata rilevata.

Per ciò che riguarda i settori, la quantità più rilevante di domande
arriva dalle imprese di produzione e lavorazione di metalli (1165
realtà e 3044 dipendenti). Seguono le attività di servizi vari (984
imprese e 2158 lavoratori), dell’alimentazione (631 imprese e 1849
operatori) e dell’installazione di impianti (543 realtà e 1503
addetti).

“L’erogazione tempestiva dei trattamenti FSBA nell’Isola, è il
risultato di un lavoro che il mondo della bilateralità artigiana della
Sardegna ha messo in campo, da subito, con l’obiettivo di mettere in
sicurezza il patrimonio più grande di ogni impresa, i propri
collaboratori – prosegue la Presidente Manconi – abbiamo compreso le
necessità delle attività travolte da una crisi inaspettata,
rispondendo tempestivamente alle richieste di tutto il comparto
artigiano delle piccole e medie imprese aderenti alla bilateralità
artigiana”. “Questo obiettivo – conclude – lo stiamo raggiungendo
anche grazie alla collaborazione delle Associazioni di Categoria,
delle Organizzazioni Sindacali e dei Consulenti, tutti sottoposti a
una enorme pressione”.

L’FSBA supporta le realtà artigiane della Sardegna in difficoltà, con
i loro dipendenti, dei settori alimentare, benessere, comunicazione,
legno-arredo, moda, riparazione e manutenzione macchinari,
ristorazione, trasporto e logistica, che hanno ridotto o sospeso
l’attività a causa del Coronavirus.
Gestito dell’EBAS, l’Ente Bilaterale per l’Artigianato della Sardegna,
grazie all’accordo sottoscritto insieme a Confartigianato Imprese,
CNA, Casartigiani e CLAAI e CGIL, CISL e UIL, il Fondo interviene
integrando, al momento, 9 settimane di reddito dei lavoratori, con un
assegno ordinario pari all’80% della retribuzione che sarebbe spettata
al dipendente (sino a un massimale lordo di 1199,72 euro).

Di fatto attivo dal 2016, l’FSBA rappresenta un obbligo di legge
previsto dal Decreto Legislativo 148/15 ed è lo strumento a tutela del
comparto che assicura un sostegno rapido ed efficace a tutte le
imprese artigiane di riferimento. E’ uno degli strumenti del sistema
bilaterale previsti dalla contrattazione collettiva dell’artigianato
che coinvolge tutte le imprese aderenti e non aderenti alle
associazioni di categoria in quanto eroga prestazioni di welfare che
sono indispensabili a completare il trattamento economico e normativo
del lavoratore previsto all’interno dei contratti collettivi di
categoria.

Le prestazioni presenti nei sistemi di bilateralità nazionale e
regionale rappresentano un diritto contrattuale di ogni singolo
lavoratore.

L’impresa, aderendo a EBAS e FSBA ottempera ai relativi obblighi
contributivi previsti dalla contrattazione nazionale, regionale e
dalla normativa in materia di ammortizzatori sociali e assolve ogni
suo obbligo in materia nei confronti dei lavoratori.

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