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 “Dopo il superamento dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, al centro della cronaca sono tornati – se si consente la metafora – i gravissimi sintomi di un’altra malattia, in questo caso istituzionale, del nostro sistema: l’uso politico della giustizia, dallo scandalo Palamara, alle rivelazioni di ieri di Amedeo Franco, giudice relatore del processo Mediaset, che ha ammesso come il collegio che condannò Berlusconi nel 2013 per frode fiscale fosse in realtà un plotone di esecuzione”. Lo afferma in una nota Pietro Pittalis, deputato di Forza Italia e membro della Commissione Giustizia di Montecitorio.”Il fenomeno, seppure circoscritto a cerchie più o meno ampie di magistrati, rispetto ad una larga maggioranza silenziosa che ogni giorno incarna il terzo potere dello Stato in posizione terza e imparziale, con encomiabile impegno e dedizione, ha assunto nel tempo una dimensione sistemica, organizzata e pervasiva, ramificandosi secondo una preoccupante catena sia in senso verticale, dalle procure al CSM, sia in senso orizzontale, coinvolgendo movimenti politici e sistema dei media”. “Il vischioso sistema di conferimento degli incarichi, l’uso a orologeria della giustizia, il distorto pilotaggio delle indagini verso vicende ‘selezionate’ o esponenti politici poco graditi: tutto questo rivela un sistema di collusioni assai ampio e profondo, in grado d’imporsi o quantomeno condizionare, direttamente o indirettamente, l’azione di settori essenziali della magistratura, secondo quello che senza timore di smentite può definirsi un surrettizio, e inammissibile, indirizzo politico, e ancor peggio personalistico, della funzione giurisdizionale. Di fronte a tutto questo, mi pongo nel solco già autorevolmente tracciato dal Presidente Mattarella, affinché tutti gli attori politici – mettendo da parte le logiche di schieramento – promuovano una riflessione profonda, accurata e senza paure rispetto a questo sistema distorto, e si rendano protagonisti di una riforma che questo Paese aspetta da tempo. La giustizia è un bene di tutti”.

 

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