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La stagione è terminata ormai da diverse settimane. Le misure restrittive, pur molto lentamente, sono sul punto di essere allentate e le giocatrici dell’Hac sognano di poter tornare presto in campo. In attesa di novità concrete sulla ripresa delle attività agonistiche abbiamo fatto una chiacchierata con il capitano Silvia Basolu, che anche nell’ultimo torneo di A1 si è distinta per qualità delle prestazioni in campo e per attaccamento alla maglia.

Silvia, con quale spirito stai affrontando il periodo di quarantena?
Stiamo vivendo una situazione inverosimile, piombata improvvisamente sulle nostre vite. Le prime settimane di distanziamento non sono state particolarmente pesanti, ma ora, col passare del tempo, sta diventando sempre più difficile stare chiusi in casa. Trascorro il tempo cercando di mantenere una condizione fisica accettabile, anche se l’allenamento ‘casalingo’ non può essere paragonato a quello svolto sul campo. Per il resto, come tutti, combatto la noia leggendo e guardando delle serie TV.

Senti spesso le tue compagne?
Sì, abbastanza frequentemente. Con alcune di loro mi sento spesso, con altre invece più raramente, ma continuiamo comunque a tenere i contatti.

Quanto manca la Pallamano in questo periodo?
Tantissimo. Anche perchè la nostra stagione è stata interrotta proprio sul più bello. Eravamo in crescita e sono convinta che ci saremmo tolte delle soddisfazioni nella seconda fase del campionato. E poi, oltre a questo, per me la Pallamano è sempre stato un grande divertimento, una valvola di sfogo, ma anche una occasione di aggregazione e di vita sociale. Spero che si possa tornare presto a giocare.

Il vostro campionato, di fatto, si è concluso alla vigilia della delicata trasferta di Casalgrande Padana. Tanti dirigenti e allenatori, nell’ultimo periodo, hanno espresso il loro parere sullo stop, mentre la voce delle giocatrici si è sentita meno. Quale era il tuo stato d’animo all’epoca?
Sono stata d’accordissimo fin dal principio sulla decisione di non giocare a Casalgrande e, quindi, di sospendere il campionato. La passione per lo sport va bene, ma la salute è prioritaria rispetto a qualsiasi altra cosa. Ci sarebbe piaciuto continuare, ma non c’erano davvero le condizioni.

Coach Deiana sostiene che, se la stagione fosse andata avanti, vi sareste sicuramente salvate lasciandovi dietro una o due squadre. Sei d’accordo con la sua valutazione?
Assolutamente sì. Come dicevo, eravamo in crescita e lo zero in classifica non testimoniava il nostro reale reale valore. La nostra stagione non è stata semplice: inizialmente ci sono state delle difficoltà, ma non sono mancati gli aspetti positivi.

Di recente Sandra Radovic ha espresso parole d’elogio per l’Hac, affermando che tornerebbe volentieri a giocare a Nuoro.
Mi ha fatto molto piacere che una professionista del suo calibro si sia trovata così tanto bene nel nostro gruppo. Condivido con lei la sensazione di ‘incompiuta’ a proposito dell’ultimo torneo. La nostra missione non era ancora completa. La aspettiamo a braccia aperte non appena si potrà riprendere a giocare.

Anche tu hai intenzione di prolungare l’avventura all’Hac?
Sì, non ho mai avuto dubbi su questo. Nel corso dell’anno mi è capitato di ricevere degli apprezzamenti da parte di altre squadre, ma la mia volontà è sempre stata quella di contribuire alla causa dell’Hac. Qui sto benissimo e non avrei motivi per cambiare aria.

Per poter ripartire, tutte le società sportive avranno senz’altro bisogno di supporto, e l’Hac non farà eccezione.
Spero che la città ci sostenga e che la nostra squadra possa ricevere qualche forma d’aiuto. Le famiglie fanno tanto, ma non possono sempre coprire le spese. Nuoro è una città ‘calciofila’, ma noi siamo l’unica squadra locale che milita in un massimo campionato nazionale. Mi auguro che non venga dimenticato.

In conclusione, qual è la tua speranza per il futuro?
Spero di tornare a giocare presto, e di poterlo fare sempre con l’Hac in Serie A1 e con Roberto Deiana in panchina. Sarebbe bello, l’anno prossimo, poter avere accanto giocatrici esperte e lottare per traguardi sempre più prestigiosi.

27-04-2020

La redazione.

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